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12 novembre 2010

Fic: cap. 4

Quarto e ultimo capitolo di questa breve fic. Spero che sia piaciuta, nonostante sia vecchia XP Grazie a tutti quella che l'hanno letta con piacere ^^ A presto!

THANK YOU FOR EVERYTHING
Grazie per tutto

Cap.4
Il punto di vista di Ash

Perché, mi domando io, è successo tutto questo? Forse era il destino che voleva che io incominciassi a mettere a posto i miei sentimenti.
So solo che adesso ho vicino una copia identica a Misty, ma che non è lei del tutto.
Solo quando lei potrà recuperare la memoria, potrò sapere…e mettermi il cuore in pace.
Brock: Ash, siamo arrivati finalmente!- disse felice.
Dopo esserci fermati a casa mia, eravamo partiti il giorno seguente verso la casa di Misty, a Cerulean City.
Ash: Misty, sei arrivata a casa- dissi.
Misty:…
Brock: Allora, ricordi qualcosa?
Misty:…no.
Brock: Beh, i cambiamenti non vengono all'improvviso, ci vorrà un bel po'.
Ash: Hai ragione. Adesso andiamo alla palestra, le sue sorelle saranno di sicuro lì.
E difatti non mi sbagliavo. Erano impegnate nella loro ennesima esibizione di nuoto sincronizzato.
Aspettammo che lo show terminasse, cercando di tenere a bada Brock e poi andammo da loro.
Lily: Guardate chi c'è!- disse rivolta alle altre sorelle.
Daisy: Misty!- ci andò incontro.
Violet: Come stai?
Misty:…chi siete?
Tutte tre furono fulminate da un fulmine a cielo sereno, e non era stato Pikachu.
Daisy: Come puoi esserti dimenticate di noi, sorellina?
Lily: Questo è terribile!
Violet: Sicura di non ricordarti di noi?
Misty:…no…
Violet: Ma siamo Daisy, Lily e Violet, io. Siamo le tue sorelle!
Misty: ?
Brock: Ehm, forse è meglio non insistere per il momento. Si deve ancora ambientare.
Daisy: Hai ragione. Scusate se non vi abbiamo neanche salutato, è che eravamo molto in pensiero per Misty.
Ash: E' comprensibile.
Daisy ci portò nel salotto, mentre Misty continuò il giro di perlustrazione.
Daisy: Non si ricorda proprio niente?
Brock: No.
Ash: E poi insiste di essere…come si chiama? Ah sì, Kasumi.
Un altro fulmine a cielo sereno.
Lily: Co- come hai detto?- era scioccata.
Ash: Beh…che crede di essere una certa Kasumi. Perché, esiste nella realtà?
Lily: Ehm- guardò la sorella Daisy- Più o meno.
Daisy: Non so se il caso di farvelo sapere, Misty non vorrebbe mai che altri venissero a conoscenza del suo segreto.
Brock: Che segreto?
Daisy: Ehm, ehm…ecco...
Misty: Ahhh!
L'urlò proveniva dalla palestra. Tutti accorremmo a controllare.
Misty: Chi diavolo ha messo una piscina nel bel mezzo di una palestra?!
Ash: Che è successo? Che ci fai nell'acqua?
Misty: Che domande, ci sono scivolata dentro- uscì dalla piscina. Era bagnata fradicia.
Violet: Aspetta, vieni di sopra a cambiarti.
Daisy: Lily, accompagnala tu, io e Violet dobbiamo parlare con Ash e Brock.
Lily: Capisco, vieni Misty.
Misty: (A furia di sentirmi chiamare Misty, crederò davvero di essere lei!).
Non appena Lily e Misty scomparvero ai piani superiori, Daisy e Violet si rivolsero a noi.
Violet: Vi ringraziamo di esservi presi cura di nostra sorella…
Daisy: Ma adesso non c'è più bisogno che ve ne occupiate.
Violet: Ci penseremo noi a farla riprendere.
Daisy: Perciò potete riprendere il vostro cammino.
Violet: Sono sicura che questo incidente vi abbia messo fuori strada per la lega Jotho.
Daisy: Quindi potete riprendere il vostro viaggio senza preoccupazioni.
Ash: Eh? Ma io…
Brock: Noi vorremo assistere Misty, finché non recupererà la memoria.
