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20 luglio 2012

Fic in corso: Cap. 40

Ed eccoci al 40° capitolo...che dire, a parte il fatto di essere riuscita a pubblicare ben tre capitoli a distanza di una settimana da ciascuno? Un vero record per me! E anche se gli impegni mi impediscono di aggiornare più spesso, cerco sempre di trovare qualche minuto di tempo ^^
Anche questo capitolo, come il precedente, mi è piaciuto scriverlo. Era già tutto nella mia mente, dal momento che ho creato la storia, ma sapevo che avrei dovuto scrivere tanti altri capitoli prima XP Ma alla fine sono riuscita ad arrivare anche a questa scena...solo che, ben 40 capitoli! E io che commentavo delle altre fic quando erano tanto lunghe XP Sono così sadica, fino a quando mi trascinerò questa fic? Sigh.
Spero che averla scritta sia servito almeno a qualcosa XD
Per il prossimo capitolo...mah. In teoria avrei materiale per altri due capitoli, ma il tempo per sistemarli scarseggia. Per il momento vi lascio con questo capitolo, e chissà che non ci si riveda settimana prossima!
Dove eravamo rimasti?
Il Team Luce raggiunge Cerulean City, con l'intenzione di convincere Misty a tornare. Il compito ricade su Ash e Melody che si introducono nel Palazzo. Ma Ash una volta trovata Misty in abito da sposa, non riesce nell'intento e se ne va. Misty decisa a portare a termine il suo patto con il Presidente, si prepara alle nozze, mentre Melody nello stesso tempo scopre i piani del Presidente. Disperata la castana si imbatte in Ash e gli racconta l'accaduto. La campana suona l'inizio della cerimonia. Cosa deciderà di fare Ash?


Cap. 40


  • Ash, dobbiamo fermare il matrimonio, prima che sia troppo tardi!- disse esasperata Melody- Ma non ho idea di come fare, c'è bisogno dell'aiuto degli altri.
Altri rintocchi di campana. La cerimonia stava iniziando.
Ancora pochi minuti e Misty...
  • No...è già tardi...- Melody chinò la testa, demoralizzata. Sentì le mani di Ash prendere le sue e spostarle dalle spalle del ragazzo.
  • Io mi occuperò di fermare il matrimonio, tu vai a cercare gli altri e raggiungeteci- spiegò Ash con un apparente calma e serietà insolite in lui.
  • Ma...
  • Dove si tiene il matrimonio?- chiese lui.
  • Ho sentito dire da alcune dipendenti, che lo celebreranno nella sala principale del Palazzo. Non andranno in chiesa e sarà una cerimonia a porte chiuse. Verrà permesso a pochi di assistere- lo guardò perplessa- Come farai a superare le guardie di sicurezza da solo?
  • Non preoccuparti- lasciò andare le sue mani- Dimentichi che sono un dominatore del fuoco e un ex-membro del Team Magma. Fermerò il matrimonio.

≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈

  • Ecco, è il momento- disse la ragazza bionda dagli occhi celesti, quando si sentirono le campane. Dalla stanzetta privata, era impossibile non sentire l'eco.
Misty però rimase a fissare lo specchio, come se il richiamo della campana non sortisse nessun effetto in lei.
  • Nervosa?- chiese la bionda osservandola.
  • No...non credo- disse Misty senza voltarsi. Non voleva che le sue emozioni fossero così evidenti- E' solo che...mi sembra così assurdo essere qui- chinò la testa per osservare da vicino il tessuto raffinato di cui era fatto il suo abito.
  • Assurdo?- ripeté la bionda- Dovresti essere felice. E' il sogno di ogni ragazza potersi sposare. E' anche il sogno di noi ragazze Waterflower.
  • Ma non il mio- chiarì lei- Ancora più strano è che ci sia qualcuno disposto a sposarmi. Dubito che la mia fama di ribelle e fuggiasca non sia giunta alle orecchie del principe. Chi è così pazzo da aver chiesto la mia mano? E perché la cerimonia non si sta svolgendo nella chiesa principale, come è solito fare per tradizione?
  • Misty...- Daisy si avvicinò a lei e le appoggiò le mani sulle spalle- Perché te ne stupisci? Non posso credere che non te ne renda conto tutt'ora. Tu possiedi una bellezza che è unica nella famiglia Waterflower. Non c'è uomo in circolazione che non vorrebbe averti come sposa- le sorrise nostalgica- Guardarti ora qui, riconosco che non sei più la stessa ragazzina che è scappata da Cerulean City. Il tuo viso, i tuoi capelli...hai proprio preso da nostra madre. Pensa a come sarebbero felici i nostri genitori a vederti in abito da sposa.
Misty si morse il labbro. Daisy sapeva come farla sentire male.
  • Era proprio questo l'ultimo desiderio di nostro padre?- chiese lei incerta.
Daisy scivolò verso la porta.
  • Sì...certo.
  • Be'- alzò le spalle- per lo meno con questo matrimonio, potrò dire di averlo reso felice almeno una volta- disse Misty con un sorriso malinconico.
Ricordava ancora con una certa nitidezza l'ultimo sguardo che l'uomo gli aveva lanciato, le ultime parole che non le aveva rivolto, in quel drammatico giorno...
Odio
  • Chissà, forse per una volta sarà orgoglioso di me, anche se è un matrimonio senza amore. Ma per prendere in mano le redini di Cerulean City, sono disposta a tutto.
  • ...Misty- fece per dire Daisy, ma ancora una volta qualcosa la bloccò.
  • Come sei pallida Daisy. Non sei tu che ti sposi oggi- scherzò Misty.
  • Non è niente- si limitò a sorridere debolmente- Possiamo andare ora. Violet e Lily sono già vicine all'altare e il tuo futuro sposo ti sta aspettando.
  • Sì...
Futuro sposo...le suonava ancora così assurdo, in qualsiasi modo venisse detto.
Ma del resto, lei non conosceva questo tipo. Come avrebbe fatto ad amare una persona che non conosceva?
Chissà, forse il matrimonio si fondava su una serie di compromessi e accordi...
Per un breve istante, pensò a George. Cosa avrebbe detto lui di quella situazione? Sarebbe stato d'accordo? O come Ash avrebbe tentato di convincerla del contrario?
Chissà perché, se tempo prima le avesssero detto che si sarebbe dovuta sposare per forza, l'unica persona che le veniva in mente era George. Non perché ci fosse qualcosa tra di loro, ma era l'unico dominatore dell'acqua con cui aveva un buon rapporto d'amicizia...o almeno era così prima di entrare nel Team Aqua.
Daisy si fece strada per prima, mentre Misty la seguiva. Due guardie aprirono l'imponente porta e solo una volta dentro, Misty sentì la tensione scuoterle il corpo. Era giunto il momento.
La bionda si fece da parte e Misty poté avanzare al centro della sala, dove i pochi ospiti erano sistemati nelle file di sedie ai due lati.
Passo dopo passo, si avvicinava all'altare. Lo sguardo fisso e fiero davanti a sé.
Passo dopo passo, i ricordi dei suoi amici venivano a galla.
Brock era stato il primo alleato, che non fosse un dominatore dell'acqua. Nel suo cuore portava la speranza di poter dare ai suoi fratelli un mondo migliore. Un mondo dove gli adulti sarebbero stati un modello da seguire e non delle figure codarde e spregevoli.
Sua madre era morta lasciandolo definitivamente senza la guida di adulto e forse per questo si era arreso a quello che il mondo gli offriva. Ma anche se l'aspetto mostrava un imperturbabile dominatore della roccia, dentro era molto sensibile, desideroso di amare ed essere amato. Però la paura di essere veramente amato e soffrire, istintivamente lo riduceva ad essere superficiale con le donne. Rincorrerle come un ossesso, perdersi in quell'inutile caccia e allo stesso tempo allontanarle da lui, dando l'immagine di un dongiovanni.
Lui, che aveva sofferto insieme a lei la partenza di George, che era pronto a darle un consiglio e assicurarsi che mangiasse. Come potevano le ragazze non vedere dentro la bellezza del suo animo?
Melody era la prima ragazza con cui avesse fatto amicizia.
Era chiaro che Misty con le sue idee rivoluzionarie attirava l'antipatia dei suoi coetanei, soprattutto delle femmine che la vedevano come un maschiaccio e scontrosa.
Eppure Melody, nonostante avesse molti di quei atteggiamenti che le ricordavano le sue coetanee di Cerulean City, lei era dolce e comprensibile. Certo, avevano idee diverse su come vestirsi e come muoversi, ma aveva sempre potuto contare su di lei. Dal giorno che l'aveva trovata sperduta in mezzo alle onde e dalla sua sofferenza per aver perduto la sua gente, si era creato un forte legame tra le due. Avrebbe quasi detto che Melody le proteggeva le spalle e di questo le era grata.
Ma lei invece non era riuscita a proteggerla da Gary, non era riuscita a guardarle le spalle, a consigliarle in meglio quando ne aveva bisogno. La cicatrice che avrebbe portato Melody non si sarebbe vista, ma Misty sapeva che sarebbe rimasta nel suo cuore. Così come era accaduto a lei con la tecnica del ghiaccio, che l'aveva sconvolta così tanto da farle perdere la ragione. Ferite che solo il tempo poteva guarire.
May, quella ragazza burrascosa e impaziente, era come una forza pronta a schiantarsi a terra. Non ascoltava nessuno ed era sempre pronta ad andarle contro. Ricordava ancora come il loro primo incontro l'avesse lasciata scioccata. Per sopravvivere May si era adattata a vivere nella natura e perciò quando si erano incrociate, quella che Misty aveva visto era una selvaggia. E non c'era da stupirsi che per comprendersi, erano venute spesso alle mani. Ma non se n'era mai pentita, perché questo l'aveva aiutata a comunicare con May. Entrambe avevano imparato a frenare i loro istinti e a convivere pacificamente. Lottare con il team aveva aiutato May a incanalare l'energia nelle battaglie e rimpinzarsi di cibo, ma sapeva che ogni volta che lei incrociava qualche bambino non poteva che rattristarsi al pensiero che aveva dovuto abbandonare il fratello. Lottare le serviva anche questo, a mettere da parte i suoi sensi di colpa. E quando non era possibile farlo, si aggirava nervosa e agitata.
Però, chi non poteva vedere la forza di volontà in quella ragazza? Del suo confrontarsi, per non doversi sentire inferiore. E con la sensibilità di una ragazza che faceva fatica ad emergere. Già, perché come Misty, May era inesperta in questioni d'amore e di moda. Forse era per questo che in certi tratti la vedeva così simile a lei, pronta alla battaglia e sul punto di esplodere.
