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9 maggio 2009

Fic: Cap. 3

Ya-chan: E dopo tanto tempo...finalmente il continuo di "The Promise" di Ery! Yeah! XD Mi raccomando, leggetelo! Buona lettura a tutti!


I held you tight to me
But you slipped away
You promised to return to me
And I believed, I believed

THE PROMISE
scritto da Ery


Ricordo che quando ero ancora molto piccola qualche volta mi affacciavo al grande balcone fuori dalla mia stanza, giusto in tempo per vedere mio padre uscire dalle mura del palazzo, in sella al suo cavallo nero, seguito dai suoi uomini, o più semplicemente dalla sua scorta, formata da persone enormi e sempre coperte da mantelline nere e mi domandavo che gusto si provasse a combattere per degli ideali come l’assunzione di nuove legioni e di nuovi territori.

Mi domandavo ingenuamente come si potesse fare del male a degli uomini, vendicarsi sui loro parenti più stretti che per giunta risultavano all’occhio di qualsiasi altra persona come innocenti, e poi ridere sulle loro carcasse mutilate.

Mi chiedevo se tutto ciò fosse davvero necessario. Continuavo a domandarmi se invece non ci fosse stata qualche altra soluzione, perché non sempre sedersi al tavolo dei vincitori risulta vantaggioso.

Non avrei mai pensato che avrei risposto da sola a quella domanda.

Cos’è più doloroso?

Amare il prossimo oppure odiarlo?



*


Il rapporto con mio padre era stato, sin dal principio, un rapporto carico di profondo rispetto, lui, un uomo di potere, fiero ed orgoglioso che non abbassava mai la testa. Che non si abbassava neppure a fare una semplice e docile carezza alla sua unica figlia.

Forse fu anche a causa di questo suo modo di comportarsi, che il mio rispetto nei suoi riguardi si tramutò ben presto in odio, ma non quell’odio sprigionato da chi decide, da un giorno all’altro, di uccidere a sangue freddo un proprio famigliare o qualsiasi altra persona, solo per un torto subito o per quella caratteristica a pelle per la quale, un giorno, decidi arbitrariamente di provare astio per qualcuno.

No, l’odio che provavo io nei confronti di mio padre era molto diverso. Era un odio molto più sottile, fatto di sguardi accusatori e pieni di rancore.

Ricordo ancora fin troppo bene la frase che mi disse un giorno, quando ancora ero in quell’età dove si è troppo piccoli per comprendere il senso di certi atteggiamenti adulti, ma nonostante ciò, riuscii a capire che quella frase non era certamente detta con l’amore che di solito un padre, un qualsiasi genitore dice ad un figlio. No, quella frase era stata detta come una sentenza di condanna eterna…

“Tu vali meno di zero, avrei preferito di gran lunga un maschio ad un’insulsa e stupida femmina”

Mia madre a quelle parole sussultò inginocchiandosi accanto a me e guardandolo male, non si sarebbe mai permessa di mettersi contro di lui. La legge non lo consentiva. Andare contro al volere di un sovrano equivaleva alla forca. Così si limitò a guardarlo ergersi davanti a noi come un gigante, per poi voltarsi e andarsene, mentre mia madre mi abbracciava teneramente, ed io non potevo fare altro che guardare la grande ed imponente figura di quell’uomo sovrastare il mio diritto alla vita.

Crebbi con la consapevolezza del suo odio nei miei riguardi, nonostante facessi di tutto per essere ciò che desiderava, ai suoi occhi, commettevo sempre errori, macchiandomi di ridicolo e di umiliazioni di fronte a tutti.

Fu in quel periodo che il mio carattere prese forma, divenendo quel mio modo d’essere scontroso e facilmente irritabile di adesso. Le rare volte che lo incontravo, lo guardavo di sfuggita, indifferente, proprio come lui.

Simili

A volte, capitava che lui mi guardasse, ed io, conscia di ciò, proseguivo imperterrita per la mia strada, qualunque essa fosse, con lo sguardo fiero di chi decide, per forza di causa maggiore, di non permettere mai a nessuno di calpestarmi. Di calpestare nuovamente i miei sentimenti.

