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12 ottobre 2008

Fiction in corso: Cap. 12

Ciao! Eccomi con una nuova grafica e un nuovo capitolo, naturalmente XD Grazie infinite a Sumi-chan per il layout! ^o^
Ho scelto questo modello di grafica per ampliare lo spazio di scrittura ( non mi piace vedere tutto striminzito °_°' )
Ma va be', passiamo alla storia. Se pensate che il vostro compagno di classe, possa essere un perfido dominatore del fuoco, allora siete già dentro la storia! XD

BLUE BIRD ILLUSION

Cap. 12


- Ascolta, l’unico modo per realizzare un mondo migliore è quello di fare come me, unirti al Team Acqua. Il capo, ti accetterà molto volentieri. E’ anche per questo che sono qui. Ti offro l’opportunità di salvarti…accetta la mia proposta- gli allungò la mano- Vieni con me. Come ai vecchi tempi…
Misty lo fissò sorpresa e rimase in silenzio, mentre gli altri ragazzi la guardavano preoccupati.
“Ma che sta succedendo?”- pensò confuso Ash.
“Non vorrà mica accettare?”- pensò preoccupata May.
“Misty…non lo fare”- Melody guardò la ragazza.
- …Misty- disse Brock.
La ragazza chinò la testa e poi la rialzò, con uno sguardo più deciso.
- Non m’interessa- disse lei. George la guardò sorpreso- Non vorrò mai unirmi al Team Acqua. Io ho già il mio Team- indicò i suoi compagni- Ricordi? Il Team Luce…noi salveremo per davvero il mondo!
I suoi amici sorrisero sollevati. Brock la guardò e fece un cenno di consenso. Misty non aveva intenzione di abbandonarli.
- Giusto!- disse May- Noi non ci arrenderemo!
- Lotteremo per i nostri ideali!- disse Dawn.
- E per le persone che credono in noi!- disse Melody.
- Non te l’aspettavi, eh?- disse Brock sorridendo al ragazzo- Come vedi, siamo riusciti a creare un gruppo per davvero unito e ora siamo in grado di sconfiggere i nostri nemici.
- Tsk, che assurdità- disse il ragazzo castano- Non siete cambiati per niente tu e Misty.
- George, sei ancora in tempo per tornare nel gruppo- disse Misty avanzando di un passo- Lascia il Team Acqua, è l’unico modo per salvarti. Insieme a te, questa volta ce la faremo, te lo prometto.
Il castano chinò la testa.
- Ah sì? Dici che ce la faremo?- scosse le spalle- Dici cose assurde come al solito, Misty. Sei rimasta debole come prima, cosa speri di ottenere?- la guardò- Bene, se non accetti la mia proposta- alzò il braccio- non mi resta che eliminarti- lanciò subito un attacco.
Misty si scansò in tempo per evitarlo.
- Andiamo, fammi vedere quanto forte sei!- le urlò il castano.
- Io non voglio combattere contro di te! Anche se sei dalla parte dei cattivi, io continuo a credere che sei rimasto buono dentro.
- Che illusa…Io sono cambiato. Non sono più la stessa persona che conoscevi- disse il ragazzo e si guardò intorno- Se non ti decidi a combattere, mi vedrò costretto a prendere dei rimedi- fece un cenno agli altri due ragazzi dietro di lui.
Questi due mossero le braccia simultaneamente e dei getti d’acqua sbucarono dalla terra, ricoprendo i compagni di Misty e imprigionandoli.
- Ma cosa…?!- disse Dawn- Non riesco a muovermi!
- Com’è possibile se è solo acqua?- disse Ash sorpreso, tentando di liberarsi.
- Ti sbagli, si tratta di acqua-controllo- spiegò George- E’ in grado di bloccare i nemici e stritolarli se necessario.
- Lasciali andare! Loro non c’entrano niente!- disse Misty.
- Forse…ma non mi lasci alternativa.
- Ahhh- si lamentò Melody, sentendosi sempre più stringere a sé.
- N-non riesco…- tentò di dire Brock- A liberarmi…
- No…non farlo…- Misty scosse la testa sentendo le voci dei suoi compagni- Basta!- tentò di liberarli, ma era inutile.
- E’ inutile che ti affanni Misty…non puoi fare niente. Dì addio ai tuoi amici.
- Io…io non posso permettertelo…- tentò di lanciargli un attacco d’acqua, ma risultò andare a vuoto.
- Tutto qui?- disse George rimanendo impassibile- Mi deludi Misty. Peccato- mosse le braccia insieme ai suoi compagni e Brock e gli altri si sentirono sempre più soffocare.
- Nooo!- gridò Misty.
Dei getti di fuoco colpirono i compagni del castano e per poco lui stesso. L’acqua-controllo sui ragazzi svanì nello stesso momento, facendoli accasciare a terra.
- Ma cosa?- disse sorpreso George e poi vide il ragazzo dai capelli neri con il fiatone.
- Ash!- esclamò Misty.
- C’è n’è voluto di tempo, ma sono riuscito a liberarmi dalla vostra tecnica.
- Ma come…hai fatto?- disse George.
- Semplice, ho già visto questa tecnica in passato, anche se non l’avevo mai provata su me stesso- George notò il vapore che usciva dal corpo del ragazzo.
- …sei un dominatore del fuoco…- guardò Misty- Hai come compagno un dominatore del fuoco!
- Be’, e con questo?- disse Ash, che ormai si stava abituando a essere guardato di traverso dai dominatori dell’acqua.
- Ascolta George, non è come credi…lui non- tentò di dire Misty.
- Non posso crederci! E poi dici di voler salvare il mondo! Dici che dovrei unirmi al tuo Team, quando con te c’è un dominatore del fuoco!
- E’ vero, è un dominatore del fuoco, ma questo non cambia le cose. Se tu mi ascoltassi, capiresti com’è la situazione…
- No, ho già capito abbastanza…- la guardò arrabbiato, poi guardò Ash- Questo “essere” deve essere eliminato per prima!- lanciò un tornado d’acqua verso Ash.
- No, fermati!- Misty corse da Ash e si mise davanti a lui- Se devi colpire qualcuno, colpisci me allora!
- M- Misty!- disse sorpreso Ash- Che stai facendo!
- Non permetterò che faccia ancora del male ai miei compagni!
Il tornado sembrò andare contro Misty, ma invece si sciolse a pochi centimetri da lei. Le gocce d’acqua sospese in aria, caddero a terra, come una piccola pioggerellina. Misty aprì gli occhi e guardò sorpresa il castano, con ancora il braccio sospeso in aria. Lui la guardò con uno strano sguardo, tra l’incredulo e il triste. Abbassò il braccio lentamente. Si voltò e se ne andò, seguito dai suoi due compagni.
- George…non andartene!- gli gridò lei, ma fu inutile. Era già scomparso.
Lei si lasciò cadere sulle ginocchia. Brock la raggiunse e gli appoggiò una mano sulla spalla.
- Misty…non puoi farci più niente.
La ragazza non rispose.

≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈

- Incredibile- disse May- Pare proprio che tutti i dominatori dell’acqua, siano nostri nemici.
Il gruppetto era seduto intorno al fuoco, mentre Brock sistemava i piatti nello zaino, dopo che tutti avevano già mangiato.
- A me fa male ancora la spalla- disse Dawn toccandosi la spalla e movendola- Quell’acqua-controllo era davvero spaventoso.
- Mi domando se Misty sappia utilizzare quella tecnica- disse Melody.
- Già, è una dominatrice dell’acqua- disse Ash rivolto a Brock- Perché non è riuscita a contrastarla?
- Misty la conosce, ma non l’ha mai utilizzata- disse Brock- Perché è una tecnica proibita nel Paese dell’acqua. Infatti pare che la utilizzino solo quelli del Team Acqua.
- Perché dovrebbe essere proibita?- chiese Dawn.
- Quella tecnica può diventare letale, se utilizzata per scopi malvagi. Dovete sapere che le tecniche d’acqua solitamente non venivano utilizzate per uccidere, ma principalmente per bloccare il nemico o renderlo inerme. Per questo motivo, tecniche come l’acqua-controllo venivano considerate proibite.
- Oh- disse Dawn- Certo che il Paese dell’acqua ha davvero molte regole.
- Be’ anche gli altri Paesi hanno le loro leggi, non sono poi così diversi dal Paese dell’acqua.
- Sì, ma non così rigide.
- Piuttosto, non mi sarei aspettata che proprio il vostro ex-compagno ci attaccasse- disse May.
Brock la guardò e sospirò.
- George non era così quando l’ho conosciuto. Era allegro e simpatico, certo non era molto forte, ma credeva nelle parole di Misty- spiegò lui- Lui e Misty sono scappati insieme dal Paese dell’acqua, proprio per cambiare la situazione. Li ho incontrati all’inizio del loro viaggio ed insieme abbiamo creato il Team Luce. Però…- chinò la testa- è cambiato da quando abbiamo incontrato nel nostro cammino il Team Acqua. Pare che le loro parole gli abbiano fatto il lavaggio del cervello, da decidere di lasciarci per andare con loro.
- Non è stata una bella cosa- disse Dawn- Misty come ha reagito?
- Mh…non tanto bene- scosse la testa- Lei e George si conoscevano da anni. Anche se sapeva che non sarebbe tornato, non l’ha ancora accettato.
Ash guardò il ragazzo bruno e poi diede uno sguardo dietro di sé. Misty si era allontanata dal gruppo quasi mezz’ora prima e non era ancora tornata.


≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈
- Be’, che ne dici allora?- disse una ragazzina dai capelli color arancio.
- Mh…dico che è una pazzia, Mist- disse il ragazzino castano.
- Allora fa come vuoi- incrociò le braccia- Io ho intenzione di andarmene da qui.
- Aspetta. Hai pensato a come farai?- tentò di dissuaderla- Le mura che ci circondano sono molto sorvegliate e il Presidente non ci lascerà scappare facilmente. Ci catturerà e ci punirà.
- Non m’interessa- si alzò in piedi- Che faccia quel che vuole. Io non ho intenzione di rimanere qui a non far niente.
- Mist, nella tua posizione non puoi permetterti di fare altri errori. Ti tengono sottocontrollo per evitare che tu faccia altre pazzie.
- Ascoltami George, io non lascerò che il Paese del Fuoco faccia ancora del male. Sono morte già tante altre persone. Non posso restare a guardare- strinse forte i pugni- E il solo modo è quello di andarmene da qui e diventare più forte. Qui non riuscirò mai a diventare più brava.
- Ma non sai cosa ti aspetta là fuori- il ragazzino cercò ancora di farla ragionare- Solo stando qui saremo al sicuro.
- Lo credi davvero?- lo guardò- Io non credo più nella giustizia di questo Paese. Finiremo per essere uccisi tutti. Tu stesso mi hai dato ragione l’ultima volta. Ma…- si voltò- se hai paura, puoi restare qui. Io non ti costringerò a seguirmi. Mi hai già aiutato altre volte, a nascondermi quando le guardie mi cercavano, a camuffarmi da maschio per entrare nella scuola e mi sei rimasto vicino quando tutti hanno iniziato ad evitarmi. Non voglio più coinvolgerti nei miei problemi- il ragazzino l’afferrò per il braccio.
- No, aspetta. Non posso lasciarti andare da sola- sospirò- La verità è che mi terrorizza quello che c’è fuori. Ho paura di dover rincontrare un dominatore del fuoco- rabbrividì, ricordando l’ultima volta che ne aveva incrociato uno- Non sono ancora in grado di difendermi, sono debole e mi sconfiggerebbero subito…ma hai ragione, non voglio più scappare. Voglio diventare anche io più forte e difendere le persone importanti per me. Voglio vendicare la gente che è morta. E voglio restare al tuo fianco a combattere, come abbiamo sempre fatto.
- Perfetto- sorrise- Sapevo che non mi avresti delusa George. Vedrai, te lo prometto, una volta fuori di qui diventeremo un team formidabile e sconfiggeremo il Paese del fuoco.
- Credi davvero che ce la faremo? In fondo, siamo ancora due ragazzi e neanche tanto esperti con il dominio.
- Abbi fiducia in me! Ricorda che hai da fronte la formidabile Misty!
- Già…la formidabile casinista Misty- ridacchiò lui.
- Ehi!
- Eh eh.

