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14 dicembre 2012

fic: Weaving 5

WEAVING

Autrice: RIRI
Capitolo 5



  • Come sarebbe a dire “tuo fratello”?! –
Tutti e quattro i ragazzi guardavano Sif con una faccia tra il dubbioso e lo sconcertato. La ragazza abbassò lo sguardo, arrossendo dalla vergogna.
  • Lui... sì, sono sicura che sia Dray. Mio fratello. Ha anche lo stesso Dragonair. –
  • E tuo fratello è un ladro? – disse Iris.
  • No! Certo che no! Non so cosa gli sia preso... –
  • Senti Sif... – intervenne Ash, poggiandole una mano sulla spalla – Il fatto che ti ricordi di lui... significa che hai recuperato la memoria? –
  • Io... – abbassò lo sguardo. Aveva una faccia terribilmente abbattuta. – Solo qualcosina... –
  • Cosa? –
  • Il... il motivo per cui quegli uomini mi stavano seguendo. Ora mi ricordo. E ricordo anche il nome del luogo da cui provengo. –
Si fermò, guardando i ragazzi. Tutti la fissavano con impazienza, in attesa che continuasse. Sospirò.
  • Io vengo dalla Regione di Oblivia. Là le cose sono messe piuttosto male e molti sono scappati in altre Regioni per riuscire a vivere tranquilli... –
  • Che cos'è successo? – la incitò Spighetto. Il gruppo si serrò maggiormente attorno a Sif, sempre più attento.
  • Questo... non me lo ricordo ancora... però so che anche io sono scappata. Ma quegli uomini in nero mi hanno inseguita nel tentativo di catturarmi e poi... bhe, il resto lo sapete. Probabilmente hanno aggredito Misty perché l'avevano vista con me. Volevano tendermi una trappola. –
  • Ma perché avrebbero voluto catturarti? – chiese Iris. Sif scosse la testa.
  • Mi dispiace, non lo ricordo... –
  • Va bene, basta così. – li fermò Ash. – Ha già ricordato abbastanza per oggi, non credete? Non dobbiamo avere fretta. – sorrise e Sif lo ricambiò, grata della sua comprensione.

  • Va bene! – esclamò di colpo Spighetto – Direi che il primo passo che possiamo fare per darle una mano è trovare suo fratello. Sono quasi sicuro che, se ci riusciamo, Sif ricorderà qualcos'altro. –
  • Allora è deciso! –li incitò Ash, picchiandosi un pugno sul petto – Vedrai, questa brutta storia sarà finita prima di quanto pensi. –
  • Sì, ma... – tutti si voltarono verso Misty – … qualcuno ha idea di dove è andato? –
  • Ehm... dunque.... – Ash si guardò attorno – Di là! Oppure era di là..? Forse dall'altra parte, ma potrebbe anche aver virato... –
  • Oh ti prego Ash... è andato da quella parte, l'ho visto io! – sbottò Iris. – mandiamo i nostri pokémon in avanscoperta. Entro sera dovremmo individuarlo. Non può essere andato tanto lontano. –
  • Aspettate... Ash e il tuo incontro? – Sif lo frenò, afferrandolo per il polso. Ash sorrise.
  • La palestra mica scappa. Dray invece sì. Direi che ha la priorità, no? –
Misty strabuzzò gli occhi sorpresa. Ash che metteva qualcos'altro davanti ad una lotta in palestra?! O aveva preso una craniata incredibile... o era cresciuto. Sorrise, rendendosi conto solo in quel momento di quanto in effetti fosse cresciuto.


