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3 novembre 2009

Fiction in corso: Cap.24

Fortuna che mi ero portata avanti con questa fic ancora prima di partire. Almeno non ho dovuto ricominciare dall'inizio XP Una sistematina ai capitoli e sono pronti.
Questo capitolo è...uhm, solo uno scambio di parole. Qualcosa di interessante ci sarà alla fine, ma dovete prima leggerlo tutto. Il prossimo capitolo sarà come un capitolo extra, perché si verranno a sapere qualcosa in più.
Ora sono al capitolo 26, dove finalmente qualcosa si muove, credo XD Sinceramente non ho bene in mente come la butterò giù, ma in qualche modo farò.
La trama principale è stata rispettata, ma alcune scene sono state tolte e altre aggiunte. Sono comunque felice che la storia venga letta da più lettori, ero molto incerta all'inizio dei primi capitoli.
A quando il prossimo capitolo? Credo settimana prossima. Vorrei vedere prima, se mi avanza un po' tempo per rivedere le vecchie fic. Chissà.
Vi lascio alla lettura,bye.

Cap. 24

Misty si guardò le mani con incertezza. Le strinse forte e guardò l’acqua del fiume che scorreva tra i suoi piedi, arrivando all’altezza delle gambe.
Chiuse gli occhi e provò a concentrarsi. Lentamente alzò le braccia e mosse le gambe facendo dei lunghi movimenti.
L’acqua intorno a lei si alzò a forma di piccole gocce. Dopo qualche minuto, ricaddero giù. L’acqua tornò a scorrere tranquilla.
Misty aprì gli occhi e guardò nuovamente il fiume.
Non andava ancora.
Era da un bel po’ che ci stava provando, ma non riusciva a governare bene il suo dominio.
Che avesse perso le sue capacità?
Ci aveva fatto caso quando aveva tentato di girare l’acqua in una bacinella. Era tutta schizzata fuori.
Aveva tentato di farlo sembrare un semplice incidente e nessuno ci aveva fatto caso, ma se non avrebbe trovato una soluzione al più presto, l’avrebbero scoperta.
Da quando aveva utilizzato la tecnica del ghiaccio, sentiva una specie di timore. E se durante un combattimento, avrebbe riutilizzato la tecnica incoscientemente? Avrebbe potuto ferire qualcuno. O addirittura...
Scosse la testa. Sarebbe stato terribile. Non poteva demordere proprio adesso. A tutti costi, avrebbe ripreso il controllo del suo dominio.
Non dopo la fatica per arrivare a quel livello.

- Una dominatrice dell’acqua?- chiese sorpreso George- Ma è impossibile, Misty. Non ne esistono, lo sai. Voglio dire, non così potenti. E poi, cosa ci farebbe una come lei, così lontana da Cerulean City?
- Non lo so George- disse Misty camminando a passo veloce- Ma sono sicura che fosse una donna. Il suo stile è così diverso da quello che ti insegnano a scuola o che vedi dai dominatori maschi.
- Ma perché vuoi andare da lei? Non ti è venuto in mente che potrebbe essere una fuggiasca? O peggio ancora, una delinquente.
- Non lo credo. Ricordi la scatola che ho trovato tra le cose di mia madre? Dentro ci ho trovato una pergamena, che conduce proprio qui.
- Questo posto è deserto, ci sono solo pokèmon e vegetazione- obiettò lui- Dubito che quella donna possa vivere qui. E chi ti dice che sia proprio la stessa che abbiamo incrociato al paesino qui vicino?
- …è lei, me lo sento. Aveva sopra un mantello, ma quella sensazione che mi ha trasmesso quando ha messo a terra quei uomini…sì, non c’è dubbio.
- Okey, mettiamo caso che hai visto giusto. Che ci andiamo a fare da lei?
- Ho sentito che è una delle migliori dominatrici. Prima di mettere in pratica il nostro obiettivo, dobbiamo essere pronti per quel che ci aspetta. Le chiederemo di addestrarci.
- Che?? Sei impazzita?- esclamò- Perché proprio lei? Ci sono tanti altri bravi maestri a cui chiedere…
- George…nessuno di loro addestrerebbe una femmina. Però con lei è possibile che mi accetti. E’ la mia ultima speranza. Farò di tutto perché vada bene.

