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4 maggio 2012

Fic in corso: cap. 36

Prima voglio scusarmi, nuovamente, per il ritardo ^^' E' vero, avevo già scritto questo capitolo, ma ho poco tempo per ricontrollarlo e quindi temo sempre di tralasciare errori. Così finisce che passa un sacco di tempo prima di pubblicarlo.
Come dicevo, tutti i nodi vengono al pettine, così come tutti i flash-back ricostruiscono l'incidente. Anche altre parti che per un momento non avranno un significato coerente con la storia, verranno spiegate nel corso della storia.
Buona lettura!
BLUE BIRD ILLUSION
Cap. 36

Una giornata come le altre, sarebbe parso alle altre persone, ma non a chi da poco aveva scampato alla morte.
Guardò distratta i pazienti che venivano portati nelle stanze o venivano trascinati fuori per un trattamento intensivo.
Ad Anabel le era stato dato il permesso di alzarsi dal letto, visto che le sue ferite si stavano rimarginando in fretta. E poi, non ce la faceva a rimanere ferma, quando in tutto l'ospedale c'era un simile trambusto.
Così che camminando, trovò seduta sulle sedie della sala d'attesa, Misty. Era sola e fissava la porta delle operazioni d'emergenza.
Le sue braccia stese in avanti erano tese, le mani stringevano saldamente le ginocchia, tutto il suo corpo pareva immobile come congelato, il suo sguardo fisso su un punto ma allo stesso tempo perso da qualche parte.
Anabel si fermò a pochi passi da lei, osservandola in silenzio. Sì, era quasi possibile percepire il battito agitato della ragazza, l'unica cosa che sembrava viva in lei in quel momento.
L'altra ragazza non fece neanche caso alla presenza di Anabel, e se si era accorta del suo arrivo allora non le aveva prestato attenzione.

Le fiamme stavano spegnendosi, facendo man mano vedere quanto il Team Magma era riuscito a distruggere. C'erano persone svenute, ferite e altre che prestavano i primi soccorsi. Altri in condizioni più estreme erano stati portati al più vicino ospedale.
  • Siamo pronti- due dominatori dell'aria sollevarono la barella da terra e la spinsero dentro il furgoncino del pronto soccorso. Misty seguì fino alla fine la barella che trasportava un ragazzo dalla carnagione scura e quando chiusero infine le portiere, poté smettere di tremare.
  • Aspettatemi...vi raggiungerò presto- sussurrò la ragazza, quasi parlando da sola.
  • Ci segua anche lei- disse uno del pronto soccorso e fece per afferrarla dal braccio.
  • No!- lei si scostò e negò con la testa- Io sto bene. Prima prendetevi cura dei miei amici.
  • Però...la sua mano...
  • Ho una persona da cercare, prima di andarmene- disse lei decisa.
L'uomo non comprese e cercò di insistere.
  • Non hai sentito cosa ti ha detto?- fece la voce di una ragazza seduta dentro un furgoncino aperto- Lasciala stare.
Misty diresse il suo sguardo alla ragazza dai capelli color lilla. Non si era neanche accorta che era lì da un po' e che era stata ad osservarla mentre salutava ad uno a uno i suoi compagni.
Solo in un momento le due avevano scambiato qualche parola, poco prima che i soccorsi li raggiunsero. Poche parole, ma sufficienti per due ragazze che solo poco prima si erano spinte al limite della sopportazione.
E ora le due si scambiavano un gesto d'intesa, perché Anabel era riuscita a intuire le intenzioni di Misty e non voleva farle perdere tempo. L'uomo alzò le spalle, incapace di comprendere e entrò dentro il furgoncino, chiudendo le portiere.
Anabel scomparì dalla vista di Misty una volta chiusa la portiera e fu portata via.
Misty tornò a guardare la distesa di campi bruciati e alberi abbattuti, mentre alle sue spalle anche le ambulanze partivano lasciandola sola con i suoi pensieri e quel silenzio che man mano aumentava. Un silenzio di morte...
  • Pika...- il pokèmon era rimasto al suo fianco fino a quel momento.
  • Pikachu...- disse con voce tremante- Portami da lui.
  • Pi- annuì il pokèmon e le fece strada.
Misty aveva intuito che il pokèmon era l'unico in grado di trovarlo in mezzo a quelle macerie e distruzione. L'aveva capito nel momento in cui Ash lo aveva affidato a lei, che il pokèmon sarebbe stata la chiave per tornare da lui.
La ragazza camminò con il cuore in gola, con tanti pensieri nella testa, ma un unico obiettivo: trovarlo.
  • Pika!- esclamò il pokèmon, facendo agitare la ragazza che si guardò intorno esasperata. Il pokèmon indicò un punto avanti a loro.
Finalmente vide qualcosa. In mezzo a quel fumo della legna che ancora bruciava, vide una figura avanzare verso di loro. Camminava a passo lento e zoppicando, ma non riusciva a capire chi fosse. E se era un nemico che era rimasto indietro? No, doveva fidarsi di Pikachu. Non poteva sbagliarsi.
E infatti, l'istinto del pokèmon non si era sbagliato. A venire verso di loro, non era un nemico...
Lo vide barcollare ad ogni passo, con lo sguardo a terra.
  • Pika!!- esclamò il pokèmon, facendo alzare lo sguardo al ragazzo che in quel momento si rese conto di aver incrociato qualcuno. Lei gli corse incontro e lui abbozzò un sorriso quando la riconobbe. Poi si lasciò cadere a terra sfinito, però Misty fu più veloce e lo afferrò come meglio poteva con la mano ancora dolorante.
  • Ash...Ash...sei vivo...- ripeté il suo nome con gran commozione, mentre lo stringeva a sé chinandosi sulle ginocchia- Ash...perdonami- lui però non rispose, preso ormai da uno stato di incoscienza e Misty si lasciò andare in un pianto di sfogo.
Tutto ciò che era accaduto...tutto ciò che aveva portato a quella battaglia...era ormai parte del passato. Non le interessava se qualcuno passando l'avrebbe vista piangere come una bambina, non le importava di sembrare una pazza, voleva solo sfogare la sua frustrazione in quelle lacrime interminabili.

