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14 ottobre 2010

Fic: Cap. 2

Mi ero scordata, come mi abitudine do' il titolo alla fic, ispirandomi a qqualche canzone. In questo caso, si tratta di un ending del Detective Conan.

THANK YOU FOR EVERYTHING
Grazie per tutto

Il punto di vista di Ash


Ci incamminammo lungo il sentiero del ritorno.
Arrivammo alla città seguente e ci fermammo in un centro Pokèmon.
Dopo mangiato Brock andò a chiacchierare con l’infermiera Joy. Mentre io continuai a stare vicino a Misty.
Sembrava confusa, aveva la mente altrove.
Ash: Misty, va tutto bene?
Misty:…Perché mi chiamate Misty?
Ash: Beh, è il tuo nome…
Misty: Non ricordo di aver mai avuto quel nome…
Ash: Eh?
Misty: Tutta questa storia non mi quadra…prima mi hai parlato di sorelle, ma io non ho sorelle.
Ash: Ma certo che c’è le hai. Non ricordi di Violet, Daisy e Lily?
Misty (scrolla la testa): No, io non ho sorelle e mi chiamo Kasumi.
Ash: Come? No, ti sbagli, il tuo nome è…
Misty: Ti sbagli tu. E poi chi siete voi?
Ash: Siamo i tuoi amici.
Misty: Non ricordo di aver avuto dei amici.
Ash: E’ naturale Misty, hai appena perso la memoria. Pian piano ti ricorderai di noi.
Misty: E chi mi assicura che voi non siete dei delinquenti?
Ash: Non siamo il Team Rocket!
Misty: Il Team…Rocket? E che è?
Ash: Beh, sono dei ladri di Pokèmon.
Misty: Mh…come hai detto che ti chiami?
Ash: Ash.
Misty: Ash…dove ci stiamo dirigendo?
Ash: A Cerulean City.
Misty: Uhm…ma perché mi state portando lì?
Ash: Perché così recuperi la memoria.
Misty: Ma perché lo stai facendo?
Ash: Eh?
Misty: Qual’è il tuo scopo? Perché insisti nel volermi far recuperare la memoria?
Ash: Ecco…perché…che domande, siamo amici!
Misty: Sicuro che sia solo quello?
Ash: Beh, anche perché è colpa mia se sei andata a sbattere la testa.
Misty: Ah, allora lo fai per un senso di colpa nei miei confronti. Logico.
Ash: No…non solo…io, cioè io…
Misty: Tu?
Ash: Ecco…- arrossì senza capirne il motivo.
Misty: Non credi di esagerare con il tuo senso di protezione? So cavarmela da sola. E poi io una casa c’è l’ ho già, e non si trova a Ceru…Cerulean City.
Ash: Che? Stai scherzando?
Misty: E perché dovrei?
Ash: Ti starai confondendo…tu sei sempre stata Misty di Cerulean City, una dei quattro capopalestra…
Misty: Pensala come vuoi, io vado a dormire- si alzò dalla sedia e si coricò nella sua stanza.
Rimasi a riflettere su quello che aveva appena detto Misty, che storia era quella? Perché ne è venuta fuori con quella bugia? E se non fosse una bugia? Impossibile, Misty me lo avrebbe detto…o forse no? Adesso che ci penso, Misty non ha mai parlato tanto di sé…
Brock: Ash, non vai a dormire?- mi chiese- Eri sera non hai dormito bene, ti farebbe bene un po’ di riposo.
Sospirai. Forse aveva ragione. In effetti mi sentivo irrigidito dagli ultimi avvenimenti.
Ash: Sì, adesso vado.
L’indomani mi svegliai di buon ora, Brock si era già svegliato ed era andato a fare colazione.
Scesi dalla stanza e lo raggiunsi.
Ash: Brock, Misty non si è svegliata?
Brock: Ho preferito lasciarla dormire. Quindi non l’ ho chiamata. In fondo tutte e due avete bisogno di riprendervi dalle ultime fatiche.
Ash: La vado a chiamare, altrimenti poi faremo tardi.
Brock: Okey, vi aspetto qui.
Salii le scale e raggiunsi la stanza di Misty. Bussai alla porta, ma non sentii nessun rumore proveniente dalla stanza.
Ash: Misty! Sei sveglia? E’ ora di andare…
Niente.
Ash: Misty? Sto entrando…sei sveglia?- aprii la porta.
Vuoto, il suo letto era completamente vuoto.
Mi venne un dubbio atroce e raggiunsi subito Brock.
Ash: Brock!
Brock: Che succede Ash? Sembri stravolto.
