Cooomunque, non ricordo cosa volevo dire...boh. Ah già, questo capitolo è il più lungo degli altri (solitamente mi fermo dopo 9 pagine word), però avevo troppa carne al fuoco e quindi ho messo tutto dentro. Come un bel minestrone XD
Mentre sto pubblicando questa fic, sono scrivendo il cap. 37 e sto raggiungendo la scena che mi premeva di più scrivere ^.^ (non mi riferisco alla fine XD)
Ok, vi lascio alla lettura!
Mentre sto pubblicando questa fic, sono scrivendo il cap. 37 e sto raggiungendo la scena che mi premeva di più scrivere ^.^ (non mi riferisco alla fine XD)
Ok, vi lascio alla lettura!
-
Eh, lo ammetto...mi hai sorpreso- Gary cercò di recuperare la sua compostezza- Ma questa è una guerra...- con l'altra mano fece apparire il fuoco- e c'è solo un vincitore!- attaccò.
Misty
rimase ferma ad attendere.
Qualsiasi
fosse stata la sua sorte dopo l'attacco di Gary, Misty lo avrebbe
affrontato. Perché lei aveva amici che contavano su di lei e
questo
bastava per tenerla in piedi.
Questo
le bastava per guardare la morte in faccia.
-
Non te lo permetterò Gary!- Misty e Gary rimasero a bocca aperta, per la sorpresa di vedersi comparire un'altra persona. Essa spuntò da dietro il muro di fuoco e con un salto si intromise nel momento che Gary stava per sferrare un attacco e lo bloccò.
Misty
guardò il suo salvatore e lo riconobbe, nonostante i suoi
vestiti
erano in parte distrutti.
-
...Ash- sussurrò.
Non
seppe se era il sollievo di aver ritrovato un compagno o
semplicemente perché era vivo, che si sentiva
così commossa.
Un
pokèmon giallo uscì dalla sua giacchetta al
sicuro dalle fiamme e
saltò ai piedi del moro. Zampettò dalla ragazza e
la guardò
preoccupato.
-
Pikachu...- era sorpresa nel vedere anche il pokèmon.
Non
era normale che quel pokèmon selvatico si trovasse con loro
in mezzo
alle fiamme. Anzi, era certa che il pokèmon in mezzo a quel
trambusto si fosse messo in salvo. E invece era lì tutto
tranquillo.
Il
moro era di spalle alla ragazza, si era appena lanciato in suo
soccorso e non aveva avuto modo di voltarsi per guardare Misty.
-
...stai bene?- chiese lui, sinceramente preoccupato. I loro sguardi s'incrociarono e le tornò in mente lo sguardo triste di lui solo qualche ora prima.
Lei
annuì, sentendosi una sciocca a commuoversi solamente per
averlo
davanti.
Era
vivo. Sì, era ancora vivo. Ed era lì con lei a
combattere. Credeva
che con tutte quelle cattiverie che gli aveva detto, lui l'avrebbe
odiata per sempre. Eppure era lì davanti, a combattere con
loro.
Ash
non capì perché alla ragazza brillassero gli
occhi, ma era
sollevato che fosse viva. Poi il suo sguardo cadde su un braccio di
lei, che penzolava giù sul fianco come senza vita. E
notò che la
mano di Misty era ustionata gravemente.
Com'era
possibile che la ragazza stesse sorridendo, nonostante il dolore che
avrebbe dovuto sentire in quel momento? Lei non era abituata alle
ustioni e non di quel tipo.
Era
come se la bruciatura fosse stata fatta apposta da qualcuno...
-
Ancora una volta dimostri la tua stupidità- disse Gary- Venire qui, invece di scappare...quanto in basso potrai cadere?
Il
moro lo ignorò e prese delicatamente la mano di Misty. Lei
non cercò
di evitare il contatto.
-
Devi uscire di qui- disse lui, cercando di guardarla negli occhi. Dopo la loro ultima discussione, non sapeva come avrebbe reagito Misty- E medicarti la mano, prima che...- si bloccò, quando vide chiaramente delle lacrime scivolare sulle guance della ragazza. Ash ritrasse subito la mano credendo di averle fatto male, ma Misty glielo impedì afferrandolo con l'altra mano non ustionata.
-
...grazie Ash- sorrise- E scusami...
-
Misty...
Il
castano li guardò sempre più innervosito. Questo
era troppo, come
potevano osare ignorarlo in quel modo? Lui, il grande Gary! Dovevano
temerlo, aver paura della sua presenza, e non voltargli le spalle
come se non contasse niente. Era furioso e tornò ad
attaccare.
Ash
afferrò Misty e la spinse di lato, Pikachu fece lo stesso.
Evitarono
per poco di essere colpiti.
-
Ah...hai recuperato i tuoi riflessi, Ash. Ma non ti serviranno molto!
-
Misty, devi andartene!- le disse alla ragazza, tenendola dietro di sé- Posso farcela da solo...puoi fidarti di me, almeno per questa volta?- aggiunse, notando la disapprovazione della ragazza.
Misty
rimase qualche secondo a fissare gli occhi scuri del ragazzo. E
ricordò...
Ricordò
il giorno in cui si trovavano nella stessa identica situazione. Il
giorno che aveva scoperto che Ash le aveva mentito, che era un membro
del Team Magma. E ricordò con grande amarezza la sensazione
di
tradimento che aveva provato, quei orribili sentimenti che l'avevano
spinta nuovamente nell'oscurità e che aveva cercato con
tanto sforzo
di nascondere.
Però...ricordò
che lo stesso giorno sulla nave...di fronte ad una difficile scelta,
tra il rimanere fedele alla sua nazione o dare le spalle a
ciò che
aveva creduto giusto, per intraprendere una strada a lui ignota...lui
aveva scelto il Team Luce. Quale pazzo avrebbe fatto la stessa scelta
con tale determinazione?
