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17 agosto 2008

Fiction in corso: Cap. 8

Ebbene, qualcuno avrà pensato...ma dove sarò finita? Boh, è la mia risposta XD
La verità è che sono davvero impegnata ultimamente ed è possibile che io parta ai primi di settembre, però non posso ancora confermare. Ahh, quanto vorrei avere un pc portatile, mi sarebbe sicuramente più comodo scrivere quando sono via.
Ma va be', passiamo ad altro, come ad esempio il seguito della fic che sto scrivendo. Pensavo che l'avrebbero seguita più persone, ma forse è perchè la maggior parte sono in vacanza (beati voi!).

BLUE BIRD ILLUSION
Cap. 8
- Misty…- la chiamò Brock.
- Mh?
- Ho controllato la mappa e…temo che saremo costretti a passare per di lì.
Misty guardò la mappa in silenzio. Vari ricordi le vennero in mente nel leggere la carta. Poi sviò lo sguardo ed alzò la testa.
- Misty, se vuoi possiamo tornare indietro e cercare un altro percorso- disse preoccupato Brock- Ci impiegheremo qualche giorno in più, ma se dovesse servire…
- No…- disse lei- Non possiamo perdere tempo.
- Però…sai, l’ultima volta…
- Non ha senso scappare, dovremmo comunque passare per di lì. Basterà cercare di passare inosservati.
- D’accordo…- mise via la mappa.
- Ora che ci penso…- disse Misty malinconica, continuando a guardare il cielo- In questi giorni si celebra il Festival della neve…
≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈

- Non capisco- disse Ash con aria accigliata.
- Non c’è bisogno che tu capisca- disse Misty seria- Infilati questo mantello e non discutere.
- Finora abbiamo viaggiato con i nostri abiti normali, perché ora dobbiamo incappucciarci?
- Se non vuoi diventare un cubetto di ghiaccio, smettila di lamentarti e fa come ti ho detto.
- Non ne ho bisogno- disse Ash- Sono un dominatore del fuoco, resisto a qualsiasi temperatura. Non mi fa paura un po’ di freddo.
- Un po’ di freddo?- disse May con sarcasmo- Ma sei mai stato nel Paese dell’acqua?
- Eh…no- disse Ash un po’ confuso.
- Il clima di quel paese è già abbastanza freddo per chi arriva da fuori, figurati che invece nelle altre stagioni non è possibile muovere un dito.
- Uh, non farmelo ricordare- disse Melody rabbrividendo- L’ultima volta non mi sono bastati neanche tre cappotti.
- Voi ci siete già stati?- chiese Ash.
- Sì- disse May- Dawn invece no, perché è arrivata più tardi.
- Sono curiosa di vedere Cerulean City- disse Dawn emozionata- Misty sicuramente lo conoscerà bene, visto che è nata lì. Ho sentito dire che in alcuni anni, l’estate non arriva neanche- guardò Misty- Com’è la città? E’ vero che sono severi e molto ligi alle regole? Come ci si diverte lì?
- Basta così Dawn- disse Brock serio, facendo zittire la ragazzina.
- Ma…
- Non andiamo lì per divertirci. E’ solo sulla nostra strada e ce ne andremo subito.
- Oh, che peccato- disse Dawn delusa- Ma perché?
Melody e May si guardarono preoccupate. Ricordavano l’ultima volta che erano passate per il Paese dell’acqua. Non era stato per niente un divertimento. In realtà, speravano di non passarci più di lì.
- Ascolta Dawn- disse Misty cercando di avere un tono calmo- e anche tu, Ash. Il Paese dell’acqua è molto diverso dagli altri posti dove siamo stati o siete stati. Sono pochi gli stranieri che passano di lì, anche perché il clima è ostile per chiunque si addentri. Non solo, il Paese dell’acqua è famoso anche per pensare unicamente a se stesso, è abituato a non sottomettersi a nessuno e tanto meno di allearsi con gli altri Paesi.
- Eh? E come mai?- chiese Dawn.
- Perché in genere la gente di quel paese è riservata e sospettosa nei confronti degli altri. Forse è uno dei Paesi che non è ancora caduto in mano del Paese del fuoco, ma non certo per i suoi meriti. Si è semplicemente tenuto alla larga dai problemi, non alleandosi con gli altri Paesi e tenendo per sé i propri segreti.