Daisy: Credetemi, è meglio così. Misty è forte e c'è la farà anche senza il vostro aiuto.
Ash: Io non voglio andarmene senza Misty!
Brock: Neanche io!
Pikachu: Pika!
Violet: Non insistete.
Ash: Prima avete accennato ad un segreto…a che cosa vi riferivate?
Daisy: Andate, per favore- cercò di mandarci via.
Proprio in quel momento scese Misty che si era andata a cambiare.
Misty: Che succede?
Daisy: Niente, Misty. Ash e Brock stavano per andarsene.
Ash: Ma veramente…
Misty: Allora vengo anch'io.
Violet: No, tu rimani qui.
Misty: No! Perché dovrei restare con voi che non vi conosco neanche?
Lily: Capirai più avanti, per favore, lasciali andare.
Misty. No, voglio andare con loro. Non mi potete obbligare a stare qui!
Ash: Misty ha ragione. Se non vuole rimanere qui, può tornare con noi.
Lily: Non capisci che così non l'aiuterai per niente a recuperare la memoria?
Ash: Può darsi, ma preferisco che faccia quel che si sente di fare.
Daisy: Sei sicuro che sia quello che vuole veramente? Adesso è sicuramente confusa, non può capire ciò che è bene per lei. E poi vi sarebbe solo d'intralcio per voi.
Brock: Non è vero.
Violet: Noi siamo la sua famiglia, abbiamo più diritto di voi di decidere delle sue sorti.
Misty: Famiglia? Io non ricordo di avervi avuto come famiglia. La mia vera famiglia mi sta aspettando a casa!
Daisy: Mi dispiace darti questa delusione, ma non c'è nessun'altra famiglia che ti sta aspettando.
Misty: Non è vero, stai mentendo!
Violet: Che motivo avremo di mentirti? Noi siamo la tua unica famiglia.
Misty: Bugiarde! Non vi credo!- uscì di fretta e furia dalla palestra- Vi dimostrerò che avete torto. Adesso vado a casa e vi farò vedere i miei genitori!
Lily: Aspetta Misty!
Daisy: Troppo tardi, è già andata.
Ash: Ma che succede?
Violet: Se voi non vi foste così intestarditi, questo guaio non sarebbe successo!
Ash: Veramente la colpa è vostra!
Lily: Ahhh!- sospirò- Pensiamo piuttosto a fermare Misty prima che sia troppo tardi.
Brock: Qualcuno però vuole spiegarci la situazione?
Daisy: Sì, ma adesso raggiungiamola.
Uscimmo dalla palestra alla ricerca di Misty.
Ash: Dove si può essere diretta?
Violet: Sicuramente per Heart city.
Brock: Perché?
Daisy: E' lì che una volta abitava.
Io e Brock rimanemmo confusi.
Violet: Misty non è nostra sorella, o almeno non lo è di sangue.
Lily: E il suo vero nome è Kasumi.
Ash: Come?
Daisy: E' successo molto tempo fa quando eravamo ancora piccole, un giorno nostro padre stava ritornando a casa e passò per dei giardinetti. Lì incontrò una bambina tutta sola. Cercò di chiederle che cosa ci facesse a quell'ora della sera tutta soletta.
Ma lei non gli rivolse la parola, perciò pensò che prima o poi sarebbe tornata a casa.
Però la sera seguente lei era ancora li, nei giardinetti. Se ne stava in disparte dalla gente e fissava il vuoto. Nostro padre tentò di parlarle, ma lei si rifiutava sempre.
Tuttavia pian piano incominciò ad aprirsi a lui e lui le offriva qualcosa da mangiare.
Diceva di essere scappata di casa a causa di un litigio con la madre. Sapeva che prima o poi sua madre sarebbe venuta a cercarla e lei la aspettava, ma non si azzardava a tornare per prima.
Il giorno dopo la bambina era ancora là ed insisteva nel dire che prima o poi sua madre si sarebbe ricordata di lei e sarebbe venuta a prenderla. Perché sua madre sapeva che ogni tanto andava ai giardinetti della città lì vicino.
