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7 marzo 2009

Fic: Cap. 5

Okey, io odio il corsivo! E anche il l'allinemento centrato! E odio questo blog!
Uffi, il motivo è che ogni volta devo sistemare le frasi, rifare i corsivi, ecc, perchè questo blog è storto e non me lo copia così com'è nel testo originale. E quindi, ci impiego una vita a fare le modifiche, uff!
Come vi avevo detto, ecco il penultimo capitolo di questa nuova fic. Lo so, vi avevo detto che sarebbe terminata molto prima, ma mentre la scrivevo ho cambiato alcuni punti della storia. Mi diverte di più inventare al momento, piuttosto che avere uno schema, eh eh.
Il primo testo in corsivo è la traduzione adattata dell'ending Seirei no Moribito.
Il secondo è la traduzione della canzone song for lovers (kids live) fatta da "l'AmicaMaria! Umanaƒ"
E l'ultima è il testo intero di Sen no yoru wo koete.
Per chi non le conoscesse, le ho aggiunte al box musicale, così che le potrete ascoltare.
L'ultimo capitolo verrà pubblicato tra tre giorni. Buona lettura ^^


(Un giorno te lo dirò)

Cap. 5

“Suki na hito ni wa suki tte tsutaeru n da”

Ho sempre cercato di contenere le mie fredde lacrime, poiché l’ansietà pareva avanzare e progredire nell’oscurità.
Senza rendermene conto, arrivò il giorno in cui compresi, che sei stato a mio favore e nessun altro che tu mi dava forza.
Voglio essere forte e proseguire, perché al cadere torno ad alzarmi, non è solo un sogno.
Confido nel tuo valore, anche con ferite so che posso sempre continuare, perché credo in quel che sono.
Voglio ringraziarti di cuore, a te mio grande e amato essere, quanto volte posso con la mia voce, lo griderò.
Raggiungerò con quello che ho sentito, a te mio grande e amato essere? Insostituibile tu sarai.
L’intatto calore in te, in questo mondo che cambia fino alla fine, io lo sentì non ho dubbi, in te mi amato essere...


Aprì gli occhi. La luce del giorno la colpiva in viso. Mosse più volte le palpebre e si alzò dal letto.
Tutto quel che era successo il giorno prima, ormai faceva parte del passato, come se non fosse mai accaduto niente.
Mentre si vestiva, sentì il suo cuore più leggero. Come se il giorno nuovo le sorridesse. I suoi incubi, i suoi timori, le sue speranze…non c’erano più. Si era liberata di un gran peso.
Il suo cuore aveva finalmente trovato pace.
Quando uscì dalla stanza per fare colazione, si incontrò con il ragazzo. Ma il suo cuore, con sua gran felicità, non ebbe tuffi o battiti accelerati. Le era davvero servita una dormita per riprendersi. Ora non provava astio o rancore per quel ragazzo, le sembrò addirittura di essergli tornata amica.
Aveva così temuto il momento in cui avrebbe sbattuto la testa sulla realtà e ora che, sapeva con chiarezza che lui non l’amava, poteva guardare avanti.
- Ciao Ash- disse lei sorridendo ed entrando in cucina. Il ragazzo sembrò sussultare al suono della sua voce e la guardò stupito. Dalla sua espressione, poté intuire che non si aspettava che lei gli sorridesse così amichevolmente.
- C-ciao…- disse lui timoroso.
- Hai già fatto colazione?- chiese lei tranquillamente.
- No…non ancora.
- Bene- lei si affrettò a preparare la colazione e a prendere le tazze.
Si muoveva con così disinvoltura, che Ash non poté che fissarla per tutto il tempo. Al contrario lui sembrava non aver passato una bella nottata. Era incurvato sulla sedia, era mogio come se la felicità che aveva dimostrato il primo giorno fosse scomparsa e abbassava lo sguardo ogni volta che lei si voltava per guardarlo. Non sembrava per niente il solito Ash.
- Non hai dormito bene?- chiese lei mentre gli posava davanti la tazza.
Lui con un incerto accenno, annuì e prese la tazza.
Misty lo guardò e si chiese perché era così giù di morale. In fondo, quella che doveva essere triste, doveva essere lei. Era lei che si era illusa su loro due. Lui si era limitato a costruire frasi senza senso e comprovare che tra loro non poteva nascere l’amore.
Poi mentre si versava del the caldo, sentì come delle parole lontane e confuse riecheggiare nella sua testa. E si chiese, se fosse successo qualcos’altro che non ricordasse. Sapeva solo di essere tornata a casa in uno stato confuso ed ebete. Se qualche macchina l’avesse investita in quel momento, probabilmente lei non se ne sarebbe ricordata.
- Ciao a tutti- disse un uomo entrando in cucina- Oh, è così piacevole starsene a casa, senza lo stress del lavoro- si sedette a tavola- Mh? Ma Ash, cos’hai? Brutti incubi?
Il ragazzo abbozzò un sorriso sforzato.
- Credo di sì…
- Be’, oggi è un giorno di festa. Si potrebbe fare un giro tutti insieme. Così potresti rilassarti.
- Ah…ehm…- Ash abbassò lo sguardo.
- Per me è una buona idea- disse la voce di Misty. Ash alzò lo sguardo sorpreso- In piazza ci sarà la festa di quartiere. E’ una buona occasione per farci un salto. Neanche io ci sono stata in tutto questo tempo.
- Allora è deciso- disse il padre allegro- Vado a prepararmi e poi andiamo- mangiò e poi si diresse in stanza.
Ash rimase ancora seduto senza aprire bocca.
- Non ti va di uscire?- chiese Misty, mentre raccoglieva le stoviglie sporche. Ash non rispose subito.
- A te…va bene?
- Perché no? Non voglio certo sprofondare tra i libri per tutto l’anno.
- Mh…- si alzò dalla sedia e uscì dalla cucina. Misty lo guardò e poi tornò a sistemare la cucina.