E
ancora una volta, di fronte allo stesso bivio, lui aveva preso la
stessa decisione. Aveva nuovamente scelto di restare con i suoi
compagni...con lei.
E lei,
era così concentrata nel nascondere i suoi sentimenti
feriti, che
non aveva dato peso a quanto fosse stato difficile per il ragazzo
prendere quella scelta.
-
...proverò a fidarmi- abbozzò un sorriso e si asciugò le lacrime- Siamo amici, no?- il ragazzo annuì.
-
Porta con te Pikachu, gli devo molto.
-
D'accordo.
Le
loro mani si lasciarono. Misty prese in braccio il pokèmon
con
qualche difficoltà per via della mano e con un ultimo
sguardo a Ash,
si voltò e proseguì tra le fiamme.
Ash si
voltò finalmente verso Gary, che pareva non aspettare altro
che quel
momento.
-
Molto toccante, davvero...- disse lui con superiorità- Ora sei pure il loro salvatore. E dimmi, fino a che punto ti sei spinto con lei?
-
Falla finita!- disse Ash guardando il castano con rabbia. Strinse le mani, ricordando gli ultimi avvenimenti e la mano di Misty- Perché semplicemente non prendertela con me, invece di coinvolgere altre persone! Sono io che ho tradito il Team Magma, non loro!
-
Uhm, fammi pensare...- Gary alzò lo sguardo- Ah già!- sorrise malignamente- Perché a quanto pare loro sono importanti per te...e non c'è niente di meglio che vederti soffrire per loro.
-
Sei un bastardo Gary- Ash cercò di contenere la sua furia, ma le sue mani già si stavano infuocando- Non sei per niente cambiato!
-
E invece sì...ora sono molto più forte. La tua amichetta non ha conosciuto la mia vera forza, ho voluto solo giocare con lei. Le mie fiamme sono per te, lo sai.
-
...lo so.
Lo
sapeva da quasi una vita, che i due erano destinati ad essere eterni
rivali, sia all'interno del Team Magma, che nel Team Luce. E avrebbe
scommesso che Gary non aspettava occasione migliore per poterlo
eliminare, senza doversi giustificare.
-
Ti ucciderò e porterò il tuo cadavere dinanzi al Signore del fuoco- Ash ebbe un brivido a quel nome. Gary sembrò divertirsi- Ehe, i tuoi compagni non hanno davvero idea di chi abbiano come amico. Loro non ti conoscono per davvero...solo io posso vedere dentro il tuo cuore.
≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈
Crack.
Il rumore delle ossa che venivano frantumate, rimbombò nel
suo
corpo. Il suo avversario lasciò andare la presa.
Un
dolore lancinante lo colpì come un pugnale, mentre vedeva
con la
coda dell'occhio, il suo braccio prendere una piega strana.
-
Ahhhh!- gridò con l'ultimo filo di voce, cadendo come peso morto sul terreno.
In
nemico lo osservò senza battere ciglio, mentre lui steso a
terra si
contorceva dal dolore.
Basta era finita, non poteva più combattere. Era finita per
lui. Che
senso aveva ormai resistere se aveva tutte e due le braccia
fratturate? Non si muovevano più e con loro fuori uso, il
suo
dominio era praticamente inutilizzabile.
Ahh, esalò l'ultimo respiro e si lasciò prendere
dalla stanchezza.
Il dolore lentamente si fece lontano e la sua mente cadde nel vuoto.
-
Sei tu Brock, di Pewter City?- chiese una voce alle sue spalle. Lui con malavoglia si voltò, per trovarsi davanti due ragazzi.
-
...sì, che volete?
-
Unisci al nostro gruppo!- disse la ragazza dai capelli color arancio.
-
Eh?- la guardò storto. Era di malumore, e non aveva voglia di perdere tempo con dei ragazzini. A occhio e croce, forse avevano due anni in meno di lui.
-
Mist, forse era troppo diretto- commentò il castano al suo fianco, che era di qualche centimetro più basso di lei- Dovresti chiederglielo più gentilmente.
-
E perché? Non devo mica chiedergli del cibo- fece lei, con una smorfia. Il ragazzo sospirò, Misty non era certo un modello di gentilezza.
-
Brock, tu non ci conosci, ma noi ti stavamo osservando da un po'- disse il castano con più diplomazia.
-
Spiando?
-
Non proprio...- il castano sorrise imbarazzato- Ma dovevamo essere sicuri, prima di venire da te.
-
Sicuri su cosa?
-
Di essere la persona adatta per seguire i nostri stessi ideali...
Brock inarcò il sopracciglio. Non sapeva dove
volevano andare a
parare.
La ragazza lo guardò negli occhi.
-
Sconfiggere il Signore del Fuoco e far cessare le guerre- precisò.
Il
ragazzo li fissò con quei suoi occhi fini e senza sembrare
particolarmente impressionato dalle sue parole, poi si voltò.
-
Ragazzina, dovresti tenere a bada la tua lingua. Per la tua stessa incolumità, non dovresti andare in giro dicendo queste cose.
-
Ma è la verità!- disse lei, senza perdere la sua determinazione- Non odi anche tu quello che la nazione del fuoco ci sta facendo? Non vuoi impedirlo?
-
Ti abbiamo visto difendere quei bambini- continuò il ragazzo accanto a lei- Non è da tutti esporsi al pericolo, in difesa di chi è più debole.
-
C'è differenza tra non accettare la guerra e fare la pazzia di andare incontro alla morte- rispose il ragazzo dalla carnagione scura senza voltarsi- Perché è appunto una pazzia, per chiunque.
-
Chiunque non avrebbe fatto le stesse cose che hai fatto tu- disse la ragazza, decisa a non desistere.
-
Insomma, ma che volete da me??- si voltò nuovamente, visibilmente scocciato- Perché venite da me a fare questi assurdi discorsi? Voglio essere lasciato in pace! Come se avessi tempo da perdere dietro a dei mocciosi che non riescono ancora a vedere la realtà!