Non mi sarei mai più sentita in dovere di provare amore per qualcuno, ne affetto, ne qualsiasi altra emozione che mi precludesse la felicità.

Ma qualcuno, distrusse ciò che avevo creato.

Ash

Me ne innamorai talmente tanto da non riuscire più a dividere la realtà dall’illusione. Trasportata com’ero da un sentimento dolce e tenero che non mi dava scampo alcuno.

Ero convinta che le persone fossero solo strumenti in mano a gente più potente, che li governava e li usava come pedine per i propri scopi, non avevo mai creduto che un semplice sorriso potesse cancellare di colpo un odio portato dentro di me in modo così viscerale.

“Mi spieghi una cosa?” mi disse una volta Ash mentre eravamo seduti sulle sponde di un fiume dove eravamo soliti rifugiarci durante i nostri incontri.

“Mmmh?” risposi io, senza distogliere lo sguardo dall’increspatura che i miei piedi provocavano nell’acqua.

“Perché hai sempre un atteggiamento così scontroso?”

Smisi di giocherellare con l’acqua e voltai il viso verso di lui, mentre un’espressione esterrefatta mi si disegnava sul volto.

“Prego?”

“Si bhe, a volte, anzi, quasi sempre rispondi male a chiunque ti ponga anche una semplice domanda” rispose lui imbarazzato, mettendosi una mano dietro la testa e abbassandola.

“Ti da fastidio?” chiesi.

Mi guardò sorpreso da quella domanda.

“Certo che no…solo che, ecco, mi sarebbe piaciuto sapere il perché”

Lo fissai per alcuni istanti pensierosa, prima di alzarmi e scrollarmi di dosso la polvere della terra ed avviarmi verso il mio cavallo.

“Non penso siano affari tuoi Ash”

“Ma…”

“Ho detto che non sono affari tuoi Ash!”

Mi seguì, lo percepii dal rumore che dell’erba calpestata sotto i suoi passi.

“Perché te la sei presa adesso?”

“Non me la sono presa!”

“Si invece! Ti conosco Mis…”

“TU NON MI CONOSCI AFFATTO!” gridai voltandomi come una furia verso di lui. Lo spaventai, o comunque lo sorpresi, perché rimase impietrito dal mio sfogo, restando a fissarmi sconcertato.

“Scusa…” sussurrai abbassando sconfitta la testa. Mi sentivo a disagio. Tra tutto quello che avrei desiderato c’era anche la speranza di non ferire mai Ash con il mio comportamento, ed ora, quella semplice speranza era sfumata sotto quelle grida.

Non disse niente, sentii solo nuovamente i suoi passi, e pochi istanti dopo mi ritrovai stretta fra le sue braccia, sorpresa da quella reazione improvvisa. Mi sarei aspettata qualsiasi altra cosa, che si voltasse e se ne andasse o chissà, che mi tirasse addirittura uno schiaffo, ed invece, prendendomi completamente alla sprovvista mi aveva abbracciata, affondando il viso nell’incavo del mio collo.

“Mi dispiace…”

No. Non era lui quello a doversi scusare. Sentire la sua voce tremare mi ferì più di qualunque altra cosa potesse avvenire davanti a me. Sarei rimasta più scottata dal viso di Ash oscurato dalla tristezza che all’intero mondo impreparato di fronte alla distruzione.

Cercai di trattenere a stento le lacrime, ma i flebili singhiozzi che mi scuotevano alle spalle non mi lasciavano via di scampo. Scoppiai a piangere senza ritegno, aggrappandomi come una bambina alla maglia di Ash, mentre lui, silenzioso aumentava la stretta, come a volermi dire che no, lui non se ne sarebbe andato. Che sarebbe rimasto accanto a me.

Per sempre


*


Mi asciugai il sudore dalla fronte. Il tempo stava volgendo al caldo, segno che ormai l’estate era alle porte. Lasciai cadere la spada a terra e mi diressi verso il piccolo torrente che scorreva vicino a dove Jared aveva deciso di piantare le tende per passare la notte.