Violet: Un giorno si mise a piovere e nostro padre uscì di casa pensando alla bambina che continuava a nascondersi lì. Quando arrivò pensò che era assurdo che la bambina si trovasse ancora lì e stava per andarsene, finché non la notò riparata sotto di uno scivolo. La convinse a venire con lui all'asciutto e insieme avrebbero cercato la sua madre.
Con molta incertezza lo seguì e subito dopo nostro padre andò insieme a lei a casa sua, ma non trovarono niente.
Brock: Come, niente?
Lily: Sua madre se n'era andata. L'aveva abbandonata da molto tempo. Per Misty fu un vero shock. Mio padre allora decise di adottarla e di darle il nome di Misty. Certo, la convivenza non fu molto facile. Misty non dava retta a nessuno e se ne stava sempre in disparte.
Daisy: Nostro padre decise di insegnarle a catturare i Pokèmon e in breve Misty si appassionò. Le cose sembravano andare per il bene, ma non molto dopo i nostri genitori sono venuti mancare a seguito di un incidente d’auto.
Brock: Mi dispiace, vi abbiamo fatto rivangare brutti ricordi.
Daisy: Non importa. Però da quel giorno, Misty cambiò il suo carattere e si allenò a diventare una brava capopalestra, come avrebbe voluto nostro padre. Ci ha sempre proibito di divulgare il suo passato alle altre persone.
Brock: Come mai?
Violet: Forse temeva che una volta che l’avreste saputo, non l’avreste più voluta con voi.
Lily: Però anche noi sappiamo ben poco di tutto il suo passato, nostro padre non ci ha raccontato tutto.
Ash:…
Non mi sbagliavo mentre dicevo che conoscevo ben poco del passato di Misty, tutte queste cose mi erano completamente nuove.
Brock: Quindi quella che sta per raggiungere è la sua vecchia casa.
Daisy: Sì. Quando ci avete accennato al suo vero nome, abbiamo subito capito cosa era successo.
Violet: Evidentemente Misty ha perso solo una parte della sua memoria, diciamo che, la sua mente si è fermata poco prima dell'incontro di lei con nostro padre.
Lily: Avremmo preferito che Misty riacquistasse la memoria con calma, in modo da non stare male poi.
Tutti ci mettemmo a cercarla nei dintorni e per fare prima, ci eravamo divisi. Pikachu sentì la sua presenza e mi condusse da lei.
Misty era seduta in un angolino della casa con la testa appoggiata alle ginocchia e le braccia che le coprivano il volto.
Mi avvicinai con cautela e la sentì piangere.
Ash: Misty…anzi no, Kasumi…come va?- dissi con voce bassa.
Misty:…- non diede conto della mia presenza.
Ash: Kasumi…- provai a sedermi vicino a lei.
Misty continuava a piangere in silenzio, senza mai alzare il volto per vedermi. Mi sedetti accanto a lei.
Non sapevo come fare, era la prima volta che la vedevo così inerme, così indifesa. Sotto quella scorza da dura, si nascondeva una ragazza triste che mascherava con abilità.
Ash: Kasumi, io…
Misty: Piantala, lasciami in pace!- mi urlò dietro, senza ancora alzare la testa dalle ginocchia.
Ash:…- rimasi triste- Io volevo solo aiutarti…
Misty: Come vorresti aiutarmi?! Non capisci niente, tu! Vattene, ho detto!
Ash: Sei sicura?
Misty: Si!
Ash:…va bene- mi stavo per alzare, però mi accorsi che mi aveva afferrato per la giacchetta. Mi voltai verso lei. Continuava a tenere il volto nascosto e pian piano alzò la testa per guardarmi con gli occhi in lacrime.
Misty: No, Ash…scusami…non andartene…per favore…-disse con un filo di voce- Non lasciarmi da sola…
La guardai e mi risedetti affianco a lei senza dire niente.
Continuò a piangere, non sapevo cosa fare, come fare per calmarla. Forse con una battuta? No, sarebbe fuori posto.
Quella Misty che piangeva era la stessa che conoscevo? Quella ragazza che non mostrava segni di debolezza, dov'era? Sì, era lei, solo che quella che vedevo finalmente era veramente lei, quella che avevo avanti era la vera Misty, la stessa Misty di cui mi sono innamorato da tempo e di cui mi sentivo sempre più attratto.