*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*

- Ahh, adoro Crystal City nei giorni di festa!- esclamò un uomo- E’ in questi momenti che si può apprezzare ogni sua qualità.
I due ragazzi accanto si limitarono solo a guardare la gente che si divertiva e girava per negozi e bancarelle. I bambini correvano qua e là e coppie di signori e giovani si rifugiavano in qualche angolo tranquillo.
- Che cosa sono quei musi lunghi? Allegria ragazzi, è festa.
- Sì, hai ragione- disse Misty risvegliandosi dai pensieri e notando qualcosa d’interessante- Guardate, dei Pokémon cantanti.
Ash diede un occhiata e vide un piccolo palco, con un ragazzo che cantava accompagnato dai suoi due Pokèmon che gli facevano da coro. I tre si misero ad ascoltarlo.

Ho passato la notte guardando dentro me stesso
in una camera d'albergo aspettandoti, lo faremo stanotte
qualcosa nell'aria mi dice che é il momento giusto, quindi è meglio continuare
Oggi, suona una canzone per gli innamorati, stanotte
per favore, suona una canzone per gli innamorati, stanotte
Non voglio aspettare
Il moro si voltò leggermente e guardò Misty, che sembrava concentrata sullo spettacolo. La guardò attentamente, come rapito, con la musica di sottofondo.

Dio, ho aspettato tutta la vita, ma arrivo sempre in ritardo, lo so ma ero spaventato
vedi, oh, sembro un treno in un paese straniero,
dopo che tu hai avuto un biglietto per questo viaggio, ma io ho volontà di farlo

Gli occhi di lei guardavano i Pokémon che si muovevano in una sorta di ballo di coppia e per qualche istante il suo viso si illuminò.
Quanto avrebbe desiderato che quello stesso sguardo rapito fosse solo per lui…