  • Uff!- sospirò Anabel e si lasciò cadere sulla sedia quasi vicino all'altra della ragazza- Non è fissandola che cambierai le loro sorti- ma l'altra continuava a non prestarle attenzione- E' già un miracolo che siamo tutti qua, dovresti provare almeno a rilassarti.
Anabel ruotò leggermente la testa per guardare la ragazza dai capelli color arancio, la leader del famoso Team Luce. La ragazzina che aveva creato un team così temibile in pochi anni.
Una delle due mani della ragazza era fasciata e aveva numerose medicazioni sul corpo, gli indumenti erano ancora bruciati in varie parti e i lunghi capelli in parte scivolati dall'elastico che le pendevano sul viso, segno che non si era ancora data una sistemata da quando era arrivata all'ospedale. Non ci aveva neanche provato.
  • ...Mi hai sorpreso- disse Anabel rompendo nuovamente il silenzio- Ti ho osservata, sai? Quando sei intervenuta per aiutare i tuoi compagni... per un attimo ho creduto che fosse arrivato un eroe- ridacchiò- Un eroe senza macchia né paura che affronta la morte con gli occhi chiusi...
  • Non sono un eroe- replicò d'improvviso l'altra, abbassando lo sguardo al pavimento- Non sono neanche in grado di essere un leader, figurati un eroe!
Anabel la osservò. C'era amarezza nella voce della ragazza, chissà forse frustrazione, e pareva tremare, forse per il freddo? No, non era quello.
  • Io...non ho fatto che pensarci e pensarci...Il mio comportamento non ha giustificazioni- continuò la dominatrice dell'acqua- Ti ho attaccata, non ho voluto darti ascolto e rifiutandomi di accettarti, ho solo dimostrato a me stessa quanto io fossi inesperta.
  • Suppongo che sia normale, non ho fatto che farmi odiare da te dal primo momento...- ammise Anabel.
  • Io non ti odio- Anabel la guardò sorpresa- Io odio me stessa. E quando ho colpito te, in realtà volevo attaccare me stessa. Perché dicevi la verità e io non volevo accettarla. Cosicché ho sfogato il mio odio su di te, pensando forse che allontanandoti da me non avrei dovuto affrontare il giorno della verità. Che ormai non avevo più controllo sul mio dominio...- scosse la testa e aggiunse- Ma non sto dicendoti questo per scusarmi, quello che ho fatto è orribile. Ho attaccato una persona che voleva solo aprirmi gli occhi. Questo non s'addice ad un eroe, neanche ad un leader.
La ragazza dai capelli lilla alzò lo sguardo e sospirò.
  • Leader...mio padre era il leader dei Frontier Brains. Non ha saputo reggere al peso di tante informazioni segrete e taciute al resto del mondo... Dicono che è morto, ma io sono certa che in qualche modo lui volesse già morire.
Misty rivolse l'attenzione a Anabel.
  • Non sei l'unica che rifiuta di accettare la realtà, Misty- chiarì- Quando hai parlato delle differenze tra il Team Luce e i Frontier Brains, non eri tanto lontana dalla verità. Molte guerre e vite umane spezzate si sarebbero potute evitare, se solo non esistesse questo divieto di divulgare i risultati delle nostre scoperte. Mentre il Team Luce si è messo in prima fila a combattere il nemico, senza avere molte informazioni con sé, né l'appoggio di altri. La Frontier Brains invece ha continuato a sopravvivere solo perché si è tenuta in disparte, al riparo dai pericoli grazie alle informazioni che aveva. Senza condividerlo con nessuno. E questo...è da codardi- la guardò- Ma tu, quello che hai voluto creare...va oltre ogni capacità di qualsiasi dominatore. E' normale quindi che la pressione giocasse un brutto tiro anche con te. Devi essere fiera per i tuoi compagni...loro hanno combattuto come dei veri guerrieri.
  • Lo so- annuì lei e tornò a fissare il pavimento- Conosco ognuno di loro, i loro sogni, paure e coraggio. Proprio per questo...c'è solo un unica cosa che posso fare per rimediare ai miei errori...
Anabel la guardò incuriosita. A cosa si riferiva? Misty alzò lo sguardo e fissò la porta, senza in realtà guardarla.
  • Ci ho pensato a lungo... e l'unica cosa che mi è passata per la mente, è che tu saresti stata un ottima leader per loro.
  • Ma...?- Misty si alzò in piedi e abbozzò un sorriso.
  • So che tra noi non scorre molta simpatia, ma la mia supplica è per loro...sii ciò che io non sono riuscita ad essere e a dargli...quando arriverà il momento, guida i miei amici- e dicendo questo, si voltò e se ne andò.
Anabel rimase senza parole. Misty stava dicendo sul serio? Lei...?

≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈

  • E' mio! Gary ridamelo!- un bambino dai capelli neri tentò di riprendersi un giocattolo dalle mani di un altro bambino.
  • Svegliati Ash, non sei a casa dalla tua mammina!- disse l'altro bambino in tono provocatorio- E non ci sarà lei a proteggerti questa volta- lo spinse indietro e Ash cadde per terra- Guarda cosa faccio con il tuo giocattolino- sorrise malignamente- Una bella fiaccolata...- una fiamma si accese dalle sue mani e bruciò quello che stringeva.
  • Nooo!- il castano fece cadere le ceneri per terra- Uaaah!- frignò- Gary sei cattivo!
  • Ah ah ah, impedito!- rise il castano, mentre gli altri bambini gli facevano coro- Se vuoi diventare forte, allora sconfiggimi prima!- e se ne andò insieme al suo gruppetto.
  • Giuro che diventerò forte e allora...allora ti sconfiggerò!- gridò all'altro.
Guardò per terra il giocattolo distrutto. Sua madre glielo aveva regalato prima di separarsi da lui. E ora, non aveva niente che lo legava a lei. Pianse nuovamente e si mise a correre nella direzione contraria. Corse per quei corridoi scuri, freddi e senza anima...Non conosceva nessuno di quelle persone che percorrevano il corridoio e che non gli prestavano la minima attenzione. A chi poteva interessare un bambino frignone? Tutti lo odiavano. Era solo, solo...
  • Mamma...mamma- mormorò lui frignando e non cessando di correre.
Non sapeva neanche dove si stava dirigendo. Ma che importava? Quel posto era un labirinto, si sarebbe perso comunque. Sua madre sarebbe venuta a cercarlo? Sì, lo aveva sempre fatto...
Le lacrime gli impedivano di guardare davanti e finì per scontrarsi con qualcuno. Si strofinò gli occhi e vide la figura imponente davanti a lui. La sagoma lo scrutò dall'alto al basso con disprezzo. Il braccio avanzò verso di lui, come per afferrarlo.
Il bambino sussultò e indietreggiò spaventato. Aveva paura...dov'era sua madre?
Una mano gli si posò sulle piccole spalle. Ash fece per voltarsi, ancora con le lacrime negli occhi, ma non fece in tempo che la persona alle sue spalle lo circondò tra le braccia e lo spinse sul suo petto.
  • Shhh...- sussurrò dolcemente all'orecchio del bambino- Non aver paura...ti proteggerò io.
  • Mamma...?- chiese lui dubbioso, senza poter vedere di chi si trattasse. Sentiva solo una voce femminile e un dolce profumo di brezza marina.
  • Solo chiudi gli occhi e rilassati...- disse la persona.
Il bambino eseguì e si lasciò cullare dalla dolcezza di quell'abbraccio, mentre la figura oscura davanti a sé scompariva insieme a quei corridoi oscuri.

Quando riaprì gli occhi, non sapeva dove si trovava. Non ricordava di essersi disteso su un letto.
Era ancora confuso...e dolorante.
Allora sentì che qualcosa lo bloccava e vide che la sua mano era stretta dalla mano di una ragazza appoggiata al bordo del letto. I suoi capelli color arancio si riconoscevano anche se la testa era china sulle lenzuola. A quanto pare, si era addormentata tenendogli stretta la mano.
Questo gesto fece sentire Ash strano...come se ciò gli facesse...piacere?
Chiuse gli occhi assaporando quella sensazione e sprofondando nuovamente nei ricordi...

