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10 dicembre 2012

Fic in corso: Cap. 45

Uhm, siamo a pochi giorni dal natale... che angoscia! L'unica cosa che mi mette di buon umore è la neve! Ma ha nevicato una miseria T.T Non dico di volere una tonnellata, ci sarebbe il panico per muoversi, ma giusto la quantità per fare una palla di neve XD Ogni anno aspetto di poter giocare con la neve, ma per un motivo o l'altro perdo l'occasione T_T Sì, lo so, mi comporto ancora come una bambina di fronte alla neve ^_^'
Ma passiamo ad altro...questo capitolo segue il precedente, ma sposterà l'attenzione su altri personaggi per andare a curiosare sui fatti del passato e magari dare qualche informazione in più. Un capitolo più lungo del solito tot di pagine e che avevo in testa da un sacco di tempo, ma non sapevo dove inserirlo e se inserirlo.
Anche se non segue le vicende del Contest, leggetelo comunque eh! Nel prossimo capitolo proseguiremo con le vicende di Ash e il Team Luce. A quando il prossimo capitolo? Uhm, bella domanda. Certo è che nel capitolo 46 ci saranno cambiamenti (ma l'avevo già detto prima?) e quindi mi ci vorrà un po' per sistemare il tutto.

Cosa vi serve sapere prima di leggere: Misty e George una volta scappati da Cerulean City si rivolgono all'unica insegnante che sanno potrà farli diventare forti, Ivi. Ma questa donna che vive in solitario in un luogo nascosto da montagne, non è certo comprensiva con i due ragazzi e già da subito si trova in contrasto con Misty. Nonostante le loro suppliche, Ivi si rifiuta di farli da insegnante, ma qualcosa nelle parole e nella determinazione di Misty le fa cambiare idea. Segue un periodo di duro allenamento, ogni tanto allietato dalla presenza di un amico di Ivi, Samuel.
La ragazzina torna più volte da Ivi con persone nuove al suo seguito, ma senza più George.
E nel loro ultimo incontro, Ivi le annuncia che non sarà più la sua insegnante, in seguito ai fatti che hanno fatto usare due volte la tecnica del ghiaccio a Misty e che le hanno creato un conflitto con il suo elemento.
Mentre Misty lotta per non perdere del tutto il suo elemento e i suoi amici, Ivi decide finalmente di affrontare il suo passato. Un passato che si ripresenta attraverso ricordi e lettere.


BLUE BIRD ILLUSION
Cap. 45



  • Ivi, dove stai andando?- sussultò, ma si tranquillizzò quando vide un volto conosciuto.
  • Mi hai spaventato- disse lei scocciata e sistemandosi lo zainetto- Credevo che mi avessero già scoperto.
  • Non cambiare discorso. Dove stai andando?
  • E a te cosa importa?
  • Sono preoccupato per te!- disse lui offeso- È dalla morte di tua madre che ogni tanto scompari... E ora ti vedo intenta andare nei boschi. Lo sai che è proibito per noi allontanarci.
  • Sì genio, lo so- fece un salto e grazie all'aiuto di un turbolino d'acqua si spinse oltre il muro- Vado solo ad allenarmi.
  • È pericolo. E se ti scopre qualcuno?- gli gridò dall'altra parte.
  • Non sono sola.
Poi vide il bambino saltare il muro con la stessa tecnica e atterrare accanto a lei con una agilità sorprendente. Logico, lui era il migliore della scuola, teneva testa anche a quelli più grandi. Ma Ivi non era meno di lui, non aveva rivali, seppure le fosse vietato combattere ai tornei.
  • Vengo con te- disse lui serio.
Lei brontolò. Erano amici da anni, ma era un po' troppo protettivo con lei, e lei odiava che qualcuno dovesse prendersi cura di lei solo perché era una femmina.
  • Sicuro? Non pensi che avrai più problemi tu, se trasgredisci le regole?- fece lei sarcastica.
  • Questo è affare mio- disse lui sicuro di sé.
  • D'accordo- si arrese- Se manterrai il segreto, ti farò conoscere una persona.
Lui la guardò confuso, ma un po' intrigato. Annuì.
Ivi sapeva che Kyo non era il tipo da fare la spia, quindi non aggiunse altro.
Camminarono in direzione del bosco e addentrandosi dentro la vegetazione. Si fermarono in una piazzola spiana, circondata da qualche alto albero e un laghetto.

  • Kasu!- gridò d'improvviso Ivi. Kyo si guardò intorno incuriosito.
Dal laghetto uscì una sfera d'acqua, al cui interno c'era una persona. Kyo rimase senza parole guardando la scena, mentre Ivi sorrise soltanto.
La bolla si sollevò lentamente dal livello dell'acqua, ma qualcosa non andò nel verso giusto ed esplose da sola, la persona precipitò nell'acqua, per riemergere subito dopo e sputare l'acqua.

  • Bel tentativo Kasu- disse Ivi, dandole una mano ad uscire.
  • È come la quarta volta che ci provo- si lamentò- Eppure quel Seaking ci riesce così bene...- poi notò la presenza del ragazzino che la fissava.
  • È Kyo- spiegò Ivi- Ricordi? Te ne avevo già parlato. È il nipote del re di Cerulean.
  • Oh- lei sembrò leggermente a disagio, era zuppa d'acqua fino ai piedi e aveva i capelli più in disordine del solito- Ehm, ciao.
  • Ciao- Kyo salutò cortesemente.
Ivi li osservò, per un istante le era sembrato scattare qualche scintilla fra i due, ma le sembrò assurdo.
Davanti ad un piccolo falò le due ragazzine raccontarono come si erano conosciute e che da quel momento si erano sempre allenate insieme.

  • Perché lo fate?- chiese infine Kyo- Intendo tutto questo...sapete che le femmine non possono partecipare ad incontri veri e propri.
  • E a te sembra giusto che solo voi possiate combattere?- disse Ivi risentita.
  • No, però perché mettervi in pericolo?
  • È la nostra natura- disse Kasumi- Voi non sentite l'impulso di mettervi in gioco, di provare ad arrivare al limite, di sperimentare nuove tecniche? Noi non combattiamo per fare del male, ma per proteggere un giorno le persone che vogliamo bene. Non siamo diversi in questo, no?
  • Esatto- annuì Ivi- Quindi perché proibirci di fare qualcosa che è nella nostra natura?
Kyo scosse la testa e sospirò.
  • Mio nonno ha creato questi leggi perché per lui è un crimine mettere in pericolo le madre dei propri figli. E anche perché le ritiene più deboli rispetto ai maschi- di risposta le due ragazzine lo guardarono storto.
  • Queste sono solo fandonie!- borbottò Ivi arrabbiata- Le femmine possono essere più forti dei maschi!
  • Lui è di questa mentalità- disse Kyo amareggiato e rassegnato- È difficile farlo ragionare- poi il suo sguardo cadde nuovamente su Kasumi, lei sembrava assorta, fissando i suoi piedi accanto al fuoco
  • Allora questa sarà la nostra missione- disse lei incrociando le braccia e alzando la testa per guardarli. I due la guardarono incuriositi- Dimostreremo con i fatti, che anche noi possiamo essere una risorsa importante per Cerulean.



