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5 giugno 2009

Fic: Cap. 5

I segreti del cuore
By Misty99
CAP 5 - Il misterioso pokémon leggendario

Ash, Lucinda e Brock continuavano a far vedere l’albergo a Vera e a Misty. Avevano già fatto tutto:prima di tutto, avevano prenotato una camera per le ragazze, infatti Lucinda si era spostata dalla camera di Ash e Brock a quella di Vera e Misty, sapendo da Vera che doveva arrivare Drew. Poi aveva fatto vedere alle nuove arrivate la piscina, insieme a quelle due litro massaggio, il solarium, la sauna, i ristoranti di lusso, la sala da ballo, le camere, il bar, il cinema, i posti dove poter allenare i pokèmon che stavano sia all’interno sia all’esterno dell’hotel e tanto altro.
Insomma…quell’albergo era una favola, quindi Lucinda aveva ufficialmente deciso di rimanere lì con gli altri almeno per altre due settimane per “onorare” l’arrivo di Misty e Vera.

-Siete contente?- chiese Lucinda a Vera e a Misty, mentre camminavano, insieme a Brock e ad Ash.
Misty e Vera si guardarono con un sorriso, poi si rivolsero all’amica dicendo :-Certo che lo siamo-.
Vera in tutta quell’allegria si ricordò di nuovo quel problema. Il fatto che se non sapere se continuare ad essere una coordinatrice pokèmon o diventare una nuova allenatrice pokèmon.
-Io devo andare in camera per sistemare un po’ i bagagli, e non voglio trovare questo problema più tardi- mentì Vera con un mezzo sorriso.
-Okay- disse Brock vedendo la ragazza allontanarsi, poi si ricordò di una cosa –Devo chiamare Drew, per dirgli che la sua camera è già pronta-.
Il ragazzo dalla carnagione scura fece un saluto frettoloso agli altri prendendo il cellulare.
-Io invece vado a mangiare al ristorante- disse Ash.
-Di già?- chiesero Misty e Lucinda, poi aggiunse Misty –tanto fra circa un’oretta mangeremo.
-E allora? Pranzerò due volte- disse Ash con la sua solita ingenuità.
Le due ragazze caddero a terra quando sentirono la risposta del ragazzo.
Il ragazzo fece segno con la mano, e se ne andò verso il ristornate.
-“Ma infondo è rimasto lo stesso ingenuo di un tempo”- sorrise Misty ripensando a tutte le frasi buffe che aveva detto Ash durante i loro vecchi viaggi.
-Misty- la interruppe Lucinda dai tuoi pensieri.
-Sì?
-Qui vicino c’è un bagno, torno subito, ma vedi…è urgente- disse Lucinda incominciando a saltare.
-Vai, vai. Non devi chiedere a me, vai e basta- sorrise Misty.
Lucinda corse entrando nel bagno.
-Wow, mi puoi fare un autografo- disse una voce alle spalle della ragazza dai capelli arancio.
Misty si girò e vide un ragazzo dai capelli castani con due stelle al posto degli occhi, con un foglio di carta in mano, e un Prinplup che aveva la stessa espressione del padrone.
-Certo- sorrise Misty prendendo il foglietto di carta insieme alla penna -…e tu chi saresti?
-Kenny- rispose il ragazzo.
Misty iniziò a scrivere sul foglietto, e scrisse una semplice frase : “Per Kenny. Misty”
Poi ridiede il foglietto al ragazzo.
-Sai Misty, sono un tuo grande fan, ti ho visto molto spesso in tv- disse il ragazzo.
-Beh grazie- rispose imbarazzata la ragazza.
-Adoro i tuoi pokèmon, darei il mondo per sfidarti ad un incontro.
-Hmmm…si potrebbe tranquillamente fare, spero che sei un bravo allenatore- sorrise Misty.
-Davvero?! Sarebbe fantastico! Comunque io sono un coordinatore, non un allenatore.
-Allora…domani ci sfideremo. Ti va bene?- chiese Misty.
Prima ancora che Kenny potesse dare la sua risposta, la ragazza dai capelli blu uscì dal bagno.
-Beh Misty, continuiamo a passeggiare?- chiese la ragazza.
-L-Lucinda?- arrossì Kenny guardandola.
Lucinda si girò di scatto.
-K-Kenny?- arrossì Lucinda. E ora cosa avrebbe detto?


