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24 settembre 2011

Fic in corso: Cap. 32

Inizio con una piccola (si fa per dire XD) premessa...
Questo capitolo (e i seguenti) mi è costato, in tutti i sensi. Prima di tutto, il tempo mi è mancato in questo periodo, aggiunto alla scarsa concentrazione, mi sono dilungata mesi e mesi per un capitolo che in teoria avevo già tutto in testa XP
Aggiungiamo pure che questo blog mi sta dando non pochi grattacapi, perchè mi impedisce di pubblicare così com'è il capitolo. E quindi mi tocca riscriverlo, dovendo accettare tutti quei cambiamenti che mi fa l'html di questo blog (chi già ha un blog e pubblica qualcosa di scritto, forse comprende cosa sto dicendo).
Fatto sta, che ecco qua il risultato. Mi spiace, solitamente non è così che mi piace pubblicarlo (quei benedetti puntini del cavolo che non si levano!), ma non ho alternative...finchè non trovo un blog che non mi faccia questi scherzi...
Un sito web lo escludo ora come ora, perchè Berrylove mi era costato tanto impegno e dedicazione, che dopo qualche anno ho dovuto chiudere T_T
Ma tornando al capitolo, spero mi perdoniate per gli errori che troverete, ma la testa è altrove XP
Non ho smesso di pensare alla fic e ringrazio a chi calorosamente continua a chiedermi il seguito di questa fic (e anche altre XD).
Vorrei portare a termine questa storia, o almeno avvicinarmi ad un finale momentaneo.
Una volta pubblicato il capitolo, risponderò a tutti i vostri commenti ^^
Prossimamente aprirò un altro blog, dedicato ad una mia storia a disegni...e questo mi porterà via altro tempo. Senza contare che altri progetti sono in cantiere e non so proprio come farò a non stressarmi -_-'
Non so come farò, ma cercherò di portare avanti la fic! *-*
Ma ora vi lascio alla storia! Bye! 
Ps: questo capitolo è più lungo del solito XD 