Oh, questa é una canzone per il mio amore, stanotte
oggi, suona una canzone per il mio amore, stanotte
Ancora un'altra per gli innamorati, non posso smettere di guardare indietro.
La canzone terminò e il pubblico che si era raccolto intorno al cantante e ai suoi due Pokémon, applaudì estasiato.
Misty sembrò tornare alla realtà e fece per voltarsi. Ash distolse lo sguardo da lei, appena in tempo.
- Che bella canzone- disse Misty- Che vi è sembrata?
- Ahh, mi fa ricordare i bei tempi passati con tua madre- disse il padre annuendo con un sorriso nostalgico.
Poi lo sguardo di Misty si concentrò su Ash. Lui si sentì a disagio.
- Eh…dunque, non so…- cercò di pensare a qualcosa che non offendesse i gusti di Misty, ma lei parve intuirlo e guardò nuovamente il padre, come se non si aspettasse niente di interessante dall’opinione del ragazzo. Lui abbassò lo sguardo amareggiato.
- Papà, che ne dici di prenderci qualcosa? Immagino che Ash avrà fame- lo guardò- Poi potremo fare un salto a vedere gli incontri Pokèmon. Brendan mi ha detto che ci sarebbero stati in occasione della festa.
Pareva proprio che lei ricordasse bene il vecchio Ash. Come quella di non saper dire la cosa adeguata al momento giusto, l’insaziabile appetito e il suo fanatismo per gli incontri Pokèmon. Se per un momento aveva sperato di mostrarle solo i suoi lati migliori, aveva fallito. Continuava a comportarsi come il solito Ash e Misty non sembrava tanto sorpresa di questo.
- Mi sembra una buona idea- disse il padre e si sedettero ad una tavola- Vado a ordinare.
- No, ci penso io- disse Misty alzandosi- Faccio subito- e si allontanò.
Ash e l’uomo rimasero seduti, in silenzio. Mentre intorno a loro la gente festeggiava. L’uomo poi osservò il ragazzo, che sembrava assorto a guardare il punto dove era sparita Misty.
- A che punto sei con la tua ricerca?- chiese d’un tratto l’uomo, sorprendendo Ash. Per un attimo si era scordato di essere in compagnia.
- Io…bene…credo…- sembrò incerto e si guardò intorno.
- Sai già quando tornerai a casa?
- …domani.
- Oh. E Misty lo sa?
- N-no…- abbassò lo sguardo triste. L’uomo lo guardò incuriosito, poi sorrise.
- Va tutto bene tra voi due?- chiese lui. Ash lo guardò.
- S-sì…- ma ancora la sua voce risultò incerta. L’uomo lo osservò ancora, poi si sistemò il tovagliolo.
- Penso che Misty abbia fatto un gran sforzo a venire qui- disse l’uomo, quasi parlando a se stesso- So che è molto affezionata ai suoi Pokèmon e ai suoi amici. E’ da un po’ di anni che continuavamo a sentirci tramite lettere e speravo che un giorno venisse qua. Quando le ho parlato di questo corso per Capopalestra, lei era emozionata, ma anche molto incerta. Ero ormai convinto che non si sarebbe separata dalla palestra, quando con mia sorpresa mi ha detto che veniva. Certo, so benissimo che ora ti sembra felice e spensierata, ma credimi, in tutto il tempo che è stata da me, non faceva che pensare a quello che aveva lasciato a Cerulean City, soffriva di nostalgia. Oh, Misty non è certo il tipo da dirmelo, non avrà voluto ferirmi, ma io la capisco. Del resto è mia figlia, anche se siamo rimasti separati per tanti anni.
- Ma ha deciso di partire comunque…- mormorò Ash triste. Ricordava molto bene Misty mentre si avviava verso l’aereo e di come quella scena lo avrebbe tormentato per mesi.
- Una volta terminato il corso, sarebbe comunque tornata. Però poi mi ha sorpreso dicendomi di voler continuare con la specializzazione. Ero naturalmente molto contento per lei e per me, ma intuivo che non era solo il suo desiderio di migliorare a trattenerla qui- lo guardò come volendo osservare la sua reazione- Stava cercando di scappare. Molto probabilmente, voleva evitare di affrontare qualcosa di doloroso che aveva lasciato a Cerulean City. Tu hai idea di cosa si tratti?
- …no…- disse con voce bassa, evitando di guardarlo.
Si sarebbe sorpreso se il motivo era proprio lui. Ma era illogico anche solo pensarlo. Forse si era pure dimenticata di lui in quel periodo. Negli ultimi tempi poi, gli era diventato più difficile comprenderla. Aveva iniziato a parlare in modo così strano. Capiva a malapena qualche frase di lei, e sempre troppo tardi.
- Strano. Voi due non siete amici da tempo?
- Sì…- ammise lui- Ma ho rovinato tutto con la mia goffaggine.
- Oh…- lo guardò interessato- E più precisamente come?
Ash con lo sguardo abbassato, sentì di voler sprofondare di più. Era già tanto sentirsi demoralizzato, ora invece si trovava sottoterra. L’uomo attese in quel silenzio, ma quando vide colorarsi le guance del ragazzo, decise di non insistere.
- Ecco Misty- disse poi, vedendo una ragazza avvicinarsi. Ash alzò lo sguardo.
- Scusate, c’era fila. Ora arrivano le nostre ordinazioni- si sedette e guardo i due maschi- Che c’è?
- Niente- sorrise l’uomo e diede un occhiata al ragazzo che sembrò percepire il suo sguardo, così che abbassò di nuovo lo sguardo imbarazzato.

