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28 febbraio 2009

Fic: Cap. 4

Allora, questa fic è avvolta da una strana aurea °_°' davvero! Per quanto tenti, il problema della "sparizione" dei capitoli insiste. E' davvero strano, dato che è l'unica storia che ha questo problema.
Le prime scritte al centro in corsivo, sono l'adattazione e traduzione dell'opening di Orphen fatta da me.
Mentre quelle verso la fine del capitolo, è la prima parte del testo tradotto che ho trovato su "Forum Bleach Revolution" da RazorHIPHOP, della canzone Sen No Yoru Wo Koete (da cui ho preso il titolo). Il resto della traduzione lo inserirò nel prossimo capitolo.
Ora posso svelare il significa della frase " Suki na hito wa suki tte tsutaeru n da", ovvero "dirò ti amo alla persona che amo" (non che fosse tanto importante XD).
Che altro dire? Ringrazio chi sta seguendo questa fic, che nel prossimo o fra due capitoli avrà fine (evvai!).


(Un giorno te lo dirò)

Cap. 4


“Suki na hito ni wa suki tte tsutaeru n da”



- Di certo non potevi sapere quello che avrebbe fatto- disse una ragazza.
- Eh?
- Mi riferisco al ragazzo…quell’Ash. Insomma, prima ti dice che sei solo un amica e poi tenta di baciarti- Misty divenne rossa.
- Chi ti ha baciata?- disse la voce di un ragazzo, comparendo dietro le due ragazze.
- N-nessuno, Brendan- disse Misty imbarazzata e cercando di tappare la bocca alla compagna di banco.
- Ah no? Mi era sembrato…- la guardò- Mh? Non hai dormito?
Misty si toccò gli occhi. Evidentemente quel fondotinta non aveva cancellato quelle occhiaie dovute a una notte insonne.
- Non mi dire che sei restata alzata tutta la notte, solo per terminare il compito- disse Brendan in tono di rimprovero.
- Eh sì…- mentì lei- Ho dovuto rifarla…
- Misty, così finirai per sfinirti- fece lui con un sospiro- Senti, ma è normale che Kitty sia diventata viola?- indicò la ragazza accanto a Misty.
- Ahh, Kitty!- si era dimenticata di toglierle la mano davanti la bocca- Scusa, come stai?
- …ancora…un secondo…e…avreste dovuto già…scegliere la mia tomba- ansimò lei, riprendendo aria- E sta sicura, che sarei venuta a cercarti da spirito- aggiunse in tono di minaccia.
- Vi lascio, a dopo- il ragazzo si allontanò.
Kitty si rivolse a Misty.
- Perché cavolo mi hai tappato la bocca!
- Stavi parlando a voce alta!
- E allora?
- E allora, non volevo che mezza classe sentisse- disse lei imbarazzata- E’ già abbastanza umiliante ridurmi così, per una persona che avrei dovuto dimenticare.
- Ma è stato lui a volerlo.
- Mh, non lo so…è tipico di Ash fare cose senza senso…ma questo, le supera tutte- appoggiò la testa al banco, mentre i lunghi capelli le ricadevano avanti- Che devo fare?
- Lo eviti, no?
- E come posso farlo, se sta a casa mia, ora?
- Puoi sempre stenderlo con un pugno, no?
- Questo andava bene con gli altri- disse Misty facendo una smorfia- Con Ash, non più.
- Perché, cos’è cambiato?
- Ti dice niente…”migliore amica”?
- Sarà, ma non mi sembra che ti consideri tanto “amica”.
- Sì, hai ragione…- alzò la testa- Forse è stato uno sbaglio, un impulso. Può succedere. Anche ad un tipo come Ash. Sono sicuro che è pentito, ora. Basterà fingere che non è successo niente…e poi non rimarrà a lungo qui, credo.
- Giusto per sapere…ti ha poi detto il motivo del suo viaggio?
- E’ stata proprio questa la causa scatenante che ha portato a quel “quasi” bacio. Ho quasi il terrore di richiederlo. Però è anche vero, che non posso scappare in eterno- si alzarono in piedi e si diressero fuori dall’aula- In più, non sono costretta a vederlo tutto il giorno. Non può certo venire nella scuola- scherzò lei.
- Misty! Guarda chi ho trovato- disse Brendan venendole incontro e Misty riconobbe la persona accanto a lui- Vagava nei corridoi alla tua ricerca. Che coincidenza, eh?
- Ciao- disse semplicemente Ash. Per Misty fu come sprofondare nella terra.
- Chi ti sei portata oggi? Il tuo fidanzato?- fece uno passando di lì, che purtroppo Misty conosceva.
- Non è il mio fidanzato!- gli gridò di rimando, poi afferrò Ash e lo allontanò dagli sguardi indiscreti- Si-può-sapere-cosa-ci-fai-qui??- scandì lei irritata.
- Eh…pensavo di farti una sorpresa, venendoti a trovare a scuola- disse lui tranquillamente- Hai visto che sono riuscito a trovare la scuola senza perdermi?- aggiunse con un sorriso orgoglioso- Solo che, qui ci sono così tante aule, che non sapevo proprio dove…
- Ash, pensavo che fossi a casa o da qualsiasi altra parte- disse Misty esasperata- Perché sei venuto qui!
- Dal tono di voce direi che non ti è piaciuta la sorpresa- disse lui un po’ offeso.
- Ehi, non si pomicia in corridoio- disse un'altra voce con una risatina e questo mandò Misty su tutti i nervi.
- Fatevi gli affari vostri!- poi afferrò nuovamente Ash e lo trascinò fuori dalla scuola.
- Misty, che ti prende?- chiese lui, mentre Misty sembrava diventata un peperone. Essere passata per tutta la scuola, tenendo ben stretto un ragazzo sconosciuto, non era passato di certo inosservato.
- Senti tu, vuoi farmi perdere la pazienza? Dimmi la verità, cosa sei venuto a fare?
- Volevo vederti- rispose lui. Misty arrossì leggermente, forse perché si era ricordata della notte precedente- Ma a quanto pare, a te no- aggiunse un po’ rammaricato- Si voltò- Me ne vado.
- Ash…aspetta.
- No, ho capito. La mia presenza ti da disturbo- s’incamminò- Ti lascio in pace, allora.
- No, non è questo- lo afferrò istintivamente al braccio- Non mi dai disturbo.
- No? Eppure sembravi arrabbiata…
- Sì…cioè, no…non lo so…- scosse la testa e lasciò andare il braccio.
Era vero che era arrabbiata. Non doveva presentarsi alla sua scuola, soprattutto dopo l’altra sera. Ma lui l’aveva fatto in buona fede e non certo per metterla in imbarazzo davanti a tutti. E poi, non voleva litigare con lui per una sciocchezza simile.
- Ti…ti va di fare una passeggiata?- chiese lui con voce incerta.
- Non posso, ho lezione…
- Solo per questa volta…- disse lui con tono dolce- Non te lo chiederò più.
Misty lo guardò e capì che si sarebbe pentita della sua scelta.
- D’accordo…
*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*-.-*