- Mh…già, ne avevo sentito parlare- disse Ash- Ma non capisco perché dobbiamo camuffarci. Se ci attaccano, combatteremo, no?
- No invece!- disse Misty arrabbiata- E’ proprio l’ultima cosa che dovrai fare, ovvero utilizzare il tuo dominio. Se scoprono che sei un dominatore del fuoco, è sicuro che ti elimineranno. Ciò che dovremmo fare è passare inosservati ed andarcene al più presto.
- Se hai così tanta paura di andare, perché allora non cambiamo strada?- disse Ash irritato- Non sopporto di dovermi nascondere. E poi non è il tuo Paese? Perché ti devi nascondere?- di risposta, gli arrivò in faccia il suo mantello.
- Fa come ti dico io e non fare domande- disse Misty seccata, mentre riprendeva a sistemare i vestiti.
- Ma che le prende?- sbuffò il ragazzo, però non disse nient’altro visto che nessuno del gruppo aveva più fiatato.
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- Rat-rat-rat- il moro batté i denti, mentre avanzava nella neve.
- Allora, come va ragazzo focoso?- chiese Misty, con un tono leggermente sarcastico.
- B-benissimo!- tentò di dire lui, per non dargliela vinta. Ma doveva ammettere, che faceva davvero freddo!
Era bastato avvicinarsi ai confini del Paese dell’acqua, che subito erano stati travolti da un vento forte pieno di neve. Aveva già visto la neve in passato, anche se non così tanta. Il Paese del fuoco aveva più stagioni calde che fredde. Eppure credeva di essere in grado di resistere al freddo, si era esercitato in celle frigorifere, proprio per abituare il suo corpo a quelle temperature, nel caso un giorno gli avessero dato l’ordine di andare nel Paese dell’acqua. Solo che…era addirittura il doppio. Si guardò in giro, a parte il gruppetto, non c’era anima viva nei dintorni, se non una o due casette, per lo più disabitate e avanti a loro c’era solo un cielo bianco, che si confondeva con la neve.
- Come va Ash?- chiese Brock avvicinandosi a lui.
- B-bene…- disse lui tentando di smettere di tremare.
- Cerca di resistere ancora un po’. So che è difficile per te, che sei abituato ad altri climi, ma ormai siamo quasi arrivati- poi gli passò una piccola pietra- Tieni.
- Cos’è?- lo prese in mano e subito si sentì pervaso da un piacevole tepore caldo.
- Una pietra focaia. Ne porto sempre con me, quando attraversiamo questi posti. Le ho date anche alle altre ragazze, neanche loro sono abituate a questo freddo. Questo almeno vi aiuterà a proseguire.
- …grazie- guardò avanti loro, Misty camminava davanti al gruppo facendo da guida- Ma come fa Misty ad essere così sicura della direzione? Non si vede niente.
- Be’, suppongo che vada ormai ad intuito.
Ash guardò nuovamente la ragazza che proseguiva spedita, senza voltarsi dietro.
- Senti, Brock…
- Mh?
- Quei dominatori dell’altra volta…quelli con cui ci siamo scontrati l’altra volta…erano dominatori del Paese dell’acqua, vero?
- Sì…
- Se è come ha detto Misty, che combattono principalmente per il proprio Paese, quale motivo li ha spinti ad attaccarci?
- Be’ vedi, è un po’ complicato…diciamo che in genere è così, ma ci sono personaggi come loro che solo perché hanno un ruolo importante, si sentono in grado di fare tutto. Il che però poi li metterebbe nei problemi, visto che la loro legge, li vieta di combattere fuori dal Paese per futili motivi o per altri Paesi.
- E perché ce l’avevano particolarmente con Misty? Lei non è una dominatrice dell’acqua? Non è del loro stesso Paese?
Brock lo guardò, poi abbassò lo sguardo triste.
- E poi, mi pare di aver sentito parlare da quei tizi, che era stata cacciata…- Ash lo guardò incuriosito- E’ per questo che non vuole farsi riconoscere quando andremo a Cerulean City? Cos’ha fatto per essere stata mandata via?
Il bruno non rispose, ma continuo a camminare in silenzio.
- …Brock?
- Vedi Ash, ognuno di noi ha qualche scheletro nel proprio armadio…sbagli che il tempo non potrà cancellare- lo guardò- Ma questo non cambia la situazione. Qualsiasi cosa riguardi lei e il Paese dell’acqua, non ha niente a che vedere con la missione che abbiamo ora.