*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*

- Avete visto che maschere? Sono impressionanti- disse Misty passando per una bancarella. Ne prese una particolarmente buffa e la indossò- Allora, non sono stupenda?- scherzò lei- Perché non ne prendete una? Sarà divertente andare in giro così.
E così il trio mascherato riprese il suo cammino.
- Doveva essere da queste parti…oh, guarda, c’è Brendan. Ehi, Brendan, ciao!- Misty lo salutò.
Il ragazzo con indosso la tua tuta rossa e nera, si girò verso la loro direzione e li guardò confuso, forse inorridito per le maschere che indossavano.
- Chi siete?- chiese diffidente.
- Ma come, non mi riconosci?- Misty si levò la maschera e sorrise divertita.
- Misty!- disse lui- Non mi sarei aspettato di vederti qui. Mi avevi avvisato che saresti venuta, ma ero incerto, con tutte le volte che ti avevo invitato e avevi rifiutato.
- Ogni tanto serve qualche distrazione- alzò le spalle.
- Ottimo. Vedo che c’è anche Ash. Scommetto che parteciperai agli incontri Pokémon.
- Certo- disse Ash con l’umore un po’ sollevato alla prospettiva di qualche incontro Pokèmon.
- Bene, gli incontri si terranno a coppie. Avete già scelto i vostri compagni?
- A dire il vero, non lo sapevamo- disse Misty.
- Potete gareggiare insieme, allora- disse il padre- Tu e Ash.
La prospettiva sembrò inizialmente disorientare i due ragazzi. Avrebbero dovuto combattere insieme, dopo tanto tempo. Sarebbero riusciti a fare un incontro in coppia?
- Perché no?- disse Brendan e guardò Misty- Io gareggio con Kitty. Ci siamo incontrati per caso al momento di iscriverci e così abbiamo deciso di gareggiare insieme. Se fossi stato sicuro che saresti venuta, avrei volentieri partecipato con te. Ma sarà ugualmente interessante scontrarci nuovamente.
- Sì- poi lei e Ash si diressero a iscriversi.
Poco dopo, gli incontri cominciarono e varie coppie di sfidanti gareggiarono uno contro l’altro.
Brendan e Kitty se la stavano cavando bene. Ora era il turno di Misty e Ash.
Mentre i due si preparavano con le pokèball, Misty diede un occhiata al ragazzo e sorrise nel vederlo così eccitato per l’incontro.
- Sembra quasi di tornare ai vecchi tempi- disse Misty. Ash si svegliò dall’incanto e la guardò- Chissà se dopo tanto tempo, riusciremo ad essere coordinati. I nostri modi di combattere sono cambiati e i nostri avversari sembrano forti.
- E’ vero, molte cose sono cambiate. Anche i nostri Pokèmon. Ma sono certo che riusciremo a farcela- lui le sorrise, il primo sorriso della giornata. Misty annuì e i due si avviarono.
Il primo approccio non fu dei migliori, ma trattandosi dei primi incontri ebbero il tempo di coordinarsi. Misty poi era molto brava a individuare le potenzialità dei suoi Pokèmon e quelli di Ash, per poi poter elaborare una strategia. Ash poi rendeva tutto più semplice, i suoi pokèmon erano molto forti e ascoltava le parole di Misty. Cosa che la sorprese, aspettandosi che Ash non l’ascoltasse. Invece non aveva sollevato una sola lamentela e collaborava con lei. Dov’era finito il solito Ash arrogante, quello che sapeva tutto e non accettava consigli da nessuno?
Stando uno accanto all’altro, riscoprirono la complicità che li aveva sempre legati. Come se il tempo si fosse fermato per loro. E come c’era da aspettarselo, si scontrarono con Brendan e Kitty, battendoli e arrivando per primi.
- Abbiamo vinto Ash!- esultò Misty.
- Sì- anche lui era contento e con un gesto istintivo la trasse a sé e l’abbracciò.
Misty si rese conto dopo che Ash continuava a stringerla e si chiese perché d’improvviso fosse diventato muto.
- …Misty- mormorò tenendola stretta tra le sue braccia, dimenticandosi della gente che li guardava incuriosita.
- …Ash…ci stanno guardando- disse lei imbarazzata, anche se cercò di mostrare un tono poco interessato.
- Mh…- la lasciò andare, quasi deluso.
- Bravi!- li andò incontro Kitty, la compagna di Misty- Sono rimasta impressionata nel vedervi combattere così sincronizzati. Dite la verità, vi eravate esercitati in coppia prima della gara, eh?
- Mi brucia ammettere di aver perso, però sono lo stesso contento di aver combattuto contro di voi- disse Brendan e sorrise- Vorrà dire che la prossima volta vi batterò!
Ash e Misty si guardarono e per un lungo istante i loro problemi sparirono. Si sorrisero felici e guardarono Brendan.
- Lo vedremo- dissero loro fiduciosi.
E la giornata proseguì tranquilla, come se niente fosse accaduto prima. In compagnia di Brendan, Kitty e il padre di Misty, i due passarono una bella giornata, tra risate e spettacoli.
Ogni tanto lo sguardo di Ash si soffermava su Misty, ma lo distoglieva prima che lei se ne accorgesse.
Sembravano così lontani quei momenti passati insieme, quando l’attenzione della ragazza era concentrata solo su di lui. Ash non poteva dimenticarlo, poteva fingere, ma cancellarlo...quello proprio no. E vederla sorridere ad altre persone, di chiunque si trattasse, lo rendeva un po’ incerto. In altri tempi, non ci avrebbe fatto caso…ma ora, qualsiasi azione della ragazza, non poteva finire inosservato.
- Ti piace?
Ash sussultò e con goffaggine, fece cadere il dolce dalle sue mani. Poi con occhi incerti e spalancati, guardò la persona che gli aveva formulato la domanda.