Misty guardò il suo riflesso sull’acqua. Ricordava molto bene quanta fatica le era costata a lei e a George, raggiungere il luogo dove viveva Ivi. Si erano dovuti inoltrare nella vegetazione più fitta, perdendosi più di una volta e non conoscendo il passaggio nascosto nella montagna, si erano avventurati nel lago alla ricerca del passaggio che portava dall’altra parte.

- Kyaa!- gridarono, appesi da una corda di un albero.
- Allora…chi siete marmocchi?- chiese una donna dai capelli viola da sotto di loro- E soprattutto, come avete fatto a raggiungere questo posto?
- Siamo dei dominatori dell’acqua- disse George con la testa in giù- Veniamo da Cerulean City.
- Cerulean City?- li guardò sospettosa- Vi ha mandato qualcuno?
- Nessuno- disse Misty- Siamo solo noi due.
- Bugiardi. Due marmocchi non si troverebbero al di fuori delle mura di Cerulean City.
- E’ la verità! Abbiamo lasciato il Paese dell’acqua- disse Misty- Abbiamo una missione da compiere.
- Ma non fatemi ridere. Voi due?- disse con sarcasmo- Ma se a malapena vi tenete in piedi. Avanti, cosa c’è sotto!
- Tu sei la professoressa Ivi?- chiese Misty.
- Mh? Come fai a conoscermi?
- Hai lasciato a mia madre una mappa per arrivare qui.
- Tua…madre?- la fissò incuriosita- Non mi stai prendendo in giro, vero? Perché non ti consiglio di provocarmi, ragazzina.
- No, ti dico la verità…e posso dimostrartelo, se ci fai scendere- le indicò la corda che li teneva legati.
- …d’accordo- lanciò dei piccoli coltelli, che tagliarono la corda che stringeva i piedi dei due ragazzi.
- Ahh!- i due caddero a terra come dei sacchi morti.
- Ahi…poteva anche avvertirci, prima di farci cadere- disse George dolorante.
- Avanti parla- disse la donna guardandola minacciosa- Farai bene avere delle prove convincenti, altrimenti…- non terminò la frase che Misty le porse la sua collana a forma di goccia. Ivi sorpresa afferrò il ciondolo e lo osservò- Oh, cielo! E’ autentico. Ma allora…lei dov’è? Che è successo a tuo padre e tua madre?
Misty abbassò lo sguardo ed evitò di parlare.
- C’è stata una guerra- disse George prendendo la parola- Un invasione…i dominatori del fuoco hanno attaccato Cerulean City. Per fortuna sono stati ricacciati indietro, ma la città ha subito molti danni e morti.
- …come temevo. Quei cocciuti…- strinse forte le mani- Se solo mi avessero ascoltato.
- Tu sei di Cerulean City, vero?- Misty la guardò più attentamente. Quei lineamenti, quel colore di capelli…- Io ti ho vista una volta, è stato un paio di anni fa…
- Io non sono più di Cerulean City- la guardò seria- Io vivo qui, ormai. E voi, dovreste tornare a casa vostra, se non volete fare una brutta fine.
- Non possiamo- disse Misty alzandosi in piedi- Noi abbiamo intrapreso questo viaggio, perché abbiamo una missione da compiere.
- Ah sì? E di cosa si tratta?
- Sconfiggeremo il Signore del fuoco!- disse Misty con tutta la serietà possibile.
La donna la fissò per qualche secondo, poi scoppiò in una risata.
- Oh cielo! Non fatemi ridere! Voi cosa…? Ma cosa vi frulla in quella vostra stupida testa?- si voltò- E ora, aria. Andatevene via.
- Non mi muoverò di qui!- disse Misty decisa, sbattendo il piede- Se siamo venuti fin qui, è perché stiamo cercando un insegnante che possa allenarci. Ne abbiamo bisogno per poterci scontrare con il Signore del Fuoco.
- Vi abbiamo vista combattere e sappiamo che siete molto brava- disse George con voce più gentile- Le chiediamo di prenderci come suoi allievi.
Ivi si voltò e li guardò.
- Come…? Volete che io…?
- Sei l’unica che possa aiutarci! Siamo disposti a impegnarci al massimo per apprendere più tecniche possibili!
