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24 gennaio 2009

Fic: Cap. 15

Come avevo accennato nella Tag, ho riservato una piccola sorpresa (per chi lo gradirà). Niente di particolare, sia chiaro.
Dopo un lungo periodo di pausa, la fic Vortice riapre i battenti XD E questo è grazie a tutti i lettori della fic Vortice, che fino ad adesso mi hanno spronato, tartassato, minacciato (naah, scherzo XD) e incentivato a continuarla (un ringraziamento anche a Ery ^^). Io avrei già cestinato la storia, ma pare che sia gradita e quindi...perchè indugiare? Avete aspettato anni e questa è la rincompensa ^^
Questo capitolo è dedicato a tutte quelle persone che dal 2003 (sì, dovrebbe essere all'incirca quello l'anno in cui ho pubblicato il primo capitolo) mi hanno seguito fino ad adesso nel 2009.
E per festeggiare, mi sono presa una bella influenza XD No, non c'è da ridere ç.ç Odio l'influenza! Mi fa venire un mal di testa tremendo! XP
Ci tengo a precisare, che a causa del periodo di pausa, la fic potrebbe avere qualche discordanza nei capitoli che seguiranno rispetto ai capitoli precedenti, proprio perchè alcune cose mi sono sfuggite di mente. Consiglio a chi non ha mai letto questa fic, di leggerla dal primo capitolo (a destra troverete il link ai capitoli già pubblicati), anche se, è inutile dirlo, ci sono un sacco di errori XDD
Ma va be', passiamo alla storia...vi anticipo solo che il prossimo capitolo verrà pubblicato settimana prossima.



Cap.15

ROSSO CITY – Strada Celoria
- Bene ragazzi- disse Brock alla compagnia- Il viaggio che ci attende non è tanto lungo, ma ci impiegheremo comunque del tempo per arrivarci.
- Perché pensi che sia quello il luogo dove avverrà la battaglia?- chiese curioso Ash.
- Ho fatto delle lunghe indagini in collaborazione con Sabrina. Il punto dove si concentra di più l’energia, è…- indicò un punto sulla mappa- il Santuario di Norma.
- E’ assurdo- disse la donna in tono polemico- Il posto è isolato da anni, perché non era stato rilevato niente di prezioso o particolare. Se quello fosse il luogo giusto, i nostri tecnici se ne sarebbero accorti prima, non credi?
- Sembra che il luogo abbia iniziato a emanare questa forte energia solo di recente. Forse finora era rimasta ben segregata.
- Ci puoi spiegare per bene cosa ci attende?- chiese Nick- Sai, vorrei evitare di farmi distruggere la macchina per qualche assurdo motivo…ahi!- Mist gli aveva dato un colpetto alla testa.
- Come se la sorte della macchina, fosse la nostra priorità- commentò Mist.
- Non solo la tua macchina, Nick, ma tutta l’umanità sarebbe in pericolo- disse Brock- Quello che vi attende, come vi avevo già spiegato, non è certo una passeggiata. E’ molto probabile che incontreremo difficoltà, nemici da affrontare e…- prese una pausa- e la morte- concluse con tono grave.
Tutti rimasero in silenzio, a riflettere su quelle pesanti parole.
- Però è per questo che vi siete preparati finora- continuò Brock- E’ per una giusta causa.
Non sembrò che questo risollevasse il morale degli altri. Brock alzò gli occhi al cielo, come per rifletterci anche lui.
- Andrà tutto bene- disse Ash infine. I ragazzi lo guardarono- Non è per questo che ci hai fatto venire?- guardò Brock con un sorriso di sostegno. Lui lo guardò, poi ricambiò il sorriso con un cenno.
- Hai ragione, le probabilità di buona riuscita sono molte, l’importante è la coordinazione. Per questa missione, dovremmo andare d’accordo e lasciare le ostilità con gli altri- diede una veloce occhiata a tutti, come un avvertimento. Gli altri compresero le sue parole e chinarono la testa riflessivi.
Brock diede un occhiata fuori dal finestrino del camioncino.
- Presto raggiungeremo il confine e le nostre strade si divideranno, come accordato- diede uno sguardo a Jonny- Sono state preparate le macchine?
- Certo, come mi ha detto lei.
- Bene, i gruppi rimangono gli stessi. Ash, il tuo Pikachu rimarrà con noi, come avevamo prestabilito.
- Sì- guardò il suo Pokèmon e gli diede una carezza.
- E’ inutile dirvi che mi aspetto da voi il massimo del vostri impegno e concentrazione. La sorte di questo pianeta, dipende da noi- guardò Ash e Gary- e voi.
I due si guardarono e annuirono.
- Siamo vicini…- avvertì Jonny.
- D’accordo…si dia inizio alla missione.