  • Ti ucciderò e porterò il tuo cadavere dinanzi al Signore del fuoco- Ash ebbe un brivido a quel nome. Gary sembrò divertirsi- Ehe, i tuoi compagni non hanno davvero idea di chi abbiano come amico. Loro non ti conoscono per davvero...solo io posso vedere dentro il tuo cuore.
Ash abbassò per qualche secondo lo sguardo. Ciò che diceva Gary non era tanto lontano dalla verità...
  • Quando smetterai di fare la parte del bravo bambino e ti comporterai come un vero guerriero del fuoco- proseguì Gary- Solo se lascerai uscire il tuo vero io, potrai sperare di avere qualche possibilità di raggiungere il mio livello.
  • Sai Gary?- fece Ash alzando lo sguardo- Non ho bisogno dei tuoi assurdi consigli per metterti ko.
  • Come vuoi, io ci ho provato- alzò le spalle fingendosi preoccupato- Così non potrai lamentarti, quando ti ucciderò- aggiunse con un sorriso. E andò subito all'attacco con l'attacco braciere.
Ash lo schivò e attaccò anche lui con lanciafiamme. Gary si scansò e con fuocopugno colpì Ash. Il moro indietreggiò, ma si riprese prima che il castano lo colpisse nuovamente. In un susseguirsi di colpi, i due dominatori del fuoco misero a frutto i loro migliori colpi e la battaglia sembrava in parità.
Ma Ash non era totalmente concentrato nella battaglia, i suoi pensieri in brevi istanti erano rivolti ai suoi compagni.
Da quando c'era stata l'esplosione e l'improvviso attacco del Team Magma, si era perso di vista con gli altri. Aveva visto molte persone cadere agli attacchi del Team Magma, tra cui Melody. Anabel lo aveva mandato via perché cercasse gli altri suoi amici, mentre lei avrebbe aiutato May e Dawn. Sulle prime non era d'accordo, ma non vedendo tornare Brock che era andato a cercare Misty, si stava allarmando che qualcosa fosse accaduto anche lei. L'ultimo momento che l'aveva vista, era quando avevano discusso e lui l'aveva lasciata là.
Non capiva, ma sentiva che doveva cercarla. Come leader del team, Misty avrebbe saputo come organizzarsi. Ma proprio quando stava per cercarla, un attacco improvviso seguito da un esplosione, gli aveva fatto perdere i sensi.
  • Avanti, sono qui!- incitò Gary, che al contrario di Ash era totalmente preso dalla battaglia.
Anche troppo, sembrava che si divertisse all'idea di poterlo uccidere o anche solo farlo soffrire. E non ne era sorpreso. Da quando Ash aveva conosciuto Gary, lo aveva visto felice solo quando faceva del male a qualcuno. Solo chi era stato così tanto tempo con Gary, poteva sapere con quale foga combatteva. Non per un ideale, non per qualcuno, non per la sua vita, ma solo perché era lui...era Gary. Era pericoloso, molto, perché non aveva un freno.
E Ash in quel momento voleva solo fermare Gary e cercare gli altri. Assicurarsi che tutti stessero bene.
Il castano aveva letto negli occhi di Ash quella stessa preoccupazione, e ne approfittò subito.
  • Per quanto resisterai? Ormai sei rimasto solo. Quella tua amica...la dominatrice dell'aria voleva attaccarmi con quella sua assurda tecnica. Che stupida, non sapeva con chi aveva a che fare. E' bastato poco, l'ho uccisa. E anche l'altro tuo amico, ormai sarà morto.
Ash spalancò gli occhi e Gary lo colpì allo stomaco. Cadde a terra e Gary lo colpì nuovamente. Non gli diede tregua, Ash non riusciva più a reagire. Gary lo colpiva con tale foga, che per un momento aveva creduto gli avesse spezzato la colonna vertebrale. Il dolore era insopportabile, ma doveva stringere i denti, non poteva vincere Gary. Non poteva.
  • Perché darti tanta pena per loro? Sono morti...e se non lo sono ancora, desidereranno esser morti prima, quando mi vedranno.
No, non potevano essere morti. Ash non voleva crederci. Avevano resistito all'ultimo attacco del Team Magma e ne erano usciti malconci, ma vivi. Però ora...ora era diverso. Si erano divisi e nessuno sapeva qualcosa dell'altro.
Gary gli schiacciò la testa nel terreno con il piede, mentre ridacchiava e parlava. Sapeva che Ash ormai non poteva più alzarsi, ma per sicurezza volle inferire sul ragazzo. Gli procurò una ferita alle costole. Ash gridò, senza poter far qualcosa e il sangue sporcò la manica di Gary. Sembrava soddisfatto dell'opera.
Ahh, che ironia della sorte...Ash ricordò che solo qualche minuto prima era stato colpito.
Se non fosse stato per Pikachu venuto in suo soccorso, che per svegliarlo lo percosse con scosse elettriche, Ash sarebbe stato preda di un altro nemico. Ed era stato sempre Pikachu che lo aveva protetto da altri dominatori che volevano ferirlo. In un altro momento si sarebbe chiesto come mai quel pokèmon lo stesse aiutando e come mai era così forte. Ma ciò che voleva in quel momento era vedere “lei”, assicurarsi che stesse bene. Voleva vederla ancora una volta, voleva vederla...e questo messaggio sembrava esser stato recepito dal pokèmon giallo che corse davanti a lui, facendogli un gesto con la coda di seguirlo. E non si spiegò il perché, ma quel pokèmon ci era riuscito. In mezzo alle fiamme, in un ambiente non suo, con una battaglia in corso, Pikachu era riuscito a condurlo da lei. E quando sentì la sua voce lì vicino e la risata di Gary, capì che doveva agire subito. Prese il pokèmon, lo mise al sicuro dentro la sua giacchetta e attraversò le fiamme.
  • Come stai Ash? Sei ferito?- inveì il Gary del presente. Ash quasi non ci fece caso, i suoi pensieri erano nuovamente rivolti ai suoi compagni...compagni...
Gli tornò in mente la discussione con Misty. Le sue parole...lo avevano ferito più di quanto si sarebbe aspettato o che avrebbe mai ammesso. Ma quando c'era stata l'esplosione, aveva pensato a lei, era andato a cercarla nonostante tutto. Non ne capiva ancora il significato, ma sentiva di aver fatto la cosa giusta. E ora che si erano divisi nuovamente, si chiese se si sarebbero rivisti di nuovo.
Le aveva promesso che sarebbe tornato...ma ormai era chiaro che non avrebbe mantenuto la promessa. Non avrebbe più seguito Misty nella sua missione, lei sarebbe andata dal Signore del fuoco in qualsiasi caso. E sarebbe morta, perché è solo quello che l'aspettava lì. Sempre che non fosse morta prima.
  • Sai perché rimarrai un perdente? Perché pure tua madre era una perdente- disse Gary. Il cielo sopra di lui si era fatto di un grigio più intenso- Non fai che correre dietro a qualche gonnella. Tua madre non verrà neanche questa volta a salvarti. Nessuno dei tuoi presunti amici si farà vivo. E questo perché tu hai deciso di tradire il Signore del Fuoco. Una decisione che hai preso tu stesso- poi chinandosi e avvicinando le labbra all'orecchio del ragazzo, sussurrò- Ma non preoccuparti, se i tuoi amici sono ancora vivi, me ne occuperò io- aggiunse con un sorriso beffardo- In particolare con quella dominatrice dell'acqua, non ho potuto far a meno di notare il suo corpo. Solitamente non mi sarebbe interessato una come lei, ma c'è qualcosa in quella ragazza che inizia a eccitarmi- dei tuoni si sentirono in lontananza, ma non interessò a Gary- Dominatrice dell'acqua e dominatore del fuoco, mi piacciono le cose proibite.
E detto questo, il castano si rialzò. Iniziò a piovigginare e le gocce caddero sul corpo ferito di Ash. Non poteva muoversi, ma aveva sentito ogni parola di Gary.
Vide poi le gocce cadere sul terreno e questo lo tenne sveglio per un istante.
Misty...Misty era lì...stava combattendo...era ancora viva.
  • E' stato interessante conoscerti Ash...ti verremo a trovare io e la dominatrice dell'acqua- disse pochi secondi prima di dargli il colpo finale.
No!”- esclamò nella mente di Ash- “Non la toccherai. Non mi porterai via un'altra volta qualcosa di mio!” fu l'ultimo suo pensiero, prima che qualcosa prendesse possesso del suo corpo e perse del tutto i sensi. Il resto non lo ricordava, ma sapeva che al suo risveglio stava camminando senza meta. Sentì allora la voce di Misty e Pikachu, per poi corrergli incontro...non gli interessava nient'altro in quel momento.