  • Kasumi! Kasumi!- gridò una ragazza dai capelli viola, raccolti in una coda lunga- Lasciatela! Dove la portate!- si dibatteva, mentre veniva allontanata da dei uomini- Kasumi!- annaspava disperata cercando di raggiungere la barella su cui era distesa una ragazza della sua stessa età, ma erano accorsi in troppi a dividerle. Nel giro di qualche secondo la barella trasportata da dei medici in divisa sparì dietro una serie di porte scorrevoli.
Guardò con odio le tre guardie che aveva davanti.
  • Levatevi di torno o vi...!
  • Ivi!- richiamò la sua attenzione l'amico d'infanzia. La ragazza aveva fatto così scandalo con le sue urla, che sia gli addetti dell'ospedale che i pazienti la guardavo storto- Calmati.
  • Calmarmi?!- lo afferrò per il colletto e lo guardò con rabbia- Come puoi chiedermi di calmarmi! Cosa credi le faranno dopo quello che è accaduto!
Il ragazzo rimase impassibile, mentre la ragazza gli urlava contro. Ma lui non tentava neanche di liberarsi. Il suo braccio destro era fasciato e perdeva ancora sangue dalla bocca. Così come Ivi aveva numerosi tagli sul braccio e viso, e sicuramente qualche costola fratturata. Ma a nessuno dei due sembrava importare l'entità dei danni sui loro corpo.
Nei loro occhi c'erano solo tracce di una brutta esperienza che li avevano sconvolti.

  • Non possiamo fare niente per ora- rispose lui con un insolita freddezza. Ivi gli strinse più forte il colletto.
  • Come puoi...- disse incredule, stringendo forte i denti- come puoi essere così menefreghista! Kasumi è nostra amica! È grazie a lei se siamo ancora vivi!
  • Ti ricordo che siamo ancora in custodia alle guardie- disse lui, senza cambiare espressione e fissandola come se fosse un avvertimento- Non possiamo permetterci di fare altro scandalo.
  • È questo che ti importa di più! Il tuo onore di fronte alla vita di Kasumi! In confronto lei non vale niente per te!- fece per sferrare un pugno, ma di bloccò a mezz'aria- Non so cosa mi trattenga dal riempirti di pugni!- lo lasciò andare- Mi hai deluso Kyo, sei come tutti gli altri!
Ivi si voltò e si dette alla fuga, lasciando dietro le guardie e quello che una volta era il suo migliore amico, Kyo. Lo stesso ragazzo con cui lei e Kasumi avevano condiviso emozioni e esperienze. Da quel giorno che i tre si erano ripromessi di cambiare le sorti di Cerulean City, da quel giorno che il destino li aveva uniti, non avevano fatto altro che allenarsi, combattere e ancora allenarsi. Nel giro di qualche anno erano diventanti un gruppo affiatato e forte, un trio ammirato ma allo stesso tempo odiato. Kasumi e Ivi dovevano lottare anche per affermarsi in quanto femmine e per di più Kasumi era di dubbie origini in quanto orfana.
Ciononostante non si arrendevano e combattevano con qualsiasi nemico.
Ma l'ultima battaglia era diventata mortale, tra i tre dominatori del fuoco che si erano introdotti nella città, c'era un ragazzo di capelli di un colore nero acceso, la cui ferocia era disarmante. Aveva abbattuto alcune guardie tutto da solo e non si faceva scrupoli nel coinvolgere i cittadini indifesi.
Quando erano intervenuti Ivi, Kasumi e Kyo, la battaglia si era fatta infuocata. Kyo e Ivi avevano ricevuto dei colpi mortali e Kasumi guardandoli morire era impazzita di dolore. Lei che era orfana, Ivi e Kyo rappresentavano l'unico affetto che le rimaneva, l'unico significato della sua esistenza. Non poteva perdonarsi di non averli protetti.
E lì, sprigionò una tecnica ancora sconosciuta, la tecnica del ghiaccio. Non avendola mai provata, perse il controllo del dominio e non solo ferì il nemico, ma anche chi la circondava. Ivi e Kyo che erano sopravvissuti, cercarono di risvegliarla ma poco servì, Kasumi cadde poi stremata al suolo, in un completo stato di shock. Fu portata via dalle guardie, sotto gli occhi impotenti dei suoi due amici, anch'essi in brutte condizioni e perciò portati in infermeria.

Entrambi sapevano quali conseguenze ci sarebbero state. Kasumi aveva usato una tecnica nuova e pericolosa, questo per il Re significava solo trasgredire alla legge. Poco importava che avesse agito d'istinto nel vedere i suoi amici morire e che avesse impedito che i tre intrusi vincessero. Era una femmina, dominava l'acqua e aveva ferito dei cittadini con una tecnica sconosciuta. La sua sorte era già segnata.
Ma quello che feriva di più Ivi, era che Kyo non mostrasse la sua stessa ansia per la loro amica. E se lui aveva preferito tirarsi indietro, lei invece avrebbe salvato Kasumi. A qualsiasi costo.
Kyo aveva seguito con lo sguardo la fuga di Ivi, senza neanche tentare di inseguirla o dirle qualcosa. Chinando la testa, strinse forte le mani e strizzò gli occhi.
Poi rialzando la testa, con un espressione dura e decisa, si voltò.