La donna fece un sorriso e con un gesto improvviso, li scaraventò entrambi al suolo.
- Insegnarvi? Ma non fatemi ridere- disse molto seria, trattenendoli fermi al suolo- Siete dei poppanti! Vi fareste uccidere subito! Sparite via di qua e non fatevi più vedere!
- N-no…- tentò di dire Misty, cercando di liberarsi- Io non scherzo! Manterrò la mia promessa! Non mi farò sconfiggere! Li eliminerò tutti!
Ivi fissò gli occhi della ragazza. Erano gelidi e decisi. Poteva vedere in lei una forte determinazione.
- Perché volete imbarcarvi in una missione suicida?- chiese con una voce più calma.
- Odiamo i dominatori del fuoco. Non li perdoneremo mai per il dolore che hanno provocato alla gente.
- Mh…dovreste lasciare questo agli adulti. Voi non ne avete la capacità. Soprattutto tu, ragazzina. Non potrai mai combattere. Sei una femmina.
Misty strinse forte le mani e tremò dalla rabbia.
- Questo…non è vero!- scandì Misty.
Ivi percepì una strana sensazione e quando si voltò vide un getto d’acqua che si scagliò su di lei. Si scansò in tempo, il getto era veloce e terminò su un albero. Misty e George ne approfittarono per alzarsi, ormai liberi dalla presa della donna. Ivi li guardò, mentre i due si mettevano in posizione di attacco.
- Sarò anche una femmina, ma anche tu lo sei!- disse Misty seria- E per tua informazione, io non sono come le altre ragazze! Io so combattere!- guardò il ragazzo- George!
- Sì- annuì. I due corsero verso di lei, George attaccò dal basso, mentre Misty dal basso.
Ivi li guardò arrivare e fino all’ultimo non fece niente. Poi alzò il braccio a pochi centimetri da loro e con un getto violento di scaraventò via.
- Davvero credevate di potermi attaccare così facilmente?
- Io non mi arrenderò!- si alzò Misty- Ti batterò e ti dimostrerò le mie capacità!- aprì le mani, delle sfere d’acqua si crearono. Li lanciò una dietro l’altra.
- Che miseri attacchi. Sono così prevedibili- li scoppiò uno dopo l’altro.
Poi però si accorse che il ragazzo era scomparso. Si voltò e vide il ragazzo che tentò di colpirla, ma la mancò. Lei con un colpo, lo rimandò indietro. Però dovette voltarsi nuovamente, perché la ragazza aveva approfittato di quella distrazione per attaccarla. Bloccò il calcio della ragazza e la ricacciò indietro.
- Mh…siete agili e sapete muovervi…- si guardò le mani. La ragazzina aveva forza nelle gambe, ma non sapeva sfruttarle al meglio- Però questo non basta per sorprendere il nemico. Dovrete esercitarvi molto di più.
- Allora…ci insegnerà?- la guardarono speranzosi.
- Non se ne parla…io non prendo allievi. Cercatevene un altro. Ce ne saranno un sacco in giro.
- Non è vero- disse Misty, con la testa china- E anche se li trovassimo, non ci insegnerebbero di sicuro. Non ricordi? Sono una femmina, ho trasgredito alla regola che mi vieta di combattere.
- E non possiamo tornare indietro- disse George- Uscendo dalla città, abbiamo infranto a tante altre leggi. E comunque, un giorno ci torneremo, ma solo dopo aver mantenuto la promessa.
- Siete giovani…non sprecate le vostre vite per un inutile battaglia- si voltò- Andatevene ora- se ne andò. I due rimasero lì.
- Misty…- George la guardò demoralizzato- Dai, lasciamo stare. Ci abbiamo provato a convincerla, ma non è servito. Non ne vuole sapere di insegnarci…
- Ti sbagli. Io non mi muovo- si sedette per terra con le gambe incrociate- Ho trovato l’insegnante perfetto- disse Misty con un sorriso- Hai visto che tecniche? No, io non mi muoverò finché non ci accetterà come allievi. Anche se ci volessero degli anni, io la convincerò!