-
Noi non stiamo perdendo tempo!- rispose la ragazza- E non siamo mocciosi!
-
Sì che lo siete! Guardatevi, siete solo due ragazzi! E voi due volete spaventare il Signore del Fuoco? No, quello che dovreste fare è stare con la vostra famiglia, con i vostri amici e restare nascosti. La vita è più importante, che dei sogni impossibili!
Il
ragazzo dai occhi celesti abbassò lo sguardo, ma la ragazza
accanto
a lui, non fece cenno di abbattersi e lo guardò con
freddezza.
-
Nascondersi per tutta la vita e vedere giorno dopo giorno le persone che ami, scomparire uno dopo l'altro...no, questo non è vivere...è fuggire! Solo un codardo preferirebbe vivere così. Se è solo questa l'unica alternativa, preferisco morire da pazza, lottando in ciò che è giusto e non in quello che gli altri dicono che è giusto!
-
Fate come volete, ma non coinvolgetemi!- si allontanò da loro.
Un ragazzo dallo sguardo truce, scosse leggermente i suoi capelli
viola un po' lunghi e legati in un codino. Guardò poi il suo
avversario, un ragazzo più grande di lui e che non dava
più segni
di volersi alzare. Chiazze di sangue erano sparse sul terreno e
intorno al ragazzo steso a terra.
Sbuffò, sperava almeno in un avversario più al
suo livello. Gli era
bastato renderlo inerme e non dava più cenni di voler
combattere.
Gli occhi del suo avversario erano vuoti, come persi in lontani
ricordi. Dove...dove aveva affrontato una simile situazione?
Sentiva
le sue ossa come frantumate. Non riusciva neanche ad alzare un
braccio. Con soli due colpi l'avversario lo aveva messo fuorigioco.
Cosa gli era saltato in mente? Per quale motivo aveva deciso di
affrontarlo, invece di mettersi in salvo appena gli era possibile?
Quei
due...era colpa di quei due ciarlatani! Loro e la loro assurda
convinzione, che il mondo si potesse cambiare solo volendolo! Ma come
si poteva anche solo dargli retta! Il mondo non si poteva cambiare!
Se gli adulti non ci riuscivano, perché dei ragazzi
sì?
Il
mondo era degli adulti, non per dei bambini.
E
non capiva perché aveva dato retta alle loro parole, come
aveva
potuto anche solo pensare di poter contrastare un avversario con
esperienza. Se non fossero state quelle parole a guidare i suoi
movimenti, ora non si troverebbe lì. E quelle persone
anziane non
sarebbero vive.
Ma
a che prezzo? Avrebbe lasciato soli i suoi fratelli...
Pensava
che una volta grande sarebbe stato diverso. Non sarebbe stato un
codardo come tutti gli altri, come suo padre...
Ma
la realtà era ben diversa. Non ci si poteva mettere contro
il
destino. Doveva accettarlo, diventare un adulto come loro. Era
l'unico modo per garantire ai suoi fratelli un futuro in cui non
rimanessero da soli.
Ma
quale ideali! Ma quali frasi fatte per sentirsi meglio! Quel mondo
non sarebbe mai cambiato!
Guardò
quell'uomo che si avvicinava a lui, come se stesse per eliminare un
insetto fastidioso. Evidentemente non rappresentava altro per lui. Un
inutile insetto.
Forse...forse
per un istante...quando si era intromesso tra l'uomo e i due
vecchietti, aveva sperato di poter fare la differenza. Di poter
essere qualcosa di più di un ragazzo che si lascia
trascinare dalla
corrente.
-
Acqua getto!- gridarono due ragazzi. L'uomo si voltò e fu colpito.
-
Mocciosi...!- fece l'uomo scrollandosi l'acqua- Perché si intromettono- si sistemò i guanti.
-
George...- la ragazza guardò il compagno. L'altro annuì. I due attaccarono allo stesso tempo, mentre l'uomo si protesse con il suo elemento terra.
Il
ragazzo a terra ricordò il volto dei due ragazzi, erano gli
stessi
che lo avevano condotto a quella fine. Osservò il
combattimento dei
tre e rimase sorpreso come i due ragazzi stessero dando del filo da
torcere all'uomo. Anche se era chiaro che i due erano più
inesperti
e meno forti, insieme creavano una spettacolare sincronia di
attacchi.
Aveva
forse visto una volta un dominatore dell'acqua, ma non gli era mai
capitato di vedere una dominatrice dell'acqua. E l'impegno che ci
mettevano, non era solito in due giovani dominatori.
Ma
perché poi? Perché erano intervenuti?
Che
sciocchi, se lui non c'era riuscito a difendersi da quell'uomo,
neanche quei due ce l'avrebbero fatta e sarebbero crollati.
No,
non voleva che gli accadesse la stessa sorte.
Cercò
di muovere il braccio e aprire la bocca.
-
An...date...vene...
Ma
non fu ascoltato. Erano troppo presi dallo scontro, che pareva essere
in svantaggio per loro.
E
finalmente, l'uomo li colpì con forza, mettendo fine allo
scontro.
Era deciso più che mai a non essere più
disturbato da terzi
incomodi.
-
Fe-fermati!- gridò il ragazzo che osservava. E senza sapere come, il suo elemento aveva reagito e un pezzo di roccia si alzò da terra per colpire la guancia dell'uomo.
Il
castano era sorpreso del suo stesso gesto. L'uomo si toccò
la
guancia e vide del sangue...non glielo avrebbe perdonato.
Distolse
la sua attenzione dai due ragazzi, per dedicarsi alla sua prima
vittima, Brock. L'uomo fu veloce, un cumulo di terra uscì
violentemente da sotto il suo corpo e lo colpì alla schiena
sollevandolo un po' per l'impatto. Non riuscì neanche a
gridare. E
quando, credette che il prossimo attacco lo avrebbe definitivamente
ucciso, fu spinto da un getto d'acqua. Rotolò un po' come un
peso
morto, ma quando riuscì a guardarsi indietro vide che dal
suolo dove
lui prima giaceva, era uscito uno spuntone. E la ragazza era proprio
lì. Cadde a terra ferita.