Dawn era quella del gruppo che sentiva sempre di valere meno. Eppure non si accorgeva come il suo aiuto era indispensabile nelle battaglie. Forse perché il suo dominio non era maestoso come la terra o terribile come il fuoco o tagliente come l'acqua, e per questo non si rendeva conto che non c'era niente di male. Il dominio della foglia era qualcosa di meraviglioso e spettacolare da vedere, qualcosa che la guerra non doveva intaccare. Era il caso di dirlo, il dominio della foglia non era nato per la guerra, perché il suo compito era rallegrare l'animo delle persone, così come il dominio dell'aria. Ed era anche indispensabile per gli antidoti e in tantissime altre cose. Allo stesso modo, Dawn non era nata per combattere, non era inculcato in lei quell'istinto di sopravvivenza che nasceva spontanea in Misty, May e Ash. Ma di fronte alla guerra e il pensiero di non rivedere più la madre, l'avevano spinta a reagire. Ed era cresciuta molto dal giorno che si era unita al team, le sue tecniche si erano fatte più precise e più decise.
Ma lo vedeva sempre in Dawn quel dolore che portava dentro il suo cuore, di non riuscire a diventare forte, di non sapersela cavare da sola. Ed era un peccato, perché con quella sua risata spontanea e la sua ingenuità, portava una ventata fresca nel gruppo. E non capiva che proprio per questo, Misty provava un po' di invidia e anche ansia. Era così difficile essere spontanea e solare come Dawn, la guerra aveva cambiato irrimediabilmente la felicità di Misty, ma temeva anche per il giorno in cui anche Dawn avrebbe perso il sorriso.
Ash...Ash lui era...era un dominatore del fuoco. Cos'altro sapeva di lui? Che era un ragazzo imprevedibile, combattivo e ribelle. Così simile a lei e May.
E il fatto che tutt'ora non si erano uccisi a vicenda, la diceva lunga. Lei che aveva giurato a se stessa di distruggere qualsiasi dominatore del fuoco, aveva incontrato l'unico ragazzo disposto a combattere con loro.
Più ci pensava, più il suo passato sembrava così burrascoso. Chi era, a parte essere un ex-membro del Team Magma? La sua famiglia, i suoi amici, la sua gente...non lo aveva mai sentito parlare di loro. L'unico momento dove aveva intravisto qualcosa di profondo, era quando lo aveva sentito sussurrare in sogno. Ma non aveva voluto indagare, perché si erano accordati che le loro vite private dovevano rimanere tali.
Quel ragazzo era un mistero...a momenti un fiero combattente del fuoco e in altri un ragazzo dal sorriso genuino.
Era buffo come si era presentato da lei, solo poco tempo prima. Con quel travestimento da domestica e in un palazzo pieno di dominatori dell'acqua. E solo per lei.
Nuovamente Ash aveva dimostrato di essere migliore di Misty. Aveva lasciato il Team Magma, la sua gente, aveva accettato di farsi guidare da una dominatrice dell'acqua, l'aveva protetta più volte in battaglia, era accorso in suo aiuto, nonostante lei sia così scontrosa, e le aveva rivolto parole gentili.
No, non si era sbagliata. Era certa che un giorno Ash sarebbe stato un grandioso leader.
Chi era Ash? Già, le sarebbe piaciuto conoscerlo meglio. Peccato. Ma era giusto così. Più si sarebbe affezionata a lui e più sarebbe stato difficile il distacco.
Doveva mettersi il cuore in pace. Lei non sarebbe più tornata da loro, non avrebbe combattuto al loro fianco. Lei si sarebbe sposata e avrebbe convinto il marito della necessità di combattere. E avrebbe anche potuto cancellare l'ordine di cattura su George, così che se un giorno sarebbe rinsavito dalla sua decisione, avrebbe saputo che lì ci sarebbe stato un posto dove tornare.
Passo dopo passo, era ormai vicina all'altare allestito appositamente per l'occasione.
Poteva sentire su di sé lo sguardo degli invitati. Persone che lei non conosceva personalmente, ma che dovevano far parte del gruppo di consiglieri del Presidente.
E lì, seduta in prima fila, la promessa sposa del Presidente, Daisy, con affianco le due sorelle Violet e Lily.
Mentre le due la guardavano, sorprese del cambiamento della loro sorella minore e un po' invidiose che fosse proprio lei a sposarsi per prima, la maggiore delle quattro sorelle la guardava invece con un sorriso serrato e un misto di...pena? Non le aveva detto solo qualche minuto prima, che doveva essere felice per l'opportunità di sposarsi? E allora perché quello sguardo? Forse, in cuor suo, era dispiaciuta che la sua sorellina stava diventando così in fretta una donna.
Decise che doveva essere così e guardò nuovamente l'altare, dove ad attenderla c'era il parroco, il Presidente con un sorriso soddisfatto e trionfante stampato sul volto e accanto a lui, il futuro marito, il suo.
E diede per la prima volta un occhiata al ragazzo. Alto, forse quattro o cinque anni più di lei, capelli rossicci lisci e composti, pelle abbronzata e un portamento da gentiluomo.
Dalla prima impressione, quel ragazzo doveva essere il tipo di persona che faceva perdere la testa alle ragazze. Chissà quale stuolo di ammiratrici aveva.
E allora perché scegliere proprio lei? Solo per il suo titolo? Ma allora perché non scegliere Violet o Lily? Cosa aveva lei che le altre ragazze più carine e aggraziate non avevano?
Guardandolo meglio, ricordò di averlo visto di sfuggita al Palazzo, qualche giorno prima che lei scappasse con George da Cerulean City. Lui era insieme ad un gruppo di uomini e per un momento le sembrò che quel ragazzo stesse fissando proprio lei.
E lei, che a quel tempo era più scontrosa e diffidente, ricambiò lanciandogli un occhiataccia gelida, per poi dirigersi a parlare con George. Non ci aveva fatto più caso poi.
Si sorprese che proprio lui volesse sposarla. Ma se era giunto a questa decisione, doveva proprio essere innamorato di lei.
Quella sensazione che qualcuno potesse accettarla com'era, amarla con i suoi difetti e vivere per sempre insieme, le faceva quasi piacere.
Era così, doveva essere felice, non le sarebbe capitato un altro pretendente ed era quasi sicura che lui avrebbe compreso i suoi piani di guerra.
Si sforzò di esibire un sorriso, una volta che salì sull'altare. Il ragazzo ricambiò il sorriso.
L'unica cosa che stonava nell'atmosfera erano quel gruppetto di guardie dentro e fuori dal salone, e la presenza del Presidente.
Il parroco iniziò a parlare, ma Misty non era mai stato un tipo disposto ad ascoltare. Voleva che quella tortura finisse il più velocemente possibile, così che una parte di lei non avesse il sopravvento e la facesse scappare da lì.
Non poteva mollare proprio adesso.
La domanda rivolta al futuro marito, la fece uscire dai suoi pensieri.
  • ...Rudy Delmon, principe delle Isole Orange, vuoi prendere in sposa la qui presente Misty Waterflower, principessa di Cerulean City?
  • Sì, lo voglio- Rudy esibì un largo sorriso che sicuramente avrebbe fatto sciogliere qualsiasi ragazza, ma in lei non provocava niente.
  • E lei- il parroco le rivolse la parola- Misty Waterflower, vuole prendere come sposo Rudy Delmon, per amarlo e rispettarlo finché morte non vi separi?
...finché morte non vi separi- fece eco nella testa di Misty- Amarlo, amarlo, amarlo...
  • Io...

≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈

  • Levatevi dai piedi!- gridò la bionda ragazza, che correva come una furia per i corridoi. Per via dei minuti contati, non si era nemmeno preso la briga di cambiarsi.
Con dei colpi violenti e esplosivi, metteva ko le persone che gli erano di ostacolo nella sua corsa.
Uno, tre, cinque e di più, il suo fuoco non risparmiava nessuno e la sua furia neanche.
Altre due guardie ebbero la sfortuna di incrociarlo.
  • Spirale di fuoco!- gridò prima ancora che i due potessero difendersi.
Come avevano potuto?! Come aveva potuto quel tizio approfittarsi di Misty! Lei era davvero spinta da buoni propositi, era disposta a sacrificare la sua felicità per la sua gente, mettere da parte il rancore con le persone che le avevano dato la caccia, pur di riportare la pace nel mondo.
E invece stava per andare all'altare ignara del complotto contro di lei.
Stupida!- pensò arrabbiato il ragazzo- E stupido tu per non averla trascinata via!- si rimproverò.
Continuò a correre perdifiato, doveva essere già vicino al posto. Solo che...perché non aveva più incontrato altre guardie? Con tutto quel putiferio che stava creando, gli sembrava strano che non fossero accorse altre guardie.
Ma subito dopo si ricredette, una persona stava venendo verso di lui.
Non aveva la divisa delle guardie, era incappucciato e camminava a passo spedito e deciso.
Richiamò le fiamme alle mani, pronto per attaccare non appena l'altro avesse mosso un muscolo per fermarlo.
E invece...Ash non arrestò la sua corsa e passò affianco alla persona, senza che l'altro lo degnasse di interesse.
Fu un istante, i loro sguardi si incrociarono e nient'altro.
Il dominatore del fuoco avanzò sentendosi strano, poi finalmente incrociò le guardie del Palazzo.
Erano tutte sparse e distese lungo il corridoio. Delle lastre di ghiaccio bloccavano alcuni di loro contro la parete o il pavimento.
Era quasi spettacolare e raggelante lo spettacolo davanti a lui.
Non si fermò a parlare con le guardie e non si fermò certo per raggiungere l'incappucciato.
Per quanto ne sapeva lui, poteva solo essergli grato di avergli lasciato la strada libera, erano preziosi secondi che aveva guadagnato.
Ed ecco lì finalmente la porta. Non c'era più nessuno a fermarlo.
Con il cuore in gola e l'ansia che cresceva man mano, spalancò la porta e si precipitò dentro, giusto in tempo per vedere la ragazza sull'altare che stava per rispondere.
  • Io...
  • No!!- gridò con tutto il fiato che aveva nei polmoni- Mi oppongo!
L'attenzione dei presenti ricadde su di lui, così come lo sguardo smarrito e preoccupato di Misty.
  • A-Ash...- mormorò lei.
  • Non ti sposare Misty! E' tutta una montatura!- continuò lui, prima di essere bloccato da dietro da due guardie che erano sopraggiunte.
  • Come?
  • Guardie, portatelo via!- ordinò il Presidente.
  • A-aspettate...che significa?- fece Misty agitata.
  • Niente che debba riguardare una ragazza in procinto di sposarsi- disse il Presidente, mostrandosi sempre calmo- Prego parroco, continui.
  • Eh? Ah sì...Misty Waterflower vuoi tu...
  • Lasciatemi!- gridò Ash dimenandosi.
Poi sul bordo della pazienza lanciò due scie di fuoco. Le guardie caddero a terra e gli spettatori si alzarono dai loro posti strillando di paura.
  • Ahhh! Una dominatrice del fuoco!
  • Com'è possibile che sia riuscita ad intrufolarsi qui!
  • Vuole far del male a Milady Misty! Bisogna proteggerla!
  • Come ha osato sporcare questo sacro luogo, una sudicia dominatrice del fuoco!
  • Ohhh! Basta!- sbuffò Ash spazientito, levandosi finalmente la parrucca e rivelando i suoi ribelli capelli color nero corvino- Sono un maschio!- gli altri si limitarono a portarsi le mani alla bocca, per evitare di gridare ancora.
Ash si diresse all'altare con passo deciso, mentre Misty rimaneva immobile.
  • ...E questo matrimonio non si deve fare- continuò lui- Misty, sei certa che il Presidente mantenga la sua parola?
  • Sì, lo ha promesso- lo guardò seria. Era così, non poteva essersi sbagliata.
  • Peccato che abbia fatto prima un accordo diverso con quel tizio- indicò Rudy- Non ha nessuna intenzione di farti regnare a Cerulean City.
Misty guardò Rudy e poi il Presidente. Possibile che...no, non poteva essere vero. Lo aveva promesso, avevano fatto un patto.
Poi il suo sguardo cadde sulla ragazza tra gli spettatori. La giovane bionda dagli occhi celesti, sangue del suo sangue. Era stata lei a mandarle la lettera, lei a convincere il Presidente a perdonarla in cambio del matrimonio, lei a prepararla alla cerimonia.
Gli occhi celesti della bionda si riempirono di lacrime, non riuscì neanche a sostenere lo sguardo indagatore della sorella minore e chinò la testa.
Ci vollero solo altri due secondi, per rimettere a posto il puzzle. Lo sguardo afflitto di Daisy quando si avvicinava all'altare...non era pena per quello che credeva lei, no, era perché lei aveva mentito. A sua sorella.
Misty divenne pallida e smise di respirare.
Era tutto un complotto. Il Presidente non aveva avuto la minima idea intenzione di rispettare i patti. Voleva solo sbarazzarsi di un problema una volta per tutte.
  • Adesso basta. Non crederai a un incivile dominatore del fuoco- disse il Presidente, mantenendosi calmo e concentrato- Il matrimonio si farà, nonostante l'interruzione di questo ragazzino.
  • No, se io lo impedirò!- lo sfidò con lo sguardo. Il biondo si guardò intorno e sospirò scocciato. Odiava i contrattempi.
  • D'accordo, l'hai voluto tu- il Presidente si fece avanti, pronto a colpirlo.
Un getto d'acqua lo colpì prima.
  • Non azzardarti!- intimò la giovane dominatrice dell'acqua- Non te lo permetterò- i suoi occhi celesti erano incollati su di lui.
  • E quindi siamo arrivati a questo punto?- fece l'altro senza scomporsi- Ti avevo dato l'occasione di riunirti con le tue sorelle e la stai sprecando così.
  • Tu mi hai mentito!- gridò lei ancora scioccata.
  • Dovresti prenderti più cura della tua sposa- disse lui tranquillo, rivolgendosi a Rudy.
Misty si sentì afferrare da dietro. Due braccia l'accinsero intorno al corpo, bloccandone ogni suo movimento.
  • Ma cosa...?!- lei si voltò e vide Rudy.
  • Misty!- disse Ash.
  • Questa non è la tua guerra- disse serio Rudy alla ragazza- Non posso permettere che la mia futura consorte si ferisca. Ti impedirò di utilizzare il tuo dominio.
Misty rimase senza parole e per un istante smise di dimenarsi. Qualcosa in lei si stava muovendo, dei pensieri precisi.