La ragazza sospirò ricordando lo sguardo incredulo di George. Era come se fosse passato un secolo da quei giorni...
- Sempre allenandoti, eh?- Misty si voltò e ricevette in volo un asciugamano. Lo afferrò e guardò la persona che l’aveva raggiunta.
- Brock...credevo che stessi riposando con gli altri.
- Sì, ma poi sono venuto a cercarti.
- Vuoi allenarti con me? Come ai vecchi tempi, eh?
- Grazie, ma non oggi. Dobbiamo parlare.

≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈

- Finalmente. Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo- disse una donna guardando soddisfatta la pietra che aveva in mano- Il capo ne sarà entusiasta- si rivolse a uno dei suoi uomini- Fra quanto arriveremo a destinazione?
- Il vento è favorevole, signora. E non sono previste tempeste.
- Ottimo- sorrise- Voglio che mettiate al massimo i motori della nave, voglio arrivare al più presto.
- Sì- fece un cenno di intesa e si avviò di fretta verso la sala motori.
- Che meraviglia- disse la donna gongolante guardando nuovamente la pietra. Poi un ragazzo le si avvicinò- Non mi sembri così contento George. Per caso il rincontro con la tua amica d’infanzia non è stato piacevole?- fece un sorriso divertito.
- Non ho nessun interesse per quella persona- disse lui gelido- Sono solo venuto a chiedere quando sarà possibile attuare il piano dell’invasione.
- Oh, non essere così ansioso, mio caro- lo prese sotto il mento con sensualità- Per tutto c’è il suo tempo. E non è lontano il giorno del nostro trionfo- lo lasciò andare- Hai fatto bene ad unirti dalla parte dei giusti. A quest’ora saresti con la tua amichetta a giocherellare e a perdere tempo- si allontanò con una risatina soddisfatta.
Il ragazzo la guardò allontanarsi e si appoggiò al bordo della nave. Abbassò lo sguardo verso la gamba ferita. Quella era stato senza dubbio la tecnica del ghiaccio…quando l’aveva appresa?
Possibile che tu non lo capisca? E’ quella donna che ti ha fatto il lavaggio del cervello! E’ lei che va fermata. Non vedi che è quella la causa del tuo cambiamento? Ti sta solo utilizzando!
Appoggiò le braccia sul bordo della nave e ci chinò la testa. Guardò il mare sotto di lui.
George, facciamo una promessa? La prossima volta che torneremo a Cerulean City, sarà quando avremmo sconfitto il Signore del fuoco…e ci torneremo insieme.
In battaglia non c’è posto per i sentimenti e George lo aveva appreso ormai, era riuscito a sbarazzarti di quel peso inutile. In lui era nato un nuovo George.

≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈

- Come dici?- Misty guardò il bruno davanti a sé.
- Voglio che andiamo da lei- disse Brock serio.
- Ma che stai dicendo? Perché così all’improvviso?
- Lo sai bene, Misty. Dopo la battaglia con il team Aqua…con George…- chinò la testa, per poi rialzarla- La professoressa potrebbe aiutarti…
- Basta così, Brock- disse Misty voltandosi- Quante volte devo dirti che sto bene?
- E io non ti credo Misty. Ti sei battuta con George, hai utilizzato la tecnica del ghiaccio inconsapevolmente…sarebbe potuto andare peggio.
- Ma non è accaduto- lei si voltò verso Brock- Io voglio continuare il viaggio. Ci sono tante cose di cui ci dobbiamo preoccupare. Il Team Aqua ha preso la pietra e non sappiamo quando e come lo utilizzeranno.
- Lo capisco, però…
- Brock, per favore…- lo afferrò per le mani- Finiamola con questo discorso. Voglio solo…continuare il viaggio.
- Misty…- la guardò triste.
Non sapeva cosa fare Brock. Immagini confuse di quando erano in viaggio con George. Lei che camminava davanti, senza voltarsi. Sapeva che doveva fermarla, lei era sua amica. Si era pentito di non averlo potuto fare prima, non voleva ripetere il suo errore.
Ma qualcosa nei suoi occhi, riflettevano una luce diversa dal solito.
- Ascoltami Misty. Voglio che mi prometti che una volta raggiunta Cascata City, faremo un salto dalla professoressa.
- …se questo ti tranquillizza, d’accordo- annuì.
- E altra cosa…dovrai stare più attenta quando combatterai.
- Brock, è capitato solo una volta- alzò lo sguardo scocciata- Sono ancora in grado di governare il mio dominio.
- Non sottovalutare la situazione!- disse Brock serio. Misty lo guardò sorpresa- Se vuoi che le cose procedano bene, devi essere la prima a stare cauta.
- Okey, okey- annuì nuovamente- Ora possiamo andare?
- Misty, non mi diverte questa situazione. Se sono così severo, è perché mi preoccupo per te.
- …lo so, Brock- sospirò- E non ti do torto se ti sei stancato di me. Ho trascinato tutti in un assurda battaglia, senza preoccuparmi dei rischi. Non mi comporto certo come una leader.
- Anche i leader sbagliano, no?- sorrise.
I due raggiunsero il gruppetto.

≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈

Aprì gli occhi. Aveva sentito un rumore distinto. Senza muoversi e stando in silenzio, scrutò l’ambiente intorno a sé. Non c’era nessuno. I ragazzi erano tutti nei loro sacchi a pelo. No…un sacco era vuoto.
Si alzò lentamente, per non svegliare gli altri e si avviò verso il cammino che aveva percorso quella persona.
Non si era allontanato molto e se ne stava in piedi a fissare il cielo, con aria assorta.
- Non dormi?- chiese lui, rompendo il silenzio. La persona si voltò, quasi con un sussulto.
- Ash…mi hai spaventata- disse lei- Non ti avevo sentito arrivare.
- Sono bravo a rendermi silenzioso.
Lei lo guardò, poi tornò a fissare il cielo.
- Cosa c’è di così interessante lassù?- chiese lui alzando lo sguardo.
- …è bella…- disse quasi assorta.
- Cosa?
- La luna…non è ancora piena, ma è un piacere stare a fissarla.
Ash guardò perplesso Misty e poi la luna. Non capiva davvero cosa ci fosse di così speciale nella luna…era solo la luna. Forse erano uno di quei complicati discorsi da femmine.
- E tu perché sei qui?- chiese lei- Ti ho svegliato?
- Non avevo tanto sonno- si giustificò lui. La verità è che aveva molti pensieri per la testa e questi gli rendevano difficile il sonno- Ti sei alzata solo per vedere la luna?- chiese lui in tono scettico, che parvero offendere Misty.
- Non è “solo” vedere la luna- disse lei alzando lo sguardo- La sua sola presenza, mi aiuta nei momenti di difficoltà, mi aiuta a schiarirmi le idee- Aprì le braccia e chiuse gli occhi- E’ come se infondesse la sua dolcezza e la sua energia in me…e diventassimo una cosa sola.
Ash la guardò per qualche istante quasi incantato. La luce della luna, si rifletté sul viso della ragazza ed era come se un telo bianco la coprisse delicatamente.
Per un attimo non le parve più la solita Misty, ma una creatura incantata.
Possibile che la luna provocasse questo effetto?
Misty abbassò le braccia e l’incanto svanì.
- Ma tu che vuoi capirne- disse lei guardandolo con aria superiore- Per voi dominatori del fuoco, l’unica fonte di energia è data dal sole. La luna vi è indifferente. Mentre per me, per i dominatori dell’acqua- i suoi occhi parvero trasparire tristezza, che svanì subito dopo- la luna è tutto ciò che rende magico questo mondo.
- Non ti credevo così poetica- commentò Ash- E io che pensavo che ti saresti ridotta ad uno zombie dopo lo scontro.
Misty lo guardò offesa, poi guardò per terra.
- Chissà…- alzò le spalle.
Ash la guardò incuriosito.
- Quando Ivi mi aveva parlato di questa eventualità, che avrei appreso la tecnica da sola, non mi sarei aspettata che accadesse così e in quel momento- si chinò e guardò distrattamente un fiore- Forse era destino. Per apprendere la realtà, questo era l’unico modo. Doloroso, ma vero.
Non voleva inferire sulla ragazza, ricordandole quanto le sue speranze di rinsavire George erano assurde. L’ultima volta che l’aveva fatto, si era beccato un ceffone da lei.
Comunque, era rimasto sorpreso di vederla in quello stato, per quel ragazzo. Era così importante per lei?
Ricordava ancora le parole della professoressa.
E’ molto sensibile, più di quanto lo dimostri. Più lei si affeziona ad una persona, più questa è in grado di renderla debole tradendo la sua fiducia.
Ci si poteva ridurre in quel modo per una persona importante?
Non lo capiva. Per lui era un concetto così assurdo, come quei discorsi sulla luna.
- In cambio però hai imparato una tecnica nuova, no?- disse lui semplicemente.
Misty alzò lo sguardo, quasi spaventata.
