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23 marzo 2012

Fic in corso: cap. 35

blueEccomi qui, seconda parte del capitolo precedente. Ehhh, non ci posso credere, sono arrivata a 35 capitoli (senza contare l'introduzione). Ho raggiunto la mia fic più lunga, ovvero Togheter forever. Spero solo che sia una notizia positiva, visto che quella fic non l'ho più conclusa ^^'
Cooomunque, non ricordo cosa volevo dire...boh. Ah già, questo capitolo è il più lungo degli altri (solitamente mi fermo dopo 9 pagine word), però avevo troppa carne al fuoco e quindi ho messo tutto dentro. Come un bel minestrone XD
Mentre sto pubblicando questa fic, sono scrivendo il cap. 37 e sto raggiungendo la scena che mi premeva di più scrivere ^.^ (non mi riferisco alla fine XD)
Ok, vi lascio alla lettura! 
  • Eh, lo ammetto...mi hai sorpreso- Gary cercò di recuperare la sua compostezza- Ma questa è una guerra...- con l'altra mano fece apparire il fuoco- e c'è solo un vincitore!- attaccò.
Misty rimase ferma ad attendere.
Qualsiasi fosse stata la sua sorte dopo l'attacco di Gary, Misty lo avrebbe affrontato. Perché lei aveva amici che contavano su di lei e questo bastava per tenerla in piedi.
Questo le bastava per guardare la morte in faccia.
  • Non te lo permetterò Gary!- Misty e Gary rimasero a bocca aperta, per la sorpresa di vedersi comparire un'altra persona. Essa spuntò da dietro il muro di fuoco e con un salto si intromise nel momento che Gary stava per sferrare un attacco e lo bloccò.
Misty guardò il suo salvatore e lo riconobbe, nonostante i suoi vestiti erano in parte distrutti.
  • ...Ash- sussurrò.
Non seppe se era il sollievo di aver ritrovato un compagno o semplicemente perché era vivo, che si sentiva così commossa.
Un pokèmon giallo uscì dalla sua giacchetta al sicuro dalle fiamme e saltò ai piedi del moro. Zampettò dalla ragazza e la guardò preoccupato.
  • Pikachu...- era sorpresa nel vedere anche il pokèmon.
Non era normale che quel pokèmon selvatico si trovasse con loro in mezzo alle fiamme. Anzi, era certa che il pokèmon in mezzo a quel trambusto si fosse messo in salvo. E invece era lì tutto tranquillo.
Il moro era di spalle alla ragazza, si era appena lanciato in suo soccorso e non aveva avuto modo di voltarsi per guardare Misty.
  • ...stai bene?- chiese lui, sinceramente preoccupato. I loro sguardi s'incrociarono e le tornò in mente lo sguardo triste di lui solo qualche ora prima.
Lei annuì, sentendosi una sciocca a commuoversi solamente per averlo davanti.
Era vivo. Sì, era ancora vivo. Ed era lì con lei a combattere. Credeva che con tutte quelle cattiverie che gli aveva detto, lui l'avrebbe odiata per sempre. Eppure era lì davanti, a combattere con loro.
Ash non capì perché alla ragazza brillassero gli occhi, ma era sollevato che fosse viva. Poi il suo sguardo cadde su un braccio di lei, che penzolava giù sul fianco come senza vita. E notò che la mano di Misty era ustionata gravemente.
Com'era possibile che la ragazza stesse sorridendo, nonostante il dolore che avrebbe dovuto sentire in quel momento? Lei non era abituata alle ustioni e non di quel tipo.
Era come se la bruciatura fosse stata fatta apposta da qualcuno...
  • Ancora una volta dimostri la tua stupidità- disse Gary- Venire qui, invece di scappare...quanto in basso potrai cadere?
Il moro lo ignorò e prese delicatamente la mano di Misty. Lei non cercò di evitare il contatto.
  • Devi uscire di qui- disse lui, cercando di guardarla negli occhi. Dopo la loro ultima discussione, non sapeva come avrebbe reagito Misty- E medicarti la mano, prima che...- si bloccò, quando vide chiaramente delle lacrime scivolare sulle guance della ragazza. Ash ritrasse subito la mano credendo di averle fatto male, ma Misty glielo impedì afferrandolo con l'altra mano non ustionata.
  • ...grazie Ash- sorrise- E scusami...
  • Misty...
Il castano li guardò sempre più innervosito. Questo era troppo, come potevano osare ignorarlo in quel modo? Lui, il grande Gary! Dovevano temerlo, aver paura della sua presenza, e non voltargli le spalle come se non contasse niente. Era furioso e tornò ad attaccare.
Ash afferrò Misty e la spinse di lato, Pikachu fece lo stesso. Evitarono per poco di essere colpiti.
  • Ah...hai recuperato i tuoi riflessi, Ash. Ma non ti serviranno molto!
  • Misty, devi andartene!- le disse alla ragazza, tenendola dietro di sé- Posso farcela da solo...puoi fidarti di me, almeno per questa volta?- aggiunse, notando la disapprovazione della ragazza.
Misty rimase qualche secondo a fissare gli occhi scuri del ragazzo. E ricordò...
Ricordò il giorno in cui si trovavano nella stessa identica situazione. Il giorno che aveva scoperto che Ash le aveva mentito, che era un membro del Team Magma. E ricordò con grande amarezza la sensazione di tradimento che aveva provato, quei orribili sentimenti che l'avevano spinta nuovamente nell'oscurità e che aveva cercato con tanto sforzo di nascondere.
Però...ricordò che lo stesso giorno sulla nave...di fronte ad una difficile scelta, tra il rimanere fedele alla sua nazione o dare le spalle a ciò che aveva creduto giusto, per intraprendere una strada a lui ignota...lui aveva scelto il Team Luce. Quale pazzo avrebbe fatto la stessa scelta con tale determinazione?
E ancora una volta, di fronte allo stesso bivio, lui aveva preso la stessa decisione. Aveva nuovamente scelto di restare con i suoi compagni...con lei.
E lei, era così concentrata nel nascondere i suoi sentimenti feriti, che non aveva dato peso a quanto fosse stato difficile per il ragazzo prendere quella scelta.
  • ...proverò a fidarmi- abbozzò un sorriso e si asciugò le lacrime- Siamo amici, no?- il ragazzo annuì.
  • Porta con te Pikachu, gli devo molto.