-
Misty!- sentì gridare l'altro castano.
-
Che idiota...precipitarsi per subirne l'attacco- commentò l'uomo senza particolare rammarico- Tipico dei bambini, agire senza pensare alle conseguenze.
La
ragazza si rialzò anche se ferita. Brock non poteva credere
che lei
volesse riprendere a combattere, anche se era palese che l'avversario
era più forte.
-
Non lo fare!- gridò Brock, sul bordo della esasperazione.
-
Non è un problema...- disse lei, senza voltarsi a guardarlo- Tipi come lui, non mi spaventano.
Perché
non si arrendeva? Perché non si comportava come tutti gli
altri
ragazzi e supplicava perdono? Cosa la spingeva a farsi del male?
“Nascondersi
per tutta la vita e vedere giorno dopo giorno le persone che ami,
scomparire uno dopo l'altro...no, questo non è
vivere...è fuggire!
Solo un codardo preferirebbe vivere così. Se è
solo questa l'unica
alternativa, preferisco morire da pazza, lottando in ciò che
è
giusto e non in quello che gli altri dicono che è
giusto!”
Morire...era
disposta a tanto, solo per...per...
“Sconfiggere
il Signore del Fuoco e far cessare le guerre”
Allora
non scherzava quando lo diceva...loro ci credevano davvero.
E
per un istante, quelle parole gli erano sembrate una realtà
raggiungibile. Un obiettivo in cui credere. Qualcosa per cui lottare
sul serio.
-
Io e George lo terremo occupato. Riesci ad alzarti e allontanarti?- domandò lei, ancora di spalle, con lo sguardo fisso sul nemico.
-
Io...voglio combattere- disse Brock, ancora accasciato.
-
Non sei costretto...hai già fatto la tua parte, cercando di proteggere quei signori.
-
Ma sono stato subito sconfitto- mormorò deluso il ragazzo.
-
C'è differenza tra l'aver tentato e non averlo fatto- si voltò leggermente, abbozzando un sorriso malinconico- Di persone come te, ce ne dovrebbero essere di più.
Lo
scontro riprese, però i due ragazzi non erano in forma e
l'uomo
stava nuovamente per avere la meglio, quando si accorse che non
poteva muoversi. I piedi erano incollati al terreno, che
però era
fatto di pietra. Credeva di averlo sistemato per bene il dominatore
della roccia e invece era riuscito a manovrare il suo dominio anche
a distanza. Si pentì di non averlo ucciso subito.
Capì
che era inutile cercare di liberarsi, perché la ragazza se
n'era già
accorta e si preparò a sferrare l'attacco decisivo, che
l'avrebbe
portata alla vittoria.
Sì ricordava di quell'episodio...ma cos'era accaduto dopo?
Non
ricordava...avevano vinto?
Il resto del ricordo si fece annebbiato. Ma era così
importante
ricordare ora che stava morendo? Forse no...o forse sì. Se
si
afferrava a quel ricordo, forse avrebbe dato un senso alla sua
sconfitta.
Ma era tutto così confuso...
≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈
Misty
corse tra le fiamme, dove riusciva a sentire le voci. Ma queste
sembravano allontanarsi. Si fermò a prendere fiato. Era come
correre
in un enorme labirinto fatto di alte fiamme.
Aveva
il cuore che le batteva a mille e il pensiero rivolto ai suoi amici.
Se
solo...se solo li avesse trovati...Insieme erano una squadra, insieme
potevano farcela.
Ma lei
come una stupida, li aveva allontanati e mentito. Che razza di leader
era, se neanche li trattava da amici? Non era degna di essere loro
leader...
Misty
si strinse a sé. Il cuore, tutto il suo corpo erano in
subbuglio.
Non capiva, non comprendeva come era stata capace di dire tutto
quello ad Ash.
La
sua figura di spalle che si allontanava in silenzio...Perché
non lo
aveva fermato?
Ma
le parole, per quanto amare...rispecchiavano ciò che tentava
di
nascondere da un sacco di tempo. Da quando la tecnica del ghiaccio
che l'aveva tenuta prigioniera, non aveva smesso di insinuare in lei
il dubbio...
E
finalmente era uscito fuori sotto forma di parole, anche se lei
avrebbe preferito di gran lunga bruciarsi la bocca.
Spalancò
gli occhi, mentre singhiozzava. Aveva compreso.
Allora
era così...lei non aveva perdonato il tradimento di Ash?
Perché lui
era così simile a George?
Si
strinse ancora forte. Sentiva che le mancava il respiro, come se il
suo corpo avesse perso il calore. Cosa le stava accadendo? Cosa stava
diventando?
Stava
impazzendo e a fatica si teneva in piedi. Avrebbe voluto chiedere
aiuto ad Ash, ma sapeva che dopo quanto gli aveva detto, non le
avrebbe più rivolto la parola.
“Questo
è quello che vuoi far credere, ma non è
così. Io lo posso sentire,
Misty. Il flusso del tuo dominio non è regolare. Il tuo
stesso corpo
sta lottando con sentimenti discordanti. Hai lasciato che i dubbi e
le incertezze si facessero largo nel tuo cuore”
Perché
non aveva dato retta alle parole di Ivi? Quanto era nel giusto!
Sforzandosi di negare, aveva solo peggiorato la situazione.
Ma
in quel momento non le interessava le sorti del suo corpo, non le
interessava se il suo elemento sarebbe scomparso, voleva solo
raggiungere Ash e rimediare al suo errore.