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Percorrevano la strada da un po’ di minuti. Il silenzio era micidiale. Nick era alla guida della sua macchina, con accanto un altro ragazzo dai capelli neri.
C’era un silenzio snervante. Nella mente dei due ragazzi, volavano un insieme di parole che evitarono di esprimere a voce.
Perché mai erano capitati insieme? Piuttosto avrebbero preferito affrontare i nemici a mani nude, piuttosto che viaggiare insieme.
E poi, chi aveva avuto la brillante idea di metterli insieme?
- Nick, Ash…vi state avvicinando alla zona B- disse una voce da una radio- Gli altri si stanno posizionando nei luoghi prestabiliti.
- D’accordo…- rispose Nick monotono.
- Misty e Gary vi raggiungeranno dalla zona C, poi proseguirete insieme.
- Sì, lo sappiamo Jonny. Perché non ci dici invece qualcosa di più interessante?
- Oh- disse lui sorpreso- uhm…- seguì qualche secondo di riflessione- Sapete che quest’anno vincerà la squadra Rapidash?
- E da quando ti interessi di calcio?- fece Nick.
- Da questo momento- disse Jonny- Sai, sono collegato in rete…
- Potremmo trovarci in guai seri e tu te ne uscirai fuori con “be’, almeno i Rapidash hanno vinto” ??
- Credevo che fosse un argomento buono per conversare- disse lui dispiaciuto.
- Lo sport è per i perdenti, così come i tornei Pokémon- disse Nick- Meglio le gare automobilistiche.
- Già…perché perdersi l’emozionanti gare automobilistiche, di quattro macchine che si fanno un girotondo?- fece Ash con sarcasmo- Non possono certo competere con i tornei di Pokémon.
Nick lo guardò irritato. Come poteva permettersi di offendere le gare di macchine?
La stessa cosa pensava Ash di lui, come poteva permettersi di offendere i tornei Pokèmon?
- Sempre meglio che dare ordini a dei Pokémon e farli combattere come dei selvaggi.
- Sempre meglio che voler bene ad un freddo macigno senza vita, che per di più inquina.
- La macchina è essenziale per la sopravivenza dell’essere umano. Per potersi muovere nella giungla urbana.
- Esiste ancora quella cosa chiamata “camminare” e che non ti farebbe così male.
I due si guardarono con rabbia, mentre Jonny non poteva vederli, ma intuiva la scena.
- Oh…be’…mh, avete visto che bella giornata?- naturalmente, fu palesemente ignorato.
- Io non capisco come voi allenatori possiate sentirvi superiori agli altri!- ribatté Nick.
- Nessuno vuole sentirsi migliore degli altri!- disse Ash- Ma certamente allenare Pokèmon, ci vuole più impegno che stare dietro dei macchinari.
- Anche le macchine hanno un cuore! E poi, non credere che sia lodevole quel che fate- sbuffò- Allenare Pokèmon, unf, che assurdità. Io direi schiavizzare Pokémon.
- Di certo io non schiavizzo i miei Pokémon. Io ci sono molto legato. Di più che te con la tua macchina.
- Oh, ma certo. Tu sei il bravissimo maestro Pokémon, quello famoso…quello che tutti vorrebbero imitare…bravo, ma nelle altre cose fai pena. Il tuo era un mondo perfetto, perché non sei rimasto lì?
- Perché…!- fece per ribattere, poi abbassò lo sguardo- Non t’interessa.
- Non capisco cosa ci trovi in un tipo come te- disse Nick sprezzante. Ash lo guardò truce, sapeva a chi voleva riferirsi con quella frase.
- Non capisco “io” cosa ci trovi in un tipo come te!- ripeté Ash.
I due si guardarono intensamente. Poi un clacson di una macchina che gli veniva addosso, li fece tornare con lo sguardo sulla strada davanti.
- Che è stato?- fece la voce ignora di Jonny.
- Niente, un idiota che non sa come guidare- rispose Nick.
- Detto da uno che andava contromano…- commentò sarcastico Ash.
- Strano…a me non risultava nel radar una macchina- fece Jonny- Eppure dovrei vederlo se qualcuno si avvicina a voi- Ash e Nick si guardarono, giusto in tempo per sentire dietro di loro, il rumore di pneumatici sgommare e sfrecciare sull’asfalto.