*~*~*~*~*~*


  • Si può sapere perché Unfezant e Dragonite non sono ancora tornati? – borbottò Iris, praticamente stesa sulla ringhiera della collinetta panoramica della città.
  • Forse perché non hanno ancora trovato niente? – le suggerì ironico Ash.
  • Dray non è stupido... – mormorò Sif – Forse si è accorto di essere cercato e ha fatto perdere le proprie tracce... –
  • Questo si vedrà. – intervenne Spighetto.
Ormai il sole era calato quasi del tutto. Avevano calcolato male i tempi. Forse, dopotutto, ci sarebbe voluto un po' di più a rintracciare quel ragazzo.
  • Ormai è tardi... – disse Misty – Forse è meglio aspettare domani. –
  • Sono d'accordo. – Annuì Spighetto – Con il buio non caveremo una ragno dal buco. La cosa migliore è andare a dormire e sperare in bene. –
Certo, loro potevano ritirarsi per quella sera, ma i loro pokémon erano ancora là fuori da qualche parte. Ma Ash non aveva timore. Sapeva che erano in gamba e che una notte da soli non sarebbe stato un problema. Non rischiavano neppure di essere catturati, visto che avevano già un allenatore.
Quando tornarono al centro medico, Ash si rifugiò sulla terrazza e lì restò ad osservare l'orizzonte, nella speranza di veder spuntare i loro amici volanti. Era tardi ormai e gli altri dovevano già essere andati a letto.
Si chiese se Sif sarebbe stata in grado di chiudere occhio. D'altronde doveva essere lei la più toccata nel gruppo da quella faccenda.
  • Non hai freddo? –
Ash si voltò. Misty era accanto alla porta-finestra, avvolta in una felpa rosa.
  • Lo sai che posso stare in maniche corte anche in mezzo ad una tormenta! – scherzò lui – Qui sto benissimo. –
Misty sorrise, affiancandolo vicino al parapetto. Per un po' rimasero in silenzio ad osservare il cielo e le luci della città.
  • Lo sai perché mi sono tanto arrabbiato l'altro giorno? – disse all'improvviso Ash. Misty sentì il cuore fare una capriola. No, non voleva riaprire quel discorso! Temeva di finire nuovamente con il parlare troppo e offenderlo. Ash la guardò e lei scosse la testa.
  • Perché mi hai fatto prendere una gran paura. Sei sparita dalla circolazione, non riuscivamo più a trovarti. Ho perfino temuto che ci fosse di mezzo una nuova trovata del Team Rocket... ma quando ho visto che invece... te n'eri andata di testa tua... non ci ho visto più. Scusami... –
  • Bhe... – sorrise Misty – Se qui c'è qualcuno che deve scusarsi quella sono io. Me lo dicono in molti che ho un pessimo carattere... ma me ne rendo conto veramente solo ora.. tuttavia sono fatta così e non riesco a cambiare. –
  • Questo non è vero. Tutti possono cambiare. Tu, per esempio, sei più seria del solito. Non sorridi più come prima. –
Misty lo guardò sorpresa. Ash si ritrasse subito.
  • Ehm, te lo sto dicendo a valore informativo! Non vuole essere un'offesa, eh? –
  • Sì, questo l'avevo capito. Ma... davvero lo pensi? –
  • Sì... credimi, tra di noi c'è sempre stata molta confidenza, ci conosciamo da anni, ma... non ho mai visto una Misty così... avvilita. –
Misty tornò a guardare la luna, cercando di immagazzinare le parole di Ash. Forse... tanti anni alla palestra l'avevano indurita? Era questo che voleva dire?
Ash sospirò, stiracchiandosi.
  • Mah, senti, fai come se non ti avessi detto niente, ok? Sono stanco, non so quel che dico. – sorrise. – Io vado a letto. Buonanotte. –
Misty lo seguì con lo sguardo finché non sparì dietro la tenda della stanza. “Non sorridi più come prima”. Si osservò i palmi delle mani. Davvero Ash l'aveva trovata così tanto cambiata?