  • Vedo che hai capito Misty- disse il Presidente- Non puoi permetterti di fare quel che ti pare, non una del tuo stesso rango- poi si rivolse al ragazzo del fuoco- E ora veniamo a te...se c'è una cosa che non sopporto, è la presenza di uno di voi all'interno del palazzo. E' un oltraggio alla nostra legge.
  • Tzk, come se me ne importasse! E per come ti comporti, non sei poi così tanto diverso da noi...- il biondo fece una smorfia, offeso che lo si paragonasse a loro.
  • Tu non hai idea di chi io sia veramente...non mi conosci neanche un po'- sussurrò appena Misty, giusto per farsi sentire da Rudy. Il ragazzo continuò a stringerla, senza però vedere il suo volto, se non i lunghi capelli color arancio e le sue spalle spoglie- A te interessa solo rendermi una tua bambola da mettermi in mostra. Non t'importa niente dei miei sentimenti. Peccato che...io possegga una volontà- guardò il moro- Ash!- lo chiamò.
Il ragazzo si voltò e i loro sguardi si incrociarono. Non servivano parole. Ash annuì. Preparò l'attacco, ma invece di scagliarlo contro il Presidente, lo diresse verso Misty.
Rudy spalancò gli occhi. Non se l'aspettava. Il ragazzo voleva colpire Misty! Voleva ucciderla! E lei non tentava neanche di scappare o urlare.
Fu un istante, Rudy sciolse l'abbraccio e fece per indietreggiare. Lei fu più veloce, si scansò giusto un secondo prima e l'attacco colpì Rudy.
Ash corse da Misty e l'aiutò a rialzarsi.
  • Grazie- disse lei. I suoi capelli erano nuovamente bruciacchiati e anche sul braccio aveva qualche leggera ustione. Ma poco importava, pur di essere libera.
Poi con un azione che sorprese Ash, Misty afferrò il bordo del suo lungo vestito e lo strappò con decisione.
I pochi presenti alla cerimonia, trattennero un lamento. Era un vestito così bello e importante. Un tale gesto non si era mai visto fare da una principessa.
Lo squarcio faceva intravedere parte delle sue lunghe e bianche gambe. L'occhio di Ash scivolò su per tutta la gamba, obbligandosi a voltare da un'altra parte per evitare che il suo imbarazzo fosse evidente.
  • Ora va meglio- disse lei semplicemente. Aveva ridotto il suo lungo vestito ad una gonna corta- Se permetti...- lo sorpassò e senza perdere tempo attaccò il Presidente.
Il biondo si difese. Lei continuò, attacco dopo attacco, non si fermò perché grande era la sua rabbia. Il suo odio non era mai stato così forte. Certo, il Presidente aveva tentato alla sua morte più di una volta, l'aveva bandita dalla città, le aveva impedito di rivedere la sua gente, ma averla ingannata in questo modo...no, non l'avrebbe perdonato!
Rudy si riprese e guardando Misty combattere non poté che rimanerne spaventato. Non esagerava il Presidente quando gli aveva accennato che la ragazza si sarebbe potuta rivelare una spina nel fianco.
Come cavolo era riuscita a raggiungere tali livelli? Era solo una ragazza e una principessa.
Quella stessa ragazzina che anni prima, aveva incrociato nei saloni del Palazzo e che aveva catturato il suo cuore in un solo istante. Avrebbe voluto avvicinarsi a lei, parlarle, conoscerla e amarla, ma non poteva. Le circostanze non glielo permettevano, era lì insieme ad altre persone per una riunione importante e non poteva allontanarsi. Poteva solo ammirarla da lontano. Quando però lei si era accorta del suo sguardo, in cuor suo aveva sperato che anche lei ricambiasse i suoi sentimenti. E invece, lei lo aveva squadrato con quei suoi occhi gelidi, per poi dirigersi da un altro ragazzo. Da quel momento, non aveva smesso di pensare a lei, desiderando che un giorno diventasse sua moglie.
Ma ora, che era ad un passo da riuscirci, la ragazza si era messa in mezzo ad una battaglia.
Doveva fermarla e portala via da lì. Solo lui avrebbe potuto rieducarla.
Si alzò in piedi e si lanciò verso Misty. Ma qualcuno glielo impedì.
  • Che intenzioni hai!- lo bloccò Ash, prima che Rudy potesse intervenire nella battaglia.
  • Levati, piccolo distruttore!- disse l'altro. Ash fece una smorfia alla parola piccolo- Non capisco come tu sia riuscito a infiltrarti nel palazzo e interrompere il mio matrimonio. Ma non permetterò che tu ci divida!
  • Come? Guarda che tu e il Presidente avete fatto tutto da soli. Io ho solo rivelato il vostro sporco piano.
  • Misty è mia, è destinata a sposarmi!- insistette lui- Quello che faccio è solo proteggerla.
  • Come no- fece lui ironico- Quello che vuoi fare è rinchiuderla e privarla del suo dominio.
  • Tzk, come posso sperare di farmi capire da un piccolo criminale come te- un'altra volta con quella parola, voleva proprio farlo uscire dai gangheri!- Amo Misty e non le permetterò certo di scappare con te! Tu non la meriti. Non sei neanche un dominatore dell'acqua- Ash rimase in silenzio ad ascoltare- Cosa può offrirle uno come te! Mettiti il cuore in pace e dimenticala. Misty sposerà me, non te!
Ash spalancò gli occhi e divenne paonazzo. Aveva capito finalmente a cosa si riferiva Rudy.
  • C-cosa?! Chi ha mai detto che voglio sposarla!!- gridò come spaventato- Non hai capito niente, tu! Tra me e lei non ci sarà mai niente!
  • Eh?- lo guardò dubbioso- E allora perché stai cercando di rovinare il mio matrimonio?
  • Misty ti sta sposando solo perché preferisce salvare le vite dei suoi amici, piuttosto che pensare alla sua felicità. E voi carogne avete approfittato di questa sua debolezza, per tenderle una trappola. Io questo non lo sopporto!
  • Non avevo alternative...dal primo momento che l'ho vista, ho deciso che doveva essere mia.
  • Ma ti senti! La tratti come un oggetto! E questo tu lo chiami amore?
  • E' inutile parlare con uno come te. Avanti piccoletto, fatti sotto.
  • Oookey...- si infiammò- Passi una o due volte l'insulto...ma ora ti ammazzo sul serio!
Ash attaccò e Rudy si scansò. Attaccò poi lui e Ash lo parò. Il moro voleva afferrarlo e lanciarlo contro il muro, ma non ci riusciva. Rudy si muoveva con così eleganza, che se non fossero in mezzo in una battaglia, avrebbe detto che stava danzando.
  • E sta fermo!
  • Sei tu che sei lento. Non hai grazia nei movimenti. Tipico, in un rozzo dominatore del fuoco.
  • Per lo meno, non mi muovo come una donna!- rispose Ash.
I due di guardarono con disprezzo. Da una parte l'elegante Rudy e dall'altra l'esuberante Ash.
Misty dall'altra parte del palco, era ancora alle prese con il Presidente. Se non fosse una dominatrice dell'acqua, sicuramente ora sarebbe una del fuoco. Era furiosa, umiliata e triste. Furiosa con il Presidente che aveva coinvolto sua sorella in quella commedia. Umiliata nell'aver indossato quel vestito ed essere stata il burattino del Presidente. Triste perché al di là della menzogna, c'era la realtà che il suo sacrificio non sarebbe servito a riprendere il suo posto a Cerulean city.