- Oh, caspita- disse lei, guardando il dolce che era caduto per terra- Peccato- poi lo guardò- Dovevi fare attenzione, se era così caldo.
Ash non rispose, mentre fece una smorfia, in fondo era colpa della ragazza se si era spaventato, e raccogliendo il dolce lo gettò in spazzatura.
- Sai, ora che ti osservo meglio, noto che sei un tipo interessante- fece Kitty, mentre mangiando scrutava per bene il ragazzo- Da quanto mi raccontava Misty, mi aspettavo di vedere un essere infimo…
- …Misty ti ha parlato di me? Ti ha detto questo?- chiese Ash curioso, ma con uno sguardo amareggiato per il commento di Kitty.
- No, non proprio…l’ho pensato io, che tu fossi così- alzò le spalle- Insomma, quale altra persona sarebbe così stupida da preferire un’altra ragazza a Misty? Soprattutto dopo così tanto tempo passato insieme…Ma naturalmente questa è la mia opinione.
Ash sembrò imbarazzato, ma non disse niente. Cosa sapeva questa ragazza di lui e Misty? Cosa poteva averle raccontato di loro due?
- Sai che Misty e Brendan, sono i migliori alunni del nostro corso?- disse d’improvviso Kitty e guardò i due nominati, mentre visitavano una bancarella. Anche Ash li guardò- Ah, che invidia! Ma non posso che esserne felice per loro. Entrambi si sono molto sforzati in tutto questo tempo. Ricordo come per settimane Misty si rinchiudeva in casa per studiare ed era un impresa farla uscire per distrarsi. A volte il padre di Misty si disperava- ricordò con un sorriso divertito. Poi guardò Ash con la coda dell’occhio- Non credi che farebbero una bella coppia? Intendo Misty e Brendan.
A quella domanda Ash si voltò più volte verso di lei e verso gli altri due, quasi come agitato.
- Misty è…è…- cercò di dire Ash, molto preoccupato.
- Se è innamorata di Brendan?- terminò la frase con un sorriso divertito- Chissà…- alzò gli occhi al cielo- Certo che Brendan è un bel ragazzo, senza contare che è anche un capopalestra…è molto richiesto dalle ragazze, e non mi sorprenderebbe se anche Misty si fosse infatuata di lui- Kitty guardò Ash con discrezione, mentre vide il ragazzo fremere stringendo forte le mani e fissando i due ragazzi. Sorrise soddisfatta- Ahh, peccato che lei abbia in mente solo un ragazzo- sospirò e guardò Ash- Avrebbe più opportunità di essere felice, se si decidesse di dimenticarlo.
Il ragazzo la guardò curioso.
- E tu, Ash, so da Misty che ti sei distinto nelle varie regioni che hai visitato. Avrai un bel po’ di ragazze che si saranno innamorate di te. Dimmi, stai con qualcuna?
Ash la guardò infastidito. Non solo per il tono e lo sguardo impertinente della ragazza, ma anche per le domande indiscrete.
Lui si limitò ad abbassare lo sguardo, senza dire niente.
- Già, lo immaginavo- disse Kitty con un sorriso quasi trionfante, intuendo la risposta del ragazzo- Tranquillo, non sono certo qui per giudicarti. Ma una cosa te la dico comunque- il suo sguardo si fece serio- Misty è una brava ragazza e non merita una persona che la faccia soffrire, mi sembra che lei abbia già penato abbastanza.
Ash fece una smorfia.
- Già, perché io sono un mostro, eh- disse con amarezza.
- Se pensasse questo di te, non ti starebbe certo vicino- sorrise- E non mi parlerebbe in continuazione così bene di un mostro.
Il ragazzo la guardò sorpreso.
- Cosa ti dice?
- Oh, cose tipo…è il migliore, dà il meglio di sé, è la persona migliore del mondo, si sacrificherebbe per gli altri, merita di avere il meglio, eccetera, eccetera.
Ash continuò a guardarla stupito.
- Non te l’aspettavi, eh?- gli sorrise beffarda- Ogni tanto so che si informava su di te e le tue vittorie, e ne era molto contenta quando sentiva quanto fossi diventato bravo. Ma non te lo verrebbe mai a dire. Si vergognava di fare questo di nascosto e non potersi congratulare con te nemmeno una volta- buttò la carta del dolce- E’ così dolce e allo stesso tempo triste, quello che uno sarebbe in grado di fare per una persona importante. Peccato che la stessa dedizione non sia reciproca.
Ash non sapeva cosa dire, come la maggior parte delle volte. Guardò nuovamente la ragazza dai capelli color arancio. Gli tornarono in mente le sue parole e il modo in cui lei lo aveva allontanato.
Proprio in quel momento Misty li raggiunse.
- Che avete voi due?- chiese curiosa- Di che stavate parlando?
- Noi?- Kitty guardò Ash, che sembrò agitarsi pensando che lei avrebbe spifferato tutto. Invece si limitò ad un sorriso di comprensione- Niente di importante, solo dei Pokémon che ha visto, bla bla…- alzò le spalle, quasi annoiata- a furia di parlare mi è venuta sete. Vado a prendermi qualcosa- e si allontanò.
- Deve essere stata una lunga chiacchierata, per farla scappare così- commentò Misty sorpresa. Ash si limitò ad un breve cenno- Sei stanco? Vuoi che torniamo a casa?
- No- negò con la testa- Se non ti dispiace, vorrei parlarti un momento…in privato.
Misty lo guardò per qualche istante, quasi tornando alla realtà. Di che cosa voleva parlare Ash? Era un altro dei suoi discorsi strani che terminavano in qualche discussione?
Quasi temeva di trovarsi sola con lui.
- …non potremo rinviarlo ad un altro momento?- chiese lei, quasi preoccupata. Ash la guardò serio.
- Preferirei adesso. Sarò breve, non ti porterò via tanto tempo. Non te lo chiederò più.
Misty non aveva modo di scappare con qualche scusa e così acconsentì.