  • D'accordo.
Le loro mani si lasciarono. Misty prese in braccio il pokèmon con qualche difficoltà per via della mano e con un ultimo sguardo a Ash, si voltò e proseguì tra le fiamme.
Ash si voltò finalmente verso Gary, che pareva non aspettare altro che quel momento.
  • Molto toccante, davvero...- disse lui con superiorità- Ora sei pure il loro salvatore. E dimmi, fino a che punto ti sei spinto con lei?
  • Falla finita!- disse Ash guardando il castano con rabbia. Strinse le mani, ricordando gli ultimi avvenimenti e la mano di Misty- Perché semplicemente non prendertela con me, invece di coinvolgere altre persone! Sono io che ho tradito il Team Magma, non loro!
  • Uhm, fammi pensare...- Gary alzò lo sguardo- Ah già!- sorrise malignamente- Perché a quanto pare loro sono importanti per te...e non c'è niente di meglio che vederti soffrire per loro.
  • Sei un bastardo Gary- Ash cercò di contenere la sua furia, ma le sue mani già si stavano infuocando- Non sei per niente cambiato!
  • E invece sì...ora sono molto più forte. La tua amichetta non ha conosciuto la mia vera forza, ho voluto solo giocare con lei. Le mie fiamme sono per te, lo sai.
  • ...lo so.
Lo sapeva da quasi una vita, che i due erano destinati ad essere eterni rivali, sia all'interno del Team Magma, che nel Team Luce. E avrebbe scommesso che Gary non aspettava occasione migliore per poterlo eliminare, senza doversi giustificare.
  • Ti ucciderò e porterò il tuo cadavere dinanzi al Signore del fuoco- Ash ebbe un brivido a quel nome. Gary sembrò divertirsi- Ehe, i tuoi compagni non hanno davvero idea di chi abbiano come amico. Loro non ti conoscono per davvero...solo io posso vedere dentro il tuo cuore.
≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈
Crack. Il rumore delle ossa che venivano frantumate, rimbombò nel suo corpo. Il suo avversario lasciò andare la presa.
Un dolore lancinante lo colpì come un pugnale, mentre vedeva con la coda dell'occhio, il suo braccio prendere una piega strana.
  • Ahhhh!- gridò con l'ultimo filo di voce, cadendo come peso morto sul terreno.
In nemico lo osservò senza battere ciglio, mentre lui steso a terra si contorceva dal dolore.
Basta era finita, non poteva più combattere. Era finita per lui. Che senso aveva ormai resistere se aveva tutte e due le braccia fratturate? Non si muovevano più e con loro fuori uso, il suo dominio era praticamente inutilizzabile.
Ahh, esalò l'ultimo respiro e si lasciò prendere dalla stanchezza. Il dolore lentamente si fece lontano e la sua mente cadde nel vuoto.
  • Sei tu Brock, di Pewter City?- chiese una voce alle sue spalle. Lui con malavoglia si voltò, per trovarsi davanti due ragazzi.
  • ...sì, che volete?
  • Unisci al nostro gruppo!- disse la ragazza dai capelli color arancio.
  • Eh?- la guardò storto. Era di malumore, e non aveva voglia di perdere tempo con dei ragazzini. A occhio e croce, forse avevano due anni in meno di lui.
  • Mist, forse era troppo diretto- commentò il castano al suo fianco, che era di qualche centimetro più basso di lei- Dovresti chiederglielo più gentilmente.
  • E perché? Non devo mica chiedergli del cibo- fece lei, con una smorfia. Il ragazzo sospirò, Misty non era certo un modello di gentilezza.
  • Brock, tu non ci conosci, ma noi ti stavamo osservando da un po'- disse il castano con più diplomazia.
  • Spiando?
  • Non proprio...- il castano sorrise imbarazzato- Ma dovevamo essere sicuri, prima di venire da te.
  • Sicuri su cosa?
  • Di essere la persona adatta per seguire i nostri stessi ideali...
Brock inarcò il sopracciglio. Non sapeva dove volevano andare a parare.
La ragazza lo guardò negli occhi.
  • Sconfiggere il Signore del Fuoco e far cessare le guerre- precisò.
Il ragazzo li fissò con quei suoi occhi fini e senza sembrare particolarmente impressionato dalle sue parole, poi si voltò.
  • Ragazzina, dovresti tenere a bada la tua lingua. Per la tua stessa incolumità, non dovresti andare in giro dicendo queste cose.
  • Ma è la verità!- disse lei, senza perdere la sua determinazione- Non odi anche tu quello che la nazione del fuoco ci sta facendo? Non vuoi impedirlo?
  • Ti abbiamo visto difendere quei bambini- continuò il ragazzo accanto a lei- Non è da tutti esporsi al pericolo, in difesa di chi è più debole.
  • C'è differenza tra non accettare la guerra e fare la pazzia di andare incontro alla morte- rispose il ragazzo dalla carnagione scura senza voltarsi- Perché è appunto una pazzia, per chiunque.
  • Chiunque non avrebbe fatto le stesse cose che hai fatto tu- disse la ragazza, decisa a non desistere.
  • Insomma, ma che volete da me??- si voltò nuovamente, visibilmente scocciato- Perché venite da me a fare questi assurdi discorsi? Voglio essere lasciato in pace! Come se avessi tempo da perdere dietro a dei mocciosi che non riescono ancora a vedere la realtà!
  • Noi non stiamo perdendo tempo!- rispose la ragazza- E non siamo mocciosi!
  • Sì che lo siete! Guardatevi, siete solo due ragazzi! E voi due volete spaventare il Signore del Fuoco? No, quello che dovreste fare è stare con la vostra famiglia, con i vostri amici e restare nascosti. La vita è più importante, che dei sogni impossibili!
Il ragazzo dai occhi celesti abbassò lo sguardo, ma la ragazza accanto a lui, non fece cenno di abbattersi e lo guardò con freddezza.
  • Nascondersi per tutta la vita e vedere giorno dopo giorno le persone che ami, scomparire uno dopo l'altro...no, questo non è vivere...è fuggire! Solo un codardo preferirebbe vivere così. Se è solo questa l'unica alternativa, preferisco morire da pazza, lottando in ciò che è giusto e non in quello che gli altri dicono che è giusto!
  • Fate come volete, ma non coinvolgetemi!- si allontanò da loro.