  • Come ho potuto essere così cieca!- esclamò lei.
  • Sei sempre in tempo, per rimettere le cose a posto- disse il Presidente- Sono così magnanimo che ti offro nuovamente l'opportunità di dimenticare i tuoi errori.
  • Ah, certo, come no!- fece lei ironica- A cambio di cosa? Non ti basta aver cercato di vendermi a tuo solo beneficio?
  • Sei solo una bambina, che ne vuoi sapere dei benefici che ne avrebbe tratto il paese? E non pensi al sollievo delle tue sorelle al saperti al sicuro, lontana dalla guerre?
Misty non poté che dare un occhiata a Daisy. La bionda era in un angolo insieme alle altre due, mentre la maggior parte delle persone era scappata dal salone.
Certo, Misty non poteva negare che una piccola parte di lei, aveva accettato anche per loro, per poter cancellare l'umiliazione di aver come sorella una fuggiasca e ricercata.

  • Ma questo non significa niente!- disse lei, come se indirettamente stesse rivolgendosi alla sorella- Qui non si tratta di me o dell'onore della mia famiglia. É la guerra, nessun posto sarà sicuro se non si fa qualcosa per fermarla! Se la gente crede che davvero tu potrai proteggerla dal prossimo attacco del signore del fuoco, è spacciata allora.
  • Come osi?- fece lui irritato, ma trattenendosi- Ma come ti ho detto prima, sono superiore alle tue calunnie e ti offro l'opportunità di scusarti. In cambio del mio perdono e della tua libertà, devi in questo istante sbarazzarti del dominatore del fuoco. Pensaci, è la tua ultima change, non c'è modo di tornare indietro. Rinuncia a stare insieme a degli sbandati, sposati con Rudy e io prenderò in considerazione la tua presenza in questa guerra.
Misty stette in silenzio. Un'altra volta ancora, le veniva chiesto di rinunciare ai suoi amici. Che doveva fare?
I suoi occhi si incrociarono con quelli di Ash, aveva ascoltato le parole del Presidente. Lui la guardò in silenzio, come cercando di capire in anticipo le mosse della ragazza.

Amico o nemico? Nuovamente nella stessa situazione di quando erano nella nave.
Amico o nemico? Guerra o pace?
Gli occhi neri del ragazzo non accennavano a distogliere lo sguardo da lei. Ma poi, come in un riflesso si vide lei stessa, a guardare la persona che doveva prendere la decisione e con lo sguardo supplicare di non lasciarlo, di non dimenticarlo. Lo sguardo di Ash.

Era la stessa situazione di mesi prima, ma ora loro erano cresciuti e le circostanze diverse. Loro ora potevano comprendersi meglio con poche parole.
  • Io...- non fece in tempo che vide il rossiccio scattare contro Ash, che stupidamente gli aveva dato le spalle per osservare Misty- Ash!- gridò e si mosse incontro al moro.
Concentrata nell'impedire che Rudy attaccasse Ash, non si aspettò che anche il Presidente aveva approfittato della sua distrazione.
Dalla sua posizione, Ash aveva intravisto lo sguardo del Presidente e quando la ragazza era scattata verso lui, lui aveva fatto la stessa cosa con lei. Il biondo non terminò l'attacco che Ash gli fu già addosso. Misty nello stesso tempo aveva parato l'attacco di Rudy.
L'attacco incrociato era stata una sorpresa persino per Ash e Misty, ma loro erano stati solo guidati dall'istinto e dal desiderio di voler proteggere il compagno.

  • Grazie- disse Misty al moro che le stava accanto di spalle.
  • Unf, vedi di preoccuparti della tua stessa incolumità, invece di correre in mio aiuto- disse lui, fingendosi scocciato, anche se in realtà avrebbe voluto ricambiare il ringraziamento. Il suo orgoglio ancora una volta lo faceva sembrare un presuntuoso.
  • Se questo non fosse abbastanza come risposta...- disse Misty guardando il Presidente- Te lo dirò chiaramente, non ho intenzione di fermarmi. Ucciderò il signore del fuoco, anche senza il vostro aiuto- poi guardò un istante Ash- I miei compagni sono sicuramente più forti e coraggiosi di tutti voi. Non si tappano gli occhi per non vedere e non pensano solo a se stessi. Hanno più umanità e spirito di sacrificio di chiunque- poi aggiunse con malinconia- E Anche se ormai è tardi, sono stata felice di averli avuti al mio fianco...
  • Ehi, mica siamo morti!- fece una voce a lei famigliare. Vide May, Melody, Brock e Dawn all'entrata del salone. C'erano tutti. Per un attimo, fu colta dalla commozione di rivederli.
  • Loro sono qui, solo per te- disse Ash a Misty alzando lo sguardo- Insomma, quanto ci avete messo!- li gridò, fingendosi scocciato.
  • Scusateci, siamo stati intrattenuti da...un intensa chiacchierata con questi ragazzoni- si poteva intravedere dietro di loro, altre guardie messe ko. Evidentemente, erano le guardie che erano accorse in soccorso al Presidente, ma che non erano alla fine riusciti ad entrare.
  • E poi non volevamo interrompere il vostro idillio- scherzò May.
  • Spiritosa- fece Ash, poi guardò Misty.
Lei era confusa e smarrita, forse era l'emozione ma aveva gli occhi lucidi.
  • Perché siete qui?- chiese lei.
  • Non ti sembra ovvio?- disse Brock con sorriso- Siamo un team.
  • E insieme combatteremo- terminò Melody.
Misty si trattenne dal piangere, perché quello non era il momento. Sentì che Ash le aveva afferrato la mano e la guardava con intensità. I suoi occhi neri erano di nuovo concentrati su quelli azzurri di lei.
Stringendole la mano, le aveva trasmesso i suoi pensieri.
Rudy guardò addolorato quel gesto e di come Misty non lo rifiutasse.
Misty non poté parlare, che Ash la strattonò su di sé, giusto in tempo per evitare l'attacco del Presidente. L'attacco la sfiorò e Misty ricordò nuovamente di trovarsi ancora all'interno del palazzo. Non erano ancora al sicuro, altre guardie sarebbero accorse e loro avrebbero avuto la peggio.