CAP.32
  • Misty, tu...hai perso il controllo del tuo elemento.
  • Cosa? No...non è possibile...
Ivi si sedette sopra il tronco d'albero spezzato.
  • Ieri sera, io e Brock abbiamo parlato a lungo. Mi ha raccontato di George e di cosa è accaduto sulla nave...
Misty chinò la testa. Doveva aspettarselo da Brock.
  • Lui esagera sempre- cercò di giustificarsi lei- Non mi è accaduto niente, ho usato solo il dominio del ghiaccio, non è così grave come pensa lui.
  • Non fare quella faccia, Brock ha fatto la cosa giusta ed era preoccupato per la tua salute. Ha intuito meglio di te, che le battaglie ti hanno resa fragile. Apprendere il dominio del ghiaccio è già difficile, ma apprenderlo in quel modo è ancora più doloroso e pericoloso.
  • Io sto bene- insistette lei, sforzandosi di sembrare serena- Quando ho combattuto contro George ho usato la tecnica del ghiaccio per la prima volta, però mi sono ripresa senza problemi. E lo stesso vale per lo scontro con Ash, sono riuscita a riprendere il controllo del mio dominio.
Ivi la fissò seria e riflessiva. Poi si sistemò una ciocca di capelli.
  • Questo è quello che vuoi far credere, ma non è così. Io lo posso sentire, Misty- le toccò il petto e socchiuse gli occhi. La ragazza sussultò- Il flusso del tuo dominio non è regolare. Il tuo stesso corpo sta lottando con sentimenti discordanti. Hai lasciato che i dubbi e le incertezze si facessero largo nel tuo cuore. Evitare di affrontare ciò che ti procura dolore equivale a scappare. Di conseguenza, il dominio perde potenza e diventa instabile, fino a scomparire totalmente.
Misty guardò spaventata la donna e indietreggiò.
  • M-ma io...io sono ancora in grado di dominare l'acqua...
  • Sei certa di saperlo fare bene ancora? Non credo che tu non te ne sia accorta del tuo cambiamento.
La ragazza si guardò le mani che tremavano leggermente. Che avesse ragione?
Da quando aveva combattuto contro George, i suoi attacchi erano diventati imprecisi e deboli. Possibile che...?
  • La situazione è grave, Misty- proseguì Ivi- Non saper controllare la potenza dei propri attacchi, equivale a non possedere il dominio- continuò la donna- Di questo passo...potresti uccidere qualcuno dei tuoi compagni. Se non ti avessi fermato, cosa credi che sarebbe accaduto a May?- Misty abbassò lo sguardo confusa e spaventata. Non aveva pensato che il suo attacco potesse ferire May- Quando Brock me ne ha parlato, non credevo che tu fossi arrivata a questo punto. Hai subito un forte shock e più ti sei sforzata di andare avanti, con più ti sei indebolita.
  • Tu stai mentendo!- disse Misty arrabbiata. Non voleva ammettere a se stessa che le parole di Ivi avevano un fondamento di verità- Vuoi solo che io non apprenda nuove tecniche, vuoi impedirmi di combattere con la nazione del fuoco! Ma non mi farò ingannare dalle tue parole, tu non potrai fermarmi! Io continuerò a combattere!
Ivi sospirò e volse il suo sguardo altrove.
  • Stando così le cose, io...non posso più allenarti.
    ≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈
  • Assaggia questo- Brock porse un piattino all'uomo. Lui lo provò.
  • Brock, come sempre sei il migliore- disse Samuel- Ho sentito la mancanza dei tuoi manicaretti. Suppongo che le ragazze si facciano la guerra, per poter stare con te.
A quel commento, Brock si rabbuiò.
  • Le ragazze si fanno la guerra- commentò Melody, mentre sfogliava una vecchia rivista. L'unica decente che aveva trovata in quella casa sperduta- ma per scappare da Brock.
  • Melody! Io non faccio scappare le ragazze- disse Brock risentito.
  • Se tu non facessi il cascamorto con tutte le ragazze, è probabile che qualcuna ti prenda in considerazione.
  • Sentite, ma di cosa staranno parlando Misty e la professoressa?- chiese Dawn, cambiando discorso. Mentre apparecchiava il tavolo, aveva dato un occhiata all'orologio e si era accorta che era passata come mezz'ora da quando Ivi aveva chiamato Misty.
Brock chinò la testa e posò il suo sguardo sulla pentola che aveva davanti.
  • Forse staranno facendosi la guerra- commentò May, mentre assaggiava i primi piatti pronti- La prof. Ivi e Misty hanno un carattere troppo simile. Molto probabile che ora la prof. le stia facendo una ramanzina e Misty stia ribattendo.
  • Però perché interrompere il vostro incontro in quel modo?- chiese Dawn perplessa- Mi sembrava tutto regolare.
  • Non ne ho idea- May fissò il pezzetto di pane con sopra la famosa salsa di Brock- Ma sarebbe una perdita di tempo dare un significato a tutte le azioni della prof. Ivi.
  • C'è una cosa che mi chiedo- intervenne Ash fissando fuori dalla finestra con aria assorta- Perché la prof. Ivi vive in un posto così sperduto, isolato dal resto del mondo?
  • A questo posso rispondere io- disse il prof. Samuel, prendendo una sedia e sedendosi- Anni fa, esistevano tre dominatori dell'acqua che erano degli autentici prodigi e Ivi ne faceva parte. Fin da piccola desiderava diventare forte e combattere, era nella sua natura la lotta e non si tirava indietro- alzò lo sguardo- Con il senno di adesso, direi che la sua era più un desiderio di contrastare dei vecchi pregiudizi che i dominatori dell'acqua avevano sulle ragazze. Il modo di pensare dei dominatori dell'acqua non era poi così diverso da oggigiorno.
Ash annuì leggermente. Ricordava che Misty gliene aveva parlato. E aveva visto con i suoi occhi, quanto potessero essere dure le leggi dei dominatori dell'acqua.
  • E' arrivato poi un momento della sua vita- proseguì Samuel- che Ivi ha dovuto prendere una decisione, in contrasto con i suoi compagni. Si è tolta dal gruppo e ha proseguito il suo viaggio da sola. Con il tempo però le battaglie si sono fatta sempre più pericolose, guadagnandosi rispetto dalle persone, ma anche molti nemici. Le esperienze sul campo e le perdite durante la guerra, la cambiarono profondamente e per non soffrire più sulle sorti del mondo, decise di isolarsi. Credo che in qualche modo questo sia il suo modo per scontare le colpe che si attribuisce.
  • Mi chiedevo perché una dominatrice così forte, non fosse fuori a combattere- disse May, mentre addentava un altro pezzo di pane con salsa- E perché fosse sempre così riluttante ad insegnare qualcosa di nuovo a Misty. Ma non capisco...se vuole che la guerra termini, perché non viene con noi a combattere? Ci sarebbe di gran aiuto.
  • Essere forti, non significa aver compreso come cessare le guerre- rispose Samuel- Voi ragazzi siete molto giovani, avete ancora molto da imparare. E ciò che apprenderete non sempre sarà piacevole. Se ci rifletterete a lungo, capirete che ogni guerra ha sempre un fattore scatenante.
  • Il fattore scatenante non è altro che il Signore del Fuoco- fece May seccata. Ash si voltò a guardarla- E' da lui che la guerra ha preso vita. Eliminandolo, tutto tornerà alla normalità. Misty non fa che ripeterlo.
Samuel la guardò, poi un po' malinconico scosse la testa.
  • E' un concetto ancora prematuro perché voi possiate comprenderlo. L'odio si nutre dei sentimenti che ora sono presenti nel vostro ingenuo cuore. Ero dubbioso che dei ragazzini potessero intraprendere una simile missione, però osservandovi capisco perché Ivi vi abbia lasciato fare. Il vostro cammino sarà più difficile, perché ignorate molte cose del passato, ma allo stesso tempo avrete più possibilità di un qualsiasi dominatore esperto, di riuscire nell'impresa. Voi avete la capacità di cambiare le sorti di questo mondo.
    ≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈
  • Io non posso allenarti- disse Ivi. Per Misty fu come se il mondo si fosse fermato di colpo.
  • Smettila di scherzare Ivi- disse Misty spaventata dallo sguardo così serio della donna.
  • Non sto scherzando. Da oggi non sarò più la tua allenatrice- la guardò- Mi spiace, ma dovrai smettere di combattere, se non vuoi andare incontro a morte sicura.
  • Però...- cercò di dire Misty.
  • No, Misty. La mia decisione è definitiva. Se vuoi proseguire nonostante il mio avvertimento, sarai l'unica responsabile di quanto accadrà a te e ai tuoi compagni. Per quanto mi riguarda, non tornare più qui- si alzò in piedi e silenziosamente si allontanò.
La ragazza rimase immobile e incredule, si lasciò cadere sulle ginocchia.
Era tutto finito. Tutte le sue fatiche, i sacrifici, gli allenamenti, tutto ciò che aveva sopportato per diventare forte...non era servito a niente.
Era come ritrovarsi dentro un incubo...non trovava il modo di svegliarsi.
La promessa che aveva fatto...tutto ciò in cui aveva creduto...i suoi ideali...doveva rinunciarci e tornare indietro? Ma dove? Non poteva più fare ritorno a casa. Non ci sarebbe stato nessuno ad attenderla lì, solo la morte per il tradimento.
Le lacrime uscirono una dopo l'altra e caddero sulla terra sottostante.
Misty si strinse a sé e si chinò giù, mentre si fecero più forti i singhiozzi.
Ma non era questo la rendeva triste...no, il suo pensiero era per i suoi compagni. Le persone a cui aveva fatto una promessa solenne.
Non poteva...non poteva deludere chi credeva in lei. Non poteva abbandonare i suoi amici. Con che coraggio li avrebbe guardati in faccia?
Pianse, sola in quel angolo della foresta. Poteva avvertire come quel senso di vuoto si faceva sempre più grande nel suo cuore.
Delusione, amarezza, rabbia, frustrazione...odiava quei sentimenti, ma ne era sommersa.
Si afferrò alla terra e la strinse forte.
Del liquido fuoriusciva dalle sue dita, assorbita in parte dalla terra. L'acqua si espanse intorno alle sue mani, creando delle piccole pozzanghere.
Si morse il labbro. Era troppo presto per lasciarsi andare. Non voleva....non doveva arrendersi proprio ora.
L'acqua si ghiacciò in quell'istante.
Aveva promesso di scontrarsi con il Signore del fuoco...e lo avrebbe fatto anche a costo della sua vita.
    ≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈
  • Come?- lo guardò. Un ragazzo castano gli si avvicinò. Il moro era steso a terra e si mise seduto. Sul petto nudo, c'erano segni di colluttazione.
  • Eri tu quello che combatteva contro Gary?- chiese il castano.
  • Sì, perché?- l'altro sembrava poco interessato e continuava a fissare le gambe con aria pensierosa.
  • Devi averne di coraggio per affrontarlo. Guarda come ti sei ridotto.
Il moro si alzò in piedi e si mise la maglietta sporca sulle spalle.
  • Così ti farai nemico di tutte le ragazze. Non sai che lui ha delle fans sfegatate?- disse il castano, poi aggiunse con tono risentito- Dico io, sono proprio matte. Cosa ci troveranno di bello in lui.
Il moro nel frattempo si era già allontanato e così il castano lo seguì.
  • Sai che dicono che ci assomigliamo? Se io mi tingessi i capelli di nero, chissà potremmo sembrare fratelli- scherzò lui, ma il moro non gli prestava attenzione.
  • Sei uno di poche parole, eh?- il castano si fermò e incrociò le braccia- Io so chi sei- il moro smise di camminare, ma non si voltò per guardarlo. Il ragazzo proseguì, sicuro che adesso lo avrebbe ascoltato- E non capisco perché tu insista a dedicarti solo agli allenamenti. Potresti essere già il capo di tutto questo, senza il minimo sforzo. Mentre invece ti fai calpestare da Gary. Sei senza logica, Ash.
Il moro si voltò con un espressione gelida.
  • Non sono affari tuoi. E se proprio vuoi saperlo...non sono ridotto così per aver combattuto contro Gary. Io e Gary ci azzuffiamo fin da bambini, non è una novità.
  • Eh? E allora, cosa...?
  • Quello che vedi è solo il risultato dei miei allenamenti...
Il castano sembrò sorpreso dalla risposta. Ash si avviò solo senza salutare. Richie aveva già sentito che il ragazzo aveva seguito un allenamento speciale, per questo rispetto a molti ragazzi della sua età, aveva la meglio. L'unico che si poteva definire il suo degno avversario era Gary.
 