Misty accucciò la testa sulle sue ginocchia. Il vento soffiava leggero. Le foglie degli alberi venivano scossi.

- Che storia è questa?!- disse la ragazzina.
- Me ne vado- disse lui serio.
- Te ne vai dove?- chiese un ragazzo dalla carnagione scura.
- Via…In un posto dove potrò veramente diventare qualcuno.
- Ma che stai dicendo?- disse la ragazzina- Il tuo posto è qui con noi, con me e Brock! Ricordi? Dobbiamo sconfiggere il Paese del Fuoco.
Lui scosse la testa.
- Mi spiace ma…non potrai più contare sulla mia partecipazione.
- Però…come? Credevo che…- tentò di dire lei e poi notò qualcosa. Un gruppetto di persone non tanto lontani da loro- Non mi dire che te ne andrai con loro! Non devi dare retta alle loro parole, sono solo bugie! Ti stanno mentendo! Torna in te George!
- Se non comprendi la mia scelta, non possiamo più viaggiare insieme- si voltò per andarsene.
- No, aspetta! Non è con loro che devi andare!- disse Brock, anche lui deciso a dissuaderlo- Abbiamo iniziato a viaggiare insieme, perché abbiamo entrambi un unico scopo. Con loro non otterrai quel che cerchi!
Ma il ragazzo non si voltò, né disse niente. Si allontanò, lasciando dietro i due ragazzi increduli.

- Non te ne andare! George!- gridò Misty.