  • Se è Cerulean che volete sfidare, vi accontento subito- il Presidente li investì con un getto, Ash cercò di respingerla con il suo fuoco ma stava ancora abbracciando la ragazza. Si mise di spalle e ricevette lui il colpo.
  • Ash!- esclamò Misty spaventata, ancora stretta al petto di lui.
  • Sto bene- disse lui per tranquillizzarla, ma doveva riconoscere che erano potenti gli attacchi del Presidente.
Come temeva altre guardie li avevano raggiunti e i ragazzi cercarono nuovamente di impedirli di entrare.
  • Ash, dobbiamo andarcene da qui- disse lei.
  • Sì, ma come?
  • Fa come me...- strinse una sua mano, palmo contro palmo, le dita intrecciate. Ash ebbe un momento di imbarazzo e si sentì pervaso ancora da un misto di sensazioni.
Non è il momento- si costrinse a pensare. Doveva rimanere lucido, ma i suoi occhi si persero in quelli della ragazza, che lo guardava con determinazione.
  • Fidati- fece lei e lui si lasciò guidare.
Lei spinse le loro mani in alto e quasi in sincronia liberarono le loro energie.
Si creò una intensa nebbia di vapore.
Era il momento, saltarono giù dal palco e raggiunsero gli altri, protetti dalla nebbia e dagli attacchi del Presidente.

  • Misty, non andartene!- la ragazza sentì la voce di Rudy chiamarla da lontano, ma non si voltò. La mano di Ash la stringeva ancora e la trascinava in avanti.
  • Prendeteli! Non fateli scappare!- ordinò il Presidente, tra la nebbia.
  • Presto, presto!- li chiamò Melody. Insieme scapparono, allontanandosi il più possibile. Le poche guardie li rincorsero.
May e Brock si occuparono di bloccare gli attacchi da dietro, Misty e Ash invece si facevano largo tra eventuali ostacoli sul cammino.
La dominatrice dell'acqua cercò di fare mente locale sulla direzione da prendere. Non potevano perdere tempo, sicuramente le uscite principali erano state serrate e le guardie lasciate in attesa fuori. Dove potevano fuggire? Il Palazzo era diventato una specie di trappola. Misty diede un occhiata dietro di sé, i suoi compagni continuavano a combattere senza farsi domande sulla direzione, avevano fiducia che lei li avrebbe condotti al sicuro.

Si morse il labbro ansiosa. Provò a pensare a dove lei e George si erano dati alla fuga. Ma il Presidente non era stupido, aveva sicuramente chiuso quell'uscita.
Dove andare allora? Forse se univano le loro forze sarebbero stati in grado di creare uno squarcio nelle mura. No, troppo tempo, non ce l'avrebbero fatta.
Per un istante fu tentata di fermarsi e consegnarsi, per permettere a loro di cavarsela. In fondo il Presidente voleva lei, non aveva interesse su altri dominatori. Li avrebbe lasciati andare, se avevano lei.
Doveva aver rallentato la sua corsa o doveva aver mostrato sul volto la sua angoscia, perché sentì Ash stringere più forte la sua mano.

  • Non ci pensare!- disse come un avvertimento, quasi avesse percepito i suoi pensieri.
Già, chi le garantiva che i suoi compagni sarebbero stati graziati? Il Presidente aveva dato mostra dei suoi raggiri, come poteva fidarsi? Era suo dovere portarli fuori.
Forse c'era la possibilità che qualche uscita non era controllata. Dovevano almeno tentare.
Ma prima che potesse parlare, una mano sbucò all'improvviso e le afferrò il braccio libero. Sussultò spaventata e istintivamente era pronta ad attaccare. Si fermò in tempo, vedendo la giovane donna bionda facendole il gesto di seguirla. Misty era incerta sul da farsi, ma con le guardie alle calcagna optò nel fidarsi.
Il gruppetto seguì la bionda, in fila indiana in un corridoio stretto un po' nascosto. Le guardie non notarono che i ragazzi avevano preso un'altra direzione, ma lo avrebbero scoperto subito dopo. Non potevano ancora dirsi al sicuro.
La bionda allora fece cenno ad una parte del muro, nascosta dietro ad una statua. Brock la spostò e si poté notare una zona più chiara.
Misty guardò con sorpresa e scoprì quello strato di metallo, che rivelò essere un tunnel stretto. Già, come aveva potuto dimenticarselo? Era da lì che da bambina sgattaiolava dal Palazzo per andare ad allenarsi con George. Ma con tutti quei drastici cambiamenti al Palazzo, si era dimenticata della sua esistenza.

  • Ma come facevi a conoscerlo?- chiese Misty alla bionda.
  • Nostro padre mi aveva incaricata di tenerti d'occhio per evitare che tu scappassi. E così un giorno ti scoprì usare questo passaggio, ma non lo riferì a nostro padre. Anche con l'arrivo del Presidente e la tua fuga. Ho pensato che un giorno ti sarebbe tornata utile.
Misty si immaginò la delicata e raffinata Daisy spostare la pesante statua per coprire le evidenze e tacere della sua esistenza al proprio futuro marito.
  • Misty, sono qui intorno- avvertì May.
  • Usate questo passaggio, in pochi minuti sarete fuori dal palazzo- disse Daisy- Ma state attenti che fuori le guardie staranno in allerta.
I ragazzi aspettarono la conferma di Misty. Lei sembrò in conflitto con dei dubbi.
  • D'accordo- annuì.
  • Non ci saranno ragnatele o pokèmon feroci, spero- chiese Melody.
  • Avanti, ci vado io prima- disse May tranquillizzandola.
Mentre i ragazzi entravano uno a uno nel passaggio, Misty diede uno sguardo alla sorella. C'erano così tante cose che voleva chiederle e così poco tempo...
  • Perché lo stai facendo? Intendo, aiutarmi e mentire al Presidente.
  • Tu non avresti fatto lo stesso per me?- poi sorrise malinconica- Sapevo che era sbagliato mentirti, ma sono stata accecata dalle sue parole. Saperti lì fuori a combattere e rischiare la vita, mi metteva sempre in ansia. Volevo solo per te una vita migliore, mi spiace- chinò la testa- Le tue parole, il tuo modo di combattere e i tuoi amici... ho infine compreso quanto tu sia forte e fondamentale per questa guerra. Non sei una bambina indifesa, ma il ritratto di nostra madre.
Misty chinò di lato la testa, non capì la sua ultima frase.
  • Però, non ho potuto rispettare le ultime volontà di nostro padre...- disse Misty, realmente dispiaciuta.
Daisy l'abbracciò forte, sorprendendo la stessa Misty. Da quanto ricordava, lei con le sue sorelle non aveva mai scambiato gesti affettuosi, forse perché era la pecora nera della famiglia o forse semplicemente non avevano niente in comune.
  • Oh Misty, quello non era l'ultimo suo desiderio. È stata un idea del Presidente. Nostro padre, lui non...- sospirò e si staccò da Misty- Sta attenta. Attenderò il tuo ritorno a Cerulean City.
  • Cos...?- la bionda la spinse dentro il passaggio, mancava solo lei- Daisy che intendi...
  • Presto, devo nascondere il passaggio- disse la sorella.
  • Ma...- protestò lei, ma ancora una volta Ash la trascinò.
Misty guardò scomparire la silhouette di Daisy e poi l'oscurità. Si costrinse a non pensare a lei e alle tante domande senza risposta.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