  • Kasu!- sentì che la chiamavano. Quando aprì gli occhi, sbatté più volte gli occhi davanti a quell'individuo basso e con grossi baffi, ma con una vocina familiare.
  • ?
  • Kasu, sono io- abbassò la voce, mentre si toglieva la divisa da guardia che le stava grande e i baffi finti- Sono riuscita a trovarti, finalmente.
  • Ivi...- disse lei sollevata e con le lacrime agli occhi- Sono così contenta di vederti! Sei viva.
  • Non devi preoccuparti per me- disse l'altra sbrigativa e frugando intorno alla stanza. Kasumi non capiva perché stava prendendo i suoi abiti e ficcandoli dentro uno zainetto- Riesci ad alzarti?- le andò vicino e cercò di metterla seduta, ma Kasumi era troppo debole per quello sforzo- No, meglio che ti porto sulle spalle. Fortuna che sei leggera, faremo più in fretta.
  • Ma cosa...?
  • Copriti- le porse la sua giacca- Dobbiamo passare indiscrete.
  • Ivi, dove vuoi portarmi?
  • Non lascerò che il Re o chiunque altro ti faccia qualcosa. Ti porterò via da qui, potremmo per qualche giorno stare nella foresta e appena sarà tornata la calma, tornerò a casa per prendere il necessario per poter viaggiare.
  • Ivi...- la guardò triste- Ivi, ti sono grata, ma...
  • Non accetto un no! Ce la faremo, mi prenderò io cura di te. Possiamo farcela, siamo forti, siamo abituate a stare nella foresta e siamo due grandi dominatrici.
  • Ivi- l'afferrò per la mano, cercando di calmarla e farsi ascoltare- Io non verrò e tu non andrai da nessuna parte. Non potrei mai sopportare che tu ti sacrifichi per me.
  • Noi siamo amiche, Kasu! Sei molto importante per me, senza di te mi sentirei persa.
  • Lo stesso è per me- sorrise dolcemente- Tu e Kyo siete il tesoro più importante, che una orfana come me possa mai desiderare. Quando ho creduto che...- fece fatica a proseguire- che vi avessero ucciso, io ho perso la testa- chinò la testa- Ho ferito molte persone, ho ferito voi- le toccò il braccio, su cui erano ancora presenti i tagli inferti dalla tecnica del ghiaccio- Ho avuto paura...- la guardò con nuove lacrime agli occhi- Ivi, credevo che dominare l'acqua fosse fantastico, ma per la prima volta ho avuto paura di quello che ero in grado di fare.
  • Kasu...- l'altra strinse forte la sua mano e la sua espressione rimase impressa nell'amica.
  • Ivi...temo di aver perso il mio dominio.
Ivi rimase in silenzio qualche istante, fissandola e cercando di analizzare la situazione. Stava scherzando? Com'era possibile? Non conosceva nessuno che avesse perso il suo dominio da un momento all'altro.
  • Perso? Ma come...?- chiese incredule.
  • Non lo so...- scosse la testa- I dottori dicono che sto bene e che forse è solo una conseguenza dovuta allo shock.
  • Quei dottori non capiscono niente!- fece l'altra borbottando- Tu non puoi aver perso il dominio.
La ragazza dai capelli color arancio estese il braccio verso la brocca d'acqua e si concentrò su di essa. Ivi fissò prima lei e poi la brocca. Niente, neanche una vibrazione.
Poi Kasumi abbassò il braccio e guardò triste le lenzuola del suo letto.
Ivi la guardò e si sentì fremere dalla rabbia. Allungò il braccio verso la brocca e con un movimento brusco fece scuotere l'acqua all'interno, fino a farlo schizzare via frantumando il contenitore.
  • Non lo accetto. Tu non puoi smettere di essere una dominatrice dell'acqua per colpa di quella tecnica. Sono certa che non appena ti porterò fuori da questa specie di prigione, starai meglio e potrai tornare a dominare l'acqua- si voltò chinandosi- Su, sali sulla mia schiena.
  • Ivi...
  • Non abbiamo tempo da perdere Kasu. Anche se quell'idiota di Kyo si è tirato indietro, io non ti abbandonerò mai.
  • Ascoltami!- alzò la voce per farsi nuovamente ascoltare- Non si tratta solo del dominio... Ivi, io non voglio più fare del male...- la guardò con le lacrime agli occhi e con il dolore nella voce- Non voglio più dominare l'acqua- Ivi si rimise in piedi e spalancò gli occhi. Era come se quella battaglia si fosse portata via la Kasumi che conosceva.
  • Non puoi dire sul serio...- scosse la testa- Ne riparleremo poi. Non puoi restare qui, il Re avrà già decretato la tua sentenza di morte.
  • Apprezzo quello che vuoi fare per me, ma davvero non ce n'è bisogno.
  • Insomma, spiegami perché non vuoi venire con me!
Kasumi abbassò lo sguardo, si asciugò le lacrime e la guardò con un sorriso enigmatico. Era d'improvviso diventata rossa e Ivi lo scambiò inizialmente come un principio di influenza.
  • Kyo ha chiesto di sposarmi. Ci fidanzeremo a breve.
Ivi rimase senza parole e sbatté più volte le palpebre incredule. Kyo avrebbe...? Ma come...?
  • Lo ha fatto per salvarmi la vita- spiegò lei- Era l'unico modo per evitare una punizione dal Re. Kyo ha fatto fare delle indagini sulle mie origini, trovando alcune prove della mia appartenenza a una famiglia importante e con questo è riuscito a convincere suo nonno a dare l'approvazione.
  • P- però...- la guardò sconcertata- Kyo non mi ha detto niente.
  • Lo so, ha voluto fare tutto in segreto. Anche a me ha sorpreso. Mi ha detto che preferiva non dirti niente, perché eri troppo agitata e avresti finito per metterti nei guai.
  • ...e tu? Tu hai accettato?
L'amica la guardò e annuì. Sorrise.
  • Arrivare a fare tanto per me...Non ci sono parole per descrivere il suo gesto.
Ivi stette in silenzio.
  • Ivi?- la guardò preoccupata- Tutto bene? Ho detto qualcosa di male?
  • N-no...- si fece incerta la sua voce, sforzandosi di mantenersi in piedi- Solo che...non siete troppo giovani? E la nostra missione?
  • Sì, lo so...ma il Re lo ha approvato. Forse perché ha bisogno che Kyo prenda il suo posto al comando di Cerulean City, il più presto possibile. Il giorno del nostro matrimonio, sarà anche il giorno che Kyo lo succederà al trono- poi aggiunse- Ma questo non cambia il nostro obiettivo. Anche senza il mio dominio, io non smetterò di lottare per la nostra causa. Abbi fiducia in me, Ivi. O forse...non sei contenta del fidanzamento? Dici che è sbagliato?- la guardò dispiaciuta.
Ivi guardò l'amica. I suoi occhi celesti la stavano scrutando con ansia. Aspettava una sola parola da Ivi, un segno di approvazione o negazione. Sapeva che per Kasumi era importante l'appoggio di Ivi e più di tutto, Ivi sapeva che Kyo aveva fatto l'unica cosa giusta per tenerla in vita a Cerulean City.
Mentire, offrire il suo appoggio incondizionato alla sua migliore amica e nascondersi dietro un sorriso o essere sincera e dirle cosa provava realmente?
  • Sono felice per te, Kasu- sorrise.