 
Richie si sedette sul letto e guardò pensieroso la stanza in cui alloggiava Ash tempo prima.
Non poteva credere che il ragazzo che aveva conosciuto, da quando era stato reclutato dal Team Magma, si era unito ai nemici.
L'Ash che conosceva lui, era sempre preso dagli allenamenti e dal desiderio di battere Gary. Ma il ragazzo che era tornato alla nave, era molto diverso.
Credeva di essere l'unico ad aver instaurato un dialogo con il ragazzo, che lo conoscesse meglio di chiunque altro. Così come credeva che non avrebbe mai tradito la Nazione del Fuoco.
E invece...quale motivo lo aveva spinto a tali estremi?
    ≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈
  • Misty non mangia?- chiese Dawn.
Il gruppetto la guardò. Si erano già chiesti perché la ragazza non si fosse presentata insieme a Ivi, ma il silenzio solenne della donna comunicava agli altri che non era il caso di fare domande.
Dawn però ingenuamente aveva fatto l'errore di chiedere, o forse era una fortuna che almeno qualcuno parlasse.
  • Quando avrà fame, verrà- rispose la donna. E tornò il silenzio, interrotto dalla normale conversazione con Samuel. Quel signore riusciva a rendere gradevole anche una situazione come quella. E i visi dei presenti si rilassavano.
Finito di pranzare, i ragazzi si alzarono da tavola e uscirono dalla cucina, dopo aver dato una mano a pulire. Ash si era tardato a rimettere al loro posto i piatti. Non era ancora abituato a quella quotidianità famigliare, per lui mangiare significava inghiottire fino a scoppiare e lasciare il resto agli altri, per dedicarsi esclusivamente all'addestramento.
Sospirò una volta finito, senza fare cadere niente. Ma aveva cantato vittoria troppo in fretta, un bicchiere traballò a seguito del suo passaggio. Prima che cadesse a terra, rompendosi in vari frammenti, cercò di afferrarlo. Una scia di acqua fu più veloce di lui e lo depositò in un posto più sicuro.
Ash alzò lo sguardo e vide la donna ancora seduta al tavolo, sorseggiando con una tranquillità solenne il suo the.
  • Ah, grazie- fece lui un po' a disagio. La donna non rispose, ma si limitò ad un leggero movimento della testa. Il suo sguardo era puntato altrove, come assorta nei suoi pensieri.
Ash pensò che non era il caso di stare lì ancora. La donna era più seria che mai.
Così si avviò all'uscita, ma sulla soglia della porta, si fermò. Forse non era il momento giusto, ma sentiva che doveva chiarirsi dei dubbi.
  • Senta...- iniziò lui- quando mi ha parlato della tecnica del ghiaccio e della probabilità che Misty la apprendesse per conto proprio...lei mi ha fatto un discorso...è perché sapeva di già chi ero in realtà? E' per questo che mi ha messo in guardia?
La donna aspettò un po' prima di rispondere e appoggiò la tazza.
  • Credi che sia un indovina?- fece lei, senza guardarlo- Non ho questo dono, per lo più lo hanno raramente alcuni dominatori dell'aria.
  • Ma allora, perché...?- fece lui perplesso- Non è per questo, che non era stupita della mia rivelazione? Per questo non mi ha detto niente?
  • Io non ho la capacità di prevedere il futuro o leggere nella mente altrui. Però l'esperienza mi ha insegnato a scrutare nei cuori delle persone. Quando sei venuto per la prima volta, ho percepito in te molta incertezza e timore, come se il tuo animo stesse nascondendo qualcosa. Forse esteriormente non lo dimostri, però ancora adesso ci sono delle cose che tieni nascoste.
Ash fece per parlare, ma Ivi non lo permise.
  • E' inutile che tenti di negarlo. Ma non agitarti, non ho intenzione di farti domande. Così come ho percepito incertezza nel tuo animo, ho potuto anche sentire che il tuo cuore è rimasto puro. Non ero certa che non ti saresti rivelato un nemico, però le sensazioni che mi davi erano positive, non avresti fatto del male a Misty.
  • Non è così...Misty si è ferita per causa mia- disse lui dispiaciuto.
  • Non l'hai ferita tu. Non era nelle tue intenzioni, giusto?
  • Certo che no! Non volevo coinvolgerla, non credevo che mi avrebbe seguito. Ha creduto in me e io l'ho tradita. Non comprendo ancora come lei mi abbia perdonato.
  • Perdonare non è così facile, Ash- Ivi riprese la sua tazza e bevve un sorso- Le persone come me, possono perdonare, ma non dimenticare. Sono questi sentimenti che rendono instabili i dominatori.
Ash la osservò, chiedendosi se si riferisse a se stessa o a Misty.
  • Comprenderai più avanti, quanto dei sentimenti contrastanti, possano fare la differenza in un dominatore e di come il proprio talento si renda inutile al momento di proteggere qualcuno d'importante.
Il ragazzo scosse la testa. Comprendeva sempre meno i discorsi della donna. Parlavano ancora della stessa cosa?
  • Ti chiedevi perché non ero sorpresa quando hai rivelato di essere un membro del Team Magma- guardò assorta il fondo della tazza- Tutti noi nascondiamo una parte oscura del nostro passato. Errori di cui ci pentiamo. Come ex-membro del Team Magma, comprendo che la tua decisione non sia stata facile. Con l'arrivo della guerra, ho iniziato ad odiare i dominatori del fuoco, il mio unico scopo era diventato eliminarli.
Ash la guardò triste. Era la stessa cosa che provavano i suoi nemici di una volta, era ciò che provava ancora Misty. Un dubbio iniziò a farsi sentire...Misty odiava i dominatori del fuoco e non si sarebbe fatta scrupoli ad eliminarli. Era per questo che si era messa in cammino. Ma come poteva allora averlo accettato nel gruppo, come era riuscita a perdonarlo dopo che le aveva mentito?
  • Però- proseguì Ivi- ho avuto in seguito la fortuna di incontrare una persona che aveva fatto la tua stessa scelta- Ash era sorpreso e in parte sollevato da quella notizia. La sua decisione ora non sembrava così assurda. Ma chi poteva essersi ribellato alla Nazione del fuoco?- Da quel momento ho compreso che il mio odio era sbagliato. Però avevo sprecato parte dei miei anni nutrendomi di sentimenti negativi. Una cara amica mi aveva detto che ciò era sbagliato, ma io non l'ho ascoltata. Solo ora che l'ho persa, comprendo le sue parole. Dimmi, Ash...nel momento che hai preso la tua decisione di restare nel gruppo, cosa hai provato?