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Vorrei che mi amassi ma so che non lo farai
Vago ripetendomelo in testa
è l'unica risposta che ho anche se ho paura di restarne ferito
Dirò ti amo solo a chi amo davvero
I due ragazzi camminavano tranquillamente, costeggiando una parte del lago di cui Cristal City era fiera.
Misty osservando quel lago, le ombre dei Pokémon che si potevano trovare sott’acqua e il cielo che si stava oscurando, per qualche istante le riportarono in mente quella sera a Pallet Town…
No, non era il momento di deprimersi. Guardò davanti a sé, il ragazzo che camminava da un po’ e la guidava per un percorso.
Misty osservò come rapita le spalle del ragazzo. A volte dimenticava chi aveva davanti. Era quasi un uomo e lei non poté pensare quanto fortunata potesse essere la sua ragazza.
Lei aveva dato un taglio a quell’amore e ora poteva pensare con tranquillità al futuro di Ash. Già se lo immaginava all’interno della Lega Pokémon, nominato nelle riviste come il migliore allenatore e al suo fianco una graziosa ragazza.
E lei? Be’, lei si sarebbe impegnata per mettere a frutto il suo studio a Cristal City. Sarebbe diventata la miglior capopalestra. E…mah, non lo so sapeva ancora, ma un giorno avrebbe incontrato il suo principe azzurro, per quanto questa definizione fosse così stupida. Sapeva che non esisteva il principe azzurro, si sarebbe accontentata di una persona che non l’avrebbe fatta soffrire, che l’amasse per davvero.
Il ragazzo si fermò e lei uscì dalle sue fantasticherie. Ash si voltò verso di lei. Ormai era quasi sera.

Mi ami o non mi ami?
Non mi interessa la risposta ma ho bisogno di saperlo...
Non importa quanto io voglia stare con te

- Domani parto- disse lui serio. Misty si sorprese, anche se era cosciente che prima o poi sarebbe dovuto ripartire- Torno a casa, il mio biglietto scade domani.
- Oh- disse lei, cercando di sembrare serena- Be’, spero che tu ti sia trovato bene qui.
- Sì- annuì- Mi sono divertito ed è stato interessante visitare questa città. Siete stati gentili ad ospitarmi da voi.
- E’ il minimo dopo che tu e Delia mi avete ospitata tante volte a casa vostra.
- Mh. Sei sempre la benvenuta, quando tornerai…
- Grazie.
Seguì il silenzio. Misty si chiese se era tutto lì quello che le doveva dire.
Ash sospirò e si grattò la testa incerto.