Un ragazzo dallo sguardo truce, scosse leggermente i suoi capelli viola un po' lunghi e legati in un codino. Guardò poi il suo avversario, un ragazzo più grande di lui e che non dava più segni di volersi alzare. Chiazze di sangue erano sparse sul terreno e intorno al ragazzo steso a terra.
Sbuffò, sperava almeno in un avversario più al suo livello. Gli era bastato renderlo inerme e non dava più cenni di voler combattere.
Gli occhi del suo avversario erano vuoti, come persi in lontani ricordi. Dove...dove aveva affrontato una simile situazione?
Sentiva le sue ossa come frantumate. Non riusciva neanche ad alzare un braccio. Con soli due colpi l'avversario lo aveva messo fuorigioco. Cosa gli era saltato in mente? Per quale motivo aveva deciso di affrontarlo, invece di mettersi in salvo appena gli era possibile?
Quei due...era colpa di quei due ciarlatani! Loro e la loro assurda convinzione, che il mondo si potesse cambiare solo volendolo! Ma come si poteva anche solo dargli retta! Il mondo non si poteva cambiare! Se gli adulti non ci riuscivano, perché dei ragazzi sì?
Il mondo era degli adulti, non per dei bambini.
E non capiva perché aveva dato retta alle loro parole, come aveva potuto anche solo pensare di poter contrastare un avversario con esperienza. Se non fossero state quelle parole a guidare i suoi movimenti, ora non si troverebbe lì. E quelle persone anziane non sarebbero vive.
Ma a che prezzo? Avrebbe lasciato soli i suoi fratelli...
Pensava che una volta grande sarebbe stato diverso. Non sarebbe stato un codardo come tutti gli altri, come suo padre...
Ma la realtà era ben diversa. Non ci si poteva mettere contro il destino. Doveva accettarlo, diventare un adulto come loro. Era l'unico modo per garantire ai suoi fratelli un futuro in cui non rimanessero da soli.
Ma quale ideali! Ma quali frasi fatte per sentirsi meglio! Quel mondo non sarebbe mai cambiato!
Guardò quell'uomo che si avvicinava a lui, come se stesse per eliminare un insetto fastidioso. Evidentemente non rappresentava altro per lui. Un inutile insetto.
Forse...forse per un istante...quando si era intromesso tra l'uomo e i due vecchietti, aveva sperato di poter fare la differenza. Di poter essere qualcosa di più di un ragazzo che si lascia trascinare dalla corrente.
  • Acqua getto!- gridarono due ragazzi. L'uomo si voltò e fu colpito.
  • Mocciosi...!- fece l'uomo scrollandosi l'acqua- Perché si intromettono- si sistemò i guanti.
  • George...- la ragazza guardò il compagno. L'altro annuì. I due attaccarono allo stesso tempo, mentre l'uomo si protesse con il suo elemento terra.
Il ragazzo a terra ricordò il volto dei due ragazzi, erano gli stessi che lo avevano condotto a quella fine. Osservò il combattimento dei tre e rimase sorpreso come i due ragazzi stessero dando del filo da torcere all'uomo. Anche se era chiaro che i due erano più inesperti e meno forti, insieme creavano una spettacolare sincronia di attacchi.
Aveva forse visto una volta un dominatore dell'acqua, ma non gli era mai capitato di vedere una dominatrice dell'acqua. E l'impegno che ci mettevano, non era solito in due giovani dominatori.
Ma perché poi? Perché erano intervenuti?
Che sciocchi, se lui non c'era riuscito a difendersi da quell'uomo, neanche quei due ce l'avrebbero fatta e sarebbero crollati.
No, non voleva che gli accadesse la stessa sorte.
Cercò di muovere il braccio e aprire la bocca.
  • An...date...vene...
Ma non fu ascoltato. Erano troppo presi dallo scontro, che pareva essere in svantaggio per loro.
E finalmente, l'uomo li colpì con forza, mettendo fine allo scontro. Era deciso più che mai a non essere più disturbato da terzi incomodi.
  • Fe-fermati!- gridò il ragazzo che osservava. E senza sapere come, il suo elemento aveva reagito e un pezzo di roccia si alzò da terra per colpire la guancia dell'uomo.
Il castano era sorpreso del suo stesso gesto. L'uomo si toccò la guancia e vide del sangue...non glielo avrebbe perdonato.
Distolse la sua attenzione dai due ragazzi, per dedicarsi alla sua prima vittima, Brock. L'uomo fu veloce, un cumulo di terra uscì violentemente da sotto il suo corpo e lo colpì alla schiena sollevandolo un po' per l'impatto. Non riuscì neanche a gridare. E quando, credette che il prossimo attacco lo avrebbe definitivamente ucciso, fu spinto da un getto d'acqua. Rotolò un po' come un peso morto, ma quando riuscì a guardarsi indietro vide che dal suolo dove lui prima giaceva, era uscito uno spuntone. E la ragazza era proprio lì. Cadde a terra ferita.
  • Misty!- sentì gridare l'altro castano.
  • Che idiota...precipitarsi per subirne l'attacco- commentò l'uomo senza particolare rammarico- Tipico dei bambini, agire senza pensare alle conseguenze.
La ragazza si rialzò anche se ferita. Brock non poteva credere che lei volesse riprendere a combattere, anche se era palese che l'avversario era più forte.
  • Non lo fare!- gridò Brock, sul bordo della esasperazione.
  • Non è un problema...- disse lei, senza voltarsi a guardarlo- Tipi come lui, non mi spaventano.
Perché non si arrendeva? Perché non si comportava come tutti gli altri ragazzi e supplicava perdono? Cosa la spingeva a farsi del male?
Nascondersi per tutta la vita e vedere giorno dopo giorno le persone che ami, scomparire uno dopo l'altro...no, questo non è vivere...è fuggire! Solo un codardo preferirebbe vivere così. Se è solo questa l'unica alternativa, preferisco morire da pazza, lottando in ciò che è giusto e non in quello che gli altri dicono che è giusto!”
Morire...era disposta a tanto, solo per...per...
Sconfiggere il Signore del Fuoco e far cessare le guerre”
Allora non scherzava quando lo diceva...loro ci credevano davvero.
E per un istante, quelle parole gli erano sembrate una realtà raggiungibile. Un obiettivo in cui credere. Qualcosa per cui lottare sul serio.
  • Io e George lo terremo occupato. Riesci ad alzarti e allontanarti?- domandò lei, ancora di spalle, con lo sguardo fisso sul nemico.
  • Io...voglio combattere- disse Brock, ancora accasciato.
  • Non sei costretto...hai già fatto la tua parte, cercando di proteggere quei signori.
  • Ma sono stato subito sconfitto- mormorò deluso il ragazzo.
  • C'è differenza tra l'aver tentato e non averlo fatto- si voltò leggermente, abbozzando un sorriso malinconico- Di persone come te, ce ne dovrebbero essere di più.
Lo scontro riprese, però i due ragazzi non erano in forma e l'uomo stava nuovamente per avere la meglio, quando si accorse che non poteva muoversi. I piedi erano incollati al terreno, che però era fatto di pietra. Credeva di averlo sistemato per bene il dominatore della roccia e invece era riuscito a manovrare il suo dominio anche a distanza. Si pentì di non averlo ucciso subito.
Capì che era inutile cercare di liberarsi, perché la ragazza se n'era già accorta e si preparò a sferrare l'attacco decisivo, che l'avrebbe portata alla vittoria.