Ash: Misty…Misty è scappata via!
Brock: Che?!
Ash: Si, nella sua stanza non c’è ne traccia!
Brock: Dove sarà andata in quelle condizioni?
Ash: Dobbiamo trovarla immediatamente…non voglio che le accada qualcosa!
Brock: Si, chiediamo all’infermiera Joy.
Joy: Mh? Avete detto una ragazzina con capelli color arancio?
Brock: Sì, l’ ha vista?
Joy: Uhm…credo di sì, deve essersene andata alle prime luci dell’alba.
Ash: Non ha idea di dove si sia diretta?
Joy: Dunque, prima di andarsene, diceva che aveva molta fretta, mi aveva chiesto dove si trovasse Heart City.
Ash: Heart City?
Brock: Si, è una piccola città…però è molto distante da qui.
Ash: Cosa aspettiamo? Andiamo a recuperarla!- uscii di fretta dal centro Pokèmon.
Brock: Ash, aspetta!
Perché Misty se n’era andata? Perché non mi aveva avvistato? Perché? Non eravamo amici?
Corsi senza fermarmi e vidi pian piano allontanarsi Brock.
Brock: Ash, anf!- cercò di prendere fiato- Sono stanco, non c’è la faccio.
Ash: Su, manca poco.
Brock: No, è meglio che tu ci vada. Trova Misty e portala indietro.
Ash. Ma- ma da solo? E se non mi volesse seguire?
Brock: Rapiscila.
Ash: Eh?
Brock: Corri, su.
Ash: Ah, sì.

Poco più in là…
Misty: Uffi, la vuoi piantare di seguirmi?- disse innervosita al piccolo Pokèmon.
Togepi: Toghe!- sorrise.
Misty: Grrr! Mi dai i nervi! Io non ti conosco neanche! Vai dalla tua allenatrice!
Togepi: Prri!
Misty: Mi stai a sentire? Sparisci, ho detto! Non posso mica prendermi cura di te!
Togepi: Pri?- disse triste.
Misty: Piantala di fare quei occhietti tristi, non mi commuovi, sai?
Togepi: Priiiii!!- incominciò a piangere.
Misty: No, noooo! Taci, per favore! Falla finita, mi stai spaccando i timpani!
Ma Togepi continuò a piangere.
Misty: E va bene- lo prese in braccio- Adesso ti calmi, chiaro?- cercò di cullarlo.
Togepi smise di piangere e sorrise soddisfatto.
Misty: Uff, e adesso che faccio? E’ da stamattina che mi segue interrottamente. Ma io non posso prendermi cura di lui, devo tornare a casa. Chissà, saranno tutti in pensiero. Però prima di arrivarci, ce ne vorrà un bel po’- diede uno sguardo dietro di sé- Ma chissà che è successo? Come sono capitata lì? E soprattutto chi erano quelle persone che fingevano di conoscermi? Non male la bugia della perdita della memoria, ci stavo quasi cascando. Per fortuna mi sono ricordata tutto e adesso devo solo tornare a casa.
Jessie: Preparati per i guai!
James: Guai molto grossi!
Jessie: Proteggeremo il mondo della devastazione.
James: Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione.
Jessie: Denunceremo i mali della verità e dell'amore.
James: Estenderemo il nostro potere fino alle stelle.
Jessie: Jessie…
James:…e James.
Insieme: Team Rocket, pronti a colpire alla velocità della luce!
Jessie: Arrenditi subito…
James:…o preparati a soccombere!
Meowth: Miao! Proprio così!
Misty: Eh? E voi chi siete?
James: Non ti ricordi di noi? Siamo il Team Rocket.
Misty: Il Team Rocket…? Ah, già. Quel ragazzino strano mi aveva parlato di una banda che rubavano Pokèmon…il Team Rocket. Beh, avete sbagliato persona, io non ho nessun Pokèmon.
Jessie: Ah, ah! E tu credi che ci caschiamo?
Meowth: Dicci la verità, nascondi i tuoi Pokèmon dentro lo zaino!
Misty: Lo zaino?- aprì lo zaino- Toh, è vero…chissà perché. Ma come facevate a saperlo?
James: Non fare la gnorri e consegnaci i tuoi Pokèmon.
Jessie: Siamo stati molto fortunati ad avervi ritrovato dopo tanto tempo. Non so perché tu ti sia divisa dal gruppo, ma ci hai reso un grande favore. Senza l’aiuto dei tuoi amici, i tuoi Pokèmon sono in mano nostra!
Misty: Amici? Ah, ti stai riferendo a quei due? Vi state sbagliando, io non li conosco neanche. Mi sono comparsi all’improvviso e…
Jessie. Grr! Piantala di prenderti gioco e preparati! Arbok, vai!