- Misty?
- …eh?- si svegliò di soprassalto.
- Ti eri addormentata?- chiese il ragazzo.
Lei lo guardò, poi tornò a stringersi alle ginocchia.
- Stavo solo ricordando vecchi episodi…- rispose lei.
Il ragazzo la osservò. Era la prima volta che la vedeva così…così vulnerabile…non come durante le battaglie, non come ad un passo dalla morte, solo…debole dentro.
Era strano vederla in quelle condizioni. Non credeva che l’aver rivisto un vecchio compagno di viaggio, la riducesse così. Non credeva neanche che lei ci tenesse così tanto ad una persona. Credeva invece che lei non riuscisse ad affezionarsi ad una persona, scorbutica e diffidente com’era.
Però quel giorno, aveva avuto la dimostrazione del contrario.
Che fare ora?
Quello era un ottimo momento per attaccarla. Era sola, era sera inoltrata, c’erano solo loro due in quella radura e lei era così triste da non preoccuparsi di chi le era intorno, né che lui era alle sue spalle.
Sarebbe bastato un colpo, veloce, alla schiena e nessuno si sarebbe accorto di niente, non avrebbe avuto neanche tempo per reagire. E la sua missione si sarebbe finalmente conclusa. Sarebbe tornato alla nave vittorioso. Avrebbe ripreso con le sue solite missioni e non avrebbe dovuto fingersi buono davanti agli altri.
La sua mano indietreggiò, come per prepararsi a colpirla proprio dietro il suo collo, lasciato scoperto dalla sua posizione.
Un colpo e sarebbe tutto finito…
La sua mano si mosse velocemente, mentre l’ignara Misty se ne stava aggrappata alle sue ginocchia, immersa nei suoi pensieri e senza voltarsi dietro.
- Be’, e come si chiamerebbe questo ragazzo, allora?- Misty si voltò, vedendo il ragazzo lasciarsi cadere accanto a lei e incrociando le gambe- Non mi hai ancora raccontato di lui.
- E a te da quando interessa?- chiese lei diffidente.
- Da quando faccio parte del tuo gruppo- la guardò- Prima di dovermelo trovare di fronte, vorrei saperne qualcosa di più.
Lei lo guardò, poi tornò a fissare l’erba ai suoi piedi.
- Chi è? Non lo so più neanche io, da un bel po’ di tempo. Prima che si unisse al Team Acqua, era un ragazzino come tanti, ed era il mio migliore amico. Era grazie a lui, se la mia vita a Cerulean City era meno pesante. Avevamo iniziato ad allenarci insieme di nascosto, anche se sapeva che se qualcuno l’avesse visto con me, sarebbe stato punito. Ed era stato lui a darmi l’idea di un gruppo di eroi che avrebbero sconfitto i cattivi. E quando siamo scappati da Cerulean City, per formare il Team Luce, eravamo decisi a compiere la nostra missione.
- Se è come dici tu, perché si è unito al Team Acqua? Non mi è sembrato così amico, quando ti ha attaccato.
- George è una brava persona!- lei si voltò verso di lui- Lo conosco da tanti anni e so quel che dico! Non avrebbe mai fatto male ad una mosca. Per lui il valore dell’amicizia era molto importante. Era una persona di cui fidarsi ciecamente.
Lui la guardò un po’ incerto, mentre la ragazza abbassava lo sguardo.
- E’ solo che…i nostri ultimi scontri con i nemici, si erano fatti più cruenti e pericolosi. All’inizio si trattava di qualche battaglia, niente di più. Ma man mano che si diffondeva il nostro nome, venivamo attaccati più spesso. Eravamo solo tre persone e non riuscivamo sempre ad uscirne indenni- sospirò- George non era tanto forte, gli era ancora difficile dominare l’elemento dell’acqua. Ed era forse quello che lo angosciava. Fino a che…nell’ultimo scontro, ci imbattemmo con un dominatore del fuoco che ci aveva circondato dal fuoco. Eravamo spacciati, ma all’ultimo istante siamo riusciti a scappare. E’ stato lì che George ha iniziato a comportarsi in modo strano, era sempre agitato e nervoso. Sussultava ad ogni rumore ed aveva smesso di sorridere. Essere ad un passo dalla morte, era stato troppo per lui- con le mani toccò l’erba sotto di lei- Poi un giorno incontrammo uno del Team Acqua e iniziò a mettergli strane idee in testa. Ed è così, che alla fine decise di unirsi a loro- la sua mano si fermò ed afferrò un ciuffo d’era, stringendolo forte- Se solo fossi stata più attenta, se solo me ne fossi accorta prima, io…
- E’ inutile crucciarsi per questo- disse la voce del ragazzo, sorprendendo Misty che si voltò per guardarlo- Non puoi rimpiangere il passato, forse le cose non sarebbero cambiate neanche volendolo. Gli eventi sono destinati ad accadere- disse lui con uno strano sguardo negli occhi- Non si può sfuggire al proprio destino.
- Che vuoi dire?
- Lui ha fatto la sua scelta e non è compito tuo farlo tornare.
- Che dici!- disse lei irritata- Non posso mica fare finta di niente e lasciarlo nelle loro mani!
- Non puoi salvare tutti!- lui la guardò con uno sguardo ancora più serio- George deve essere in grado di capirlo da solo cosa fare. Non puoi continuare ad inseguirlo, sarebbe da sciocchi e una perdita di tempo. Se ha fatto la sua scelta, lascialo andare.