- Però…tu continui a fidarti di lei? Anche se lei potrebbe aver fatto qualcosa di male?
- Conosco Misty da ormai molto tempo. Abbiamo iniziato a viaggiare insieme tempo fa, è stata lei stessa a incontrarmi, il Paese della roccia non è tanto distante dal suo Paese. In quei tempi, mi occupavo dei miei fratelli…a causa delle guerre, dovevamo continuamente spostarci di casa. Ma la situazione non migliorava, ero il solo a saper dominare un elemento e dovendo occuparmi dei miei fratelli, rischiavo di non farcela più a proteggerli. Finché poi ho incontrato Misty e…- fece una pausa- be’ ho iniziato a viaggiare con lei, dopo essermi assicurato che i miei fratellini stessero in un posto sicuro. Il progetto di Misty mi aveva affascinato, anch’io ero ansioso di utilizzare il mio dominio a fin di bene e far smettere la guerra. Così i miei fratelli non avrebbero dovuto passare tutta la vita a nascondersi- alzò lo sguardo- Abbiamo passato molti momenti, belli e tristi…abbiamo visto molte persone andarsene e altre venire. Proprio perché ho viaggiato a lungo con lei, sono sicuro della sincerità di Misty…ha sofferto molto per raggiungere i livelli in cui è arrivata. Se per le persone è difficile dominare un elemento, per lei è stato doppiamente difficile.
- Che vuoi dire?
- Ti sei mai chiesto perché ci siano poche dominatrici dell’acqua, pressoché nessuna in giro?
- Eh?- lo guardò stupito. In effetti ci aveva già pensato la prima volta che aveva conosciuto Misty. Si era stupito di vedere una dominatrice dell’acqua.
- Comunque, dominio o meno, Misty è una brava persona. Non devi dubitarne. E per quanto riguarda il travestimento, sì, può sembrare strano per te, ma lo facciamo per non incorrere in altri problemi.
- Siamo arrivati- disse la voce di Misty fermandosi di colpo.
- Dove? Non si vede niente- Ash si guardò in giro.
- Davanti a te…- disse Misty.
La nebbia iniziò a schiarirsi man mano, mentre si vedevano le mura di un entrata.
- Cerulean City?- chiese sorpreso Ash. Era la prima volta che lo vedeva da vicino.
- Copritevi- disse Misty, mentre si sistemava il cappuccio- Ora tenteremo di entrare.
Camminarono per altri minuti nella neve, fino a raggiungere l’entrata.
- Uh, credevo fosse più vicina, quando l’abbiamo vista prima- si lamentò Dawn.
- Chi va là?- chiese una delle guardie all’ingresso.
- Siamo dei semplici viandanti- rispose Brock.
- Fatemi vedere i vostri documenti- Brock gli consegnò una carta, contraffatta da lui precedentemente.
- Mh…sembra tutto in regola- la guardia diede un occhiata ai ragazzi- E così siete viandanti- notò Ash- Tu bambino, avvicinati.
Ash avrebbe volentieri dato un pugno in faccia a quell’uomo, ma si trattenne e fece come gli era stato ordinato.
- Hai un colore particolare di capelli…
- Sono normali capelli neri- fece Ash.
- Sì, ma non ne ho visti di così scuri…- lo scrutò con sospetto.
- E’ a causa di una crema che mette sui capelli- intervenne Misty, cercando di camuffare la sua voce- Li rende più scuri di quel che sono.
- Ah sì?- lui la guardò un po’ sorpreso e toccò una ciocca dei capelli di Ash, cosa che non era per niente gradita ad Ash, che stava fumando dalla rabbia da sotto il mantello.
- Ehi, sta per iniziare la parata- disse un altro- Lasciali andare.
- Mh, d’accordo- lasciò di controllare i capelli neri- Bene, potete passare. Ma occhio a cosa fate, al minimo errore finirete molto male. E dovrete essere fuori di qui in poche ore. Chiaro?
- Certo- disse Brock, mentre le altre guardie aprivano il cancello per farli passare. Davanti a loro si poteva già vedere Cerulean City.
≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈

- Caspita, che odiosi- commentò Dawn, pochi minuti dopo- Non hanno fatto che controllarci fino a che non fossimo lontani.
- Sono molto sospettosi- spiegò Brock.