- No…non è così semplice- abbassò di nuovo lo sguardo- Quando ho utilizzato la tecnica del ghiaccio, non ero cosciente. O meglio, lo ero, ma non ero in grado di governare il mio corpo- la sua voce si fece più debole- Non voglio che riaccada di nuovo- sembrò quasi una supplica- Non voglio ricadere in quello stato, mai più.
- Ma…non era quello che volevi, imparare la tecnica?
- Non immaginavo che fosse così. Avrei preferito di gran lunga un arduo addestramento su dei vulcani, piuttosto che provare questa tecnica.
- Non ti capisco.
- Vuoto, un grande vuoto…- pronunciò lei con voce fievole- Era come se una parte di me fosse stata cancellata. Non provavo niente…e forse questo era un bene. Niente odio, né tristezza…ma neanche speranza e amore. Essere privati di tutti i sentimenti è terribile…- chinò di più la testa- Sprofondavo sempre più in quel vuoto e credevo che sarebbe stata la fine per me- la sua mano sfiorò il fiore, in ogni suo petalo- Ma qualcosa mi ha tirato fuori di lì, mi ha fatto reagire. Ed è così che mi sono svegliata. Sono riuscita ad uscirne in tempo. Ma se non fosse stato così, io ora non…- lasciò sospesa la frase e si alzò lentamente.
Ash sapeva cosa voleva intendere. Se non fosse riuscita a svegliarsi, sarebbe rimasta in quello stato come l’aveva trovata tra le lastre di ghiaccio. Vuota, come se la vita dentro di lei si fosse spenta e non l’avrebbe più rivista sorridere…
Ma come era riuscita a trovare la forza per reagire? Da quanto aveva detto Brock, era quasi impossibile uscirne indenni.
La vide mentre si voltava, per tornare dagli altri.
- Misty…come hai fatto a…?
- Non lo so- disse lei, senza voltarsi- E’ accaduto e basta.
- Non ricordi?
- E’ ben poco quel che ricordo, Ash. Ma di una cosa sono certa, non è stato tutto merito mio.
Ash la guardò senza capire.
- Quando stavo cadendo in quel vuoto, era tutto così buio e potevo udire a malapena i miei pensieri. E’ stato lì che ho sentito una voce…
- Una voce?
- Sì, poi aumentarono- annuì- Non capivo di chi fossero e cosa dicessero, ma qualcosa mi diceva di raggiungerle. E pensando questo, le voci si fecero più chiare e capì…- sorrise dolcemente- erano i miei compagni, i miei amici…e mi stavano chiamando- si voltò a guardarlo- Volevo stare con loro, volevo continuare a viaggiare, a scherzare e a ridere come sempre. Provai a immaginare le loro espressioni tristi. Era già successo in passato di avvicinarmi alla morte e vederli soffrire per me. Non volevo che succedesse di nuovo. E’ stato in quel momento che compresi che non potevo arrendermi. E così sono riuscita a svegliarmi.
Ash rimase in silenzio. Non si aspettava certo una tale spiegazione. Come poteva il legame con i suoi compagni, aiutarla a superare le difficoltà? Non poteva essere possibile, non c’era logica. I sentimenti non potevano influire nella forza di una persona.
- Capisco, sei scettico- disse lei, osservando l’espressione di Ash- Anche io lo sarei. Ma sai, forse un giorno capiterà anche a te.
- Ne dubito- disse con una smorfia.
- Io non ne sarei così convinta. La vita è così imprevedibile- alzò le spalle- Così come credevo che ti avrei odiato per sempre…- sorrise dolcemente- è stata poi la tua voce a risvegliarmi. Era la più forte e la udivo chiaramente chiamarmi.
Ash si stupì. Com’era possibile? Era forse…era riuscita a sentirlo? Credeva che la sua voce non avesse sorto nessun effetto nella ragazza.
- Ho sentito il calore che mi trasmettevi. Ero certa che fossi tu. E nel momento che ho aperto gli occhi e ti ho visto, anche se non mi era possibile muovermi o parlare, ero felice e sollevata.
Allora quelle lacrime…non erano di dolore? Lei stava piangendo di…felicità?