James: Victreebel! Esci…no, non contro di me, contro la mocciosa devi combattere!
Misty: Uhm…chissà come funzionano stì cosi- prese una Pokèball e li imitò lanciandolo in aria.
Da esso ne uscì un Pokèmon, Staryu.
James: Stretta con liane!
Misty: Uhm…com’era l’ordine? Ah, già. Getto d’acqua!
Staryu lanciò un getto d’acqua addosso i due Pokèmon.
Jessie: Grr! Non è possibile! Arbok, bloccala!
Ash: Pikachu, fulmine!
Pikachu si lanciò addosso e con una bella scossa elettrica li mandò K.O.
Insieme: Il Team Rocket parte alla velocità della luceeee!- e scomparvero in aria.
Ash: Misty, tutto bene?- corsi da lei.
Misty: Lasciami in pace, non ho chiesto il tuo aiuto!- disse arrabbiata- Perché mi hai seguito?
Ash: Che domande, ti ho già spiegato che ti devo portare a casa tua.
Misty: Casa mia non è a Cerulean City!
Ash: Misty, piantala con questa storia…
Misty: Piantala tu! Non mi chiamo Misty, ma Kasumi! Non so come mi sono ritrovata qui, forse sono stata scambiata con un'altra persona.
Rimasi confuso, non riuscivo più a capire, avevo al testa nel pallone.
Ash: Comunque devi venire con me, ne parleremo con Brock.
Misty: No, non puoi decidere per me!
Ash: Smettila di fare i capricci!
Misty: Grr! Chi ti dà il permesso di darmi tanta confidenza?!
Ash: Io! E adesso seguimi!
Misty (sbuffando): Unf! Non ci penso proprio! Me ne torno a casa!
Avevo superato il mio limite di pazienza, sarei scoppiato. Poi mi venne in mente quello che mi aveva detto Brock.
Ash: E va bene, se non mi vuoi seguire…
Misty: Che, che stai facendo?
Ash:…sarò costretto a caricarti di peso!
Presi Misty e la caricai sulla schiena.
Misty: Lasciami andare, sciocco!- si dimenava.
Ash: Fermati, altrimenti cadiamo tutte e due.
Misty: Grrr, se non mi lasci subito andare ti farò cadere io, da un precipizio!- disse con rabbia.
Ash: Siamo arrivati.
Misty: Grrr…
Ash: Su, Misty. C’è l’ hai ancora con me?
Misty: Non so chi sia questa Misty- fece una smorfia.
Ash: E va bene- dissi rassegnato.
Brock: Ash…hai trovato Misty, vedo.
Ash: Si, però c’è un problema. Crede di essere un’altra persona.
Misty: Ma io sono un’altra persona, imbecille!
Ash: Visto?
Brock: Uhm…potrebbe essere una classica forma della perdita di memoria, la doppia personalità. Probabilmente è convinta di essere qualcun’altra.
Ash: Che facciamo adesso, Brock?
Brock: Beh, aspettiamo che le ritorni la memoria, non c’è altra possibilità.
Ash: D’accordo…sempre che resistiamo alla furia di Misty.
Verso sera ci accampammo in un campo.
Brock si era già addormentato.
Vidi Misty che si alzava dal suo sacco a pelo e la seguii.
Ash: Dove hai intenzione di andare adesso? Vuoi ancora scappare?
Misty: Unf, adesso non si può più neanche farsi un giretto, senza essere seguito dalla guardia del corpo?
Ash: Possibile che tu non ti rassegni?
Misty: Sei tu quello in torto! Ma non voglio sgolarmi di nuovo per tentare di ficcartelo in testa.
Ash: Su un punto di vista, non sei cambiata per niente…non potresti essere più gentile con me ogni tanto?
Misty: ? Perché ti dai tanta pena per questa Misty? Cos’ ha di così speciale da intestardirti?
Ash: Come?…Vedi, Misty, cioè tu, è la mia migliore amica, anche se non so se lei mi consideri tale. Siamo compagni di viaggio da ormai tanto tempo. E io con lei mi trovo a mio agio.
Misty: Uhm…ti piace?- chiese all’improvviso.
Ash: Che?- arrossì di colpo- Pe- perché dovrebbe piacermi?
Misty: Ah, ha! Sei arrossito! E’ facile leggere i tuoi sentimenti, sei come un libro aperto.
Ash: N- non è vero!
Misty: Perché ti vergogni così tanto ad ammetterlo? E’ normale volere bene…Ma Misty lo sa?
Ash: Come?