*~*~*~*~*~*

Il mattino dopo Iris buttò giù dal letto Ash con una brusca sveglia, ridendo come una sadica davanti alla sua reazione assassina. Spighetto era già nella hall e Misty era rintanata nel bagno.
  • Preparati, pisolo. Sei l'ultimo, come al solito. – cantilenò Iris, uscendo sul balcone, sicuramente per controllare se i loro due pokémon stessero tornando.
Ash si stiracchiò, alzandosi dal letto. La porta del bagno era aperta. Si stropicciò gli occhi, sbadigliando e bussando contro lo stipite.
  • Si può? –
Per un attimo rimase paralizzato. Misty si era voltata verso di lui. Aveva una spazzola in mano e i capelli erano raccolti in un simpatico codino a lato della testa.
  • Buongiorno, dormiglione! Se aspettavi ancora un po' non trovavi più nulla giù a colazione! – lo informò con un tono di voce polemico e al tempo stesso pimpante.
Ash strabuzzò gli occhi. Era lui che stava dando di matto... o quella ragazza era completamente diversa dalla Misty del giorno prima? La ragazza fece per sorpassarlo e gli posò in mano la spazzola.
  • Tieni. E almeno per una volta usala per pettinarti, invece che come soprammobile! –
Ash la seguì con lo sguardo mentre andava a recuperare la sacca, mettendosela in spalla. Quella... quella era Misty! La vera Misty! Era tornata, era davvero lei!
A distrarlo da quel pensiero fu un grido acuto di Iris. Nemmeno un secondo dopo la vide correre in stanza al fianco di Sif.
  • Sono tornati! Unfezant e Dragonite sono tornati! – gridò la piccola selvaggia.
  • Andiamo, forza! – Misty fu la prima a gettarsi alla porta e Ash, di colpo completamente sveglio, arraffò al volo felpa e berretto e le seguì in corridoio.
  • Spighetto!!! – Iris arrivò nella hall usando il corrimano della scala come uno scivolo – Sono tornati! –
  • Dici sul serio?! –
SBONK. Nel tentativo di mettersi le scarpe e al contempo scendere le scale, Ash aveva messo un piede in fallo, finendo spiaccicato di testa sul pavimento.
  • Ti pare il momento di rimettersi a dormire?! – polemizzò Iris, sparendo oltre la porta d'ingresso.
  • Mai che si faccia gli affaracci suoi... – mormorò già spazientito il ragazzo, mentre Sif lo aiutava a rimettersi in piedi.
Quando tutti e cinque furono in strada, individuarono quasi subito i due pokémon planare nella loro direzione.
  • Unfezant! – gridò Ash – L'avete trovato? –
Il volatile annuì. Era stanco, si vedeva. Ma purtroppo Ash non poteva assolutamente permettersi di farlo riposare. Non ancora.
  • Da che parte è? – chiese Iris al suo drago.
Dragonite puntò la zampa verso nord-est.
  • Strano... – mormorò Spighetto, poggiandosi il pugno sul mento, pensieroso. – Di là non c'è nessuna città... –
  • Lo so io cosa c'è. – intervenne Iris – C'è un antico tempio abbandonato. È parecchio famoso oltre che essere un'attrazione turistica. Chissà che non abbia intenzione di rubare qualcosa anche lì! –
  • Iris! – la rimproverò subito Ash e la ragazza si rese conto che Sif aveva abbassato la testa, dispiaciuta.
  • Ops... scusa.. –
  • Non è niente. Tranquilla. – sorrise la mora. Sorrideva sempre. Tanto che Ash era arrivato a pensare che fosse impossibile farla arrabbiare. Aveva sempre degli atteggiamenti così dolci e solari... un po' l'esatto contrario di qualche altra ragazza che conosceva. Scoccò una rapida occhiata a Misty.
  • Bhe, se abbiamo una traccia, direi di seguirla. – propose Spighetto – Non è molto, ma è già qualcosa. –
  • Sono d'accordo. – annuì Misty, per poi rivolgersi a Sif – Vedrai che riusciremo a trovarlo, così magari potrai chiedergli spiegazioni di persona. –
Sif annuì. Ash non poté fare a meno di sorridere. Quella era la Misty che conosceva. Energica al punto giusto.
Senza perdere altro tempo, si avviarono verso il punto indicato dai loro pokémon, con Iris come capofila. Era lei a conoscere bene ogni bosco di Unima e a sapersi orientare come si fa con le vie di città.
Arrivati a un certo punto però... si fermarono: erano dinnanzi a un altissimo muro di roccia. Un vicolo cieco.
  • Oh, fantastico! – commentò Ash.
  • Eppure... ero sicura che fosse qui... – Iris si guardava attorno spiazzata.
Misty sospirò. Tutta quella strada per niente... a quell'ora Dray se la doveva già essere data a gambe.
Sentì le fronde dell'albero dietro di lei scuotersi. Incuriosita si voltò, giusto in tempo per vedersi calare davanti al naso un Joltic un po' troppo cresciutello.
  • YAAAAAAAARRRGHH!!!!! –
Tutti si voltarono, mentre Misty balzava indietro come un missile, strillando come una pazza. Andò a sbattere contro la parete rocciosa e, sempre strillando, la sfondò. O meglio, attivò una parete girevole, che la inghiottì in un istante.
  • Misty!!! – Ash corse nel punto in cui l'amica era sparita, spingendo e prendendo a spallate la roccia, ma niente. – Si è bloccata! –
  • Bhe, alla fine un'entrata c'era! – disse Iris titubante, guadagnandosi un'occhiataccia da Ash.
  • Litigare non ci sarà d'aiuto. Dobbiamo per forza trovare un'altra entrata. – propose Spighetto e cominciò a bussare contro la parete.
Ash osservò la propria mano, poggiata contro la fredda roccia. Sperò che Misty stesse bene e che riuscisse a trovare il modo di uscire da lì... altrimenti... sarebbero stati guai.