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Una donna dai capelli rosa raccolti in due grossi boccoli laterali, entrò nella stanza con un carrello. Vide la solita ragazza dai capelli color arancio seduta su una sedia, che vegliava ai due letti.
  • Dovresti riposare- disse la voce alle sue spalle. La ragazza voltò leggermente la testa, per guardare l'infermiera- Sono ore che non fai che passare da una stanza all'altra. Non hai neanche mangiato.
La ragazza non rispose e abbassò lo sguardo.
  • Capisco che sei preoccupata per i tuoi amici- disse comprensiva l'infermiera- ma anche tu hai subito seri danni. La tua mano...
  • Vorrei solo...- disse l'altra interrompendola- Non averli mai incontrati.
L'infermiera rimase stupida dalle sue parole.
  • Io...- continuò l'altra, senza voltarsi a guardarla- sono stata la loro rovina. Riempiendoli di illusioni, non ho fatto altro che ridurli in questo stato- L'infermiera si avvicinò e cambiò le flebo alle due ragazze sdraiate nei due letti.
  • La loro rovina...sono parole grosse. Devi aver fatto davvero cose crudeli, per dire di essere la causa delle loro ferite.
  • Penso solo che sono una frana- sorrise amareggiata la ragazza dai capelli arancioni- Mi ero ripromessa di proteggerli, ma ancora una volta ho fallito. Fino a quanto uno deve sbagliare per rendersene conto?
  • Proteggere...parli come un adulto. Ma a conti fatti, io vedo solo una ragazza. Queste guerre hanno creato solo caos, da quando sono i ragazzi a doversi prendere cura degli altri? Gli adulti, che ruolo hanno in questa storia?
La ragazza abbassò nuovamente lo sguardo.
  • Sono i giovani il futuro di questo mondo...se gli adulti non lottano per loro, per quale motivo lo devono fare i giovani?- le appoggiò una mano sulla spalla- Io non vi conosco, ma è bastato vederti per comprendere quello che vi è capitato. Per questo ti dico che non dovresti fartene una colpa. Se tu fossi la persona orribile che dici di essere, non saresti qui in questo momento a vegliare su di loro- la ragazza non rispose e continuò a guardare i due letti- Non crucciarti, sono fuori pericolo e presto si sveglieranno. Vedrai che una volta che avrete tutti recuperato le forze, sarete già di ottimo umore.
Poi fece per andarsene, ma sembrò ricordarsi di qualcosa.
  • Ah già, se non sbaglio mi avevi detto che ti chiamavi Misty, giusto?- la ragazza annuì- Quando me l'hai detto, mi sono ricordata che da qualche tempo c'era una lettera che girava tra gli ospedali. Misty vide la donna estrarre dalla sua tasca una busta sigillata- Il cognome è Waterflower? Perché se è così, questa lettera è diretta a te.
Misty prese per le mani la busta e la esaminò. Riconobbe il sigillo sulla lettera e sentì un brivido su per la schiena. Come erano riusciti a rintracciarla?
  • Bene, allora ti lascio- l'infermiera prese il carrello e aprì la porta- Riposati o cadrai dalla stanchezza, ok?
Misty annuì, senza in realtà darci molta importanza. Il suo sguardo era puntato sulla busta e un sacco di pensieri affollavano la sua mente.