Pochi istanti più tardi venni raggiunta da Geremy, il figlio adottivo di Jared, un ragazzo della mia stessa età con un’innata capacità di combattimento, ed anche una spiccata capacità di farmi imbarazzare per i suoi timidi atteggiamenti di approccio che alla vista di qualsiasi altra persona potevano risuonare come prese in giro. Ma per me suonavano come qualcos’altro.

Amore

“Sei stanca?” mi chiese vedendomi intenta a rinfrescarmi il viso con l’acqua fredda.

“No…solo accaldata” risposi io senza guardarlo.

“E’ normale…è tutta mattina che combattiamo, una bella pausa ci voleva”

“Gia…”

“Posso farti una domanda?” mi chiese improvvisamente ed io, ignara, mi limitai ad annuire, sollevando la testa.

“Perché continui a sperare nel suo ritorno?”

Mi prese alla sprovvista. Sapevo che Jared gli aveva raccontato tutto ciò che era successo a palazzo, di come mi fossi salvata grazie al tempismo di Ash nel portarmi via e di come, lui stesso, fosse sparito senza lasciare traccia.

“Come?”

“Hai capito bene…continuare a rincorrere un sentimento sbagliato…cercare vendetta…non ti farà solo star male? Perché continuare ad aggrapparsi al suo ricordo?”

“Ash non è un ricordo” dissi mestamente.

“Come fai ad esserne sicura? Cosa ti fa andare avanti in questa follia?”

Guardai l’acqua scorrere limpida e sospirai alzandomi.

“Voglio dare una ragione alla sua scomparsa…finchè avrò vita…stanerò chi ha ucciso i miei genitori e ha portato via Ash…non mi darò pace finchè non avrò dato un nome a questo dolore”

“Misty…”

“Non potrò andare avanti se non saprò di aver portato a termine il mio lavoro…l’ho giurato a me stessa…avrei vendicato le persone che amavo…combattendo in loro nome”

Mi guardò in silenzio per qualche istante prima di sospirare e abbassare lo sguardo, stringendo i pugni, quasi dentro di lui stesse provando sentimenti contrastanti.

Rabbia

“Io…non potrei andare bene?”

Mi resi solamente conto pochi attimi più tardi di quello che stava succedendo.

Geremy si stava lentamente avvicinando a me, potevo sentire il suo respiro sul mio viso, ed il mio corpo era completamente paralizzato da quegli occhi talmente azzurri da sembrare fatti di ghiaccio. Un ghiaccio che però ardeva.

“…Geremy?” sussurrai rapita da quello sguardo serio.

Pochi centimetri e le sue labbra avrebbero sfiorato le mie. In un bacio che non volevo…ma che forse, mi avrebbe fatta andare avanti.

“Quello non è un corpo che galleggia?” disse improvvisamente Geremy distogliendo gli occhi da miei ed indicando un punto imprecisato del fiume.

“Un corpo che galleggia?” d’istinto mi voltai verso il punto da lui indicato

Non so per quanto tempo rimasi pietrificata di fronte a quella sagoma scura che galleggiava senza peso nel fiume. Ricordo però perfettamente di come mi sia messa a correre verso quella figura, implorando tutti gli dei possibili di trasformare quell’angoscia che provavo in qualcos’altro, che quella persona non fosse chi pensassi, perché non poteva essere vero. Non doveva esserlo.

“Misty! Che diavolo stai facendo? Hai la cintura e la fodera della spada! Affogherai!”

Ignorai le parole di Geremy, nella mia mente si stava affacciando sempre più il terrore che quel momento fosse un incubo, o un sogno.

“No…ti prego…” sciolsi l’imbragatura della cintura tuffandomi in acqua e nuotando con tutte le mie forze verso quel corpo, lottando contro la corrente che andava via via allontanandomi da quella sagoma.

Improvvisamente uno spostamento più feroce dell’acqua portò il viso di quella persona a galla e fu in quel momento che il mio respiro si mozzò, sparendo di colpo.