  • Ecco, io...- alzò lo sguardo al soffitto incerto. Cosa aveva provato? Inizialmente, era stata quasi Misty a costringerlo a restare. Ricordava la mano di lei che stringeva con forza la sua e le parole pronunciate dalla ragazze.
Non ho intenzione di perdere nuovamente un compagno
Compagno...cos'era quella sensazione che lo pervadeva ogni volta che la ragazza lo pronunciava?
Era una semplice parola e non era la prima volta che glielo dicevano. Però quando era lei a dirlo, era diverso.
  • Compagno...- mormorò lui- Misty non mi voleva nel gruppo, ma è stata una sua semplice parola a trattenermi- ricordò con un sorriso.
  • Quello che hai provato in quel momento...cerca di ricordartelo a lungo- si alzò in piedi e portò la tazza al lavello- Ti sarà utile, quando inizierai a vacillare sulle tue incertezze.
Il ragazzo annuì.
  • Ash...- il ragazzo si bloccò prima di andarsene.
  • Mh?
  • Ora che sei in un nuovo team, ricordati che la vittoria non è tutto. E' l'incolumità del tuo compagno, la cosa più importante.
  • Lo so.
  • Proteggi i tuoi compagni...- chinò la testa- proteggila...
Il ragazzo fece per domandare, però il rumore che proveniva dal salotto lo distrasse. Si diresse lì e vide i ragazzi riuniti intorno a Misty. La ragazza si accorse del suo arrivo e gli porse il suo zainetto.
  • E' ora di mettersi in marcia- disse lei con un sorriso tranquillo.
Il ragazzo la guardò confuso, ma anche gli altri ragazzi erano già con i loro zaini in spalla.
  • Come mai...?- in realtà era più curioso di sapere dove si fosse cacciata in tutto quel tempo, però optò per non fare domande al riguardo.
  • Eravamo solo di passaggio- spiegò lei- Dobbiamo uscire da qui, prima che faccia buio.
  • Siete sempre di fretta. Invidio la vostra giovinezza- disse Samuel- Spero di rivedervi presto. E' stato un piacere conoscervi.
  • Anche per noi- disse Dawn- E' stato interessante preparare nuovi tipi di the.
I ragazzi uscirono dalla casa e salutarono.
Ivi e Misty incrociarono lo sguardo per qualche secondo. Le due sostennero lo sguardo fisso, poi Misty si voltò e s'incamminò. Nessun altro fece caso a quello scontro di sguardi.
    ≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈
  • Tieni...è un infuso fatto da me- disse un uomo, porgendo la tazza calda alla donna seduta sul letto- Ti aiuterà a rimetterti in sesto.
La donna lo osservò e con un cenno silenzioso, prese la tazza.
  • Grazie...- bevve un sorso e fece una smorfia- Ma cos'è? E' amarissima!
  • Lo so- annuì lui con un sorriso divertito e sedendosi ad una sedia accanto al letto- Ma ti rimetterà in forze.
  • Ho girato il mondo e bevuto così tante bibite amare, che credevo di non trovarne di peggiori.
  • Suppongo che dovrei prenderlo come un complimento- l'uomo rimase composto e tranquillo.
  • No, davvero, è orribile- l'uomo di risposta ridacchiò. Sembrava che nessun commento potesse scalfire il suo buon umore.
  • Quanto durerà?- chiese poi, assumendo un espressione seria.
  • Cosa?- lei era ancora presa a bere la sua tazza e fare le linguacce.
  • Sai a cosa mi riferisco...- estrasse dalla sua camicia da laboratorio, una busta. La donna si rabbuiò- Ne è arrivata un'altra. Ho pensato che fosse giusto dirtelo, questa lettera deve aver fatto un lungo viaggio, prima di arrivare alla sua giusta destinataria. Suppongo che abbia un paio di mesi o forse di più...- l'uomo guardò la donna incerto- Non vuoi...?
  • No!- disse la donna decisa, intuendo la domanda- Mandala via, gettala, bruciala, fa ciò che preferisci, ma tienimela lontana!
  • Non credo che tu dica sul serio- disse l'uomo senza scomporsi- E quindi te l'appoggerò sul comodino. Sarai tu a decidere, quando sarà il momento di aprirla e affrontarla.
  • Te l'ho già detto: non ne voglio sapere! Ho altro da fare- si guardò le braccia coperte dalle bende- Devo riprendere il mio viaggio, allenarmi, diventare forte...
  • Non potrai fuggire in eterno da lei- il signore si alzò in piedi e depositò la busta sul mobile- ...e dai tuoi sentimenti. Questo tuo modo di fare, ti sta facendo nuovamente perdere la tua strada. E lei continuerà ad essere quell'ombra che ti affliggerà.
  • Samuel...no, io non posso! Non di nuovo...quante persone dovrò perdere?- strinse le mani con frustrazione- Finché mi rimane, anche se piccola, possibilità di tenerla in vita...
L'uomo era triste per lei e le appoggiò una mano sulla spalla.
  • Come vuoi...non voglio insistere con questo discorso. Fin tanto che ti riprenderai dall'ultima tua battaglia, potrai stare da me quanto vuoi- le sorrise dolcemente, un modo di fare che riusciva a riscaldare il cuore della donna, anche se solo per pochi istanti. Il cuore di lei ormai pareva che si fosse ghiacciato, era il solo modo per non crollare- Solo una cosa, Ivi...- la chiamò prima di uscire dalla stanza- Solo tornando là, potrai andare avanti. E' tuo dovere avvertirli del pericolo...in nome della persona che ti era più cara.
Samuel uscì dalla stanza e la donna si ritrovò da sola. Nuovamente. Aveva iniziato il suo viaggio da sola e ora si era ritrovata più sola di prima.
Afferrò dal suo zaino un piccolo baule finemente lavorato e lo aprì. Guardando il suo contenuto, l'espressione di Ivi si perse nel vuoto. Si morse le labbra, ricacciando dietro tutti i ricordi e i sentimenti tristi che a lungo cercava di allontanare.
Le parole le risuonavano ancora in testa, come un giradischi. Le parole di lei...
Io starò sempre al tuo fianco, fidati di me...”
Era troppo per Ivi. Non poteva ancora aprire quel baule che si portava nel cuore.
Prese la busta dal comodino e la cacciò dentro il bauletto, insieme al mucchio di altre buste mai aperte. Chiuse il coperchio e chinò la testa. I suoi capelli viola ricaddero sul viso.
  • Perdonami...non riesco ancora ad affrontarti. Ma ti prometto che lo farò un giorno...