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  • Perché siamo venuti qui Drew?- chiese un bambino.
  • Perché ti sei ferito e non voglio che la ferita s'infetti.
  • Ma la tua crema mi ha calmato il dolore.
  • E' solo una medicazione provvisoria- disse il ragazzo dai capelli verdi- Meglio che ti veda un dottore, prima di proseguire il viaggio.
  • Non ce n'è bisogno- disse il bambino, cercando di farsi vedere in forma- Guarda, sto bene. Non c'è bisogno di perdere tempo per me. Te l'ho detto che non sarei stato un peso per te.
  • Senti- sospirò il ragazzo- Se vuoi venire con me, devi ubbidirmi. Ti farai controllare, d'accordo?
Il bambino si arrese e annuì.
  • Uhm, però...è da prima che me ne sono accorto, com'è che in questo ospedale c'è questa confusione?
  • Hai ragione, ci sono molti pazienti feriti.
  • No...- guardò uno di quella gente- Non sono solo feriti, ci sono bruciature. Dominatori del fuoco...
Il bambino sussultò spaventato e si aggrappò alla gamba del ragazzo.
  • S-sono...qui?- chiese timoroso. Nonostante tutto, restava pur sempre un bambino, ancora incapace di combattere.
  • Lo dubito- lo rassicurò- Aspetta qui, avviso un infermiera- si avvicinò ad una donna che pareva indaffarata a compilare moduli da dietro un bancone- Scusi...
  • Eh?- sussultò- Anche lei viene dall'incendio? E' ferito gravemente?
  • No, il mio amico si è ferito con una pianta velenosa, ma ho bloccato il veleno prima che gli circolasse nel corpo. Qualcuno potrebbe visitarlo?
  • Sì...aspetti, siamo al completo ora. Ma appena si libera uno, la faccio chiamare subito.
  • D'accordo...- ma il ragazzo non se ne andò e rimase come a riflettere sulle ultime parole dell'infermiera- Ha parlato di un incendio...sa dirmi qualcosa di più?
  • Non ne so molto- rispose lei, riprendendo a scrivere- Poco lontano da qui, un incendio ha coinvolto un gruppo di viandanti.
  • Team Magma?
  • Forse. Non è che abbiano detto molto i feriti.
Drew ci pensò su. Non poteva certo essersi trattato di un incendio normale. Dovevano essere stati quelli del Team Magma. Ma se erano passati di lì, voleva dire che avevano un obiettivo. E qual'era uno dei obiettivi del Team Magma? Il Team Luce. Sì, dovevano essersi scontrati con loro. Quindi tra quei feriti ci dovevano essere i membri di quel famoso gruppo.
Il bambino dai grossi occhiali, guardava Drew che parlava con quella donna. Si domandava di cosa stessero parlando, quando una scena attirò la sua attenzione. Un ragazzo dalla carnagione scura e le braccia ingessate, inseguiva un infermiera.
  • Dolcezza, non scappare- disse lui con voce mielosa, mentre la ragazza cercava di ignorarlo.
  • Per favore la smetta di seguirmi, dovrebbe rimanere a letto a riposare!
  • Ma come posso dormire, se ho davanti a me una visione celestiale?- continuò lui sorridendo come un beota.
Al bambino venne la nausea a veder una persona comportarsi così. Erano tutti così sdolcinati i grandi? E anche lui una volta grande, sarebbe diventato così? Rabbrividì a quel pensiero. No, lui avrebbe voluto essere una persona come Drew, composta, seria, intelligente e forte.
  • Come va Xam?- chiese Drew. Come al solito il bambino ci impiegò qualche secondo a capire che si stava rivolgendo a lui- Tra un po' ti visiteranno. Perciò non allontanarti da qui, ok? Io devo prima controllare una cosa.
Il bambino annuì e Drew poté incamminarsi nei corridoi dell'ospedale. Per sua fortuna, gli infermieri erano così presi dal lavoro, che non si curavano della gente che curiosava nelle camere.

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  • Ascoltami May...- disse una donna chinandosi davanti una ragazzina dai capelli castani corti- Tuo padre ha deciso di andare ad aiutare i dominatori del nostro paese a fermare l'invasione dei dominatori del fuoco. Così ho deciso di andare con lui a combattere.
  • Vengo anch'io!- disse prontamente la castana.
  • No cara, non puoi- scosse la testa- Sei ancora giovane e inesperta.
  • Ma mamma, io so dominare la terra! So combattere!- si lamentò.
  • Lo so, ma non voglio che rischi la tua vita...siamo noi adulti a dovervi proteggere. Ma...- fece fatica a proseguire. Forse era anche più difficile di quanto credeva affrontare quell'argomento- ma se non dovessi far ritorno...
  • No mamma, non dire questo...!- alla castana lacrimarono gli occhi- Non voglio...
  • Ascoltami May!- la scosse. La donna cercò di essere forte e di non lasciarsi andare alle lacrime...non ancora- Quello che voglio da te, è che ti occupi di tuo fratello- fece un cenno al bambino che dormiva ignaro sul divano- Non sa ancora dominare l'elemento terra e non potremmo insegnarglielo noi. Perciò, qualsiasi cosa accada, voglio che tu ti prenda cura di te stessa e di tuo fratello. Avrà bisogno del tuo sostegno quando le cose si faranno difficili, tu sei sua sorella maggiore e hai il compito di proteggerlo.
  • Sarei più utile con voi a combattere!- insistette May- Non lasciatemi qui.
  • Oh May!- l'abbracciò forte, con la voce strozzata dalla tristezza- Non vorrei farlo. Davvero, non lo vorrei fare! Come credi che mi senta ad abbandonare i miei figli? Ma devo farlo. Il paese conta su di noi. E tu devi fare la tua parte e sopravvivere ad ogni costo, tu e tuo fratello- si staccò dall'abbraccio. La donna era in lacrime e lo era anche la figlia che singhiozzava- Promettimelo.  
  • V-va...va bene- annuì lei, strofinandosi il braccio sugli occhi- Ma tu, promettimi che tu e papà tornerete a casa!
La donna sembrò indecisa e poi sorrise solamente. Si alzò in piedi e la baciò sulla fronte. Fece lo stesso con il figlio minore.
  • Siete il nostro tesoro più grande e sono certa che un giorno comprenderai la nostra scelta. Non litigate e aiutatevi a vicenda, da bravi fratelli- e uscì dalla casa.
  • Mamma!- le corse dietro- No, aspetta, non andare!