Una ragazza dai lunghi capelli color arancio e occhi celesti, si fissava attraverso il riflesso dello specchio. Guardava seria quella tipa che stava al di là dello specchio, che indossava sfavillanti orecchini, collane e braccialetti. Gli occhi esaltati da matita nera e ombretto azzurro, le labbra di un brillante rosa perla, le guance colorite da un po' di fard in contrasto con la sua carnagione chiara. Dalle spalle partiva il vestito color neve, stretto in vita da un bustino e impreziosito da brillanti sulla gonna. Il velo attaccato ai capelli era alzato all'indietro, in modo che potesse guardarsi allo specchio.
Ma chi stava guardando realmente?
  • Emozionata Kasu?
Un rumore di porta che si chiudeva. Alzando lo sguardo, vide nel riflesso la ragazza che era entrata nella stanzetta usata come camerino. Una ragazza dai corti capelli viola e un fisico modellato da continui esercizi.
  • Ivi!- Kasumi si alzò di scatto dalla sedia e corse incontro alla ragazza, abbracciandola- Oh, Ivi! Credevo che non saresti venuta! Mi ero così preoccupata...
Ivi la fissò seria e poi sorrise lievemente.
  • Perché mi sarei dovuta perdere un giorno così importante? La mia migliore amica si sta per sposare...- rettificò- I miei due migliori amici si stanno per sposare- la sua voce era piatta, nonostante sorridesse.
Kasumi si staccò da lei e tornò a guardarsi allo specchio.
  • Qualcosa non va?- chiese Ivi avvicinandosi a lei.
  • La vedi?- Ivi la guardò confusa, poi Kasumi indicò lo specchio- Quella dovrei essere io.
  • Sì, sei tu o una tua sosia molto carina- scherzò Ivi, ma l'altra restò seria a fissare lo specchio.
  • Ivi, io...- sospirò e la guardò- Credi davvero che stia facendo la cosa giusta?
  • Che intendi? Per caso Kyo non...
  • Oh no- scosse la testa- In questi mesi di fidanzamento, Kyo è stato dolcissimo con me e io ho capito di amarlo sinceramente. Noi ci amiamo per davvero, non si tratta più di una questione di salvarmi o no. E qui al Palazzo, le persone mi trattano bene e sono gentili con me.
  • Non ne avevo dubbi, chiunque non potrebbe fare a meno di volerti bene, una volta che ti ha conosciuto.
  • Però...- chinò la testa.
  • Cosa succede Kasu?- chiese Ivi in ansia- Cos'è che ti rende triste?
La ragazza alzò la testa e la guardò. E dal suo sguardo, capì chi la rendeva così triste... lei.
  • Ivi, ho ripensato alle tue parole. Ci ho riflettuto e sono arrivata alla conclusione che non posso perderti. Io ho bisogno della tua amicizia e ho il timore che una volta che io e Kyo ci sposeremo, tu possa allontanarti da noi.
  • Kasumi...- ridacchiò piano, cercando di far sembrare la questione assurda.
  • Sono seria, Ivi!- la rimproverò- Credi che non me ne sia accorta? Stai facendo il possibile per startene da sola. Posso capire che io e Kyo abbiamo voluto stare da soli per un periodo e che questo ti abbia fatto sentire esclusa, ma mai mi sognerei di allontanarti dalla nostra vita- poi la guardò triste- Ivi, tu sei come una sorella per me, la famiglia che non ho avuto... se il fidanzamento tra me e Kyo ti ha fatto sentire male, voglio che tu me lo dica ora, prima che io esca da qui e vada a sposarmi. Non importa cosa mi accadrà se rifiuterò il matrimonio, sono pronta alle conseguenze del mio gesto. In fondo, tutto questo è colpa mia che ho usato usato una tecnica pericolosa. Tu e Kyo non dovette rimetterci.
  • Mi stai dicendo che se ti chiedessi di non sposarti, tu rinunceresti a tutto per rendermi felice?- fece l'altra divertita.
  • Certo- disse decisa- Se servisse, verrei con te in viaggio. Kyo comprenderà la mia scelta.
Kasumi restò in attesa di una risposta. Ivi la fissò incredule. Come quella volta in ospedale, Kasumi chiedeva la sua approvazione. Voleva la sua felicità, prima ancora della propria.
Un atmosfera tesa riempì la stanza, spezzata poi da una risata. Ivi circondò tra le braccia l'amica.
  • Oh Kasu! Sei proprio un tipo incredibile, sai?- continuò a ridacchiare, mentre la stringeva forte e nascondeva il viso tra i folti capelli di Kasumi- Sei sempre così decisa e determinata quando combatti, ma in altre cose sei molto tenera, direi pure ingenua. Non mi sorprendo che Kyo si sia innamorato di te.
  • Insomma, Ivi! Non burlarti di me!- fece l'altra imbarazzata.
  • Anche per me sei importante, Kasu. E la tua felicità, è la mia felicità- fece una pausa- Ammetto che sono rimasta spiazzata dal vostro fidanzamento, ma prima o poi doveva accadere. Eravate destinati a innamorarvi.
  • Ivi...
  • Ascoltami, ora tu uscirai da qui e andrai incontro a Kyo in chiesa. Perché è giusto così.
  • E tu?
  • Io non me ne andrò, tranquilla. Resterò lì a guardarvi e una volta terminata la cerimonia, mi congratulerò con i miei migliori amici.
  • Me lo prometti? Mi prometti che la nostra amicizia non cambierà?
  • Certo, sciocchina- i suoi occhi si erano fatti lucidi e la voce strozzata. Cercò di nasconderlo ridacchiando- E tu promettimi che terrai fede ai tuoi ideali, anche se in futuro cercheranno di cambiarti. Anche se ti imporranno regole assurde, anche se ti impediranno di recuperare il tuo dominio, non devi dimenticare chi sei...una dominatrice dell'acqua, la migliore.
  • Non lo dimenticherò.