Ci sono tante cose che non possono cambiare in questo mondo
Ed il mio amore per te non potrà mai essere fermato da nessuno
- E’ sempre così difficile trovare le parole giuste. Sai, io non sono tanto pratico. Finisco per impappinarmi. Credevo che invece, seguendo uno schema ben preciso, le cose sarebbero andate meglio- alzò le spalle- Ci crederai che ho passato intere settimane ad impararmi a memoria cosa dirti una volta giunto qui? Non che sia servito molto. Ho perfino chiesto a Brock di aiutarmi- ridacchiò- Ho pensato che avrebbero avuto più effetto, se consigliate da qualcuno che se ne intendesse. Ahh, pessima decisione. Brock è bravo, ma forse anche lui è un po’ inesperto.
Misty ascoltò senza ben comprendere.
- Che intendi dire?

Anche se passassero mille notti, io te lo direi
Devo fartelo sapere...
Vorrei che mi amassi ma so che non lo farai
Vago ripetendomelo in testa
è l'unica risposta che ho anche se ho paura di restarne ferito
Dirò ti amo solo a chi amo davvero
- Hai detto più volte che sembravo strano, e in effetti lo ero davvero- alzò lo sguardo- Ci tenevo a fare bella figura. Per una volta, avrei voluto farti vedere un Ash migliore di quello che avevi salutato all’aeroporto- sospirò- Ma evidentemente, io non ci so fare. Non faccio che combinare guai, anche con un copione in mano.
- Vuoi dirmi…che tutti quei discorsi…tutto quello che dicevi, faceva parte di un piano organizzato?- disse un po’ risentita.
- Non proprio- lui si sedette sull’erba soffice- Non pensavo che le cose tra noi fossero così tanto complicate. Forse mi sono lasciato trasportare dalla situazione…
- E perché tutto questo? Volevi prenderti gioco di me? Ti diverte così tanto umiliarmi?
- Non lo farei mai- disse lui serio.
- Ah sì? E appiopparmi bugie non è la stessa cosa?
- Anche se seguivo uno schema preciso, le parole che ti ho detto erano vere. Non ti mentirei mai, non sopporterei vederti soffrire. Anche se…non è servito. Sono un impiastro, non sono cambiato per niente. Con me sei sempre infelice.

Anche se tirar fuori questi sentimenti non è facile
dirò ti amo solo a chi amo davvero...
- Se tu fossi stato te stesso fin dall’inizio…
- Non sarebbe cambiato niente- disse Ash voltandosi- Essere me stesso ti ha fatta solo fuggire chilometri da me. Speravo di poter cambiare la situazione. Ma hai visto com’è andata? Tu mi odi più di prima.
- Io…io non ti odio, Ash.
- Ma non mi ami- Misty si zittì e lo guardò stupita. Ash la guardò con tristezza- L’ho capito ora. Ci ho messo un po’, ma alla fine ci sono arrivato anch’io. Avrei preferito comunque che me lo dicessi tu- si alzò in piedi. Misty ancora impressionata da quanto aveva ascoltato, ci impiegò un po’ per reagire.

La felicità che abbiamo portato nelle nostre vite non può essere espressa a parole...
Per questo possiamo solo sorridere
Perché di fronte all'autunno cantiamo Do Re Mi
Con l'inverno che ci lascia e l'estate che si intravede tra le foglie
E protegge qualcuno che è appena rinato
- Ma di cosa…di cosa stai parlando?
- Non serve fingere Misty- si pulì i pantaloni- Io comunque ci ho provato, ero venuto per trovare delle risposte e ora le ho, anche se non erano quelle che mi immaginavo…
- Ash, io non so davvero di che parli- insistette Misty. Ash la guardò.
- Non ricordi cosa ti ho detto ieri sera?
- Hai detto tante cose, Ash, anche se non mi ricordo molto bene cosa di preciso.
Lui la guardò nuovamente per qualche istante, poi sviò lo sguardo imbarazzato.
- Non ricordi quello che ti ho detto, quando ce ne siamo andati?
- Perché, mi hai detto qualcosa?- lei sembrò quasi cadere dalle nuvole. L’unica cosa che ricordava di quella notte era qualche frase di Ash alla rinfusa e la certezza che lui non l’amava- Era importante?- Ash fece una smorfia risentita a questa domanda.
- Sì, era importante.
- Perché non me la dici di nuovo?
- No!- disse lui spaventato e arrossendo.
- Non era così importante, allora.
- Certo che lo era!
- Be’, non starò certo qui a implorarti di dirmelo. Te lo tirerò fuori con la forza.
- Eh?
- Se dici che non sei cambiato…- si avvicinò a lui in maniera minacciosa- soffrirai ancora di solletico.
- Eh, no, aspetta!- ma fu inutile, Misty lo attaccò senza pietà e lui non poté che ridere senza freno- Ah ah…basta Misty…ah ah…non ce la faccio…
- Parla!
- Okey, okey…ah ah…te lo dico…- Misty si fermò e lo guardò vittoriosa- non prima però di essermi vendicato.
E rivoltò la tortura alla ragazza, che scoprì con piacere che era debole al solletico.
- Fermo, fermo…ah ah…sei un bugiardo…ah ah…- era così bello sentirla ridere, anche se dovuto solo al suo solletico.
Andò avanti così, finché i due caddero a terra stremati. Il loro fiato si era fatto stanco e si guardarono quasi come rapiti con i visi a pochi centimetri di distanza.