- Vai, vai, vai!- lo incitò Ash, mentre vedeva la macchina che avevano incrociato prima, venirgli a tutta velocità dietro.
- Lo so, non ho bisogno che tu me lo dica!- Nick pigiò sull’acceleratore.
La macchina nera sfrecciò sulla strada, seguita dall’altra, che non accennava a rallentare.
- Tutto bene ragazzi?- disse la voce di Jonny- Non avrete investito un vecchio, spero.
- Ti sembra il momento di scherzare?!- fece Nick irritato. La macchina dietro di loro li stava alle calcagna
- Ci stanno raggiungendo- disse Ash con il viso rivolto dietro- Non potresti andare più veloce?
- Hai voglia di prendere in giro?!- in quel momento, si sentirono sbalzati in avanti e poi tornarono seduti sui sedili.
- Ci vogliono tamponare!- disse Ash.
- Ma che cavolo…come hanno fatto a trovarci??- fece Nick.
- Scusate se interrompo la vostra animata discussione…ma di cosa state parlando?- disse la voce di Jonny.
- Della macchina che ci sta inseguendo!!- dissero insieme.
- Che macchina?
- Idiota, non ti sei accorto che una macchina ci sta tamponando?!- disse Nick arrabbiato.
- Eh?
- Che cavolo stai guardando nel radar??- disse Ash al microfono- E’ da dieci minuti che ci seguono!
- Ah sì?- ci fu un rumore di attrezzi e un “waah”, seguito da una caduta.
- Jonny!
- S-scusate…ero impegnato a consultare il sito dei Rapidash…
- Jonny!!- ripeterono i due.
- Ok, ok…sto guardando nello schermo…avvisto solo la vostra posizione. Intorno a voi non c’è nessun altro.
- E quella macchina dietro di noi che ci vuole morti??
- Avete qualche problema con il Fisco?
- JONNY!
- Scusate. E’ solo che non mi aspettavo che i nemici vi avrebbero raggiunti così presto. Non ricevo neanche il loro segnale.
- Si saranno resi invisibile, o che so io!
- Forse, o…- dei suoni- scusate…- per qualche minuto non si sentì più la sua voce. Ash e Nick si guardarono confusi, mentre la loro corsa proseguiva- E’ terribile- disse finalmente Jonny- Pare che anche gli altri abbiano avuto degli imprevisti. I nemici hanno raggiunto anche loro.
- Mist come sta?- chiese subito Ash- Hai sue notizie?- Nick lo guardò e poi attese la risposta da Jonny.
- Sì, lei e Gary hanno dovuto cambiare tragitto. Ma hanno detto che riusciranno a raggiungere il posto prestabilito.
- Bene…- sospirò sollevato.
- Ehi, ehi, non è questo il momento!- disse Nick in tono di rimprovero, anche se era un po’ più sollevato- Ti ricordo che anche noi siamo nei guai! E cosa peggiore, stanno rovinando la mia macchina!
- Dobbiamo cambiare anche noi strada!- disse Ash- Solo così li semineremo.
- Ehi, non accetto ordini da te!- fece Nick irritato. Poi dopo qualche secondo di silenzio- Comunque…- disse a voce più moderata, guardando il ricevitore- c’è qualche strada alternativa Jonny?
- Certo, arrivati al paese di Sereno, girate a destra e imboccate la direzione per Bisco, poi qualche metro più avanti girate a sinistra, non al primo semaforo ma al secondo, e…
- Okey, faccio a modo mio- sentenziò Nick.
- Che hai intenzione di fare?- chiese Ash preoccupato.
- Allacciati la cintura- disse lui- E tieniti stretto.
- Eh?- non fece in tempo a finire, che Nick girò il volante d’improvviso e girò verso i campi d’erba. Poi sgommò su una pozzanghera, che sporcò il parabrezza dell’altra macchina che li aveva seguiti fuori dalla strada. Subito dopo si addentrarono dentro un piccolo bosco- S-si-cu-curo di quello che stai fa-facendo?- balbettò Ash, a causa dei sobbalzi della macchina sul terreno non spianato.
- Questa sì che si chiama strada alternativa!- disse Nick raggiante- E…no, non ho la minima idea di dove stiamo andando…ma quello è l’ultimo dei nostri problemi ora.
- Quali tra cui…voglio arrivare integro a destinazione?
- Senti, ma…non è che tu e Gary siete parenti, eh?