Sì ricordava di quell'episodio...ma cos'era accaduto dopo? Non ricordava...avevano vinto?
Il resto del ricordo si fece annebbiato. Ma era così importante ricordare ora che stava morendo? Forse no...o forse sì. Se si afferrava a quel ricordo, forse avrebbe dato un senso alla sua sconfitta.
Ma era tutto così confuso...

≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈

Misty corse tra le fiamme, dove riusciva a sentire le voci. Ma queste sembravano allontanarsi. Si fermò a prendere fiato. Era come correre in un enorme labirinto fatto di alte fiamme.
Aveva il cuore che le batteva a mille e il pensiero rivolto ai suoi amici.
Se solo...se solo li avesse trovati...Insieme erano una squadra, insieme potevano farcela.
Ma lei come una stupida, li aveva allontanati e mentito. Che razza di leader era, se neanche li trattava da amici? Non era degna di essere loro leader...

Misty si strinse a sé. Il cuore, tutto il suo corpo erano in subbuglio. Non capiva, non comprendeva come era stata capace di dire tutto quello ad Ash.
La sua figura di spalle che si allontanava in silenzio...Perché non lo aveva fermato?
Ma le parole, per quanto amare...rispecchiavano ciò che tentava di nascondere da un sacco di tempo. Da quando la tecnica del ghiaccio che l'aveva tenuta prigioniera, non aveva smesso di insinuare in lei il dubbio...
E finalmente era uscito fuori sotto forma di parole, anche se lei avrebbe preferito di gran lunga bruciarsi la bocca.
Spalancò gli occhi, mentre singhiozzava. Aveva compreso.
Allora era così...lei non aveva perdonato il tradimento di Ash? Perché lui era così simile a George?
Si strinse ancora forte. Sentiva che le mancava il respiro, come se il suo corpo avesse perso il calore. Cosa le stava accadendo? Cosa stava diventando?
Stava impazzendo e a fatica si teneva in piedi. Avrebbe voluto chiedere aiuto ad Ash, ma sapeva che dopo quanto gli aveva detto, non le avrebbe più rivolto la parola.
Questo è quello che vuoi far credere, ma non è così. Io lo posso sentire, Misty. Il flusso del tuo dominio non è regolare. Il tuo stesso corpo sta lottando con sentimenti discordanti. Hai lasciato che i dubbi e le incertezze si facessero largo nel tuo cuore”
Perché non aveva dato retta alle parole di Ivi? Quanto era nel giusto! Sforzandosi di negare, aveva solo peggiorato la situazione.
Ma in quel momento non le interessava le sorti del suo corpo, non le interessava se il suo elemento sarebbe scomparso, voleva solo raggiungere Ash e rimediare al suo errore.
Come, non lo sapeva. Ma il pensiero di rivedere quella ragazza del Frontier Brains e i suoi compagni del Team Luce che la seguono, lasciando Misty da sola, la perseguitava come un brutto incubo. Si bloccò. Non ce la faceva ad affrontarli e dire la verità. Che ora lei era inutile. L'avrebbero abbandonata sicuramente. Loro, Brock, Ash, George...
Che stupida che era! Perché non poteva smettere di essere egoista?
I suoi compagni erano ciò per cui combatteva e se era per la loro stessa sicurezza, li avrebbe lasciati andare. Sì, odiava ammetterlo, ma Anabel sarebbe stata la leader migliore per loro. Ed era forse per questo che la odiava tanto.
Doveva mettersi in disparte e guardare la vita con una prospettiva diversa, ora che era completamente inutile.
Si asciugò gli occhi umidi con rassegnazione.
Fece per riprendere il suo cammino verso dove si erano accampati con gli altri viandanti, ma un grido la svegliò dai suoi pensieri. Un grido seguito da un esplosione.
Con il cuore in gola, cercò di correre verso i suoi compagni e man mano che si avvicinava, le urla aumentarono. Qualcosa doveva essere accaduto alla carovana di viaggiatori, perché ora le urla provenivano da lì e le fiamme intorno le fece capire che non si trattava di un semplice incendio.
Vide persone correre qua e là smarrite e impaurite, e bloccò una di loro.
  • Cosa succede? Chi è stato?