Mi lasciai guidare dal cuore e l'abbraccia dolcemente senza dire niente. La sentii piangere più forte e stringersi a me.
Misty: Mi ha lasciato…- disse singhiozzando- Non le importava niente di me?
Ash: Non credo…forse chissà, non ti trovava o…
Misty: No…lei non mi sopportava…non voleva avere niente a che fare con me. E io, ho ingenuamente sperato che se me ne fossi andata, lei si sarebbe accorta della mia assenza e mi avrebbe cercato. E invece…- fece una pausa- Io sono inutile…
Ash: Questo non è vero!- dissi serio- Se non fosse stato per te…io non sarei qui adesso. Molte cose non sarebbero accadute, se non ti avessi incontrato…per questo, tu sei molto importante per me…
Misty:…grazie Ash.
Continuò a piangere per altri minuti, dopo si stancò e si addormentò tra le mie braccia. Quando me ne accorsi, l'appoggia sul letto e andai ad avvisare gli altri.
Il giorno dopo Misty si svegliò nel suo letto della sua camera, l'avevamo riportata a casa mentre dormiva. Io e Brock avevamo dormito nella stanza degli ospiti.
Misty: Mhh?- si alzò e si strofinò gli occhi per guardare meglio chi aveva intorno.
Daisy: Misty? Come va?- chiese timorosa.
Misty: Bene Daisy, grazie.
Rimanemmo di stucco.
Ash: Misty ti ricordi di me?
Misty: Certo, perché non dovrei ricordarmi di chi ha distrutto la mia bici?
Okey, era tornata se stessa, senza alcun dubbio.
Misty: Come mai siete tutti qua?- chiese smarrita.
Daisy: Non ricordi niente?
Misty: Mh…ho una gran confusione in testa…è successo qualcosa d'importante?
Lily: Non importa sorellina, l'importante che tu stia bene.
Misty: ?
Violet: Okey, ragazzi, andiamo a fare colazione. Giù in cucina è già tutto pronto.
Brock: Sì. Venite?- si rivolse a noi.
Misty: Scendo tra qualche minuto.
Brock: E tu Ash?
Ash: Mh…anch'io.
Brock: D'accordo. Vi lascio piccioncini- disse con ghigno.
Ash: Brock!- mi arrabbiai, fortunatamente Misty non aveva fatto caso a quello che aveva detto Brock, se no mi avrebbe visto arrossire.
Brock con le tre sorelle uscirono dalla stanza e chiusero la porta. Sentii i loro passi scendere dalle scale, fino a che scomparve il rumore. Nella stanza piombò il silenzio.
Misty: Hai qualcosa da dirmi?- si alzò dal letto.
Ash: Mh…non ricordi davvero niente di quello che è successo…?
Misty: Non so…forse sì…ho ricordi vaghi…ma perché?
Ash: No, niente…
Misty: A guardarti sembrerebbe che avessi fatto qualche sciocchezza- ridacchiò.
Ash:…
Misty: Che? Perché mi guardi così? E' vero?
Ash:…
Misty: Vuoi rispondermi, Ash Ketchum?- disse un po' scocciata.
Ash: Niente, niente.
Misty: Non è vero, è successo qualcosa. Sputa il rospo. Cos'è che non mi ricordo?
Arrossii. Perché mi veniva in mente solo quel bacio? Perché pensavo al momento che l' ho abbracciata? E perché lei non se ne ricordava? Avrebbe reso le cose più facili.
Misty: Ash! Mi stai ascoltando?
Ma forse era il momento giusto per cui fare il primo passo avanti.
Ash: Sì, ti sto ascoltando…
Misty: Allora, cos'è che succede?
Ash: Uhm…non te lo dico.
Misty: Che?
Ash: Segreto- sorrisi.
Misty: Ash Ketchum, ti ordino di dirmi cosa nascondi!- balzò in piedi.
Ash: Se no?
Misty: Uhm…- fece un sorriso malizioso- altrimenti ti tormenterò con il solletico- e si gettò su di me.
Cominciai a ridere, purtroppo Misty conosceva fin troppo bene i miei punti deboli, ma io non demorsi.
Misty: Allora? Me lo dici?
Ash: No- risi.
Misty: Che testardo!