Misty: Dico se Misty sa dei tuoi sentimenti.
Ash: Ecco io…non so…
Misty: Come fa a non accorgersene? Deve essere certamente cieca.
Ma si rende conto che si sta auto criticando?
Però se è così facile leggere i miei sentimenti…possibile che Misty non se ne sia accorta? Accorta poi di cosa? Cos’è che provo io? Solo amicizia?
Eppure più le sto vicino, più provo attaccamento a lei…significherà che l’amo? Impossibile.
Misty: Mh? Qualcosa non va?
Ash (imbarazzato): Ah, no, niente…ecco…
Misty: ?
Ash: So che è imbarazzante come domanda…ma tu come mi trovi?- divenni rosso. Non sapevo cosa mi era preso. Come mi era saltato in mente di fargli quella domanda? E se poi mi dice che non le piaccio?
Misty: Come?- rimase sorpresa.
Ash: Ah, lascia perdere, io…
Misty: Carino.
Ash: Eh?
Misty: Si ti trovo molto carino- sorrise.
Divenni paonazzo. Misty aveva appena detto che ero carino. Questo cosa significava? Allora le piaccio?
Ash: A, ehm…eh…- non sapevo come comportarmi- Lo pensi davvero?
Misty: Certo.
Ash: Beh, anche tu sei molto…carina…molto…- ma che stavo cercando di dirle? Mi tremavano le mani.
Misty: Grazie- sorrise in modo dolce- Beh adesso torno a dormire…ah, ti va di bere un po’ di the? L’ ho preparato apposta.
Ash: Ah, sì.
Misty prese il the e me lo versò in una tazza. Dopodiché tornò a dormire. Avrei voluto che rimanesse con me ancora un po’ per chiederle qualcos’altro. Per un momento ho creduto che il mio cuore stesse per esplodere…che sarà mai? Non mi sono mai sentito felice come oggi, forse è perché Misty mi ha fatto un complimento.
Presi la tazza e stavo per bere, ma Pikachu mi saltò addosso per acchiappare una farfalla facendomi versare a terra il the'.
Ash: Accidenti, che guaio- dissi.
Pikachu si sentì colpevole e mise il muso triste.
Ash: Non è niente, Pikachu, può capitare. Ma sta attento la prossima volta.
Pikachu si risollevò il morale e si accucciò vicino a me per dormire.
La notte era ancora giovane e l’indomani avremmo dovuto fare un bel pezzo a piedi.
Passarono alcune ore ma non riuscii a prendere sonno, mentre sentivo chiaramente il russare di Brock.
Ma sentii anche qualcuno muoversi, decisi però di far finta di dormire, ma discretamente guardai chi era.
Era Misty, probabilmente non aveva preso sonno neanche lei.
Misty: Finalmente il sonnifero ha fatto effetto, credevo che non si sarebbero mai addormentati- disse a bassa voce- Bene, adesso me ne posso andare tranquillamente. Per fortuna questo babbeo è poco sospettoso, se no non avrebbe bevuto il the' che ho preparato io, ih, ih!- prese lo zainetto e s’incamminò.
Dopo qualche minuto, Misty si sentiva al sicuro. Ma io l’avevo seguita senza farmi vedere.
Misty: Finalmente mi sono sbarazzata di loro!- disse allegra- Che strani tipi, mi avevano scambiato per un’altra. Chissà chi era poi l’altra? Boh, poco importa.
Ash: Bulbasaur, stretta con liane!- ordinai.
Misty: Ahhh!- cadde.
Bulbasaur le aveva afferrato la gamba.
Misty: Ma che accidenti fai?! Per colpa tua sono caduta!- mi urlò.
Ash: Colpa tua, non dovevi superare la mia pazienza- dissi con ironia.
Misty: Eh? Ma sei tu…come hai fatto? Cioè come mi hai raggiunto?
Esposi una bustina contenente il sonnifero utilizzato da Misty.
Ash: Non c’è che dire, ci stavi proprio ingabbiando come due fessi- continuai a parlare con sarcasmo.
Misty: Ah, non è come pensi, cioè…non ho mai visto quella bustina, da dove sarà saltata fuori?- fece l’ingenua.
Ash: Non fare finta di niente. Perché l’ hai fatto?
Misty: Hm…sono stata costretta, vi ostinate a credere che io sia questa…questa Misty.
Ash: Ma tu lo sei! E’ che la caduta ti ha fatto perdere la memoria! Adesso tu non ti ricordi…però noi siamo amici e non ti lascerei mai nei guai.
Misty:…io non ho mai avuto degli amici- fece una smorfia e guardò altrove.