  • May...
La castana spalancò gli occhi, scoprendo di aver pianto nel sonno. Guardò di lato e vide Dawn sul letto affianco.
  • Stai male?- chiese preoccupata la ragazza dai lunghi capelli blu.
  • Io...no, era solo un sogno- si sfregò il braccio sugli occhi- Cosa ci facciamo qui?
  • Mi sono svegliata pochi minuti fa- fece Dawn guardandosi intorno- Credo proprio che siamo in ospedale.
  • Oh...già- sospirò- Ma almeno siamo vive.
  • Mh- annuì la ragazza dai capelli blu- E gli altri, come staranno?
  • Sono certa che stanno tutti bene- May si sforzò di sorridere- Siamo il Team Luce, no? Anche se mi vergogno ad essere svenuta nel pieno della battaglia.
  • No, no- scosse la testa Dawn- Sei stata grandiosa, e anche Anabel.
  • Anche tu hai combattuto bene- disse May. Dawn abbozzò un sorriso, poco convinto.
  • Ehilà, ma siete già sveglie!- fece una voce euforica entrando.
  • Brock!- esclamarono contente le due ragazze, ma quando videro le due braccia fasciate, cambiarono espressione.
  • Oh, queste?- Brock lo notò e cercò di non sembrare preoccupato- Mi han detto che le mie ossa si rigenereranno in fretta, quindi non è grave.
  • Ci dispiace Brock- disse May triste.
  • E perché? Grazie a questi gessi, ho avuto l'attenzione su di me di due belle infermiere...
  • Oh, Brock!- esclamarono le due, sospirando e istintivamente sorridendo.
  • E gli altri?- chiese Dawn.
  • Mi sono alzato da qualche ora e sono passato da Melody. E' ancora incosciente, la sua maestra Agatha è con lei.
  • Che cosa le è accaduto?
  • Diciamo che un suo attacco non è andato a buon fine- Brock evitò di spiegare sul perché quell'attacco fosse fallito e quanto le era costato alla ragazza. Non voleva impensierire May e Dawn- Ora vado a cercare Ash e Misty.
  • Aspetta, vengo con te!- fece May alzandosi dal letto.
  • Anch'io- la imitò Dawn.
  • Non dite sciocchezze!- esclamò Brock- Vi siete appena svegliate.
  • Ma sto bene. E poi voglio veder gli altri- disse May.
  • Brock anche tu dovresti star fermo nel tuo letto e invece sei in piedi- disse Dawn rimproverandolo.
  • Ma è diverso...oh uff!- sbuffò quando capì che le ragazze non gli avrebbero dato retta. Misty al suo posto si sarebbe fatta ascoltare- D'accordo, facciamo una visita veloce agli altri e poi torniamo a riposare, ok?
  • D'accordo, d'accordo- i tre ragazzi uscirono dalla stanza e girarono l'angolo di un corridoio.
Dalla parte opposta un ragazzo dai capelli verdi passò per quella stanza e diede una veloce occhiata dentro. La trovò vuota e riprese a cercare da un'altra parte.

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  • Pika!- il pokèmon giallo si fece accarezzare dal ragazzo ed era tutto contento.
  • Ti si è affezionato, eh?- fece la ragazza dai capelli lilla in piedi accanto al letto del ragazzo.
  • Credo di sì- ammise il moro- Non l'avrei mai detto, ma gli devo la vita.
  • Ah sì?- chiese curiosa Anabel. Il ragazzo annuì.
  • E' stato lui a svegliarmi dopo l'esplosione e a proteggermi. Ed è sempre stato lui a portarmi da...- si fermò, ricordando nuovamente la ragazza e poi Gary.
  • ...Da?- fece Anabel ancora più curiosa.
  • Niente- scosse la testa. Non sapeva perché, ma parlarne in quel momento di ciò che era accaduto, lo faceva sentire strano. O forse semplicemente si rendeva conto solo ora, che l'aver desiderato di poterla rivedere un l'ultima volta, non era da lui. E lo imbarazzava- Hai notizie degli altri?
  • Melody è stabile. Brock è andato a vedere May e Dawn.
  • E...- fece per chiedere di lei, ma ancora una volta l'incertezza lo fece zittire. Non sapeva se aveva ancora il diritto di chiedere di lei, dopo la loro discussione. Ricordava a malapena di averla avuta vicina al letto, ma non ne era più così certo. Quando aveva riaperto gli occhi, lei non c'era più.
  • Ash! Sei in buona compagnia, a quanto vedo- disse Brock sorridente. Dietro di lui, Dawn e May lo salutarono.
  • Ehi, come va ragazzi?- era contento di vederli lì, vivi per lo meno.
  • Non male, sai che sono riuscito a procurarmi il numero di una bella infermiera?- si vantò Brock ed esibì il suo gesso pasticciato.
  • Oh...- Dawn ci diede un occhiata- Mi spiace Brock, ma dubito che esistano numeri di telefono così lunghi.
  • Ehhh??- Brock piagnucolò e al gruppo non poté che scappare una risatina.
  • Melody non si è ancora svegliata, suppongo- chiese Ash, non vedendola con loro. Brock scosse la testa.
  • Per lo meno, anche lei è fuori pericolo. Dicono che non è ferita, ma ha subito un forte shock e ci vorrà un po' perché si svegli.
Il malumore tornò tra i presenti, finché Dawn guardandosi intorno rompé il silenzio.
  • E Misty? L'avete vista?
Ash guardò Brock, lui scosse nuovamente la testa.
  • No. Un infermiera mi aveva detto che era in giro per l'ospedale, ma non l'ho ancora incrociata.
  • Io ho visto Misty- fece Anabel. I ragazzi si voltarono a guardarla- E' stata con voi qui all'ospedale per tutto questo tempo. Ma poi l'ho persa di vista.
  • Dove pensate che possa essere?- chiese May.
  • Non da Melody, l'avrei vista- disse Brock.
  • Non può essere certo scomparsa così.
  • Scusate- fece una donna entrando nella stanza e guardando storto il gruppetto di ragazzi- Non vi sembra di esagerare? D'accordo che siete giovani, ma siete anche umani. Dovreste essere ognuno nella propria stanza a riposare!- li rimproverò.
  • Ci scusi, stupenda infermiera!- Brock tornò a fare il mieloso- E' che eravamo tutti in ansia per i nostri amici. Piuttosto, ha qualche impegno stasera?
  • Non vorrai mica provarci con me!- esclamò lei scandalizzata- Ho già saputo dalle altre infermiere che le hai tormentate per avere il loro numero. E' un comportamento ridicolo, anche per la tua età!
Brock sembrò esserci rimasto male, perché si rintanò in un angolino a mugugnare.
  • E ora tornate nelle vostre stanze e lasciate il ragazzo riposare!- indicò l'uscita.
  • Ma io non ne ho bisogno...- cercò di dire Ash. L'infermiera lo fulminò con lo sguardo- Tutti così voi ragazzi? Pensate che le ferite siano uno scherzo, eh? Persino la vostra amica la pensava così. Dovreste...
Il gruppetto guardò la donna, come intuendo a chi si riferisse.
  • Ha visto Misty?- chiese Dawn interrompendola.
  • Certo che l'ho vista- sbuffò- Quella ragazza non si è data un attimo di tregua, da quando siete stati ricoverati qui. E sono passati come due giorni.
  • E ora dov'è?- chiese Brock riprendendosi.
  • Come, non vi ha detto niente?- lei sembrò sorpresa, poi tirò fuori qualcosa dalla tasca- Mi aveva detto di darvi questa, una volta che vi foste totalmente ripresi. Però pensavo che vi avesse detto qualcosa prima di andarsene.
  • Andarsene? Quando?- chiese allarmato Brock.
  • Stamattina presto. Prima di andarsene, mi ha consegnato la lettera da darvi.
Brock l'afferrò e l'aprì velocemente.
  • Cosa dice Brock?- chiese ansiosa May. Il castano stette in silenzio per qualche minuto guardando sconcertato il contenuto, finché finalmente si rivolse ai compagni.
  • Misty...se n'è andata.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Duuunque... Misty se n'è andata... devo dire... CHE HA UNA BELLA FACCIA TOSTA DOPO LA PATERNALE CHE HA FATTO AD ASH!!!! ahahahaha ma tanto adesso il focoso dominatore la va a recuperare, vero? vero??? Comunque sia, Yachan, miseria! Ti fermi sempre sul più bello !!! Non vedo l'ora di leggere il seguito! ... perché, a quanto ero rimasta... lo stai già scrivendo giusto? o lo hai già finito? Va bene va bene, mi calmo e mi cucio la bocca. -___- ahahah
bacioni
Riri