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- A destra!
La ruota davanti si spostò verso destra.
- Sinistra!
La ruota anteriore fece lo stesso, però a sinistra.
- Ancora a sinistra! No, aspetta, destra!
- Vuoi deciderti Gary?- fece la voce della ragazza davanti.
- Sai, è difficile essere precisi con delle persone che ci stanno puntando addosso!- rispose alterato il ragazzo dietro di lei.
- Possibile che non serva niente cambiare direzione?- fece la ragazza, guardando la strada davanti.
- Penso che non si facciano problemi a sporcarsi i loro abiti.
- Non possiamo continuare così. Di questo passo non arriveremo più a destinazione…stiamo allungando troppo il percorso.
- Hai qualche idea?
- Forse…anche se un po’ rischiosa- guardò la ricetrasmittente sul manubrio della moto- Jonny, sai se da queste parti c’è un fiume?
- Avete intenzione di farvi un bagno?
- Sì, e guarda caso mi sono portato le paperelle appresso- fece Gary ironico.
- …davvero?- disse lui ingenuamente.
- Jonny, rispondi!- fece Mist seccata.
- Okey…proseguendo per la stessa strada, incrocerete un ponte che attraversa un fiume. Tra qualche minuto lo potrete avvistare anche voi.
- …sì, è vero. E’ lì- disse Mist- Jonny, il tasto verde è quel nuovo optional che hai aggiunto, vero?
- Sì…oh, ho capito. Ci risentiamo dopo, che lì non prende.
- Che intendeva dire?- chiese Gary, quando si chiuse la comunicazione.
- Gary, tieniti stretto a me e quando te lo dico io, trattieni il respiro, okey?
- Posso almeno sapere qual è il tuo piano?- disse incerto, mentre stringeva le braccia intorno alla vita della ragazza.
- Non c’è tempo per le spiegazioni- ruotò la maniglia del motore e accelerò l’andatura. Però invece di imboccare la strada per il ponte, fece delle sbandate come se la moto avesse problemi e andò dritta verso il pannello di protezione, lo sfondò senza problemi e la moto si precipitò sul fiume- Ora!- gridò Mist e Gary trattenne il respiro.
La moto si inabissò nell’acqua e scomparve dietro tante bolle e un gran fracasso.
La macchina dietro di loro, si fermò subito e due uomini, dall’apparenza molto simili, uscirono dal veicolo. Si sporsero sul bordo del fiume, ma non videro altro che acqua.
- 130 a 13- fece uno dei due, a un microfono attaccato al colletto- La moto è uscita di strada. Sembra un incidente. Sì, ci è apparso che avessero problemi con il veicolo…Non sono riemersi. Forse trascinati dall’acqua del fiume…Sì, ricevuto- chiuse la comunicazione e guardò l’altro- Rientriamo.
L’altro annuì, senza dire altro. I due uomini salirono sulla macchina e attraversarono il ponte. Dopo pochi minuti scomparvero.
Poco più in là, sulla riva del fiume, un signore stava attaccando la sua esca alla canna da pesca. Con fare deciso, lanciò la lenza al fiume. Sistemò la sua sedia sul terreno e si sedette, con in mano la sua canna da pesca. Sospirò guardando il cielo. Era tutto tranquillo.
Poi sorpreso, vide fuoriuscire delle bolle verso la lenza. Guardò perplesso il fiume, pensando a che pesce ne sarebbe uscito fuori. Ma non fece in tempo a tirare, che qualcosa di estremamente più grosso di un pesce, emerse dall’acqua.
- …ma cosa?!
Una moto, racchiusa in una sfera trasparente, con a bordo due persone, raggiunse la terra e si fermò. La sfera si aprì in due, scomparendo lentamente.
- …e non potevi dirmi che c’era ossigeno all’interno?- disse il ragazzo, proseguendo un discorso cominciato prima- Stavo già andando nel panico.
- Non ne ero certa- disse la ragazza- Jonny mi ha solo elencato gli optional, ma non ho avuto modo di provarli.
- Quindi, vuoi dirmi che se non fosse stato collaudato bene…saremmo potuti morire affogati?!
- Più o meno…ma tranquillo, non ti avrei lasciato morire.
- La tua mancanza di preoccupazione, mi lascia sbigottito!
Poi la loro discussione fu interrotta dal signore che li fissava impallidito.
- …cosa siete voi?- fece il signore indietreggiando e quasi inciampando con la sedia- Siamo in un set di un film? Una Candid Camera?
Mist e Gary si guardarono, accorgendosi della sua presenza.
- Ora le spiego…- disse Mist estraendo un piccolo quaderno e porgendoglielo- Troverà tutto scritto qui.
- Eh?- il signore li guardò, poi aprì il quaderno incuriosito.
Qualche minuto dopo, una moto sfrecciava lungo un sentiero.
- Non posso crederci!- fece Gary- Era solo un innocuo vecchietto. Che bisogno c’era di stenderlo?
- Calmati, c’era solo sonnifero all’interno del quaderno. E poi, per evitare di essere nuovamente seguiti dai nostri nemici, è meglio non lasciare tracce in giro.
- Non posso crederci…- borbottò nuovamente Gary- Non posso credere che tu sia la stessa ragazzina che seguiva il perdente.
Mist sussultò, ma cercò di non farlo notare.
- Credevi davvero che nessuno se ne sarebbe accorto?- disse Gary, intuendo il silenzio della ragazza- Cioè, posso capire Ash, non è che sia molto sveglio…ma il tuo carattere è rimasto lo stesso.
- Possiamo dedicarci alla nostra missione?- fece Mist, cercando di cambiare discorso.
- Be’, sì…potremo…ma perché perdermi il divertimento di stuzzicarti?
- Perché io sono alla guida della moto e non ci impiego neanche un secondo a gettarti nuovamente nel fiume.
- Be’, questo è un argomento convincente- sentenziò lui e alzò lo sguardo- E comunque, è sempre meglio che essere in coppia con Nick…