Come,
non lo sapeva. Ma il pensiero di rivedere quella ragazza del Frontier
Brains e i suoi compagni del Team Luce che la seguono, lasciando
Misty da sola, la perseguitava come un brutto incubo. Si
bloccò. Non
ce la faceva ad affrontarli e dire la verità. Che ora lei
era
inutile. L'avrebbero abbandonata sicuramente. Loro, Brock, Ash,
George...
Che
stupida che era! Perché non poteva smettere di essere
egoista?
I
suoi compagni erano ciò per cui combatteva e se era per la
loro
stessa sicurezza, li avrebbe lasciati andare. Sì, odiava
ammetterlo,
ma Anabel sarebbe stata la leader migliore per loro. Ed era forse per
questo che la odiava tanto.
Doveva
mettersi in disparte e guardare la vita con una prospettiva diversa,
ora che era completamente inutile.
Si
asciugò gli occhi umidi con rassegnazione.
Fece
per riprendere il suo cammino verso dove si erano accampati con gli
altri viandanti, ma un grido la svegliò dai suoi pensieri.
Un grido
seguito da un esplosione.
Con
il cuore in gola, cercò di correre verso i suoi compagni e
man mano
che si avvicinava, le urla aumentarono. Qualcosa doveva essere
accaduto alla carovana di viaggiatori, perché ora le urla
provenivano da lì e le fiamme intorno le fece capire che non
si
trattava di un semplice incendio.
Vide
persone correre qua e là smarrite e impaurite, e
bloccò una di
loro.
-
Cosa succede? Chi è stato?
-
Non...non lo so! Un esplosione e poi sono spuntate delle persone tra le fiamme!- gridò quello.
-
...Team Magma- pronunciò con orrore.
Lei
lo lasciò scappare e si avvicinò alla ricerca dei
suoi compagni che
erano certamente sul campo di battaglia.
-
Ora! Attacca!- sentì una voce di una signora anziana, seguita da un'altra persona che gridò e un'altra che rideva con gusto.
L'urlo
era straziante e quando fu abbastanza vicina, riconobbe la figura di
Melody che si contorceva dal dolore, mentre con una mano si afferrava
al braccio di un ragazzo, quasi come se non potesse più
staccarsi.
Il castano era divertito dalla scena, come se la sofferenza della
ragazza non gli procurasse nessun rimorso.
Con
un brutto presentimento, Misty aveva intuito cosa stava accadendo
alla ragazza. Ed era terribile.
-
Melody!- gridò e senza ulteriori indugi si precipitò da lei.
Ma
non fece in tempo a raggiungerla, che qualcosa alle sue spalle
l'attaccò, approfittando del fatto che era concentrata su
Melody. E
fu gettata a terra con forza.
Misty
non poté reagire, che un altro colpo rapido la mise fuori
gioco.
Sentì solo una risatina odiosa di una ragazza, prima di
perdere i
sensi.
-
Arghh! - un grido bloccò la sua corsa e vide alla sua destra arrivare come un treno, un uomo con la divisa rossa.
Presa alla sprovvista e incapace di difendersi in quel momento, Misty
chiuse gli occhi e si voltò, cercando almeno di proteggere
il
pokèmon. Ma non si aspettò che Pikachu le
sfuggisse dalle mani e
con un balzo scaricasse un attacco elettrico sull'uomo. Il membro del
Team Magma sorpreso altrettanto, fece appena in tempo ad alzare lo
sguardo mentre correva e la scarica elettrica lo colpì in
pieno.
Cadde a terra apparentemente privo di conoscenza.
Misty sbatté le palpebre stupita. Il pokèmon
atterrò sulle sue
zampe e si diresse allegro dalla ragazza.
-
Incredibile...- disse Misty ancora perplessa. Quel pokèmon aveva la stessa forza di un dominatore elettrico...- Grazie Pikachu- lo riprese in braccio e lo abbracciò- Adesso andiamo dagli altri- riprese a correre.
Se
solo potesse rivedere un ultima volta i suoi compagni per scusarsi
con loro...Non avrebbe più permesso di coinvolgerli nella
sua
missione. Anabel era molto migliore di lei, ormai non aveva
più
dubbi.
Ma
come ex-leader, doveva ritrovarli. Però come, se il fuoco
era
così...
E'
solo fuoco
La
frase dell'illusione di George, le tornò in mente.
Aveva
ragione...lei...lei era una dominatrice dell'acqua! Aveva affrontato
allenamenti e sfide dal momento che aveva deciso la sua missione.
Rallentò
la sua corsa fino a fermarsi. Il pokèmon giallo la
guardò
incuriosito.
Era
solo fuoco...e lei non poteva farsi battere.
Era
ora di dimostrare le sue capacità, anche se il suo dominio
aveva
subito un grosso colpo, lei restava una dominatrice dell'acqua. E
poi, ora sentiva un senso di pace, che da tempo non sentiva.
Affrontarsi
con Gary, le aveva fatto capire perché era lì in
quel momento.
E
Pikachu le aveva dimostrato quanto coraggio potesse scaturire da una
creatura così piccola.
Misty
lasciò scendere il pokèmon, che la
guardò con un sorrisetto
enigmatico, quasi intuisse le intenzioni della ragazza.
Aprì
le braccia verso l'alto. Il cielo era di un grigio triste, il fumo
era salito su e impediva di vedere bene.
Si
concentrò chiudendo gli occhi. Se erano da qualche
parte...lei li
avrebbe salvati.
Mosse
le mani, anche se una era ancora dolorante e non reagiva bene ai suoi
comandi. Ma in quel momento era solo concentrata sul cielo sopra di
lei.
Sì...ecco,
lo sentiva...ne sentiva in gran quantità...
Si
sforzò e pregò dentro di sé. Era la
sua ultima speranza.
E la
sua preghiera fu ascoltata. Un rombo sopra di lei, la fece capire che
poteva agire. Mosse nuovamente le braccia e finalmente le prime gocce
caddero a terra.
Aveva
funzionato.