AAAAARRGH!!!! Rudyyyy!!!!! A morte!! (O, in questo caso, che è più appropriato: al ROGOOO!!!) T__T così alla fine era lui. Eh, niente sfugge a me e Ser uahahha ^^.
No, bhe, che dire? Wow... la schena di Ashy caro che arriva vestito da ragazza... e anche quella scena in cui lui la guarda e se la intendono alla perfezione. Bhe, epica.. non fosse stato che lui era vestito da DONNA! ahahhahaha L'arrivo dei rinforzi, poi... ^^
Bhe, se la sono data a gambe... bene... uhm... quindi? A quanto ho capito hai già buttato giù quelli che potrebbero essere i prossimi due capitoli. Ma cosa intendi con "sistemare"? Non li butti già giù in bella? :/ Io non rileggo quasi mai i capitoli che scrivo, te li invio appena finisco di scriverli... (eh, infatti si vedono i risultati.. a volte faccio di quelli strafalcioni grammaticali che mi faccio schifo da sola... -.- ) bhe, bhe.. quindi, se siamo molto ma molto fortunati venerdì prossimo pubblicherai il prossimo capitolo? Il 41?? ( e dato che a me fanno lievemente schifo i numeri dispari, a parte il 5 e i suoi multipli.. un 42 che è pari ci starebbe benissimo! ^^ )
Bhe... lo spero davvero tanto... mi sta prendendo più di prima, sta storia. <3
Ah, te l'ho già scritto im messaggino in chat, ma lo dico anche qui che è meglio... la mia mail è uno schifo. No, dico davvero... ogni volta mi lancia un messaggio diverso (e c'è un problema qui... e c'è un danno là... e lì ha smesso di funzionare e bla, bla, bla...) Le mail me le ha date per inviate, ma non so.. A te è arrivato qualcosa??? No, perché c'era lievemente un patello di roba scritta e se dovessi riscrivere tutto (come giustamente avevi accennato tu non troppo tempo fa) mi sparerei. O__O
Bacio
Riri

Anonimo ha detto...

Quoto con Riri: RUDY AL ROGOOOOOOOO!!!!! >0< Lo brucio io, ci penso io! Muhahahaha! >XD
Ok, mi calmo XD
No, io ho ADORATO questo capitolo. E' sublime. Il modo in cui Ash e Misty lottano in sintonia e si capiscono con un solo sguardo è veramente dolcissimo *_____*
Misty è sempre la migliore! Mi credi che mentre leggevo la parte in cui lotta contro il Presidente urlavo "VAI COSI'!!"? XD
Ah, questo mi fa venire in mente una domanda che vorrei farti da un sacco di tempo: ma il Presidente... Chi è!? O____o Voglio dire, è un qualche personaggio dell'anime che non ricordo!? Non mi pare ci sia nessuno biondo...
Daisy *____* Come dico sempre, lei è il mio mito vivente XD Che dolce che è con Misty!
Ah, e poi ti adoro davvero perché si parla dei genitori di Misty. A me se c'è una cosa che mi fa DAVVERO incavolare è che nei pokémon siano tutti orfani O.O Ash non ha il padre, Misty nessuno dei due... Ma che strage è successa!? O___O
Oddio, DEVO sapere l'ultimo desiderio del padre di Misty!!!!!!!! O.O Scommetto che desiderava che la figlia facesse ciò che voleva in cuore e voleva che magari lottasse e sconfiggesse il signore del fuoco ù____ù Vero? ^w^
Ok, e detto questo, mi dileguo. BRAVISSIMA, Ya-chan, davvero un capitolo meraviglioso. Aspetto con ansia il prossimo!
Un bacione!!!! ^w^
Ser <3

Yachan ha detto...

Ma povero Rudy XD È solo un ragazzo innamorato (e un po' pazzo XD), non è il caso di mandarlo al rogo...impicchiamolo direttamente XDD
Dunque, sì era piuttosto ovvio che sarebbe stato Rudy, ma volevo lasciarvi comunque qualche dubbio ^^
Il capitolo 41 non è ancora pronto per la pubblicazione. Ma troverò qualcos'altro da pubblicare.
Per sistemare i capitoli, intendo non solo leggerli, ma anche aggiungere o eliminare alcune parti. Il motivo è, che non avendo il pc con me, mi ritrovo a dover scrivere sul cellulare o su pezzi di fogli. Risultato, devo fare una sorta di collage tutte le volte e quindi rileggerlo per controllare che i pezzi siano giusti e rileggerlo un'altra volta per eventuali errori (ma caso vuole che alcuni errori mi sfuggano, grr).
Stessa sorta è capitata a Light and Shadow che aspetta sul pc di essere revisionata XP
Ho controllato e ho trovato la tua mail in spam, meno male che mi hai avvisata o non ci avrei fatto caso. Le immagini non le posso vedere, ma appena potrò accedere al mio pc, ti farò sapere ^^
Ah, per me i numeri perfetti sono il 15 e il 25 XD
Alla prossima!

Yachan ha detto...

Domanda da 100 milioni, chi è il Presidente? Ahimè, lui non fa parte del cast di pokemon. È stato creato ancora prima di ispirarmi ai personaggi secondari di pokemon. Così come le guardie. E mi pare anche quei due tizi apparsi nei capitoli dell'isola smeraldo.
Sì, è classico dei giapponesi traumatizzare i protagonisti, ancora prima di iniziare l'avventura. Ma temo che non ci verrà mai rivelata la storia dei genitori di Misty. E ci sono poche probabilità sul padre di Ash, magari ci sarà solo un accenno. Ma che parlo a fare? Sappiamo tutti che gli sceneggiatori sono bravi solo a distruggere le storie XP
Per la cronaca, questo capitolo doveva essere più lungo, ma non volevo un suicidio di massa dei lettori XDD Comunque, sono soddisfatta del capitolo.
Ci si rivede nel prossimo capitolo!