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- Ahhhh!- urlarono, mentre la macchina si fermava di botto, al limite di un baratro. Le ruote anteriori ruotavano nel vuoto, mentre l’altra parte della macchina era ferma sul terreno solido.
- C-che facciamo?- fece Ash, rimanendo fermo, nel timore che un brusco movimento facesse precipitare la macchina con loro due dentro.
- E’ in questi casi, che si distingue una vera macchina da un inutile macigno- disse Nick e premette dei pulsanti. Delle corde saltarono fuori dal retro della macchina e si ancorarono agli alberi più vicini- Ora…con molta calma…faccio indietreggiare la macchina…- lentamente funzionò e i due sospirarono sollevati, ma proprio in quel momento, sbucò tra gli alberi una macchina che andò dritta verso di loro.
- Ahhh!- gridarono tutti, mentre l’altra macchina lanciata a folle velocità, cercò di frenare, ma inutilmente.
- Presto, muoviamoci!- gridò Ash.
- Non riesco a spostare la macchina…- disse agitato Nick, armeggiando con dei pulsanti.
La macchina andò a scontrarsi con l’altra, trascinandola e dirigendosi verso il burrone, per poi precipitare nel vuoto.
Passarono pochi secondi, prima che si udì uno schianto.
Tornò il silenzio.
- …c’è mancato poco- fece un ragazzo, sporgendosi dal limite del burrone.
- …la…la mia…la mia macchina!- l’altro era decisamente terrorizzato, guardando verso il basso- Non ho avuto modo di provare tutti gli optional!
- Per poco non precipitavamo noi e tu ti preoccupi della tua macchina?!- fece Ash arrabbiato- Se non ti avessi trascinato fuori dalla macchina, ora ci saresti tu a fare compagnia con i rottami!
- …l’avevo lucidata da poco…- continuò l’altro ignorandolo.
- Ohh, basta- disse Ash- Andiamo, ci serve un altro mezzo di trasporto.
- …poverina…la mia macchina…
- Nick!- lo trascinò.
- Non voglio più vivere…- borbottò l’altro.
- Mi farebbe molto piacere abbandonarti qui…ma per mia sfortuna, non sono il tipo…per quanto non ti sopporti.
- E’ reciproco il sentimento- disse l’altro, poi aggiunse- La mia povera macchina…
- Vediamo un po’…- si guardò intorno. Sapeva che avevano perso la possibilità di comunicarsi con Jonny, però se avessero proseguito, avrebbero incontrato gli altri. Però…come muoversi? I nemici al momento erano sistemati e con buona fortuna, avrebbero creduto che ci fossero anche loro dentro la macchina che era precipitata- Forse…- per fortuna, aveva salvato il suo zaino contenente le sfere Poké. Ne prese una e la lanciò- Spero per te che tu non soffra il mal d’aria…