*~*~*~*~*~*


  • Uah, che botta... – Misty si massaggiò il punto dolente, rimettendosi in piedi. Dov'era finita? Ricordava di essere rotolata giù per una specie di scivolo e ora... ora dove si trovava? C'era buio pesto e faticava a distinguere i contorni delle proprie mani.
  • Ash!! – chiamò. Nessuna risposta. – Iris, Spighetto! Sif!! –. Ancora nulla. Era sola e, soprattutto... persa.
  • E ora? Come cavolo faccio...? –
Si guardò intorno, alla ricerca di qualsiasi cosa che potesse aiutarla, però zero. Si convinse allora a fare un paio di passi alla cieca, ma inciampò quasi subito in qualcosa, finendo lunga distesa a terra con un gemito. Una fila di torce si accesero all'istante, facendole prendere un gran spavento. Si trovava in un corridoio, completamente costruito con grossi sassi intagliati a forma di cubo. Le torce alle pareti erano in ferro battuto ed erano strane, piene di volute e arzigogolate. Si avvicinò, studiandone meglio una. Non era decorazioni! Era l'intaglio di una figura ben definita. Pareva un uccello dalla lunga coda e le ali alzate, quasi a formare un sole con le lunghe penne sporgenti.
  • Oh-oh... – mormorò.
Sentì un rumore, che la fece voltare. C'era qualcuno.. o qualcosa, più avanti. Deglutì, cercando una buona dose di determinazione che prendesse il posto della fifa.
Seguì il corridoio per quelli che le parvero chilometri, finché non si aprì davanti a lei un'arcata. La sola uscita. Sperò di essere finalmente fuori, ma si sbagliava. Spuntò in una stanza enorme. Lei si trovava in cima ad una scalinata infinita e sotto di lei si estendeva il più grande tesoro mai visto ad occhio d'uomo. Al centro, una enorme torre d'oro gradinata svettava verso il soffitto a cupola e sulla sua cima...
  • È lui! – disse sorpresa.
Il ragazzo incappucciato della palestra di Boreduopoli. Stava rimirando qualcosa posto su un altare ma da lì Misty non riuscì a distinguere di cosa si trattasse. Qualunque cosa fosse, lo vide allungare la mano. Oh, no. Non avrebbe rubato ancora. Stava per intervenire (come non lo sapeva bene, vista la tremenda distanza che li separava) ma venne anticipata da qualcun'altro.
Sei uomini in nero spuntarono dagli altri accessi, balzando senza problemi sulla torre, qualche livello più in basso rispetto al ragazzo, che di colpo sembrava incredibilmente di fretta.
Lo vide scoccare un'ultima occhiata verso l'oggetto che stava per rubare, ma la situazione doveva essere grave anche per lui, perché se la diede a gambe. O almeno tentò.
Uno degli uomini fece scattare una frusta, la stessa che un altro di loro aveva usato contro Misty qualche giorno prima. Lo afferrò per la caviglia e lo sbatté a terra.
  • Ehi!!! – gridò Misty, senza rendersi conto di quello che stava facendo. Tutti e sei i cattivi della situazione si voltarono verso di lei. Ancora una volta la ragazza si chiese come diavolo facessero a vederci, con quelle maschere addosso.
Tre di loro si staccarono dal gruppo, dirigendosi verso di lei.
  • Volete prendermi, eh? Venite pure! Non ripeterò lo stesso sbaglio dell'altra volta! –