Misty
sorrise...si concentrò sulle gocce accanto a lei e le
radunò in
bolle d'acqua. Aveva recuperato il suo dominio.
≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈
-
Confusione!- gridò la ragazza dai capelli color lilla. Il suo respiro era affannoso e dietro di lei c'erano altre due persone ferite.
Richie
lo evitò facilmente, ma non A.J. che era lento nei movimenti.
-
Aagh!- A.J. si toccò le tempie, strizzando forte gli occhi per il dolore. E si chinò a terra.
-
Che idiota- mormorò Richie guardando l'altro compagno- Lanciafiamme!- gridò, mentre attaccò il gruppetto.
-
Barriera!- gridò Anabel, cercando in fretta di infrapporre tra loro e l'attacco una protezione. Ma la barriera cedette quasi subito, dovuto alle poche energie della ragazza. Venne sbalzata via dall'attacco.
-
Ahh!- gridò.
-
A...Anabel...- mormorò Dawn con poca voce. Era stesa a terra e non riusciva ad alzarsi per accorrere da Anabel.
Non
poteva neanche girare bene la testa, per guardare i suoi nemici,
però
sentiva i passi di uno di loro che si avvicinava.
-
E ora veniamo a te- sentì la voce sopra di lei e strinse forte le mani sul terreno arido, sui unici ciuffi di erba sopravvissuti dal fuoco.
May
era accasciata lì vicino e non aveva dato cenni di vita da
quando
aveva ricevuto quel terribile colpo. E solo per proteggere lei. E ora
anche Anabel all'estremo delle forze, aveva cercato di resistere ed
era stata sbalzata da qualche parte. Avrebbe voluto mettersi a
piangere per quanto debole era ancora, ma la rabbia e la disperazione
non glielo permettevano.
-
Mh?- sentì ancora la voce sopra di lei. Dal terreno erano spuntati delle radici piene di spine che avevano circondato le gambe del ragazzo- Hai ancora energie, vedo- lui con poco sforzo strappò quelle radici- Perché non utilizzarle per scappare, invece di resistere inutilmente? Vuoi fare la fine dei tuoi compagni?
-
...no...- mormorò lei con difficoltà.
-
Eh?
-
Non...scapperò...l'ho promesso...noi non...ci arrenderemo...- esalò l'ultimo respiro e perse i sensi.
Richie
rimase a guardare la ragazza stesa a terra. Cos'era quella strana
sensazione che provava quando vedeva questa loro determinazione?
Perché resistere per fare una fine così?
Cosa
li spingeva a combattere contro di loro? Perché non
arrendersi e
vivere?
Scosse
la testa. A lui non doveva importare. La sua missione era ucciderli e
basta. Non avrebbe fatto lo stesso errore di Ash.
Fece
per terminare il suo lavoro, quando una goccia cadde sul suo naso.
Alzò lo sguardo al cielo e proprio in quel momento, venne
scaraventato indietro contro un tronco spezzato.
A.J.
che si era ripreso dall'attacco precedente vide il compagno steso e
bagnato. Diresse il suo sguardo verso la fonte di quell'attacco.
Lì in
piedi, una ragazza stava constatando con lo sguardo, lo scenario
della battaglia. Non riuscì a vedere bene il volto di lei,
le fiamme
dietro la ragazza creavano un ombra sul suo viso. Ma qualcosa gli
fece intuire di averla già vista.
-
Acquagetto!- gridò la ragazza e nuovamente A.J. fu colpito prima di poter scappare.
Richie
si riprese dall'attacco e vide la ragazza venire verso di lui. La
riconobbe. La dominatrice dell'acqua. Ma perché era ancora
in piedi?
-
Alzati da lì e portati via i tuoi compagni!- gridò lei. Lui rimase senza parole. Gli stava ordinando di andarsene?
La
pioggia aveva iniziato a cadere lentamente. Un pokèmon
giallo
comparve da dietro le gambe della ragazza e emise delle scintille
dalle guance.
-
No Pikachu, non serve- fece lei tranquilla- Me ne occupo io. Vai ad aiutare i nostri amici.
Il
pokèmon annuì e sgambettò verso May.
Richie scosse la testa,
riprendendo la concentrazione.
-
Che stai farneticando? Non sei nella posizione di darmi degli ordini!- si pulì il rivolo di sangue dalle labbra- Avanti, fatti sotto!
La
ragazza non gli diede il tempo per attaccare e lo scaraventò
nuovamente a terra.
-
Forse non hai capito, ti ho detto di andartene!- disse lei con voce di chi non scherzava- Non ho tempo da perdere con voi.
-
Eh!- lui si rialzò e la guardò divertito- Sai già che perderai! Come tutti i tuoi compagni. Non siete al nostro livello.
Lei lo
guardò senza mostrare segni di incertezze e poi
spalancò le
braccia. Le gocce d'acqua si fermarono a mezz'aria. Roteò le
braccia, dove si accumulò dell'acqua.
Richie
si aspettò che la ragazza lo attaccasse nuovamente, ma
scoprì che
lei aveva diretto il suo attacco alle fiamme che li circondavano.
Grazie alla pioggia e l'attacco di Misty, le barriere di fuoco
sembravano lentamente perdere consistenza.
-
In questo momento sono più preoccupata per la vita dei miei amici- disse lei, guardando le fiamme- Ma se in qualche modo cercherai di impedirmelo, te la farò pagare cara.
-
Pensi di farmi paura?!- cercò di riprendersi, ricordando la sua missione- Non credere di cavartela così facilmente!
-
Non sto scappando...- serrò forte la mano non ustionata- ho intenzione di farvela pagare per ogni ferita inferta ai miei amici- lo guardò con odio- Ma non oggi.
-
Tzk, e cosa ti fa credere che noi ce ne andremmo così? Sei l'ultima rimasta in piedi. Cosa ci vorrà a metterti al tappeto nuovamente?