- Tu non capisci- disse Misty arrabbiata- Non si tratta solo di George. Quando si è creato il Team Luce, mi sono ripromessa di proteggerli a qualsiasi costo- chinò la testa- Se la situazione si dovesse ripetere con qualcuno di voi, io…- strinse forte i pugni e lo guardò decisa- io non me ne starò certo con le mani in mano. A costo di impiegarci un secolo, io vi riporterò indietro.
Il ragazzo fissò gli occhi della ragazza e questo gli provocò una strana sensazione. E non solo perché lo aveva incluso nel gruppo, senza commenti di disprezzo.
- E se…e se non volesse più? Se quella persona non volesse tornare? E se facesse qualcosa di sbagliato e se ne andrebbe? Lo seguiresti comunque?
Nella sua voce c’era un filo di rabbia e incertezza, quasi non si riferisse più a George, né agli altri compagni, ma a lui. Gli occhi del ragazzo guardavano quelli di Misty, chiaramente nel panico dopo le sue stesse parole, mentre lo sguardo di lei lo scrutava con curiosità.
- Io credo in ognuno di voi- disse Misty con un tono di voce più calmo- Qualsiasi errore uno faccia, c’è sempre il perdono. Io non lascerò che i miei compagni se ne vadano- sfiorò la mano del ragazzo- Qualsiasi errore sia…
Al contatto della pelle della ragazza, il moro ritrasse la sua mano quasi come se fosse stato preso da una scossa.
- Stai mentendo…- chinò la testa, con i ciuffi dei suoi ribelli capelli neri che gli coprivano la vista- Lo dici solo perché hai bisogno di loro. Perché sai di non farcela senza i tuoi compagni. Sei solo un egoista.
Misty rimase perplessa alle parole del ragazzo. Parevano dette con uno strano tono di voce. Lei chinò la testa da un lato.
- Forse…forse hai ragione. Per la prima volta riesco a stare bene insieme a delle persone e inconsciamente non voglio che se ne vadano. Ma credimi, se avessi la certezza che stare nel gruppo li facesse stare male, io li lascerei andare- chiuse gli occhi e gli riaprì- E io so, che George vuole tornare, per questo non mi do per vinta.
- Eh, sembri così convinta delle tue parole- lui alzò lo sguardo, con un mezzo sorriso.
- Se non lo fossi, non potrei mantenere le promesse che ho fatto- socchiuse gli occhi- Ash…
- Mh?
- So che può suonare strano, detto da me…- sviò il suo sguardo, un po’ imbarazzata- Non te ne andare…
Ash spalancò gli occhi.
- So che sei qui da poco tempo e che non ti ho reso la vita facile, ma…ormai sei divenuto parte del gruppo, hai dimostrato di essere in gamba e generoso, e noi abbiamo bisogno di te. Anche May sta iniziando a prenderti in simpatia. Non sopporterei di perdere un’altra persona…- lo guardò molto imbarazzata. Per lei, dire quelle parole era molto difficile.
Il ragazzo ascoltò attentamente, molto confuso. Non solo la ragazza lo considerava importante per il gruppo, ma anche non voleva che se ne andasse. La guardò attentamente, come per individuare nei suoi occhi una traccia di incertezza, come se stesse mentendo. Ma invece i suoi occhi cristallini, erano decisi, pensava davvero quello che aveva detto.
Questo, invece di renderlo felice, lo faceva star male.
Lei credeva davvero in lui. E lui…
- Ash?- il ragazzo alzò lo sguardo- Qualcosa non va? Ho detto qualcosa di sbagliato?
- N-no- chinò il capo, non riuscendo più a guardarla negli occhi. La sua testa stava esplodendo dai pensieri che lo stavano tormentando.
Ricordava in lontananza le voci dei suoi maestri…li vedeva ripetere in tono serio e brusco…i sentimenti sono inutili, non servono…solo l’odio e la rabbia sono i soli sentimenti che devi provare…amicizia e robe simili sono solo d’intralcio nelle missioni…ricorda Ash, mai mostrare debolezze…
Senza rendersene conto il suo corpo aveva iniziato a tremare.
Spalancò gli occhi. Sentì su di sé, le braccia di Misty che lo stavano stringendo.
- M-Misty…?- tentò di dire lui, con il cuore che iniziava a battere più veloce.
Lei non parlò, ma il suo viso era appoggiato alla spalla di lui.
Per alcuni minuti lui non fiatò, sentendosi però rigido nel corpo e impossibilitato a fare qualche movimento.
- …Misty?- ripeté, sentendo come se fosse passata un eternità.
Mosse con discrezione la testa di lato, in modo da riuscire ad intravedere il volto della ragazza. Scoprì allora che si era addormentata, con le ciglia bagnate da qualche lacrima.
Provò una strana sensazione nel vedere ancora una volta un volto nuovo della ragazza e sentì che si sarebbe pentito di quello che stava per fare, ma per una volta…solo per una volta…diede retta al suo cuore e la strinse tra le braccia. E rimase in silenzio, abbracciata a lei, in quella notte così strana…

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!troppo bello quando Ash abbraccia Misty 6 grande Ya-chan

Anonimo ha detto...

la penso uguale a ya-chan!questo credo sia il capitolo più bello!!!il pezzo finale è bellissimoooooooooooooooooo!!!6 bravisssssssssima!!!^^
emilia

Yachan ha detto...

Ciao Emilia! Sono contenta che ti piaccia questo capitolo ^^ E' uno dei momenti in cui Ash e Misty si avvicinano uno all'altro e imparano a conoscersi.
Ma sono in progetto scene più tenere *-*
Quindi continua a seguire la fic! ^^
Ciao e grazie!