Ash: Misty…
Misty: (Accidenti, ma che testa dura. E va bene, vorrà dire che troverò più avanti un modo per andarmene)- si alzò, ma cadde di nuovo.
Ash: Che succede?- mi avvicinai a lei.
Misty: Non so…-il dolore proveniva dalla gamba.
Ash: Hai la caviglia gonfia, ti devo portare a farti medicare.
Misty: Non c’è né bisogno, non mi fa tanto male.
Ash: Storie, ti si sta già gonfiando!
Misty: Ti dico che sto bene!- ritentò ad alzarsi.
Ash: Non c’è la fai da sola- mi chinai- dai, aggrappati alla mia schiena, ti porto io.
Misty: Che?! Tu stai sognando!
Ash: Non fare i capricci, non vedi che non riesci nemmeno a reggerti in piedi?!
Misty: Non sto facendo i capricci!- mi urlò.
Sospirai e decisi di prenderla in braccio contro la sua volontà.
Misty: Cosa?! Lasciami immediatamente giù!
Ash: No, non finché ti porto a medicarti.
Misty: La vuoi piantare di prenderti queste premure con me?! Io non ti conosco neanche!- si dimenò.
Ash: Sta ferma, altrimenti cadiamo tutte e due.
Misty: Non darmi degli ordini tu!
Ash: Allora non mi lasci altra scelta…
Misty: ?
Ash: Scusami…-mi avvicinai velocemente al suo viso e la baciai.
Non so perché lo feci, fu una cosa istintiva. L’ ho fatto e basta, senza un motivo.
Al momento non ci pensai su, ero più preoccupato per Misty e volevo calmarla.
Misty rimase paralizzata e non disse nulla. Questo mi permise di portarla con tranquillità dal medico che stava nella clinica accanto al centro Pokèmon.
Dottore: Non è niente di grave, si è solo gonfiata la caviglia. Mettendoci una pomata e stando a riposo per un giorno, il gonfiore se ne andrà- le mise la pomata e la fasciò.
Misty: Unf, te l’avevo detto!
Dottore: Adesso vi lascio, torno ad occuparmi degli altri pazienti.
Ash: Va bene, la ringrazio- il dottore uscì dalla stanza.
Mi girai verso Misty e la vidi intenta ad alzarsi dal lettino.
Ash: Aspetta, il dottore ha detto che devi restare a riposo.
Misty mi lanciò un occhiataccia e mi ignorò.
Ash: Perché ti comporti così?- gli chiesi.
Misty: Non credi di essere tu in torto?- mi guardò arrabbiata.
Ash: No. Sto facendo tutto questo per il tuo bene- mi difesi.
Misty: Ah, si?- mi squadrò con lo sguardo.
Senza che me lo aspettassi Misty mi diede uno schiaffo, tipo quello che mi aveva dato il primo giorno del nostro incontro.
Rimasi impalato, quasi scioccato. Mi girai lentamente verso lei.
Ash: Perché?- dissi con un filo di voce.
Misty: Questo è per prima- disse seria.
Chiaro. Si riferiva al bacio. Arrossii e abbassai lo sguardo senza sapere cosa dire.
In effetti non avevo scusanti, avevo agito senza pensare, con la speranza di farla stare in silenzio. Ma adesso che si era tutto risolto, dovevo fare i conti con il mio gesto.
Misty rimase a fissarmi e questo mi rendeva più nervoso.
Misty: E adesso che hai intenzione di fare?
Ash: Non so, sarebbe meglio che aspettiamo che faccia giorno.
Misty: E il tuo amico? Starà ancora dormendo…
Ash: Gli ho lasciato un messaggio, domani ci raggiungerà.
Misty mi guardò, poi rivolse il suo sguardo alla finestra.
Misty: Perché non vai a dormire? Ormai sarai stanco, dopo avermi portato fin qui.
Ash: No, non lo sono.
Misty rivolse di nuovo il suo sguardo a me.
Misty: Bugiardo- mi tirò le guance.
Ash: Ahia!
Misty: Non c’è bisogno che tu rimanga a controllarmi. Tanto oggi non tenterò di scappare.
Ash: Ma io non stavo pensando a questo…ahia!
Misty mi tirò di nuovo le guance.
Misty: Bugiardo! E poi come potrei muovermi con la gamba ridotta in queste condizioni? Perciò va a dormire.
Ash: Mh…va bene.
Stavo per andarmene, però mi fermai con la porta mezza aperta.
Ash: Misty.
Misty:…si?
Ash: Sembra che io non faccia altro che causarti guai…scusami- ed uscii dalla stanza.

Continua….

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