  • Non...non lo so! Un esplosione e poi sono spuntate delle persone tra le fiamme!- gridò quello.
  • ...Team Magma- pronunciò con orrore.
Lei lo lasciò scappare e si avvicinò alla ricerca dei suoi compagni che erano certamente sul campo di battaglia.
  • Ora! Attacca!- sentì una voce di una signora anziana, seguita da un'altra persona che gridò e un'altra che rideva con gusto.
L'urlo era straziante e quando fu abbastanza vicina, riconobbe la figura di Melody che si contorceva dal dolore, mentre con una mano si afferrava al braccio di un ragazzo, quasi come se non potesse più staccarsi. Il castano era divertito dalla scena, come se la sofferenza della ragazza non gli procurasse nessun rimorso.
Con un brutto presentimento, Misty aveva intuito cosa stava accadendo alla ragazza. Ed era terribile.
  • Melody!- gridò e senza ulteriori indugi si precipitò da lei.
Ma non fece in tempo a raggiungerla, che qualcosa alle sue spalle l'attaccò, approfittando del fatto che era concentrata su Melody. E fu gettata a terra con forza.
Misty non poté reagire, che un altro colpo rapido la mise fuori gioco. Sentì solo una risatina odiosa di una ragazza, prima di perdere i sensi.

  • Arghh! - un grido bloccò la sua corsa e vide alla sua destra arrivare come un treno, un uomo con la divisa rossa.
Presa alla sprovvista e incapace di difendersi in quel momento, Misty chiuse gli occhi e si voltò, cercando almeno di proteggere il pokèmon. Ma non si aspettò che Pikachu le sfuggisse dalle mani e con un balzo scaricasse un attacco elettrico sull'uomo. Il membro del Team Magma sorpreso altrettanto, fece appena in tempo ad alzare lo sguardo mentre correva e la scarica elettrica lo colpì in pieno. Cadde a terra apparentemente privo di conoscenza.
Misty sbatté le palpebre stupita. Il pokèmon atterrò sulle sue zampe e si diresse allegro dalla ragazza.
  • Incredibile...- disse Misty ancora perplessa. Quel pokèmon aveva la stessa forza di un dominatore elettrico...- Grazie Pikachu- lo riprese in braccio e lo abbracciò- Adesso andiamo dagli altri- riprese a correre.
Se solo potesse rivedere un ultima volta i suoi compagni per scusarsi con loro...Non avrebbe più permesso di coinvolgerli nella sua missione. Anabel era molto migliore di lei, ormai non aveva più dubbi.
Ma come ex-leader, doveva ritrovarli. Però come, se il fuoco era così...
E' solo fuoco
La frase dell'illusione di George, le tornò in mente.
Aveva ragione...lei...lei era una dominatrice dell'acqua! Aveva affrontato allenamenti e sfide dal momento che aveva deciso la sua missione.
Rallentò la sua corsa fino a fermarsi. Il pokèmon giallo la guardò incuriosito.
Era solo fuoco...e lei non poteva farsi battere.
Era ora di dimostrare le sue capacità, anche se il suo dominio aveva subito un grosso colpo, lei restava una dominatrice dell'acqua. E poi, ora sentiva un senso di pace, che da tempo non sentiva.
Affrontarsi con Gary, le aveva fatto capire perché era lì in quel momento.
E Pikachu le aveva dimostrato quanto coraggio potesse scaturire da una creatura così piccola.
Misty lasciò scendere il pokèmon, che la guardò con un sorrisetto enigmatico, quasi intuisse le intenzioni della ragazza.
Aprì le braccia verso l'alto. Il cielo era di un grigio triste, il fumo era salito su e impediva di vedere bene.
Si concentrò chiudendo gli occhi. Se erano da qualche parte...lei li avrebbe salvati.
Mosse le mani, anche se una era ancora dolorante e non reagiva bene ai suoi comandi. Ma in quel momento era solo concentrata sul cielo sopra di lei.
Sì...ecco, lo sentiva...ne sentiva in gran quantità...
Si sforzò e pregò dentro di sé. Era la sua ultima speranza.
E la sua preghiera fu ascoltata. Un rombo sopra di lei, la fece capire che poteva agire. Mosse nuovamente le braccia e finalmente le prime gocce caddero a terra.
Aveva funzionato.
Misty sorrise...si concentrò sulle gocce accanto a lei e le radunò in bolle d'acqua. Aveva recuperato il suo dominio.

≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈

  • Confusione!- gridò la ragazza dai capelli color lilla. Il suo respiro era affannoso e dietro di lei c'erano altre due persone ferite.
Richie lo evitò facilmente, ma non A.J. che era lento nei movimenti.
  • Aagh!- A.J. si toccò le tempie, strizzando forte gli occhi per il dolore. E si chinò a terra.
  • Che idiota- mormorò Richie guardando l'altro compagno- Lanciafiamme!- gridò, mentre attaccò il gruppetto.
  • Barriera!- gridò Anabel, cercando in fretta di infrapporre tra loro e l'attacco una protezione. Ma la barriera cedette quasi subito, dovuto alle poche energie della ragazza. Venne sbalzata via dall'attacco.
  • Ahh!- gridò.
  • A...Anabel...- mormorò Dawn con poca voce. Era stesa a terra e non riusciva ad alzarsi per accorrere da Anabel.
Non poteva neanche girare bene la testa, per guardare i suoi nemici, però sentiva i passi di uno di loro che si avvicinava.
  • E ora veniamo a te- sentì la voce sopra di lei e strinse forte le mani sul terreno arido, sui unici ciuffi di erba sopravvissuti dal fuoco.
May era accasciata lì vicino e non aveva dato cenni di vita da quando aveva ricevuto quel terribile colpo. E solo per proteggere lei. E ora anche Anabel all'estremo delle forze, aveva cercato di resistere ed era stata sbalzata da qualche parte. Avrebbe voluto mettersi a piangere per quanto debole era ancora, ma la rabbia e la disperazione non glielo permettevano.
  • Mh?- sentì ancora la voce sopra di lei. Dal terreno erano spuntati delle radici piene di spine che avevano circondato le gambe del ragazzo- Hai ancora energie, vedo- lui con poco sforzo strappò quelle radici- Perché non utilizzarle per scappare, invece di resistere inutilmente? Vuoi fare la fine dei tuoi compagni?
  • ...no...- mormorò lei con difficoltà.
  • Eh?
  • Non...scapperò...l'ho promesso...noi non...ci arrenderemo...- esalò l'ultimo respiro e perse i sensi.
Richie rimase a guardare la ragazza stesa a terra. Cos'era quella strana sensazione che provava quando vedeva questa loro determinazione? Perché resistere per fare una fine così?
Cosa li spingeva a combattere contro di loro? Perché non arrendersi e vivere?
Scosse la testa. A lui non doveva importare. La sua missione era ucciderli e basta. Non avrebbe fatto lo stesso errore di Ash.
Fece per terminare il suo lavoro, quando una goccia cadde sul suo naso. Alzò lo sguardo al cielo e proprio in quel momento, venne scaraventato indietro contro un tronco spezzato.
A.J. che si era ripreso dall'attacco precedente vide il compagno steso e bagnato. Diresse il suo sguardo verso la fonte di quell'attacco.
Lì in piedi, una ragazza stava constatando con lo sguardo, lo scenario della battaglia. Non riuscì a vedere bene il volto di lei, le fiamme dietro la ragazza creavano un ombra sul suo viso. Ma qualcosa gli fece intuire di averla già vista.
  • Acquagetto!- gridò la ragazza e nuovamente A.J. fu colpito prima di poter scappare.
Richie si riprese dall'attacco e vide la ragazza venire verso di lui. La riconobbe. La dominatrice dell'acqua. Ma perché era ancora in piedi?
  • Alzati da lì e portati via i tuoi compagni!- gridò lei. Lui rimase senza parole. Gli stava ordinando di andarsene?
La pioggia aveva iniziato a cadere lentamente. Un pokèmon giallo comparve da dietro le gambe della ragazza e emise delle scintille dalle guance.
  • No Pikachu, non serve- fece lei tranquilla- Me ne occupo io. Vai ad aiutare i nostri amici.
Il pokèmon annuì e sgambettò verso May. Richie scosse la testa, riprendendo la concentrazione.
  • Che stai farneticando? Non sei nella posizione di darmi degli ordini!- si pulì il rivolo di sangue dalle labbra- Avanti, fatti sotto!
La ragazza non gli diede il tempo per attaccare e lo scaraventò nuovamente a terra.
  • Forse non hai capito, ti ho detto di andartene!- disse lei con voce di chi non scherzava- Non ho tempo da perdere con voi.
  • Eh!- lui si rialzò e la guardò divertito- Sai già che perderai! Come tutti i tuoi compagni. Non siete al nostro livello.
Lei lo guardò senza mostrare segni di incertezze e poi spalancò le braccia. Le gocce d'acqua si fermarono a mezz'aria. Roteò le braccia, dove si accumulò dell'acqua.
Richie si aspettò che la ragazza lo attaccasse nuovamente, ma scoprì che lei aveva diretto il suo attacco alle fiamme che li circondavano. Grazie alla pioggia e l'attacco di Misty, le barriere di fuoco sembravano lentamente perdere consistenza.
  • In questo momento sono più preoccupata per la vita dei miei amici- disse lei, guardando le fiamme- Ma se in qualche modo cercherai di impedirmelo, te la farò pagare cara.
  • Pensi di farmi paura?!- cercò di riprendersi, ricordando la sua missione- Non credere di cavartela così facilmente!
  • Non sto scappando...- serrò forte la mano non ustionata- ho intenzione di farvela pagare per ogni ferita inferta ai miei amici- lo guardò con odio- Ma non oggi.
  • Tzk, e cosa ti fa credere che noi ce ne andremmo così? Sei l'ultima rimasta in piedi. Cosa ci vorrà a metterti al tappeto nuovamente?
  • Sei stremato come me, chi credi che verrà a soccorrerti? Non certo i tuoi compagni. Voi non conoscete il significato dell'amicizia- si chinò vicino a Dawn- Per una volta, usa il buon senso e andatevene.
Richie fece per rialzarsi nuovamente, ma quando tentò di fare un passo verso di lei, nuovamente sentì che stava sbagliando. La strana sensazione si era fatta sentire dentro di lui. La guardò mentre con premura si avvicinava alla ragazza dai capelli blu e la ricopriva da acqua flottante. Con le mani sopra di lei e lo sguardo concentrato, l'acqua iniziò a brillare. La ragazza sdraiata parve recuperare un po' di colorito, anche se continuava a non svegliarsi.
Il ragazzo non aveva mai visto una tecnica simile o forse perché non aveva mai incontrato una dominatrice come lei.
E ricordò Ash quando combatteva contro Gary nella nave. Lo sguardo di lui e la sua determinazione...la stessa determinazione della ragazza...
Con la coda dell'occhio, vide A.J. steso a terra, deciso a vendicarsi per l'attacco subito.
  • Fermo- lo bloccò Richie, prima che A.J. facesse qualche mossa.
  • Perché?! Attacchiamo ora che è distratta!
  • ...andiamo a cercare Giselle- disse solamente, ma A.J. era furioso e ferito- Ora, ho detto!- lo obbligò a seguirlo. A.J. gli diede retta, anche se brontolando.
Richie diede un ultimo sguardo alla ragazza prima di andarsene.