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- Hai perso la comunicazione con Nick e Ash?- disse Brock al ragazzo davanti ad un set di strumenti informatici.
- Più precisamente, loro hanno perso me. Credo che sia successo qualcosa…ero inseguiti da una macchina e avevano preso un altro sentiero…poi non ho più ricevuto il segnale.
- Questo vuol dire che…
- Grande! E così, hai già perso uno degli eletti e un tuo agente- disse Natashia roteando le braccia- Sta già andando a rotoli la missione, ancora prima di iniziarla.
- Stavo dicendo…- riprese Brock- che avranno avuto problemi con la macchina. Se il segnale si è spento, l’auto si sarà rotta. Questo non significa ancora che loro siano morti.
- Morti, feriti, dispersi…vedila come vuoi- fece Natashia alzando le spalle- Al momento, solo i miei agenti stanno rispettando la tabella di marcia.
- Ecco…a dire la verità…anche loro sono in difficoltà- disse Jonny, temendo la reazione della donna, che lo guardò severa- Stavano proseguendo per Hold street, quando un esplosione ha fatto ribaltare la loro macchina.
- Che cosa?! Perché non l’hai detto subito!- afferrò al volo il microfono e con prepotenza pigiò sui pulsanti- Kevin…Deborah…siete lì?! Guai a voi se non portate a compimento la missione! Non accetterò scuse come “mi sono rotto una gamba”, chiaro?!
- Forte e decisa- disse Brock guardando Jonny con una risata- E’ il tipo di donna che sa cosa vuole.
Ci fu un sibilo dall’altra parte, poi delle voci disturbate.
- …e una scusa come “mi sono rotta un unghia”, va bene?- disse una voce femminile.
- Deborah! Kevin è…
- Sì, mi piacerebbe poter dire “è spacciato”, ma per mia sfortuna si è salvato anche lui. Anche se però si è ferito al braccio.
- Di certo, se non mi avessi usato come scudo, a quest’ora sarei integro!- si lamentò dall’altra parte la voce di Kevin.
- Che esagerato- fece lei- Siamo compagni, no? Non dobbiamo proteggerci a vicenda? E allora, di che ti lamenti?
- Io non…
- State zitti, ora!- fece imperativa Natashia- Dove vi trovate?
- Credo…ancora a Winter city- disse Deborah- Ma dovremo trovare un altro modo per spostarci…Oh, che ne dici di utilizzare questa macchina? E’ una Mercedes!
- Ma questo si chiama furto!
- Be’, ce lo deve questa città, visto che li stiamo salvando dalla catastrofe.
- Resta un furto.
- Ehi, quella ragazza ti ha proprio fuso il cervello. Prima non ti saresti fatto dei problemi.
- M-ma…
- Bleah- fece disgustata- Non posso credere che qualcuno si possa innamorare di quella Mist. Cosa avrà di tanto speciale?
- Non sono affari tuoi!
- …per l’amor del cielo- disse esasperata Natashia, mentre Brock ridacchiava alle sue spalle- Siete degli agenti o due ochette? Muovetevi!!
- Sì, ricevuto- la comunicazione si interrompe.
- Bene- restituì il microfono, con una certa spavalderia- Almeno loro non deludono.
- Se lo dici tu- Brock alzò lo sguardo, poi tornò su Jonny- Notizie di Mist e Gary?
- Sto provando a comunicarmi con loro…Mist…Gary…mi ricevete?
- …credo che la tua moto ci stia chiamando, Mist…- disse una voce.
- Jonny! Ci ricevete?
- Sì…ora sì…dove vi trovate?
- Abbiamo da poco raggiunto la zona C. Abbiamo lasciato il “pacco” nel punto stabilito. Non abbiamo potuto contattarvi prima, perché c’erano delle interferenze…
- I nemici che vi stavano seguendo?
- Non li avremo dietro per un po’…ma temo che non sia terminata qui, vero?
- Già, è possibile che si siano collegati al nostro segnale radar- disse Brock- Per questo vi hanno individuato subito.
- Gli altri a che punto sono?
- Nick e Ash vi raggiungeranno nel punto prestabilito. Conto nell’abilità dei due…e nella collaborazione.
- Che intendi dire?- chiese Mist.
- La loro macchina ha avuto un incidente e non abbiamo più avuto loro notizie- ci fu un silenzio dall’altra parte- Mist?
- …capisco- disse con voce controllata- Allora, noi ci dirigiamo là. A dopo-si chiuse la comunicazione.
Brock sospirò guardando lo schermo, con dei puntini in movimento.
- Non possiamo aspettare- disse Brock e tornò alla guida del camioncino- Proseguiamo.