  • Ivi!
La giovane donna si voltò e vide la sua amica di un tempo venirle incontro correndo. Il suo corpo esile, quei modi aggraziati e quei vestiti che non facevano che risaltare la sua bellezza. Si fermò a pochi centimetri per riprendere fiato e subito dopo l'afferrò per le mani.
  • Oh, Ivi. Per l'amor del cielo, non andartene!- disse l'altra supplicante- Possiamo ancora risolvere le cose...
  • Non c'è niente da risolvere- disse l'altra con tono duro- Kyo l'ha lasciato ben chiaro, il suo modo di pensare. E io non tollero come si sta comportando. Finirà per mettere in pericolo Cerulean City, perfino te.
  • Non è colpa sua, Ivi. Lui vuole proteggerci, ma non è così facile. Non si può stravolgere le regole da un momento all'altro.
  • Logico che la pensi così...- la guardò seria- Sei una di loro, ora- Kasumi si sentì addolorata per quell'affermazione.
  • Io non sono cambiata- si difese.
  • Allora dimostramelo- Ivi ricambiò la stretta delle mani- Parti con me. Questa città non è fatta per due dominatrici come noi... Là fuori oltre queste mura, c'è un mondo che aspetta solo di essere esplorato, un mondo che ci accetterà per quello che siamo e saremo libere di essere noi stesse. Era quello che volevamo da bambine, ricordi?
  • Ivi, a quel tempo io ero solo un orfana, le persone mi evitavano ancora prima di conoscermi. Passavo i miei giorni in solitudine nel bosco, solo esercitandomi. Ma poi sei arrivata tu, Kyo e infine tutta la gente di Cerulean City... Non ero più sola. Amo la mia città, amo l'inverno e la primavera, amo passeggiare tra la gente e ascoltare le loro storie. Ora ho un motivo per restare.
  • Ami le persone sbagliate- replicò Ivi dura- La stessa gente che ti avrebbe messo alla gogna solo per aver trasgredito le loro leggi. Rifletti, se tu fossi ancora un orfana, se non ti fossi sposata con Kyo, credi che le persone sarebbero ancora gentili con te?
Kasumi chinò la testa triste.
  • Le tue parole mi feriscono, Ivi. Parli con profondo risentimento e questo mi rende più triste, perché non so chi ho davanti.
  • Se per questo, neanch'io- si staccò da lei e diede mezza svolta- Una volta mi hai detto che avresti abbandonato tutto per la mia felicità- la fissò negli occhi- Partiamo insieme.
Kasumi stette in silenzio e chiuse gli occhi. Li riaprì ed erano lucidi, una lacrima scivolò sulla guancia.
  • ...ho capito- Ivi fece un passo indietro e si voltò del tutto.
Kasumi stette in silenzio singhiozzando e guardando fino alla fine l'amica, che raggiungeva la fine del corridoio e oltrepassava la porta d'ingresso del Palazzo. La luce del giorno la sommerse e la inghiottì.



Quella era stata l'ultima volta che si erano parlate. Sarebbero passati anni, prima che tornasse a Cerulean City, da lei.
Ivi girò tra le mani le lettere mai aperte, erano come una decina o forse di più, ed erano tenute in buono stato nonostante gli anni.
Ovunque andasse, ovunque cercasse di nascondersi, quelle lettere riuscivano a raggiungerla puntualmente. Anche quando la sua vita stava andando a rotoli, lei la raggiungeva sempre.
Dal momento che aveva messo piede fuori da Cerulean City, diventando a tutti gli effetti una fuggiasca, la sua vita aveva subito un drastico cambiamento.
Al di là delle mura, aveva trovato un mondo duro e difficile. Aveva conosciuto tante persone, aveva viaggiato per un po' con loro, ma non era durato a lungo. Era sola e voleva restare sola.
Era in lotta con il mondo, chiunque le dicesse cosa fare finiva k.o. da lei. Viaggiava e viaggiava, senza una meta, cercando qualcosa che potesse tappare l'assenza dei suoi vecchi amici.
Odiava ammetterlo, ma le mancavano molto.
E non c'era nessuno che li poteva sostituire, niente che potesse cancellarle quella malinconica.
Prese fiato, aprì finalmente le lettere ed estrasse le carte scritte a mano.
In tutto quel tempo, Samuel l'aveva spronata ad affrontare il suo passato, ma lei non gli dava ascolto. Voleva solo tappare orecchie e occhi, e andare avanti.
Però lui l'aveva capito prima di lei, quello che la tratteneva ancora lì in un limbo senza fine, era una faccenda lasciata in sospeso. Doveva leggere...

Cara Ivi, ti scrivo nella speranza che questa lettera ti raggiunga, in qualunque posto tu sia. Non ho avuto più tue notizie dal giorno che sei partita da Cerulean.
Mi manchi molto. E anche se Kyo non lo vuole ammettere, manchi anche a lui.
Vorrei tanto che tu fossi qui con noi.
Daisy, mia figlia, ha compiuto il suo primo anno. Ha i capelli biondi come suo padre. È così adorabile e ben educata!
Kyo si sta rivelando un buon padre, non fa che ricoprire di attenzioni nostra figlia. Temo che finirà per viziarla, eheh.
Avrei voluto che ti fossi fermata ancora un po' per poterla conoscere.
Ma capisco che la tua voglia di avventura ti abbia spinta a cercare nuove sfide.
Io da qui continuerò a pregare per te, affinché tu possa tornare a casa sana e salva. Aspetterò quel giorno per poterti riabbracciare e scherzare come da bambine. Ivi, tu non sei sola, ricordatelo.”


“Ivi, sono nate le mie due figlie! Violet e Lily.
Così come Daisy, sono l'orgoglio del loro padre. Ma ahimè, è difficile stare dietro ai loro capricci. Kyo continua a viziarle. Ma come non dargli torto? Hanno dei faccini così teneri e graziosi!
Persino le guardie soccombono ai loro capricci. Riuscirebbero a manipolare persino te.
Kyo dice che saranno delle perfette mogli, degne di rappresentare Cerulean City. Ma per me sono discorsi ancora prematuri. Sono solo delle bambine.
La vita qui al Palazzo scorre serena, la presenza delle tre piccole rallegra l'atmosfera, però ci sono delle volte che sento nostalgia di quando eri qui con me. Delle nostre scampagnate nella foresta, dei nostri allenamenti e dei pokèmon che incontravamo.
Ho osservato a lungo le mie figlie, ma nessuna di loro sembra aver ereditato il dominio dell'acqua. E forse è un bene, perché sarebbe per loro difficile poterlo sviluppare qui al Palazzo. Ma non nascondo di aver desiderato che almeno una delle tre avesse la stessa nostra passione nel dominare l'acqua.
Ricordi la nostra promessa? Quando te ne sei andata, non ho avuto modo di dimostrarti quanto tu sia importante per me e che non ho mai dimenticato la nostra promessa. Continuerò a lottare per quei ideali, anche se ci volesse un eternità per convincere ad uno a uno i cittadini.”