- Si può sapere cos’hanno contro i capelli neri?- disse infastidito Ash, mentre cercava di sistemarsi i capelli- Che, non li hanno mai visti in vita loro?
- Esatto- disse Misty- Sono rari le persone con i capelli neri nel Paese dell’acqua, il massimo che si può avvicinare è un castano molto scuro. Chi di solito ha i capelli neri come i tuoi, sono quelli dei Paese del fuoco.
- Eh? Davvero?
- Be’, lo stesso vale anche per il Paese del fuoco…- disse Brock- Hai mai visto uno con i capelli biondi?
- Eh…ora che ci penso, no. La maggior parte hanno i capelli del mio stesso colore o castani.
- Saremmo dovuti stare attenti a questo dettaglio- disse Misty- Abbiamo rischiato di farci scoprire.
- Piuttosto, avete notato tutte quelle decorazioni?- chiese Melody- Si festeggia qualcosa?
- Sì, il Festival della neve- rispose Misty.
- Ah sì? E cosa si fa di preciso?
- Si balla e si canta, in onore della dea della neve Blanca.
- Ah sì, anche da me è così- disse Dawn- Nel periodo della primavera, festeggiamo la natura che si risveglia.
- Oh, guardate, è la parata di cui stavano parlando le guardie- disse May.
- Ci sono molti carri grandi- disse Brock- Non noteranno il nostro per fortuna.
- Guardate, delle ballerine- disse Melody emozionata- L’altra volta che siamo passati, non c’erano feste.
- Ma quegli effetti con l’acqua che le circondano, non è il dominio dell’acqua?- chiese Dawn- Sono dominatrici anche loro?
- No, non sono loro che li utilizzano, ma gli uomini che li stanno accanto- spiegò Misty.
- Oh, che peccato. Sarebbe stato interessante incontrare un’altra dominatrice dell’acqua.
Misty rimase in silenzio e continuò a camminare, seguita dagli altri.
- Attenzione…- si sentì delle voci uscire dai megafoni della città- Sta per iniziare il discorso del nostro Presidente. Avvicinatevi, prego.
- Presidente? Credevo che da voi ci fosse la monarchia- disse Ash.
- Sì…ma il re è scomparso in seguito ad uno scontro, probabilmente è morto- spiegò Misty- Finché le figlie del re, non si sposano, non c’è nessun re. Per questo al momento, il Consiglio ha deciso di dare la carica di Presidente al futuro marito di una delle figlie, fintanto che non si celebreranno ufficialmente le nozze.
Ash osservò la ragazza, pareva turbata in quel che stava raccontando.
In quel momento passarono vicino ad una grande dimora bianca, con un balcone che si affacciava alla piazza. Un suono di trombe, indicarono che qualcuno stava uscendo nel balcone e tutti i festeggiamenti si fermarono.
Uscì un ragazzo dai capelli biondo cenere, con indosso un vestito elegante, seguito da una elegante ragazza dai lunghi capelli biondi.
- Un saluto al nostro Presidente e alla principessa- disse una voce e tutti applaudirono contenti.
Dietro di loro arrivarono altre due ragazze, una dai capelli blu e l’altra dai capelli rosa. Affianco alle porte del balcone si era sostato un uomo, che aveva accompagnato le due ragazze e se ne stava in disparte ad ascoltare.
- Ma quel tizio…non l’abbiamo già visto?- chiese May.
- Sì, è quello che ci ha attaccato a Saffron City- disse Dawn.
- Ma guarda, è ancora in piedi.
- Misty…- Brock la guardò preoccupato.
- Va tutto bene Brock- disse Misty- Ma se ce ne andassimo proprio ora, si accorgerebbero di noi- sospirò- Dobbiamo aspettare la fine del loro discorso.
Ash guardò la ragazza pensieroso.
Vedi Ash, ognuno di noi ha qualche scheletro nel proprio armadio…sbagli che il tempo non potrà cancellare.
Che voleva intendere Brock con quella frase?