-
Sei stremato come me, chi credi che verrà a soccorrerti? Non certo i tuoi compagni. Voi non conoscete il significato dell'amicizia- si chinò vicino a Dawn- Per una volta, usa il buon senso e andatevene.
Richie
fece per rialzarsi nuovamente, ma quando tentò di fare un
passo
verso di lei, nuovamente sentì che stava sbagliando. La
strana
sensazione si era fatta sentire dentro di lui. La guardò
mentre con
premura si avvicinava alla ragazza dai capelli blu e la ricopriva da
acqua flottante. Con le mani sopra di lei e lo sguardo concentrato,
l'acqua iniziò a brillare. La ragazza sdraiata parve
recuperare un
po' di colorito, anche se continuava a non svegliarsi.
Il
ragazzo non aveva mai visto una tecnica simile o forse
perché non
aveva mai incontrato una dominatrice come lei.
E
ricordò Ash quando combatteva contro Gary nella nave. Lo
sguardo di
lui e la sua determinazione...la stessa determinazione della
ragazza...
Con la
coda dell'occhio, vide A.J. steso a terra, deciso a vendicarsi per
l'attacco subito.
-
Fermo- lo bloccò Richie, prima che A.J. facesse qualche mossa.
-
Perché?! Attacchiamo ora che è distratta!
-
...andiamo a cercare Giselle- disse solamente, ma A.J. era furioso e ferito- Ora, ho detto!- lo obbligò a seguirlo. A.J. gli diede retta, anche se brontolando.
Richie
diede un ultimo sguardo alla ragazza prima di andarsene.
≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈
Paul raccolse la sua giacchetta da terra e se la mise in spalla.
Sentì un rombo nel cielo e alzò lo sguardo.
Aprì la mano e una
goccia cadde nel palmo.
Un lieve movimento fece voltare il ragazzo, ma constatò che
il
castano era ancora steso a terra nella stessa posizione. Se l'era
immaginato? Nah, com'era possibile se gli aveva rotto le braccia? Non
avrebbe potuto muoversi in quelle condizioni.
E quando qualche goccia cadde sul terreno, finalmente si rese conto
che quel corpo stava tremando. Non capiva, forse la paura di morire?
Perché stava realizzando quale sorte gli sarebbe toccata?
Vide poi dagli occhi del castano scendere gocce d'acqua...no, non era
la pioggia...quelle erano lacrime. Il ragazzo stava piangendo.
-
Che miserabile- commentò disgustato il ragazzo in piedi.
Per lui che i sentimenti come l'amore e la paura erano inutili,
vedere uno del famoso Team Luce frignare come una bambina, lo
disgustava semplicemente. Gary gli aveva promesso che si sarebbe
scontrati con avversari degli del suo livello, ma evidentemente
neanche questo Team era forte come si diceva.
Voltò le spalle per non guardarlo più e
andarsene.
-
Ahi, ahi...George, mi stai facendo male!- si lamentò la ragazza col codino.
-
Se solo tu la smettessi di muoverti tanto, avrei già finito di medicarti!- brontolò il castano.
-
Che bisogno c'è di medicarmi. Così perdiamo tempo- disse lei spazientita.
Si
erano lasciati alle spalle il combattimento con quel dominatore della
terra e per evitare di venire notati dalla gente, si allontanarono
dal luogo.
-
Sei senza speranza, Misty! Se non ci pensassi io, finiresti per morire dissanguata durante il tragitto.
-
Non ti ho chiesto io di prenderti cura di me- borbottò la ragazza, poi sentì ridacchiare dall'altro ragazzo più grande- Che c'è da ridere?- fece lei offesa.
-
Niente, niente...- scosse la testa divertito- Mi sorprende come riuscite ad essere così spontanei, nonostante le numerose guerre- tornò serio- Io ormai avevo smesso di credere che ci fosse qualche speranza. Da quando mia madre morì e mio padre se ne andò via di casa lasciando me e i miei fratelli al nostro destino...credevo che il modo migliore per sopravvivere era affidarsi a se stessi e non sperare nelle altre persone- sospirò- Volevo essere un adulto esemplare per i miei fratelli. Però alla fine sono solo diventato una persona orribile.
-
No, non lo sei- disse la ragazza guardandolo- I dominatori del fuoco sono esseri spregevoli, non tu.
-
Quando ti abbiamo visto all'opera, abbiamo constatato che tu fossi differente dagli altri- disse George, terminando di medicare la ragazza- Non per le tue tecniche, ma per il tuo spirito di sacrificio. E abbiamo pensato, che saresti stato un elemento perfetto per il nostro team. Perché tu avresti creduto nella nostra missione. Solo che...- sospirò e guardò la ragazza- Misty non è un granché nel convincere le persone. Fa scappare le persone quando tenta di parlarle.
-
Ehi!- esclamò lei offesa.
-
Ho solo detto la verità- alzò le spalle- Sei troppo scontrosa e diretta.
-
Mi sorprende vedere due giovani dominatori dell'acqua...di cui una ragazza. Ho sempre saputo che era vietato il...
-
E con questo??- Misty si alzò di scatto in piedi- Sono una ragazza e una dominatrice dell'acqua! E sono migliore di qualsiasi maschio del mio elemento!
-
Misty, calmati- George la prese per il braccio e cercò di farla sedere.
-
Mi spiace, non volevo offenderti...- si scusò il ragazzo.
-
Non preoccuparti- disse George con un sorriso- Misty è fatta così. Basta poco che scatta su tutte le furie. Deve ancora controllare la sua rabbia.
-
Non è vero!
-
Visto?
Brock
rise e poi abbassò lo sguardo.
-
Dunque...sconfiggere il Signore del Fuoco, eh?
Gli
altri due tornarono seri e annuirono.
-
Non sarà una passeggiata- alzò le spalle- ma se voi ci credete...- alzò la testa e sorrise- io sarò dei vostri. Contate sul mio aiuto.