Se cerco di ricordarmi il passato e ripercorrerlo i miei occhi si riempiono di codardia
Volevo guardare nei tuoi occhi ma avevo paura non fosse onesto
Non volevo sapere come mi odiavi....
E vivere il resto dei miei giorni da solo
Da quel giorno ti ho amata comunque senza rimanerne ferito

- Ti amo- disse d’improvviso Ash. Misty rimase a bocca aperta a quelle parole. Il ragazzo si avvicinò quanto bastava per poterla baciare delicatamente e dolcemente sulle labbra, poi si rialzò.
Misty rimase distesa per qualche secondo in più, mentre nella sua mente si fece largo un ricordo confuso...Sì, quella notte stava camminando, Ash era dietro di lei e...qualche parola coperta dal fruscio del vento e il vuoto. Ma ora...sì, le pareva di riconoscere le parole...era la voce di Ash e le stava gridando...
Spalancò gli occhi. Ora ricordava.
Ash la stava ancora guardando e allungò una mano per aiutarla ad alzarsi.
Lei afferrò la sua mano con timidezza e al tatto con la sua pelle, il cuore iniziò a battere forte.
Lui si limitò a sorriderle con dolcezza e lasciò poi andare la sua mano.
Si voltò e riprese a camminare. Misty lo guardò allontanarsi ad ogni passo e lei immobile, non credeva alle sue orecchie, ai suoi occhi, alle sue labbra e ai suoi ricordi...Stava sognando? Se era così...che nessuno la svegliasse, perché era la cosa più bella che potesse accaderle.
E se riaprendo gli occhi, avesse scoperto che era uno dei tanti suoi sogni e che accanto lei non c’era Ash...?
Non voleva, non voleva che ciò succedesse. Ma il suo cuore, implorava ancora una volta di avere una spiegazione. Doveva saperlo, anche a costo di rimanerne ferita.
- Tu...tu non mi stai prendendo in giro?
Ash si fermò e si voltò lentamente verso di lei. La luce della luna si rifletté sul suo viso. I suoi occhi color nocciola divennero di un colore nero come la notte. Con le mani in tasca e con gli occhi fissi su di lei in uno sguardo enigmatico, mosse le labbra che diventarono un sorriso.

Anche se passassero mille notti, io te lo direi
Devo fartelo sapere...
Vorrei che mi amassi ma so che non lo farai
Vago ripetendomelo in testa
è l'unica risposta che ho anche se ho paura di restarne ferito
Dirò ti amo solo a chi amo davvero
Parlare era superfluo in quel momento. Le parole non servivano con loro, erano inutili discorsi infiniti pieni di poesia e romanticismo. Portavano solo alla confusione, mentre era più semplice stare in silenzio. Perché a loro bastava guardarsi negli occhi per comprendere quanto profondo era il loro amore che era fiorito e maturato nei corsi degli anni. E si sentivano entrambi così sciocchi da non essersene accorti prima. Quando le parole erano diventate di troppo tra di loro, avrebbero fatto meglio a stare in silenzio e con quello imparare a conoscersi meglio.
Ma erano ancora troppo giovani e inesperti.
Delle lacrime calde uscirono dagli occhi della ragazza, che guardavano il ragazzo con un rinnovato sentimento che le impediva di dire qualcosa. Eppure ne aveva di cose da dire...tante le domande che la tormentavano. Ma sentiva che quel momento doveva rimanere così...

Anche se non ricambierai i miei sentimenti dirò sempre ti amo alla persona che amo
E questa è la cosa più bella del mondo

1 commento:

Anonimo ha detto...

*ççççççççççç* mio dio yachan!che capolavoro di capitolo!*________* non so che dire....BRAVISSIMA DAVVERO, BRAVISSIMA!buona festa delle donne...AUGURIIIIII!!!!!!!!!!!^_______________^ ti aspetto...ciaoooooo!ila^^