Decisi di passare al contrattacco e le feci il solletico.
Anche lei non sopportava il solletico e finimmo per metterci a ridere tutte e due a crepapelle. Senza accorgercene i nostri volti si erano avvicinati ed eravamo uno sopra l'altro.
Non seppi cosa mi prese, ma decisi che quello era il momento più giusto per esprimere le mie emozioni. Spostai delicatamente un ciuffo dei suoi capelli dal viso e con la mano accarezzai il suo viso fino alle labbra. Avvicinai di più il mio viso al suo e la baciai. Forse non se lo aspettava o forse sì. Però mi sembrò che ricambiò il baciò, ma non ne ero sicuro.
Ero felice di poter finalmente baciare Misty di nuovo, senza perdite di memoria. Desideravo che il bacio durasse il più possibile, però mi resi conto che c'erano gli altri che ci aspettavano in cucina.
Decisi di staccarmi dalle sue labbra e di rimettermi seduto.
Il mio cuore batteva forte nell’aspettare la reazione di Misty che non sarebbe tardata.
Si mise seduta anche lei e cercò di non incrociare il mio sguardo. Eravamo tutte e due a disagio. Ma so che se me ne fossi andato in quel momento, tutto ciò per cui avevo lottato l'avrei perso.
La guardai dritta negli occhi. Presi coraggio e mi sforzai di dire quella frase così difficile per me.
Ash: M- Misty…
Misty: S- si?
Ash: I-io, dunque io…ecco tu…cioè noi…insomma, ti amo!- dissi rosso in faccia.
Misty mi guardò stupita come se non credesse alle proprie orecchie.
Ash: A- ehm, mi dispiace, ancora una volta sono corso un po' troppo…scusa…
Misty mi sorrise e mi abbracciò.
Misty: Non devi scusarti niente, testone.
Ash: Misty?
Misty: Anche io…anche io ti amo…
Il mio cuore sussultava dalla felicità a quella notizia. La persona che mi era rimasta finora così vicino, corrispondeva ai miei sentimenti. La strinsi più forte come se la dovessi perdere.
Ash: Ho paura di non riuscire andare più in sintonia con te, Misty.
Misty: Sciocco, e perché?
Ash: Beh, quando hai perso la memoria e poi più avanti…ho avuto paura che io non fossi importante per te…
Misty: Mh…non ricordo bene quello che è successo…comunque, non preoccuparti Ash. Il fatto che tu mi sia stato vicino per tutto questo tempo, anche quando avevo perso la memoria, significa molto per me. Ti ringrazio Ash.
Ash: Ah, non devi ringraziarmi- dissi imbarazzato.
Misty: Invece sì, Ash…per avermi sopportato fino ad adesso, per non avermi voltato le spalle ed essertene andato, per volermi bene…grazie per tutto.
Sorrisi.
Ash: Vorrei poter stare con te per sempre.
Misty: Anch’io.
Daisy: Ehi ragazzi, scendete?
Le ultime parole famose.
Ci staccammo immediatamente e ridemmo imbarazzati.
Subito dopo scendemmo a mangiare e il giorno dopo riprendemmo il cammino interrotto, verso la Lega Jotho.

FINE

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Siete i migliori.
E non mi Skadi prende ispirazione qui.
Rispetto, ammirazione, invidia.
Complimenti, una bella storia!

Ada

Anonimo ha detto...

molto carina, davvero. Mi è piaciuta, ma a parte il fatto che faceva un pò l'effetto "copione", la storia era bellissimae coinvolgente...
complimentoni!! ;)


mistyemily o Emi

Ya-chan ha detto...

X Emi:
Grazie ^^ L'effetto copione, lo so. Mi sa di averlo accennato che è vecchia. Infatti questa era una delle prime che scrivevo e che sperimentavo i vari modi di impostare i dialoghi.
Non sapevo neanche se era il caso di pubblicarlo nuovamente, ma come dire...dev'essere la nostalgia XDD

Ya-chan ha detto...

X Ada:
Grazie! E continua a seguire il blog ^^

Anonimo ha detto...

bella!molto molto carina!