- Salve a tutti- disse il Presidente- Oggi come tutti saprete, si festeggia il festival della neve della nostra dea Blanca. Rendiamo grazie a lei, la protezione che ci dà, impedendo ai nostri nemici di avvicinarsi alla nostra città- ci fu un applauso- La nostra civiltà ha progredito così bene, grazie alla collaborazione di tutti e delle nostre guardie speciali che si occupano di ogni problema. Le nostre rigide leggi, servono infatti a far rigare dritto chi è un pericolo per la nostra civiltà e le nostre guardie, fanno un ottimo lavoro facendole rispettare- un altro applauso- La nostra città ha resistito a numerosi attacchi, è stata in grado di sopravivere ad inverni rigidi ed assalti dei nemici, senza l’aiuto di nessuno. E così continuerà ad essere. Non ci faremo mettere i piedi in testa da nessun invasore e non dovremo preoccuparci di scomode alleanze. Tutti noi dobbiamo combattere per il nostro regno, per la sopravivenza della nostra stirpe. Il sacrificio di ognuno, è un grande onore. Morire per il nostro Paese, è questo il nostro destino. Noi siamo forti! Noi siamo i migliori! Il nostro dominio è il più grande!- terminò tra gli applausi della gente.
- Che disgusto- disse May- In pratica sta dicendo agli altri di morire per loro. Sembra proprio che non sia cambiato. Ancora con le sue idee da megalomane.
- Andiamo- disse Misty voltandosi- Manca poco per arrivare dall’altra parte della città.
Il gruppo la seguì in silenzio, mentre i festeggiamenti riprendevano con il loro sfarzo.
Era così strano per Misty rimettere piede in quella città, dopo l’ultima volta…aveva ancora i segni di quello scontro…
Diede uno sguardo alle persone presenti sul balcone. Vide il Presidente parlare con la ragazza bionda, poco prima che lei si ritirasse con le altre due ragazze. Poi lo vide avvicinarsi alla guardia e parlottare tra di loro.
- Che fame- disse Ash.
- Anch’io- si aggiunse May.
- Vi sembra questo il momento per aver fame?- disse Melody.
- Però il tragitto per arrivare fin qui è stata dura- disse Ash.
- Mh, però non abbiamo tempo per fermarci- disse Brock.
- Ci impiegherò un attimo- disse Ash- Ho visto una bancarella qui vicino. Vado e torno.
- Però…- disse Brock, ma lo interruppe Misty.
- Va bene- disse lei, tra lo stupore del bruno- Però fa in fretta. Ti aspettiamo qui.
- Sicura che vada bene?- chiese Brock preoccupato.
- La gente è troppo presa dai festeggiamenti, per accorgersi di noi- disse Misty.
- Vado anche io con lui- disse May. I due si avviarono.
- Perché li hai lasciati andare?- chiese Brock.
- Quei due sarebbero in grado di stressarmi per tutto il tragitto- disse Misty alzando le spalle- E comunque, per il clima di questo posto, devono essere in forma, caso mai dovessimo combattere.
- Tu credi che riusciremo a passare, senza problemi?- chiese Melody.
- Spero di sì.
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- Prendiamo questo e questo- indicò Ash al signore della bancarella.
- E questo e questo- aggiunse May.
- Bene. Ve li preparo subito- disse l’uomo- E’ tutto per voi?
- Più o meno- dissero i due.
- Curioso- li guardò- Non ho mai visto tanta gente comprare molta roba da mangiare. Siete stranieri?- Ash e May si guardarono.
- Eh, siamo viandanti- rispose Ash.
L’uomo li guardò incuriosito.
- Viandanti qui? Molto strano…
- E’ per la festa- disse subito May- Sì, volevamo tanto vedere il Festival della neve. E’ così bella…
- Oh, in questo caso…- l’uomo sembrò essersi tranquillizzato- Allora, benvenuti- sorrise con orgoglio- In effetti le nostre feste sono molto belle.
Ash e May tirarono un sospiro di sollievo.
- Bene, quanto le devo?- chiese Ash.
- Oh, per voi vi faccio uno sconto.
- Grazie signore- dissero Ash e May contenti. In fondo non erano così male gli abitanti di Cerulean City.
Mentre May pagava e prendeva il cibo, Ash notò qualcosa alla parete dell’angolo. Ci si avvicinò e guardò quel vecchio volantino attaccato al muro. C’era l’immagine di un volto famigliare e sotto delle scritte in stampatello grosso.
Guardò stupito il foglio, quasi incredule.
- Ash, dove sei finito?- sentì la voce di May alle spalle. Velocemente afferrò il volantino strappandolo dal muro e se lo infilò in tasca, senza farsi notare- Che stavi facendo?- chiese May- Non possiamo rimanere qui molto, lo sai.
- Sì, sì, andiamo…- la raggiunse.

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