“Ivi...oh, Ivi! Mia cara amica! È terribile, sono così addolorata.
Ho ricevuto notizie dai genitori di Brawly. Kyo e io gli stiamo offrendo tutto l'aiuto che possiamo per la perdita del loro figlio.
Quando sono stata informata degli eventi, avrei voluto precipitarmi da te. Ivi, Ivi... dove sei? Torna a casa. Non fuggire dalle persone che ti vogliono bene. Non cercare di affrontare il dolore da sola.
Brawly era una persona speciale per te, come Kyo lo è per me. Ed è stato orrendo come la battaglia si è svolta. Il suo sacrificio ti ha permesso di sopravvivere e io di questo non potrò mai ringraziarlo abbastanza. Se ti avessi persa...oh cielo, non voglio neanche pensarci.
Ivi, dove ti trovi? Vorrei tanto raggiungerti e stringerti forte. Mi sento così impotente qui al Palazzo e tu là fuori.
Torna a Cerulean City, torna da noi. Anche se tu e Kyo avete discusso l'ultima volta, lui non serba rancore. Anzi, è preoccupato quanto me per le tue sorti. Lui non ha mai detto sul serio quelle parole, non ci credeva per davvero. È così pentito del suo comportamento. Il ruolo di Re lo obbliga a prendere decisioni che non gli piacciono. È salito al trono troppo presto, per salvare la mia vita, e le nuove responsabilità lo hanno cambiato. Non avercela con lui, Kyo talvolta prende delle decisioni sbagliate, ma io lo amo e ho deciso di stargli vicino per sempre.
E so che lui ti ha sempre ammirata, anche se gli è difficile confessartelo.
Ivi, quando vorrai, quando sentirai che è il momento giusto, torna a Cerulean. Io, Kyo e le nostre tre figlie ti attendiamo con le braccia aperte.”


“Misty. È il primo nome che mi è venuto in mente quando l'ho vista. Misty, la mia quarta figlia.
Kyo aveva sperato che fosse un maschietto, ma non ha potuto fare a meno di innamorarsi di lei. Rispetto a Daisy Violet e Lily, Misty è un vero peperino. Scorrazzava per il Palazzo appena è riuscita a mettersi in piedi. È un uragano, salta, si arrampica e rotola. Si infila nei posti più impensati e pericolosi. A Kyo verranno presto i capelli bianchi di questo passo. Mi ripete spesso che è la mia copia, non solo per l'aspetto ma anche per il carattere. A tavola è difficile farla stare composta e parla di continuo. Ma non è solo questo che la distingue dalle sue sorelle.
Ivi, Misty è una dominatrice dell'acqua! Una grandiosa dominatrice dell'acqua! A pochi mesi dalla nascita, ha mostrato i primi segni di dominio involontario.
Kyo e io siamo rimasti a bocca aperta. Non sai la mia emozione! Una delle mie figlie è una dominatrice come me e te!
Però Kyo mi ha raccomandato di tenere nascosta questa sua capacità. In quanto lady, ci sono delle leggi da rispettare. Leggi che vigono dai tempi di suo nonno e che lui non può ancora cambiare. Per la sua stessa sicurezza, Misty non potrà mai sviluppare il suo dominio.
È dura, ma so che Kyo ha ragione. Anche se desidererei poterle insegnare ciò che abbiamo appreso in questi anni. In modo che un giorno possa essere in grado di difendersi e difendere le persone che ama.
Sono felice, sai? Da orfana, ho avuto la fortuna di conoscere te e Kyo. Il tempo trascorso assieme a voi, è stato indimenticabile. Non mi sono sentita più sola da quel giorno. E oggi ho una famiglia numerosa e sono circondata da persone che mi vogliono bene. Non potrei essere più felice.
Vorrei condividere questa felicità con te.

Ivi, io continuo ad aspettarti e ti aspetterò sempre.”

Cara Ivi, non ho ancora avuto tue notizie. Ogni tanto ricevo informazioni di un avvistamento di una grandiosa dominatrice dell'acqua. E non ho dubbi che sia tu. Il tuo viaggio ti sta portando sempre più lontano da Cerulean e da me.
Vorrei poterti rivedere...vorrei poterti far conoscere lady Misty. Ha scoperto di poter dominare l'acqua e non perde occasione di mettersi in mostra. Affiancarla un amichetto non è servito a calmare la sua vivacità, la sua voglia di apprendere, e il povero George si fa trascinare da lei. Kyo continua a rimproverarla, ma lei è persistente.
Qualche giorno fa, ha raccontato di aver fatto un sogno. E da quel sogno, ha deciso quale sarà il suo destino. Quando l'ha raccontato a cena, tutti noi siamo rimasti a bocca aperta. Kyo si è infuriato, non l'avevo mai visto arrabbiarsi così con le sue figlie. Ho dovuto calmarlo, spiegargli che era solo un innocente sogno, che in quanto bambina non conosceva ancora la dura realtà della guerra. Misty si è spaventata molto e temo che possa pensare che suo padre la odi.
Non può sapere quanto in realtà Kyo ami la sua famiglia e che darebbe qualsiasi cosa per noi.
Al Palazzo arrivano sempre più notizie allarmanti. Non te ne avevo parlato prima, perché non volevo che ti preoccupassi, ma la guerra sta minacciando di raggiungerci. Tu ci avevi messo in guardia, che nel Paese del Fuoco c'era aria di cambiamenti e che il nuovo Signore del Fuoco poteva essere una minaccia.
Kyo a mia insaputa dal giorno che te ne sei andata, ha svolto varie indagini e quando si è reso conto che avevi ragione, ha cercato di contattare una società segreta. Credo si chiamino i Frontiers Brains.
Conosciamo Kyo, a volte è molto orgoglioso e odia dover scendere a compromessi, ma quando li ha contattati li ha quasi supplicati di aiutarci nella guerra. Loro si sono rifiutati ed è per questo che Kyo è sempre nervoso nelle ultime settimane. So che non era sua intenzione prendersela con Misty, ma la minaccia del Signore del Fuoco si fa sempre più vicina.
Siamo abbandonati a noi stessi, non siamo pronti per una guerra. Temo per Cerulean City, temo per Kyo e per le mie figlie.
Ho paura di farle vivere una brutta esperienza. Daisy non è grande abbastanza per prendersi cura delle sue sorelle o per sposarsi.
Ho paura Ivi.
Ma ho fatto una promessa e voglio mantenerla. Starò affianco a mio marito in ogni momento, anche se dovessi scendere nel campo di battaglia. Non posso dire a Kyo le mie intenzioni, lui me lo impedirebbe con tutte le sue forze. Però io impazzirei a rimanere a guardare, mentre l'uomo della mia vita se ne va. È per questo che ci eravamo battute, ricordi? Per la possibilità di combattere e poter proteggere i nostri cari.
Io non ho mai smesso di crederci, anche se ti sarà sembrato il contrario.
Ricordo che ti eri arrabbiata con me, perché dal giorno del mio fidanzamento avevo smesso di allenarmi con te. Ivi, non hai idea di quanto ero dispiaciuta di averti deluso. Ma le mie parole erano sincere allora e ancora adesso. Io vi proteggerò. Anche a costo della mia vita.
La verità è...che sono ancora una dominatrice dell'acqua.