Un viso che per troppo tempo avevo scacciato, per paura di dover affrontare quel dolore, un dolore che anche adesso rischiava di lacerarmi l’anima. Quei capelli corvini sbarazzini e quell’aria da ragazzo spavaldo quale non era mi fecero venire le lacrime agli occhi.

Era lui…

“ASH!”

Riuscii con un ultimo sforzo ad aggrapparmi al suo corpo trasportato dalla corrente e a riportarlo con estrema fatica a galla.

Non mi curai di nient’altro se non di lui, gli toccai il viso schiaffeggiandolo piano e continuando a pronunciare il suo nome come un mantra, forse più per me stessa che per lui.

“Oh mio dio!” esclamò Jared avvicinandosi di corsa a me e ad Ash, inginocchiandosi e cercando anch’esso di farlo riprendere.

“E’…è vivo?”

Avevo paura, paura della risposta, paura che si voltasse verso di me e scrollasse la testa dicendo quelle maledettissime parole che avevo già sentito innumerevoli volte da quel giorno.

“Mi dispiace Misty”

Invece…

“Il cuore batte ancora…”

Lo guardai pietrificata. Ci misi un po’ a rendermi effettivamente conto delle parole di Jared. Il suo cuore batteva. Era vivo…era vivo.

Non so cosa successe nei secondi successivi a quella presa di coscienza. Ricordo solo vagamente il pugno di Jared colpire forte l’addome di Ash e lui tossire tutta l’acqua ingurgitata e riaprire lentamente gli occhi.

Quanto mi erano mancati quegli occhi. Quel castano intenso che mi faceva sciogliere come neve al sole. Li amavo.

Lo amavo

“Ash…”

“Misty…cosa…?”

Non gli diedi tempo per finire la frase, mi buttai su di lui scoppiando a piangere come una bambina, mentre sentivo le braccia di lui timide stringermi gentilmente, inebriandomi di un tepore che fino a quel momento stavo trasformando in un ricordo.

“Sei vivo! Sei vivo! E ti ricordi di me!” singhiozzai senza tregua, mentre lui più lucido mi accarezzava i capelli. Non m’interessava se poco distante da li ci fosse Jared che tossiva insistentemente, probabilmente pensando che per un cavaliere quale ero – almeno nella sua testa – quello non era l’atteggiamento più consono.

Ma non mi sarei mai limitata ad una stretta di mano, una pacca sulla spalla o qualsiasi altra stupidaggine che si riservavano gli uomini quando erano tra amici.

Lui era Ash, il mio Ash, ed era li, tra le mie braccia, e respirava, rideva.

Vivo

“Hai intenzione di tenerlo li a terra ancora per molto?”

Mi ricordai solo in quel momento di Geremy, e presa da un qualche impulso strano mi staccai veloce da Ash mettendomi in ginocchio e lasciando che si mettesse seduto facendo leva sui gomiti.

“Non cambi mai eh? Sempre impulsiva”

La Misty di un tempo gli avrebbe risposto a tono, magari dandogli qualche botta, ma ero completamente frastornata da quella situazione, troppo felice per pensare ad una vendetta fisica su di lui.

“Stupido” mi limitai a rispondere arrossendo lievemente.

E forse, in quella calda giornata afosa per la prima volta riuscii a sorridere nuovamente come un tempo. Perché quel giorno, il mio cuore era tornato a battere, insieme alla mia anima…


CONTINUA…

5 commenti:

Anonimo ha detto...

é troppo dolce, giuro ke mentre l'ho letta mi stavo per scioiere !!!!!! sigh ,peccato ke Ash non esista davvero.
6 grande Ya-chan

ery ha detto...

°-° veramente l'ho scritta io....XD cmq grazie
by kogarashi

Yachan ha detto...

Modificato...almeno così si dovrebbe notare meglio l'autore della fic ^^ (speriamo XD)

ery ha detto...

XD no ma fa mica niente XDDDDD tranqui

Anonimo ha detto...

skusa ery colpa mia !!!
Ti supplico continuala è una delle mie preferite!!!!!!!!!