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Paul raccolse la sua giacchetta da terra e se la mise in spalla. Sentì un rombo nel cielo e alzò lo sguardo. Aprì la mano e una goccia cadde nel palmo.
Un lieve movimento fece voltare il ragazzo, ma constatò che il castano era ancora steso a terra nella stessa posizione. Se l'era immaginato? Nah, com'era possibile se gli aveva rotto le braccia? Non avrebbe potuto muoversi in quelle condizioni.
E quando qualche goccia cadde sul terreno, finalmente si rese conto che quel corpo stava tremando. Non capiva, forse la paura di morire? Perché stava realizzando quale sorte gli sarebbe toccata?
Vide poi dagli occhi del castano scendere gocce d'acqua...no, non era la pioggia...quelle erano lacrime. Il ragazzo stava piangendo.
  • Che miserabile- commentò disgustato il ragazzo in piedi.
Per lui che i sentimenti come l'amore e la paura erano inutili, vedere uno del famoso Team Luce frignare come una bambina, lo disgustava semplicemente. Gary gli aveva promesso che si sarebbe scontrati con avversari degli del suo livello, ma evidentemente neanche questo Team era forte come si diceva.
Voltò le spalle per non guardarlo più e andarsene.
  • Ahi, ahi...George, mi stai facendo male!- si lamentò la ragazza col codino.
  • Se solo tu la smettessi di muoverti tanto, avrei già finito di medicarti!- brontolò il castano.
  • Che bisogno c'è di medicarmi. Così perdiamo tempo- disse lei spazientita.
Si erano lasciati alle spalle il combattimento con quel dominatore della terra e per evitare di venire notati dalla gente, si allontanarono dal luogo.
  • Sei senza speranza, Misty! Se non ci pensassi io, finiresti per morire dissanguata durante il tragitto.
  • Non ti ho chiesto io di prenderti cura di me- borbottò la ragazza, poi sentì ridacchiare dall'altro ragazzo più grande- Che c'è da ridere?- fece lei offesa.
  • Niente, niente...- scosse la testa divertito- Mi sorprende come riuscite ad essere così spontanei, nonostante le numerose guerre- tornò serio- Io ormai avevo smesso di credere che ci fosse qualche speranza. Da quando mia madre morì e mio padre se ne andò via di casa lasciando me e i miei fratelli al nostro destino...credevo che il modo migliore per sopravvivere era affidarsi a se stessi e non sperare nelle altre persone- sospirò- Volevo essere un adulto esemplare per i miei fratelli. Però alla fine sono solo diventato una persona orribile.
  • No, non lo sei- disse la ragazza guardandolo- I dominatori del fuoco sono esseri spregevoli, non tu.
  • Quando ti abbiamo visto all'opera, abbiamo constatato che tu fossi differente dagli altri- disse George, terminando di medicare la ragazza- Non per le tue tecniche, ma per il tuo spirito di sacrificio. E abbiamo pensato, che saresti stato un elemento perfetto per il nostro team. Perché tu avresti creduto nella nostra missione. Solo che...- sospirò e guardò la ragazza- Misty non è un granché nel convincere le persone. Fa scappare le persone quando tenta di parlarle.
  • Ehi!- esclamò lei offesa.
  • Ho solo detto la verità- alzò le spalle- Sei troppo scontrosa e diretta.
  • Mi sorprende vedere due giovani dominatori dell'acqua...di cui una ragazza. Ho sempre saputo che era vietato il...
  • E con questo??- Misty si alzò di scatto in piedi- Sono una ragazza e una dominatrice dell'acqua! E sono migliore di qualsiasi maschio del mio elemento!
  • Misty, calmati- George la prese per il braccio e cercò di farla sedere.
  • Mi spiace, non volevo offenderti...- si scusò il ragazzo.
  • Non preoccuparti- disse George con un sorriso- Misty è fatta così. Basta poco che scatta su tutte le furie. Deve ancora controllare la sua rabbia.
  • Non è vero!
  • Visto?
Brock rise e poi abbassò lo sguardo.
  • Dunque...sconfiggere il Signore del Fuoco, eh?
Gli altri due tornarono seri e annuirono.
  • Non sarà una passeggiata- alzò le spalle- ma se voi ci credete...- alzò la testa e sorrise- io sarò dei vostri. Contate sul mio aiuto.
Misty e George sorrisero contenti. Il sogno di creare un team forte, non era così lontano.