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-Gnam gnam- continuò a mangiare un ragazzo dai capelli corvini, con in spalla un Pikachu che mangiava di gusto dal piatto del ragazzo –buonissimo pure questo.
-Signorino, se continui così finisce che non abbiamo più niente da mangiare- disse un buffo cameriere con un ridicolo accento francese.
-Ma è così buono- insisté lui.
-Va bene…puoi continuare a mangiare- si arrese il cameriere, poi aggiunse un sorrisetto malizioso -…se prima paghi il conto.
Il cameriere mostrò un foglietto di tutto quello che aveva mangiato, e il ragazzo sbarrò gli occhi.
-240 sterline, ma io ce ne ho qui solo 24…- disse il ragazzo spaventato.
Il cameriere buttò fuori il ragazzo dal ristorante facendolo cadere sopra qualcuno.
-E non farti vedere più fino a stasera- urlò il cameriere da dentro il ristorante.
-Ahi- si massaggiò il ragazzo dai capelli corvini, poi notò che stava sopra qualcuno. Alzò lo sguardo e vide una sua amica.
-Vera? Che ci fai qui? Non eri andata a preparare i bagagli?- chiese il ragazzo togliendosi da sopra di lei.
-I-Io…Ash…stavo solo…- provò ad inventarsi qualcosa Vera, ma non le venne nulla in mente, e quindi scappò via, ma Ash la rincorse, e dopo riuscì a prenderla per un braccio.
-Vera, cosa è successo?- chiese Ash serio alla ragazza.
-…Niente Ash- si lamentò Vera provando a liberarsi dalla presa dell’amico, ma lui la strinse di più.
-Vera…dimmi la verità…siamo amici dopotutto, ti prego…non te ne pentirai- la pregò Ash.
Vera guardò Ash. Sembrava convincente, gli occhi del ragazzo…sembravano non mentire.
-Va bene- sorrise la castana.
-Allora, andiamo in camera tua- decise Ash.
E i due incominciarono ad incamminarsi verso la camera della ragazza.



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Brock cercò nella rubrica del suo cellulare, il nome “Drew”, e quando lo trovò, spinse il tasto verde e mise il telefono vicino all’orecchio. E dopo tre squilli finalmente il ragazzo ebbe una risposta da Drew.
-…Ciao Drew…come stai? …ah, stai già partendo con la nave…arriverai domani? …che notizia favolosa…comunque ti abbiamo prenotato la stanza, dormirai con me e con Ash…ciao…va bene, saluterò Vera, il tuo “amore” da parte tua…ciao di nuovo.
Così la chiamata finì.
-Dimmi dov’è la mia anima…- disse di nuovo quella voce misteriosa.
Brock si girò spaventato, ma non vide nessuno. Sapeva che quello che aveva sentito non era la sua immaginazione.
-Chi s-sei?- chiese balbettando per lo spavento il ragazzo.
-Sono l’essere perfetto, o meglio, non ancora, prima dovrò avere la mia anima- continuò la voce.
Brock non riuscì ad identificare da dove provenisse quella voce, proveniva da tutto e da niente contemporaneamente. Era molto misterioso…
Ma solo un essere poteva fare questo:un pokèmon leggendario.
-Sei un pokèmon leggendario?- chiese Brock guardandosi attorno
-Complimenti…hai indovinato…sei furbo…troppo furbo per i miei gusti…- disse il pokèmon.
-Cosa vuoi?- chiese Brock serio. Aveva capito bene che quel pokèmon leggendario aveva tutt’altro che buone intensioni. E questa sua anima? Chi era?
-Tu conosci Lucinda?- chiese il pokèmon.
Brock sbarrò gli occhi.
-“Come fa a conoscere Lucinda?”- pensò il ragazzo spaventato.
-Sì- rispose Brock con un filo di voce. Non avrebbe potuto mentire su questo. Un pokèmon leggendario sa tutto.
-Bene, visto che la conosci…ti ordino di dirmi dove si trova la sorella di Lucinda- gli ordinò il pokèmon con la sua voce misteriosa.
Brock sbarrò gli occhi ancora più di prima. Lucinda ha una sorella? Ma di quale universo stava parlando?
-Non so di che cosa stai parlando- ammise Brock –Io conosco Lucinda, ma non so nulla che ha una sorella-.
-Sembri sincero…ti lascio andare…ma ricorda:se dirai a qualcuno di me farai una brutta fine.
Quella atmosfera misteriosa svanì di colpo. Sembrava che il pokèmon leggendario se ne fosse andato.
Un vento freddo attraversò il corridoio dell’hotel dove stava Brock.
Lui era confuso e spaventato allo stesso tempo. Aveva capito benissimo che questo pokèmon sarà un prossimo nemico.
Sarà un grande pericolo per Lucinda, ma soprattutto, per sua sorella.
Brock corse verso il punto in cui aveva lasciato Vera, Lucinda, Ash e Misty. Doveva sapere al più presto notizie sulla sorella della ragazza dai capelli blu.