Misty
e George sorrisero contenti. Il sogno di creare un team forte, non
era così lontano.
La pioggia bagnò il suo corpo e il suo viso. E un pensiero
lo
riportò sul campo di battaglia.
“Misty...sta
lottando...”
Il motivo per cui lottare...il motivo per cui non
morire...sì...c'era.
Paul s'incamminò pensando al tempo perso in quella
battaglia.
Possibile che non avrebbe trovato un modo di saziare questa sua
voglia di combattere?
In una frazione di secondi, il terreno tremò e una roccia
spuntò
proprio sotto di lui sfiorando il suo naso. Indietreggiò e
guardò
la scena. Da dove era spuntata la roccia? C'era un altro dominatore
nelle vicinanze? Si voltò, ma vede solo la stessa scena di
prima, il
ragazzo dalla carnagione scura steso a terra. Non poteva essere stato
lui...o forse sì?
Un dubbio lo fece tornare indietro, ma appena fece un passo, un'altra
roccia tentò di colpirlo spuntando da sotto i suoi piedi.
Cercò di
schivarlo, ma ad ogni passo, le rocce si fecero più numerose
e più
precise. Traballò e indietreggiò, ma non sembrava
bastare. Non poté
evitare di farsi colpire almeno due volte. Non sapeva più
dove
mettere piede, era come se il dominatore sapesse in anticipo ogni suo
movimento.
Guardò nuovamente il suo avversario steso a terra. No, era
impossibile che fosse lui il responsabile. Era ferito e le braccia
inutilizzabili. Se avesse tentato di usare il suo elemento, l'avrebbe
visto muoversi e invece...
Un attimo, ora aveva notato qualcosa. Lui non stava tremando...stava
sbattendo la punta dei piedi sul terreno.
Dominio? Come?
Corse verso lui, intenzionato più che mai a spezzargli anche
le
gambe per sicurezza.
Il castano allora si bloccò, mentre Paul correva da lui con
le mani
infuocate. A pochi centimetri da lui, Paul sferrò un
micidiale pugno
e in quell'istante il castano mosse tutte e due le gambe. Una lastra
di roccia colpì allo stomaco Paul, che per il colpo cadde
all'indietro, ma non arrivò a toccare il suolo che un'altra
roccia
lo colpì da dietro. E poi un'altra e un'altra ancora,
finché le
poche forze permettevano a Brock di poter calciare sul terreno. Il
membro del Team Magma cadde a terra finalmente, tenendosi lo stomaco
e vomitando sangue.
Brock guardò la scena, con la mente ancora persa nel vuoto e
con
solo l'orecchio appoggiato sul terreno a dargli indicazioni sul
nemico.
Ahh, anche se per poco...aveva dato dimostrazione di poter essere un
osso duro anche nel morire?
Sperò che il suo disperato tentativo di sopravvivere,
avrebbe
impedito a quel dominatore di fare del male ai suoi amici.
Sorrise
e chiuse gli occhi. Non aveva più forze nelle gambe.
Non lo sapeva Brock, ma delle figure si erano avvicinate al campo di
battaglia.
-
Io mi occupo di Giselle, tu di Paul- fece la voce di un ragazzo.
L'altro andò a prendere il ragazzo dai capelli viola, mentre
quello
della voce si diresse poco distante da lì e prese in braccio
il
corpo svenuto della ragazza.
-
Che stai facendo A.J.!- esclamò, appena ritornò.
-
Io...questo bastardo è qui inerme...- indicò Brock- volevo solo vendicarmi dei suoi compagni...
-
E prenderlo a calci, pensi che basti a vendicarti?
-
Richie, non vedo dov'è il problema! Guarda cosa ha fatto a Giselle e a Paul.
-
Giselle è solo svenuta e le ferite che ha...- la scrutò bene- sono di un dominatore del fuoco.
-
Che vuoi dire?- chiese confuso A.J.
Richie guardò sospettoso Paul, che pareva essere privo di
conoscenza.
-
Non avremmo dovuto accettarlo nel gruppo questo ragazzo. E' una minaccia anche per noi.
-
Eh?- A.J. non capiva sempre più.
-
Andiamo- Richie non diede altre spiegazioni e si allontanarono.
3 commenti:
LO SO, sono in ritardo sia qui che su EFP (dopo di questo corro a commentare di là ^^'') ma tu NON HAI IDEA di che giornata sia stata ieri, fra compiti e quant'altro.
Comunque.
AMO QUESTO CAPITOLOOOOOOOO! *impazzisce nonostante sia già pazza*
Oddio la scena iniziale è meravigliosa *___* Io lo sapevo che Ash veniva a salvarla... e Gary ignorato dai due ragazzi! XD Soddisfazioni della vita! (cicca cicca n.d.io) (grrrrr n.d.Gary)
Stupendostupendostupendo. VAI ASH! Salva per sempre la tua Misty! E VAI MISTY! Non ti fermare davanti a niente!
Sono una tua enorme fan e una enorme fan di BBI, sappilo! Ti stimo troppo!
Ma se stai scrivendo il cap 37 vuol dire che hai già scritto quello 36????? O.O E se si, QUANDO lo pubblichi??? E, soprattutto, Gary si prenderà un bel doppio calcio nel sedere da Ash e Misty!?? (ma insomma! n.d.Gary) (che dolce la vendetta XD n.d.io)
Bacioni, allora! Corro su EFP!
Ser <3
oddio, aspetto con ansia la prox settimana, in cui spero che pubblicherai il cap 36!!! bhe, Ser, se non saranno Ash e Misty a tirare un doppio calcione nel sedere a Gary, andiamo là io e te e lo facciamo noi... U_U comunque Yachan, ti stai riprendendo! ci stai ripagando di tutti quei mesi ad aspettare con la bava alla bocca e gli occhi spiritati! grazie milleeeee!!!! attendo con ansia! <3 <3 <3 <3
Riri
magnifico magnifico magnifico!!!!!
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