  • Ivi?- l'uomo la guardò. Lei si voltò.
  • Samuel, tu credi che io sia rimasta la ragazza che hai conosciuto anni fa?
  • Certo- annuì lui.
  • Stavo ricordando le parole di una cara amica...- sorrise malinconica- Sai, credo di non averglielo mai detto, ma avrei voluto essere come lei. Forse quella che sono ora, è quella che credevo sarebbe diventata lei. So combattere, so difendermi, posso curare le ferite del corpo...ma quelle dell'anima sono così difficili da risanare.
  • Ivi...
  • In questo momento...avrei così bisogno di averla ancora accanto, di ascoltare i suoi consigli. Se ci fosse stata lei al mio posto, sarebbe stata in grado di aiutarla...- strinse la mani- Non avrei mai dovuto accettare di tornare ad allenare. Non dopo aver fallito con l'altra allieva.
  • Ivi, ascolta...- fece l'uomo, appoggiandole una mano sulla spalla- Non puoi colpevolizzarti ancora per quel fatto. Non potevi sapere che quella ragazza avrebbe scelto un cammino sbagliato. Qualsiasi cosa tu avessi fatto per trattenerla, lei non si sarebbe fermata. Lo sai, no? Però Misty è diversa, lei è motivata da buone intenzioni, altrimenti non avresti accettato di aiutarla.
  • Ma ho fallito anche con lei. Se non mi è possibile aiutarla anche in questa situazione, non sono così brava come faccio credere. Ho permesso che George scegliesse la strada sbagliata. Lo sapevo, ma non ho fatto niente per impedirlo. Speravo che i miei timori fossero sbagliati. E conoscendo Misty, l'ho appena lasciata andare incontro alla sua morte.
    ≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈
  • Che vuol dire che ci siamo persi?- fece Melody.
  • Questo succede a lasciare in mano la mappa a Ash e May- sospirò Misty.
  • E' colpa sua!- i due nominati si indicarono a vicenda.
I ragazzi si trovavano nuovamente in viaggio, dopo essere passati da Ivi. E nuovamente si erano persi.
  • Te lo dicevo che dovevamo girare a destra- disse Ash alla castana- Lo sanno tutti che per Saffron City si va per questa direzione.
  • Scusami tanto, signor “fiamma spenta”- Ash fece una smorfia a quel nomignolo. Pareva che Misty avesse dato il via alla moda di affibbiargli dei nomi assurdi- Ma i miei piedi sono più affidabili di qualsiasi mappa. E io dico che dovevamo girare a sinistra, dopo quell'incrocio- contrattaccò May- Vero che ho ragione io, Brock?
  • Eh? Ah...- si guardò intorno come se si stesse accorgendo solo ora che si erano persi- Date qua- prese la mappa dalla mano dei due litiganti e la scrutò con attenzione- Da dove avete preso questa mappa? E' vecchia di 100 anni fa.
  • Ce l'hai data tu!- fecero i due in coro, perplessi.
  • Oh- frugò nel suo zaino ed estrasse un'altra mappa- Scusate- ridacchiò imbarazzato- Colpa mia.
  • Stupendo- fece ironica Melody- Se ci si mette perfino Brock, qui non ne usciamo più.
  • Pika, pi!- il pokèmon sulla spalla di Ash saltò giù e indicò una direzione.
  • Che gli prende?- chiese May.
  • Forse ci sta indicando la strada- ipotizzò Ash. Ormai si stava abituando lentamente al piccolo pokèmon. Tranne quando gli mandava qualche scossa.
  • Già...dirigendoci per quella direzione, dovremmo uscire da questo bosco più in fretta- disse Brock orientandosi con la mappa.
  • Bene, guidaci Pikachu- disse Misty. Il pokèmon sgambettò in avanti e il gruppo lo seguì.
  • Te l'avevo detto che era per di qua- fece May, riprendendo il discorso di prima.
  • Te l'avevo detto io, che era per questa direzione- fece Ash.
I due ripresero a discutere su chi avesse ragione. Brock piegò la cartina, ancora assorto nei suoi pensieri.
  • Devo credere che stai ancora pensando a Ivi?- fece Misty, che senza che il ragazzo se ne accorgesse lo aveva affiancato nella camminata.
Brock la guardò e diede un occhiata davanti a sé. Il gruppetto camminava avanti loro e non sembra prestare ascolto.
  • Non avevo scelta, Misty. So che non mi perdonerai, ma anche se non sembra, l'ho fatto per te.
  • ...non sono arrabbiata- i due ragazzi camminavano senza guardarsi- Tu sei fatto così. E' da quando George se n'è andato, che cerchi sempre di proteggermi. Anche quando ti sei accorto che Ash ci stava mentendo, non mi hai detto la verità per non ferirmi.
  • Mi preoccupo per te, sei importante per me. Io credo di non averti aiutato abbastanza, se ti trovi in questa situazione...
  • Brock, tu non puoi cambiare il passato, non puoi impedire che George ci tradisca. Così come io non posso più sperare di riportarlo da noi. Ora la cosa più importante siete voi, ed è fondamentale che la guerra termini al più presto.
  • Tutti noi vogliamo che non ci sia più la guerra, ma questo non significa che devi rischiare la vita ogni volta. Misty, le tue intenzioni sono nobili, per questo ho deciso di seguirti, ma a volte sembri dimenticare che sei un essere umano. Non puoi pretendere l'impossibile da te stessa.
  • Non posso fermarmi, se è questo quello che vuoi da me. Mi conosci, non bastano delle frasi dette da Ivi per farmi cambiare idea. Io proseguirò, anche se tu cercherai di impedirmelo.
Il castano la guardò tristemente. Sapeva che diceva il vero, qualsiasi cosa avrebbe fatto lui, non sarebbe riuscito a far ragionare la ragazza. La sua ultima speranza era Ivi, ma neanche lei era riuscita nell'intento. Misty a volte si rivelava più testa dura di un Psyduck.
  • Hai intenzione di non dire niente agli altri?
  • No. Sono in grado di gestire la situazione, senza dover allarmare gli altri- si voltò verso il suo compagno- E per il bene della nostra missione, ti pregherei di fare altrettanto.
Le parole di lei erano chiare: era consapevole che il suo dominio le avrebbe dato dei problemi, ma era determinata ad affrontare il suo destino.
Brock sapeva che questa sua decisione non avrebbe portato niente di buono, ma se Misty voleva rischiare tutto per la missione, doveva essere proprio disperata.