La pioggia bagnò il suo corpo e il suo viso. E un pensiero lo riportò sul campo di battaglia.
Misty...sta lottando...”
Il motivo per cui lottare...il motivo per cui non morire...sì...c'era.
Paul s'incamminò pensando al tempo perso in quella battaglia. Possibile che non avrebbe trovato un modo di saziare questa sua voglia di combattere?
In una frazione di secondi, il terreno tremò e una roccia spuntò proprio sotto di lui sfiorando il suo naso. Indietreggiò e guardò la scena. Da dove era spuntata la roccia? C'era un altro dominatore nelle vicinanze? Si voltò, ma vede solo la stessa scena di prima, il ragazzo dalla carnagione scura steso a terra. Non poteva essere stato lui...o forse sì?
Un dubbio lo fece tornare indietro, ma appena fece un passo, un'altra roccia tentò di colpirlo spuntando da sotto i suoi piedi. Cercò di schivarlo, ma ad ogni passo, le rocce si fecero più numerose e più precise. Traballò e indietreggiò, ma non sembrava bastare. Non poté evitare di farsi colpire almeno due volte. Non sapeva più dove mettere piede, era come se il dominatore sapesse in anticipo ogni suo movimento.
Guardò nuovamente il suo avversario steso a terra. No, era impossibile che fosse lui il responsabile. Era ferito e le braccia inutilizzabili. Se avesse tentato di usare il suo elemento, l'avrebbe visto muoversi e invece...
Un attimo, ora aveva notato qualcosa. Lui non stava tremando...stava sbattendo la punta dei piedi sul terreno.
Dominio? Come?
Corse verso lui, intenzionato più che mai a spezzargli anche le gambe per sicurezza.
Il castano allora si bloccò, mentre Paul correva da lui con le mani infuocate. A pochi centimetri da lui, Paul sferrò un micidiale pugno e in quell'istante il castano mosse tutte e due le gambe. Una lastra di roccia colpì allo stomaco Paul, che per il colpo cadde all'indietro, ma non arrivò a toccare il suolo che un'altra roccia lo colpì da dietro. E poi un'altra e un'altra ancora, finché le poche forze permettevano a Brock di poter calciare sul terreno. Il membro del Team Magma cadde a terra finalmente, tenendosi lo stomaco e vomitando sangue.
Brock guardò la scena, con la mente ancora persa nel vuoto e con solo l'orecchio appoggiato sul terreno a dargli indicazioni sul nemico.
Ahh, anche se per poco...aveva dato dimostrazione di poter essere un osso duro anche nel morire?
Sperò che il suo disperato tentativo di sopravvivere, avrebbe impedito a quel dominatore di fare del male ai suoi amici.
Sorrise e chiuse gli occhi. Non aveva più forze nelle gambe.
Non lo sapeva Brock, ma delle figure si erano avvicinate al campo di battaglia.
  • Io mi occupo di Giselle, tu di Paul- fece la voce di un ragazzo.
L'altro andò a prendere il ragazzo dai capelli viola, mentre quello della voce si diresse poco distante da lì e prese in braccio il corpo svenuto della ragazza.
  • Che stai facendo A.J.!- esclamò, appena ritornò.
  • Io...questo bastardo è qui inerme...- indicò Brock- volevo solo vendicarmi dei suoi compagni...
  • E prenderlo a calci, pensi che basti a vendicarti?
  • Richie, non vedo dov'è il problema! Guarda cosa ha fatto a Giselle e a Paul.
  • Giselle è solo svenuta e le ferite che ha...- la scrutò bene- sono di un dominatore del fuoco.
  • Che vuoi dire?- chiese confuso A.J.
Richie guardò sospettoso Paul, che pareva essere privo di conoscenza.
  • Non avremmo dovuto accettarlo nel gruppo questo ragazzo. E' una minaccia anche per noi.
  • Eh?- A.J. non capiva sempre più.
  • Andiamo- Richie non diede altre spiegazioni e si allontanarono.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

LO SO, sono in ritardo sia qui che su EFP (dopo di questo corro a commentare di là ^^'') ma tu NON HAI IDEA di che giornata sia stata ieri, fra compiti e quant'altro.
Comunque.
AMO QUESTO CAPITOLOOOOOOOO! *impazzisce nonostante sia già pazza*
Oddio la scena iniziale è meravigliosa *___* Io lo sapevo che Ash veniva a salvarla... e Gary ignorato dai due ragazzi! XD Soddisfazioni della vita! (cicca cicca n.d.io) (grrrrr n.d.Gary)
Stupendostupendostupendo. VAI ASH! Salva per sempre la tua Misty! E VAI MISTY! Non ti fermare davanti a niente!
Sono una tua enorme fan e una enorme fan di BBI, sappilo! Ti stimo troppo!
Ma se stai scrivendo il cap 37 vuol dire che hai già scritto quello 36????? O.O E se si, QUANDO lo pubblichi??? E, soprattutto, Gary si prenderà un bel doppio calcio nel sedere da Ash e Misty!?? (ma insomma! n.d.Gary) (che dolce la vendetta XD n.d.io)
Bacioni, allora! Corro su EFP!
Ser <3

Anonimo ha detto...

oddio, aspetto con ansia la prox settimana, in cui spero che pubblicherai il cap 36!!! bhe, Ser, se non saranno Ash e Misty a tirare un doppio calcione nel sedere a Gary, andiamo là io e te e lo facciamo noi... U_U comunque Yachan, ti stai riprendendo! ci stai ripagando di tutti quei mesi ad aspettare con la bava alla bocca e gli occhi spiritati! grazie milleeeee!!!! attendo con ansia! <3 <3 <3 <3
Riri

Anonimo ha detto...

magnifico magnifico magnifico!!!!!