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PORTO DI PHO- Negozio di antiquariato.
- Tom, Tom…dove sei?- chiamò un signore paffutello.
- Sono qui, capo- un ragazzo biondo con i capelli un po’ lunghi lo raggiunse- Qualche problema?
- No, ragazzo…c’è da fare una consegna- disse lui, indicando un pezzo di carta- Vogliono che consegniamo la lampada a domicilio.
- Gli hai detto che siamo pieni di lavoro?
- E’ un cliente importante e pagherà una bella cifra per quella lampada. Non possiamo perdere questa occasione.
- In questo caso…è tanto lontano questo posto?
- No, è a venti minuti di cammino da qui. Parti adesso che c’è buona luce- gli porse un pacchetto ben legato- Questa è la lampada, qui c’è la mappa del posto e…mi stai ascoltando?- lo guardò un po’ smarrito.
- Eh? Certo, certo.
- Ragazzo mio, hai sempre la testa altrove. Ma a che pensi, tutto il tempo?
- A tante cose…- prese l’oggetto, la mappa e si diresse fuori dal negozio- Allora a dopo, capo.
Il ragazzo camminò a passo spedito, ma poi rallentò. Non aveva così tanta voglia di tornare presto al negozio, anche se poi il suo datore di lavoro l’avrebbe strangolato. Come quella volta che gli era scivolato dalle mani quel prezioso vaso antico…Che ci poteva fare, se stavano trasmettendo un incontro di Pokémon in quel momento?
- E’ una così bella giornata- sospirò lui. Gli piaceva stare all’aria aperta- Ma chi è che pagherebbe una simile cifra per una lampada così? Forse un ricco eccentrico- la sua mente cominciò a fantasticare.
Camminò per un po’, ma invece di vedersi davanti ville lussuose, si ritrovò in un paesino disabitato.
- Che mi sia perso?- guardò nuovamente la mappa.
- Sei tu Tom…Tom Jeson?- disse una voce dietro di lui. Si voltò e vide una macchina lussuosa. Doveva essere lui.
- Sì…mi avevano segnato la vostra casa, ma temo di essermi perso. Fortuna che venuto voi qui.
- Ottimo…portami la lampada.
- Sì- si avvicinò alla macchina dai finestrini oscurati.
- Entra…non voglio che qualche malintenzionato tenti di prenderlo.
- Uh…- guardò la macchina e la persona che non si vedeva. Nella sua mente gli apparve la storia di Cappuccetto Rosso con quell’affamato lupo. La madre le aveva detto di stare attenta agli sconosciuti…- Per caso ha una grossa bocca e dei denti lunghi?
- …che?
- Eh, lasci stare- disse il ragazzo ridendo di se stesso ed entrò nella macchina.
CONTINUA…

2 commenti:

Anonimo ha detto...

vortice? incredibele e da t t che nn la aggiornavi

Anonimo ha detto...

*_________* finalmente è tornata questa meravigliosa fic!!!!grande yachan!!!!*_____* continuaaaa!!!!xDDDDDD un bacione! e stupenda come sempre!*^* *ti adora* ma ormai lo sai!^___°/xDD ciaoooo!!!!ila^^