  • Ehi, voi due!- li chiamò May- Abbiamo trovato finalmente la città!
I due ragazzi senza aggiungere altro, raggiunse il gruppetto al di fuori del bosco.
    ≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈
  • Aiuto, aiuto!!- corse un bambino, mentre veniva inseguito da due tipi furiosi- Che qualcuno mi aiuti!
  • Fermati moccioso!- gridarono i due tipi- Ce la pagherai!
  • Non l'ho fatto apposta!- gridò il bambino, senza smettere di correre.
  • Questo lo vedremo, appena ti avremmo acchiappato!
  • Waah! Aiuto!- il bambino non fece attenzione al terreno, e inciampo per colpa di un sasso. Gli occhiali da vista caddero in avanti. Cercò di riprenderseli in fretta, tastando il terreno come una talpa.
  • Sono tuoi questi?- sentì una voce e qualcuno gli diede in mano gli occhiali.
Il bambino se li infilò e guardò avanti a sé. Un ragazzo dai capelli color verdi e occhi dello stesso colore, si era chinato verso di lui.
  • Eccoti qui!- la voce di quei due tipi, riportò alla realtà il bambino, che non fece in tempo a correre e fu preso da uno dei tipi.
  • Noo! Lasciatemi!- si dimenò il bambino, che era afferrato da un ragazzo dai capelli celesti e uno sguardo truce.
  • Figurati se ti lasciamo andare, dopo che ci hai fatto correre come dei pazzi!
  • Ma se vi trasportava quel robot a forma di Cartepie!
  • Senti, basta così!- si innervosì la ragazza con due lunghe code color biondo- Mi dovrai pagare per il danno che mi hai arrecato! Ti porteremo alla nostra base e ti punire...
  • Piantatela!- disse il ragazzo che era rimasto a guardare- Non vedete che gli state facendo male?
  • Che ti intrometti tu?!- grugnì il ragazzo.
Con uno schiocco di liane, il ragazzo dai capelli verdi fece lasciar perdere la presa sul bambino, che una volta libero istintivamente corse dietro di lui.
  • Ehi, ma come ti permetti!- esclamò dolorante alla mano il ragazzo grande.
Il salvatore del bambino, diede un occhiata a chi gli stava dietro. Era un bambino spaventato e impaurito. Perché si trovava in quella situazione?
  • Aiutami- bisbigliò il bambino, stringendogli la camicia viola.
  • Voi, cosa volete da lui? Che vi ha fatto?
  • Cosa ci ha fatto?! Guarda, qui- il tipo indicò la sua divisa nera, in cui si distingueva un “R” bianca. Una chiazza scura si distinse al centro- Mi ha versato la sua bibita!
  • E guarda i miei preziosi capelli!- disse la bionda alterata- Una cicca! Mi ha sputato una cicca tra i capelli!
Il ragazzo dagli occhi verdi, si voltò per guardare nuovamente il bambino.
  • Hai fatto davvero questo?- chiese con un accenno di stupore e quasi divertimento.
  • Non l'ho fatto apposta...mi hanno provocato- si giustificò il bambino.
  • Ma sentilo!- disse la bionda- E ora chi mi leva questa schifezza dai capelli? Ora ti puniremo!
  • E' stata solo una bravata- il ragazzo interpose una braccio tra il bambino e la ragazza- Non dovreste prendervela tanto per una cosa così insignificante...o forse il Team Rocket ha cambiato le sue priorità?
I due ragazzi indietreggiarono dalla sorpresa, ma poi assunsero un aria spavalda.
  • Ebbene, allora ci hai scoperto ragazzino- disse il ragazzo.
  • Tsk, non che ci volesse un genio a capirlo, se andate in giro con la divisa- i due ragazzi si guardarono, come se solo in quel momento capissero la loro gaffe.
  • I-in ogni caso...!
  • Ahh, che scocciatura- sbuffò il verde- Sentite, non ho tempo da perdere. Lasciate in pace il bambino e finiamola qui.
  • Non se ne parla!- gridò il ragazzo del Team Rocket- Visto che ti sei messo in mezzo, ne subirai le conseguenze, insieme al moccioso!
    ≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈
  • Oh, avete visto?- disse Dawn emozionata, segnalando davanti a loro un complesso di bancarelle e piccoli palchi per le esibizioni- Sembra che sia in corso qualche festa.
  • Saranno dei viandanti come noi?
  • Possiamo fermarci a dare un occhiata?- chiese Dawn a Misty.
  • Perché no? Forse ci potranno consigliare un posto dove fermarci per questa notte.
  • Sicura di stare bene?- fece May dubbiosa- Di solito rispondi sempre con un “no, abbiamo una missione, non c'è tempo per il divertimento”.
  • Non esagerare May, non sono sempre così.
  • Ah, allora lo ammetti che lo sei!
  • Agatha!- disse all'improvviso Melody. Il gruppetto guardò prima la ragazza e poi la persona che stava chiamando.
  • Melody?- una signora dai corti capelli biondi e un abito viola la riconobbe- La piccola Melody? Sei proprio tu?
  • Oh, Agatha! Quanto mi fa piacere averti incontrata!- Melody corse incontro alla signora.
  • La conosci?- chiese Ash.
  • Sì...scusate, non ve l'ho presentata. Lei è Agatha, una amica della mia famiglia e consigliera. Ho appreso molte tecniche da lei.
  • Piacere di conoscervi- salutò la signora.
  • Agatha, loro sono i miei amici e compagni di viaggio. Brock, Misty, May, Dawn e Ash- il gruppetto salutò.
  • Cara, dev'essere stato tremendo...ho saputo cos'è successo alla tua isola- Melody ricordando la sua gente si rattristò- O meglio, lo Spirito Allegro, mi ha avvisata. E mi ha detto che ci saremo riviste. Sono contenta che almeno tu sia riuscita a scappare.
  • Sì...- annuì lei- Ma la mia famiglia, il villaggio...loro sono scomparsi e io non li ho ancora ritrovati.
  • Sta tranquilla, sono certa che stanno bene- le diede una pacca- Così come lo Spirito Allegro ci ha fatte incontrare, sono certa che rivedrai la tua gente.
  • Chi è questo Spirito Allegro di cui parlate?- chiese Ash perplesso.
  • Gli antichi dominatori dell'aria- spiegò Melody- avevano questa credenza che esistesse uno spirito che si divertisse a far volare le persone, perché era solo quando volava in cielo e voleva compagnia. Da lì nacquero i primi dominatori dell'aria. Lo chiamano Spirito Allegro, perché a volte sembra che il vento trasporti l'eco delle sue risate.