Non so spiegarti come sia successo, all'improvviso un giorno ho sentito il mio potere tornare a fluire dentro di me e lì ho ripreso ad esercitarmi poco alla volta. Ho dovuto tenerlo nascosto, non potevo dare altri problemi a Kyo e non potevo confessartelo, perché temevo di deluderti ancora. Era così patetico il mio dominio dopo l'incidente. Sono passati dei anni prima che potessi controllarlo come prima. Mi spiace di averti mentito, aver taciuto questa notizia, ma so che tu aspettavi ansiosa che tornassimo ad allenarci insieme e per me era impossibile.
Ancora adesso mi sveglio con gli incubi, temo di potervi ferire come quel giorno. Il motivo per cui ho deciso di affrontare le mie paure, siete voi.
Ivi, non so cosa accadrà da adesso in poi, ma avrei un favore grande da chiederti.
La guerra potrebbe essere devastante, ma non voglio che per questo le mie figlie nutrano odio e vendetta. La più piccola mi preoccupa di più, so che il suo amico George le starà accanto, ma voglio che lei possa diventare una grandiosa dominatrice dell'acqua. Misty potrebbe riuscire in quello che noi abbiamo sempre ambito. Per questo avrà bisogno di una guida, che la porti a rispettare il dominio e le persone, ma nessuno accetterà di insegnarle. Però so che tu sarai per lei un eccellente maestra.
So anche, che sarà difficile per Misty, incontrerà ostacoli e soffrirà. Vigila su di lei, te ne prego. Se non le potrò stare vicino, vorrei che potesse contare sulla tua amicizia. Amicizia di cui io ti sono sempre grata.

Ti affido il mio bene più prezioso.
Vorrei poterle evitare le sofferenze di una dominatrice dell'acqua, a vederla così sembra fragile e ingenua. Però in Misty scorre il sangue mio e di Kyo, non si arrenderà davanti ai pregiudizi e diventerà forte.

Auguro a lei di avere attorno tanti amici con cui possa crescere e maturare, che non soffra mai di solitudine. E che il giorno che si innamori, non abbia paura di quel sentimento o delle conseguenze. La vita è una e l'amore è ciò per cui bisogna lottare.
Il mio unico rimpianto è non poterla vedere crescere, di non vedere in quale meravigliosa lady diventerà. Ma ho preso la mia decisione.
Ivi, mia cara amica, non so se avrò modo di rivederti prima della guerra, ma ovunque tu sia spero che le mie lettere ti possano raggiungere. Non dimenticarti di me, delle persone che ti vogliono bene e che attendono il tuo ritorno.
Grazie per essere diventata mia amica.
Un forte abbraccio,
Kasumi.”



Una donna osservava in silenzio una lapide bianca, in mezzo a tantissime altre. Però quella era particolare, brillava di una lucentezza che pareva neve al sole. La fissava, persa nei suoi pensieri, con gli occhi svuotati di qualsiasi emozione.
Il vento soffiava, le foglie dei rami si staccavano inesorabilmente e si lasciavano trasportare dal vento, il cielo era grigio rendendo ancora più angusto il luogo.
  • Sei tornata- disse una voce piatta.
Solo in quel momento si accorse che qualcuno si era affiancato a lei, ma non parve interessata.
  • Daisy porta un attimo via le tue sorelle- disse la persona dirigendosi a qualcun altro.
Lei diede un lento movimento degli occhi, solo per accorgersi che c'erano quattro creaturine con lui. La più grande con i capelli biondi mossi, fece cenno di sì e richiamò le altre tre. Insieme ripercorsero il cammino nel senso inverso. Quella più piccola, con capelli color arancio e capelli raccolti in un codino, si girò un attimo per guardare la donna. I loro sguardi si incrociarono e per un istante rivide “lei”. La sua bocca si mosse come un automa, ma non uscirono parole.
  • Misty, vieni- la biondina l'afferrò per la mano e la trascinò via.
Il suo sguardo si perse nuovamente nella natura circostante.
L'uomo che era lì, si limitò a chinarsi e cambiare i fiori con altri più freschi appena colti.
  • ...non ha smesso di aspettarti- disse lui con voce normale e lo sguardo rivolto alla lapide- Peccato che tu ti sia fatta viva solo ora.
Lei non lo guardò, né fece cenno di voler parlare. L'altro sfiorò l'immagine della lapide con dolcezza e sussurrò delle parole che erano dirette solo a quella donna raffigurata. Poi lentamente si rimise in piedi e solo in quel momento lei intravide il suo viso stanco e spento, come se la sua luce si fosse d'improvviso spenta togliendogli tutta la sua giovinezza, come se il mondo con tutto il suo peso fosse caduto sulle sue spalle. I due rimasero in silenzio per qualche minuto, fissando le lettere scolpite nella pietra della lapide, lasciando che il vento soffiasse sui loro cuori sofferenti.
Le prime gocce di pioggia caddero sul terreno e sulle loro testa.
  • Per Cerulean City sei ancora una fuggiasca- disse lui senza mutare espressione- Ho preferito lasciare le cose così, in modo che tu non abbia obbligazioni o doveri nei confronti di Cerulean City. Ora che non c'è lei, non c'è nessun motivo per te tornare. Vattene da Cerulean City, vattene dai territori del Paese dell'acqua, cerca un luogo dove poterti rifugiare il più lontano possibile e non tornare più- la pioggia si fece pian piano più insistente, ma per i due non faceva differenza- Salvati.
Lei sentì i passi dell'uomo indietreggiare, ma ancora non riusciva a voltarsi per guardarlo. Non voleva affrontarlo. Non voleva affrontarla. Voleva solo restare in quello stato, lontana da qualsiasi sentimento che potesse risvegliarla e distruggerla.
  • Torneranno...- le uscì spontaneo. L'uomo doveva essersi fermato, ma neanche lui la stava guardando.
  • ...lo so- e nella sua voce c'era rassegnazione. Una realtà che non poteva cambiare e che ormai aveva accettato dentro di sé.
L'uomo riprese a camminare, probabilmente in direzione delle quattro bambine.
La donna alzò lo sguardo al cielo, la pioggia le bagnava il viso e i capelli corti color viola.
Kasumi lo aveva detto più volte, che le bastava entrare in sintonia con i loro cuori per sapere cosa pensavano.
Erano cresciuti insieme, si conoscevano meglio di quanto lo volessero ammettere. Ma Ivi invece aveva voluto chiudere il suo cuore, per questo avevano smesso di comprendersi e si erano allontanati.
Solo ora che non c'era niente da proteggere, i cuori di Ivi e Kyo erano tornati ad aprirsi e avevano detto ciò che le parole non erano in grado di dire.
Addio”
Perché quella era l'ultima volta che si sarebbero visti.
Eppure non provava niente, neanche un po' di dispiacere, neanche una lacrima.
Aveva perso tante persone durante il suo viaggio, si era disperata, aveva pianto, aveva urlato...ma in quella circostanza, per “lei”, non le usciva il minimo lamento.