Estrasse una sfera poké dalla sacca. Fece per lanciarla, ma una frustata la colpì alla mano, facendole perdere la presa. La pokéball rotolò via, in direzione della scala.
  • No!!! – ma era troppo tardi. Un balzo alla volta, la sfera rotolò giù, verso il fondo, che ad occhio e croce doveva essere molto in basso.
Un nuovo sibilo e si scansò un attimo prima che una nuova frustata si infrangesse ai suoi piedi. Lì si stava mettendo male, accidenti. Tre contro lei da sola. Non era molto equo.
Ci fu un lampo di luce e un verso acuto. Dopodiché i tre vennero spazzati via da una forte corrente d'aria. Misty si protesse con le braccia come meglio poteva, riuscendo a distinguere Dragonair mentre terminava l'attacco tornado. L'aveva salvata davvero? Ma il suo allenatore dov'era?!
Fece scorrere l'occhio su tutto, finché non lo notò sopra di lei, ad un livello più alto della grossa stanza. Teneva in mano una pokéball che subito Misty riconobbe come quella che le era scivolata per le scale.
Non fece nemmeno in tempo ad aprir bocca: il ragazzo gliela lanciò senza una parola, dritta nelle sue mani. Misty strabuzzò gli occhi sorpresa. Glielo aveva restituito? Ma non era un ladro?
Da sotto il cappuccio continuò a fissarla per qualche secondo, ma quando Misty fece un passo nella sua direzione si voltò e fuggì via.
  • Perché non mi hai attaccata? – mormorò tra sé e sé la ragazza.
  • Misty!!! –
Da uno degli altri tunnel rimbombò una voce famigliare.
  • Ash! Sono qui!!! –
Vide spuntare il gruppo al gran completo, proprio dall'entrata a lato della sua.
  • Misty! – Ash le corse incontro, mentre Pikachu le balzava in braccio tutto contento. – Stai bene? –
Misty annuì sorridente, riponendo la pokéball con una mano e reggendo Pikachu con l'altra.
  • E quelli?! – Iris indicò sei figure stese più in basso.
  • Sono quelli dell'altro giorno! – notò allarmato Ash.
  • Già... – commentò Misty.
  • Li hai stesi tu? –
  • Ehm.... vorrei poter dire di sì, ma... stavolta non sono stata io. –
  • E allora chi... – chiese Spighetto, ma si zittì quando cominciò a capire.
  • Era qui?? – Sif si precipitò accanto a Misty – Dray era qui, non è vero? –
  • Bhe... sì. – ammise alla fine.
  • Perché non l'hai bloccato?! – protestò Ash.
  • Non ne ho avuto il tempo! – si difese Misty con tono polemico.
  • Ma ce l'avevi qui! –
  • Bhe Ash, non so se ti è sfuggito, ma questa stanza non è esattamente piccola! La prossima volta fallo tu! –
  • Sif, cos'hai? – chiese Spighetto.
Sia Ash che Misty misero da parte il loro battibecco per girarsi. Sif stava osservando in maniera quasi ipnotica la fiaccola con la statuetta di Oh-Oh.
  • Questo è... – allungò una mano, ma non appena la sfiorò si irrigidì, balzando poco dopo indietro con un gemito terrorizzato.
  • Sif!! – Ash e Iris le furono subito accanto – Cosa succede?! –
  • Io... ho visto... –
  • Cosa?! Cos'hai visto? –
  • Io... ora ricordo. Ricordo perché quei tizi volevano catturarmi! –

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