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Lucinda, Misty e Kenny stavano lì, nessuno dei tre parlava. Kenny era troppo imbarazzato per parlare a Lucinda, e viceversa.
Misty invece guardava i due.
-“Chissà perché si comportano così”- si chiese Misty pensando.
Quel silenzio venne interrotto da una voce.
-Lucinda- la chiamò Brock preoccupato.
Il ragazzo dalla carnagione scura si avvicinò ai ragazzi.
-Brock, sembri preoccupato…cosa è successo?- chiese Lucinda.
-Devi avvisare subito tua sorella, è in grave pericolo- disse Brock.
Lucinda e Kenny si guardarono e scoppiarono in una risata squillante.
-Dico sul serio- insistette Brock.
-Una sorella…questa si che è bella- rise Kenny. Non riusciva più a smettere.
-Ma…- provò a dire Brock. Poi si bloccò, non poteva dire del pokèmon a Misty, Kenny e a Lucinda. Altrimenti avrebbe fatto una brutta fine.
-Brock…io non ho una sorella, sono figlia unica- disse Lucinda asciugandosi le lacrime che le erano uscite a furia di ridere.
-Eh?-. Forse quel pokèmon aveva sbagliato Lucinda, poi scosse la testa.
-“No…”- pensò Brock fra sé e sé –“…un pokèmon leggendario non sbaglia mai. Comunque tutto questo è molto misterioso”-.


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Ash e Vera stavano seduti, nella camera della ragazza.
-Beh, allora, mi vuoi dire il tuo problema- chiese Ash alla ragazza.
Prima ancora che Vera potesse rispondere, Pikachu scese di scatto dalle spalle di Ash, e si mise in una posizione di difesa davanti alla porta. Gli uscirono delle scintille dalle sue adorabili guancie rosse, ma il topo sembrava tutt’altro che tranquillo.
-Pikachu, che ti prende?- chiese lui alzandosi.
-Forse è solo nervoso per tutto quello che gli hai fatto mangiare- ipotizzò Vera.
-No, non è da Pikachu comportarsi così- disse deciso Ash. Conosceva bene il suo pokèmon, e sapeva bene che non avrebbe fatto mai una cosa del genere.
Ci fu un atmosfera silenziosa.
-Pikapi- ringhiò il pokèmon avvicinandosi pian piano alla porta.
In quel momento la porta si sbarrò, e Pikachu venne spostato bruscamente da qualcosa di invisibile.
Un vento fortissimo fece volare tutte le carte che c’erano in giro.
-Pikachu!- urlò l’allenatore, vedendo il topo giallo sbattere contro il muro.
-Bene, forse sei tu ragazzina…- disse una voce misteriosa rivolta a Vera.
Una luce nera entrò nel corpo di Vera.
-Uaaaah- la castana si sentiva debole in quel momento.
Un attimo dopo la luce uscì dal corpo della ragazza.
-No…non sei tu la ragazzina che cercavo…devo trovare a tutti i costi la sorella di Lucinda- ringhiò la voce.
-Chi sei?- chiese Ash guardando la luce nera che si aggirava in camera.
-Sono un pokèmon leggendario, ovvero, Giratina
Ash e Vera sbarrarono gli occhi :-Giratina?- chiesero stupiti insieme.
-Sì…se troverò la sorella della vostra stupida amichetta, ovvero, la mia anima, potrò diventare, l’essere perfetto-.
La luce sparì, il forte vento non c’era più, Pikachu era svenuto e Ash e Vera rimasero scioccati.
-Ash…- disse con un filo di voce la ragazza-…ma Lucinda ha una sorella?
-No…- disse Ash pensieroso -…non mi sembra-.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ke bello!!!!! è fantastico!!!!!

veggy98 ha detto...

grande!!!kenny e lucinda sn carini insieme ma secondo me il migliore con lucinda è paul!ti consiglio di farli mettere insieme!complimenti!

Anonimo ha detto...

ho letto tutta la fan fiction e volevo darti dei consigli... intanto la narrazione è troppo veloce, dedicati di più alle descrizioni dell'ambiente, agli stati d'animo dei personaggi e anche alle scene per così dire d'azione, quando per esempio, Giratina attacca Vera... servono a dare corpo alla storia... usa termini più ricercati per rendere la lettura più appassionate... occhio alla grammatica e ai contro sensi prima hai detto che l'arrivo a Sinnoh della nave di Vera e Misty era previsto alle 6 ma sono sbarcate alle dodici del giorno dopo! Spero che non ti sia offesa, voglio solo aiutarti a migliorare C= Buon lavoro
Mitsuki <3