Appoggiò le lettere e si alzò dalla sedia. Con passo lento e adagio, uscì dalla casa e si diresse verso il lago. Non si disturbò neanche di mettersi le scarpe per uscire.
Era notte, aveva passato le ore di luce a perdersi nei ricordi e nelle frasi mai lette. La luna si rispecchiava con tutto il suo splendore sulla superficie dell'acqua.
Amava quel paesaggio, così tranquillo e rilassante.
Stiracchiò le braccia e le gambe, e senza togliersi i vestiti addosso, si gettò nel lago.



  • Sai Ivi...?
La bambina dai capelli color viola distesa accanto a lei, si mise sul fianco per guardarla.
  • Questo mondo è incredibile- continuò lei fissando il cielo.
  • Eh?- Ivi la guardò stranita, l'altra ridacchiò di fronte alla sua espressione.
  • Tutto ciò che ci circonda, è pieno di vita. Anche l'acqua...hai mai sentito cantare l'acqua?
  • Kasu, hai battuto la testa?- alzò gli occhi al cielo- Certo che no. L'acqua non è un essere vivente.
  • Io sì invece...quando mi immergo nel lago e mi lascio trasportare, sento sempre una melodia ed è come se stesse cantando.
  • Oh Kasu, che ingenua sei- rise- Sarà l'effetto creato da qualche pokèmon acquatico, che ti sarà sembrato una melodia.
  • Dico sul serio- disse l'altra imbronciandosi e guardandola- Perché non ci provi?
  • Cosa?- smise di ridere, quando capì che Kasumi era seria- Vuoi davvero che senta l'acqua cantare? Affogherei prima ancora di riuscire a sentirla.
  • Provaci- insistette- Se ti concentri, sono certa che riuscirai a sentirla. E' solo questione di lasciarsi andare- si alzò in piedi e le porse una mano- Andiamo.
  • Kasu, non dirai sul serio- fece l'altra sconcertata. Un conto era scherzare, un altro era metterlo in pratica. La vide sorridere e incamminarsi verso il lago. La luce della luna la illuminava e la rendeva ancora più lucente della stessa acqua- E' fredda l'acqua, finirai per ammalarti!- Ivi si alzò di scatto e la seguì, poco prima che l'altra si gettò nell'acqua- Kasumi!


Chiuse gli occhi. Il suo corpo era completamente sommerso nell'acqua, ma non tentò di risalire in superficie. Lasciò invece il suo corpo in balia della corrente del lago. Sprofondava lentamente giù, dove c'era meno luce. Nessun suono, solo silenzio totale.
Io ti starò vicina, se hai bisogno di una spalla.
Allora questa sarà la nostra missione. Dimostreremo con i fatti, che anche noi possiamo essere una risorsa importante per Cerulean.
...non ho mai dimenticato la nostra promessa. Continuerò a lottare per quei ideali, anche se ci volesse un eternità...
Anche senza il mio dominio, io non smetterò di lottare per la nostra causa. Abbi fiducia in me, Ivi.
Non dimenticarti di me, delle persone che ti vogliono bene e che attendono il tuo ritorno.
Ivi, tu non sei sola, ricordatelo.
Misty potrebbe riuscire in quello che noi abbiamo sempre ambito. Avrà bisogno di una guida, che la porti a rispettare il dominio e le persone, ma nessuno accetterà di insegnarle. Però so che tu sarai per lei un eccellente maestra.
Ti affido il mio bene più prezioso.
Io vi proteggerò. Anche a costo della mia vita.
Qualcosa la risvegliò dai suoi ricordi e aprì gli occhi. Forse era l'effetto di stare per affogare o che le forze la stavano abbandonando, ma le sue orecchie parvero distinguere un fischio, forse una voce...una melodia?
Davvero c'era una melodia a quella profondità? Davvero l'acqua era viva?
E lì, nella luce della luna che filtrava nell'acqua poco davanti a lei, vide qualcosa che lentamente prendeva forma.
...non ha smesso di aspettarti.
Forse era un gioco di luci o i suoi occhi che le facevano un crudele scherzo, così come le sue orecchie...ma quella figura...era proprio lei. Le stava sorridendo.
Sì, lei sapeva che Ivi ce l'aveva fatta, era riuscita a sentire la melodia.
Ivi, io continuo ad aspettarti e ti aspetterò per sempre.
Ivi ricambiò il sorriso. Ora sapeva. La vita è davvero presente dappertutto.
Allungò il braccio verso di lei.
  • Come ti chiami?
  • Ivi. Tu?
  • Kasumi.
Ma appena mosse la mano, la figura luminosa perse lentamente la sua forma, disperdendosi.
Ivi rimase a fissare immobile. Chiuse e aprì gli occhi, strinse forte la mano e prima che le sue forze l'abbandonassero del tutto, con un gesto si spinse in su verso la superficie, verso la luce.
  • Me lo prometti? Mi prometti che la nostra amicizia non cambierà?
  • Certo, sciocchina. E tu promettimi che terrai fede ai tuoi ideali, anche se in futuro cercheranno di cambiarti. Anche se ti imporranno regole assurde, anche se ti impediranno di recuperare il tuo dominio, non devi dimenticare chi sei...una dominatrice dell'acqua, la migliore.
  • Non lo dimenticherò.
Ora aveva capito... Kasumi non aveva mai rotto la loro promessa, nel suo profondo era rimasta sempre la piccola Kasu.
Ivi tirò fuori la testa e respirò a pieni polmoni, tossendo l'acqua che aveva inghiottito.
E pianse.
Pianse quelle lacrime che da tempo aveva nascosto nel suo cuore. Il dolore di averla persa per sempre, la rabbia di non averla potuta proteggere, l'impotenza di essere solo un essere umano pieno di difetti e il desiderio di poterle riferirle le parole non dette mai.
Con solo la luna ad accompagnarla e il vento ad ascoltarla, sfogò tutto il suo dolore.
Affinché finalmente fosse libera, libera dall'ombra che da anni la stava perseguitando, libera veramente di poter andare avanti e dimenticarla. Doveva lasciarla andare.
Grazie per essere diventata mia amica.
Addio.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Capitolo davvero commovente T_T

Yachan ha detto...

Marzia! Son contenta di trovare un tuo commento! ^^
Anche perchè trattandosi della storia di altri personaggi, credevo che non sarebbe piaciuta.
Ma se ti ha commossa, nonostante gli errori, sono sollevata ^^
Grazie per aver commentato! A presto!