Anonimo ha detto...

NOOOOOOOOOOOOOOOOOO! O.O Misty se n'è andata... no... NOOOOOOOOO!!!
Gary: Hai finito!?
Ser: TU non parlare, ti ODIO per quello che hai combinato in questa fic!!!
Gary: *alone blu della tristezza*
Ya-chan, questo capitolo è divino! Dì la verità, hai chiesto ispirazione a Calliope? (O.O n.d.tutti) (ho studiato troppa epica ^////^ n.d.io)
Dico davvero, è stupendo! Unica pecca: Pikachu -.- Lo so, lo so che è fondamentale e tutto quello che vuoi tu, e che in questo capitolo salva pure Ash, lo so, ma... non riesco proprio a farmelo piacere, mi dispiace ^^''
Comunque dai, come fai a farteli venire così IC i personaggi? Brock non ne parliamo, è LUI, proprio, ma anche Misty! E' perfetta!
Ed è anche pazza! Ma come, se ne va così, mentre ci sono tutti i dominatori del fuoco ancora in giro!?
Secondo me... (ecco che arriva la scena di io-spoilero-senza-sapere-un-fico-secco n.d.Gary) (XP n.d.io) ...Misty se ne va per via di quel biglietto che ha ricevuto, tipo di tornare a casa, boh, come è successo in Addii e Partenze... però per la strada incontra di nuovo Gary, combattono, lei ha quasi perso, è in pericolo, Gary sta per lanciare il colpo finale... e Ash arriva a salvarla ^^ Me la vedo una scena simile... la vengono a salvare tutti però lei pensa solo al suo principe azzurro CIOE' al suo principe rosso, visto che domina il fuoco XD (squallida n.d.Gary) (effettivamente ^^'' n.d.io)
TI PREGO Ya-chan pubblica presto il prossimo!!! O.O Posso morire, altrimenti!!
Bacioni immensi e complimenti infiniti!
Ser <3

Yachan ha detto...

Be', posso risponderti così...ti rivelo che in effetti la partenza di Misty ha a che vedere con la lettera ricevuta. Però la storia si svolgerà in altro modo...e credo che ti piacerà XD Per dirla breve, sto ora scrivendo il famoso capitolo che avevavo già immaginato non so quanto tempo prima *-* ed è forse uno (più di uno) dei capitoli che mi ha emozionata.
Ora però che l'ho già scritta, ci sono altre scene che voglio assolutamente arrivare a scrivere XDD
Calliope chi? Please, non farmi andare su wikipedia, sono una tale pigra XD
E Pikachu...ahaha XD Credimi è un odio condiviso. L'ho amato solo nella prima serie, quando ancora non conoscevo i personaggi. Poi è stato odio giurato (dico io, Ash è talmente ossessionato da lui che potrebbe sposarlo!). Ma si tratta pur sempre di una fic su Pokémon, e se non inserisco quell'essere giallo, non è più fedele alla storia originale. E a essere sincera, il più delle volte mi dimentico di lui e mi tocca modificare alcune parti per inserirlo -_-'
Ora vedrò quando mi sarà possibile pubblicare qualcosa, sono così presa che mi rimane poco tempo sul pc XP
A presto!

Yachan ha detto...

XDD Sì, c'è l'ha la faccia tosta. Altrimenti non si chiamerebbe Misty.
E io non sarei Ya-chan se non mi fermassi proprio sul più bello. Mi piace far soffrire, ihih XD
Dubito che tu sappia cosa combinerò nel prossimo capitolo *-* trema trema! XD
Solo il tempo di riempire alcuni vuoti e penso di avere il capitolo completo...credo XP
A presto!