  • E' un po' come da noi, lo Spirito della Foresta- disse Dawn, ricordando le storie raccontate dalla madre.
  • Ora che ci penso- disse May- anche dalle mie parti, si raccontavano le leggende sugli spiriti fatati.
  • Che assurdità- disse Ash, non era il tipo che amava racconti immaginari. Ma si pentì quando la signora lo guardò storto.
  • Lo Spirito Allegro esiste! E noi siamo i suoi fedeli servitori. E' grazie a lui che ad alcuni di noi viene dato un dono.
  • Un dono? E di che genere?- chiese Brock.
  • La chiaroveggenza. C'è chi può prevedere il futuro, chi riesce a leggere nel passato e chi può creare illusioni.
  • Melody è già in grado di creare illusioni- disse Ash ricordando il Contest Dominatori- Quindi lei ha il dono?
  • Non proprio...- ammise la ragazza castana- io sono una principiante e poi non esercito più queste tecniche.
  • Te l'avevo detto tempo fa- disse Agatha in tono di rimprovero a Melody- secondo me saresti in grado di diventare un ottima dominatrice dell'aria, se decidessi di farti insegnare come utilizzare il tuo dono.
  • Ma dimmi di te, cosa ci fai qui?- Melody cercò di cambiare argomento. Era ansiosa di saperne di più- E tutta questa gente...sei con loro?
  • Sì, sto viaggiando con questa compagnia e offro i miei poteri a prezzi modici.
  • Sono tutti dominatori dell'aria?- chiese May.
  • Non tutti...A parte l'isola dove viveva Melody, i dominatori dell'aria sono portati per il vagabondaggio, non si legano sempre a un unico posto. Ma di questi tempi è sempre più difficile incontrarne in giro...- aggiunse con amarezza. La realtà sulle guerre per ottenere il predominio, ormai era chiara a tutti- Ma non parliamo di questo, sarete curiosi di visitare le nostre bancarelle. Ci sono anche alcuni spettacoli, se vi fa piacere vederlo. Non a tutti è noto che i dominatori dell'aria sono amanti della comicità, oltre alla spiritualità.
Il gruppo guardò Melody con un po' di perplessità e si riunirono tra di loro.
  • Melody comica?- si chiesero.
  • Potevo pensare di lei a tutto, fuorché comica...
  • Non ride mai alle mie battute e non fa che lamentarsi.
  • May, a nessuno fa ridere le tue battute.
  • E la spiritualità? L'hai mai vista meditare?
  • Sì, medita intensamente a come vestirsi o cosa comprare.
  • A-ehm, scusate ma sono davanti a voi!- si fece sentire la dominatrice dell'aria- ...e May, sei una pessima comica.
  • Solo perché la mia comicità non è compresa!- disse May offesa.
La signora ridacchiò e appoggiò una mano sulla spalla di Melody.
  • Avete ragione, Melody non è quel tipo di persona...e difficilmente l'ho vista seria nei suoi allenamenti. Io stessa facevo fatica ad insegnarle, se non si trattava di cosmetici per ragazze.
  • Ma insomma, Agatha!- disse Melody imbarazzata, vedendo che i suoi amici ci ridevano su, compreso Ash. La signora sorrise.
  • ...ma più di una volta hai dimostrato che tieni alla tua gente e a chi vuoi bene. E questo ti fa onore.
Misty e Brock si sorrisero, ricordavano ancora come avevano incontrato alla ragazza e come poi si era unita al loro gruppo.
  • Avanti, andate a farvi un giretto. Non resteremo a lungo qui.
I ragazzi non se lo fecero ripetere. Per loro anche assistere a degli spettacoli, riusciva a distrarli dalle battaglie.
Rimasero lì solo Agatha e Melody.
  • Mia cara, non credevo che ti saresti fatta degli amici...così diversi da te.
  • Sì, e non facciamo che discutere per sciocchezze. Ma insieme ai miei compagni, mi sembra che posso raggiungere qualsiasi traguardo. Io...sono cambiata molto da quando mi allenavi. A quel tempo non comprendevo l'importanza di sapersi difendere. Credevo che niente di brutto mi avrebbe coinvolto. Se solo avessi dato ascolto alle tue parole...
  • Le disgrazie accadono anche al migliore dominatore, Melody- le due guardarono avanti a sé- Dimmi, non hai pensato a riprendere i tuoi vecchi allenamenti?- Melody si voltò a guardare la signora- Noi dominatori dell'aria stiamo passando un brutto momento...non voglio intristirti con questi discorsi, ma abbiamo bisogno di una persona che sfrutti il suo dono e impedisca che veniamo sterminati. Lo Spirito Allegro mi aveva avvertito del tuo arrivo, perché voleva che ti riprendessi sotto la mia ala e che ti insegnassi le tecniche più potenti.
  • Agatha, io...
  • No, fammi finire. Lo so che tu sei sempre stata restia a sfruttare il tuo dono, ma non è più il tempo per le incertezze. Se vuoi davvero salvare la tua gente, prima che sia troppo tardi, devi darmi ascolto. Dopo che ti avrò allenata, diventerai la più temibile dominatrice dell'aria. Tu saprai già in anticipo le mosse dei nemici e conoscerai i loro punti deboli. Niente sarà più impossibile.
  • Però io...
  • Pensaci su...- la signora si allontanò e Melody guardò preoccupata i loro amici.
Diventare forte, per davvero...era quello che voleva? Non voleva solo salvare la sua gente? Ma per arrivare fin da loro, doveva per forza diventare forte.
Misty le aveva promesso che insieme li avrebbero cercati, ma non poteva contare sempre sui suoi compagni. La dominatrice dell'acqua aveva fatto molto più che salvarla...lei le era stata di sostegno, quando era completamente smarrita, le aveva dato uno scopo per cui lottare. Se non avesse incontrato Misty e Brock, non si sarebbe mai sognata di mettersi in cammino e tentare un impresa così folle.
Misty non era solo una compagna o un amica, lei era quella determinazione che le dava carica. E sapeva quanto Misty si sforzava a diventare forte, per proteggere loro e i suoi ideali, anche a costo della sua vita. Lo sapeva molto bene.
Era questa la risposta? Doveva mettere a frutto il suo dono, come diceva Agatha? Non si sarebbero presentate altre occasioni.
Misty sacrificava se stessa, perché anche lei non poteva fare lo stesso per loro? 