Un leggero imbarazzo gli fece abbassare lo sguardo. Era stata la sua voce a svegliarla? Era stata la sua presenza a renderla felice?
- E per questo, ti sono grata, sono grata a tutti i miei compagni. Non ho bisogno di imparare quella tecnica, se ho delle persone su cui posso fidarmi. Persone che si preoccupano per me e io di loro.
Ash alzò lo sguardo un po’ incerto, ma cercò di non farlo notare.
- Io farò qualsiasi cosa per i miei amici…Anche a costo della mia vita. Perché sono…siete tutto per me.
E quella frase, sembrò quasi colpirlo con forza nel corpo. Serrò le labbra, come per trattenersi dal dire qualcosa di sbagliato.
- Che faccia che fai- disse Misty con un tono scherzoso- Non ho detto che voglio morire subito- si voltò- Ho visto abbastanza la luna, per stasera. Torniamo a dormire.
- …sì- mormorò lui.
Guardò la ragazza allontanarsi senza preoccupazioni. Non sospettava più che lui potesse attaccarla alle spalle o che tramasse per eliminarla. Era riuscito…era riuscito finalmente nel suo intento. Misty si fidava di lui, ne era certo ora. E da adesso, non avrebbe dovuto più indugiare. Doveva portare a termine la sua missione. Doveva…eliminarli. Altrimenti per lui, era la fine.
Tornato dagli altri, vide Misty già infilata nel suo sacco a pelo. Si sdraiò nel suo sacco, accanto a quello della ragazza e attese una mezz’oretta, il tempo giusto per essere sicuro che si addormentasse.
Aprì gli occhi e si voltò lentamente verso la ragazza, che ora dormiva profondamente e beatamente nel suo sacco a pelo. Con delicatezza e cautela, si mosse verso di lei. E quando le fu vicino, chinato sopra di lei, quasi da poterne sentire il suo respiro, aprì la sua mano destra. Una fiamma si accese nella notte.
Era giunto il momento di eliminarla. Era arrivato il momento di porre fine al suo tormento. Aveva atteso quel momento da una vita e ora, faccia a faccia con lei, sentiva che qualcosa non andava.
Non poteva attaccarla così, non era leale.
Ma che stava dicendo? Non era questo il momento di farsi scrupoli. Gary lo avrebbe deriso per tutta la vita.
Avvicinò la fiamma al suo viso, pronto ad attaccare. La luce della fiamma illuminò il viso della ragazza…della persona che credeva in lui…
La fiamma perse il suo candore e lentamente si spense. Tornò il buio della notte.
Misty si rigirò nel sacco e diede un occhiata al ragazzo accanto a lei. Dormiva tranquillamente nel suo sacco. Si riaddormentò serena.
Intorno a lei solo silenzio, ma un paio di occhi erano rimasti aperti per tutto il tempo ed erano stati ad osservare tutta la scena. Quella persona ora guardava Misty e poi Ash.
La paura crebbe e sapeva che ciò che aveva visto avrebbe cambiato tutto.

1 commento:

ilaria ha detto...

WOW!!!!!!!!!!!!!!!!!*_____________________* e adesso chi è quella persona che ha spiato il fatto????uhuhuhuhuhuhuh!!!mamma mia che suspance!!!!!NON DEVI INTERROMPERLA QUESTA FIC, CAPITO????NON PUOI!!!!!!!!sono disposta anche ad aspettare secoli pur di vedere la fine di questa fic, l'importante è che tu non la chiuda!ù_ù

comunque, mi sono letta gli ultimi 3 capitoli. TUTTI TRE STUPENDI!*-* mi domando solo se Misty abbia davvero coraggio di usare quella tecnica di ghiaccio anche contro Ash, in caso scopra le sue vere intenzioni. certo, io sono convinta che lui cambierà in modo radicale: ha avuto più di un'occasione per eliminarla eppure è ancora viva e vegeta!xD qualcosa significherà!°-^

bene yachan!ASPETTO IL SEGUITO!!!!!quando vuoi, come vuoi e dove vuoi!l'importante è aggiornare!!!xDDD

un bacioneeee grandissima!
ciauz!ila^^