7 commenti:

Anonimo ha detto...

GRANDE YACHAAAAN!!!!! Vedi che aspettare ripaga sempre?? ora però, nn metterci nuovamente un anno per pubblicare il prox cap, oook??
By Riri ;)
p.s. mi sto innamorando delle tue storieeee!!!

Anonimo ha detto...

Ciao, Ya-chan! Grazie per aver risposto alla mia domanda e soprattutto GRAZIE per aver continuato la fic! Quando l'ho scoperto ho cacciato un grido di felicità! (ed ero al computer nella stanza di mia madre, che quindi mi ha guardato come se fossi una pazza)
Come sempre, un capitolo bellissimo! Sei una scrittrice meravigliosa, incredibile, strabiliante... (ho finito gli aggettivi XD)
Ciao, aspetterò con ansia il prossimo capitolo!
Ser

Anonimo ha detto...

OOK... un mese è già passato... ma nn t'illudere che io demorda, sai?? continuerò a visitare qst benedetto sito finché non troverò il nuovo capitolo!!! :) Lo so che la tua inventiva nn può essersi esauritaa T_T ti prego, dammi ragionee!!!
la tua Riri

Anonimo ha detto...

Concordo con Riri! Noi fan sfegatate di BBI continueremo a venire tutti i giorni su questo sito finchè non troveremo i prossimi capitoli!
Io sono tanto paziente... so che sei occupata, è normale... ma ti prego, non ci abbandonare al nostro triste destino!!!
Continua, Ya-chan! Siamo tutti con te!!
Ser

Anonimo ha detto...

mumble mumble so che probabilmente penserai "ma chi diavolo è questa qui?!" ma io te lo dico lo stesso ^__^ : vuoi fare un bellisssssimo regalo di natale alle tue fans adorate??? ^.^ Regalaci il cap 33 pleaaaaaaseee!!!!!!!!! lo so che sei tanto impegnata, ma dopotutto "A Natale si può fare di piùùù..." ( ok qst potevo risparmiarmela... -___-) T.V.B.
P.s.: grazie, Ser, per il sostegno morale, sn contenta di nn essere l'unica a incitare yachan. ^___^
by Riri

Anonimo ha detto...

Ed eccomi qui, dopo quanti? *legge* due mesi dall'ultimo post, a pregare Ya-chan di continuare!
Quoto completamente con Riri, qui stiamo morendo dall'ansia! *il becchino bussa alla porta*
No, davvero. Non mi piace il numero 32 ù__ù Il 33 invece è bello XD
Ti prego, il mio natale sarà uno schifo (saremo più di 20 tutti a casa mia) e quindi il cappy 33 sarebbe un magnifico regalo!! Ci fai questo immenso favore? *faccia pucciosa*
Va bhe... comunque ti vogliamo bene lo stesso XD
Ciao!
P.S. Prego, Riri! ^___^ Noi due insieme continueremo a incitare Ya-chan perchè una fanfic come BBI merita di essere continuata da una scrittrice brava come lei! (niente, la fine poetica proprio non me la potevo risparmiare -__-)
Ser

Anonimo ha detto...

YEAAAAHHHH!!! Ben detto! ahahaha, e intanto intasiamo la bacheca dei commenti, ma va bene lo stesso. ^__^ Comunque, grazie Yachan! Speriamo che tu mantenga la promessa fatta di finire un cap per natale! Come faremmo senza di te! Un bacione dalla tua Riri.