Il perché delle molte cose che accadono…non c’è scritto in nessun manuale. Così come lo strano comportamento di Ash, la spiazzava. E di conseguenza, finiva lei per non sapere più cosa fare.
- Ti ricordi quando tentai di catturare un Pidgeotto?
- E chi se lo scorda- fece lei- Cercasti di catturarlo con un Caterpie.
- Già, e tu andasti su tutte le furie- ridacchiò lui- E credo che in quella occasione mi presi il secondo schiaffo da te- si toccò la guancia.
- Ah sì?- forse la sua memoria aveva rimosso quel piccolo particolare.
- Non mi dire che te lo sei dimenticata.
- Ero impulsiva a quel tempo- si difese lei- Avrò agito senza rendermene conto.
- Così come tutte le volte che ti prendevo in giro e ti infuriavi?
- Che importanza ha?- Misty alzò lo sguardo- E’ passato, ormai.
- Sarà…ma a me è come se quei schiaffi, mi facessero ancora male…
- Non dire assurdità- disse Misty offesa- E’ passato così tanto tempo…come possono farti ancora male?- Ash si voltò per guardarla.
- Non intendevo un dolore fisico…- disse lui- E’ come se quel dolore continuasse a propagarsi dentro di me…- si strinse vicino al cuore- E non trovo un rimedio per calmarlo- aggiunse triste.
Misty lo guardò sorpresa. Perché d’improvviso aveva cambiato umore? E perché diceva quelle cose?
- Ash…non ti senti bene? Vuoi che ti riporti a casa?- fece lei preoccupata- Forse con una dormita…
- Ci ho provato- disse lui- Ho cercato di dormire, mangiare, correre, allenarmi o altre sciocchezze…ma il dolore non ha cessato.
- Dovresti farti visitare Ash, potrebbe essere una cosa seria.
- Non ho bisogno di un dottore. Sono venuto fin qui, alla ricerca di qualcosa che possa calmare il mio dolore- e la guardò.
- Tipo cosa?- chiese lei curiosa- Possiamo cercarla insieme.
- Io credo di averla già trovata…e di non essermene mai accorto- Misty stette in silenzio- Quando tu…quando tu sei partita…è cambiato tutto. Non capivo perché la tua partenza mi facesse quell’effetto. In fondo, non era la prima volta che ci separavamo. E la prima volta…avevo provato un dolore simile, ma era passato dopo un po’. Non capivo perché…forse perché ero certo che tu…che tu mi avresti aspettato…
- Ti avrei aspettato…- mormorò Misty- Perché avrei dovuto fare una cosa simile?
- N-non lo so…- ammise lui imbarazzato- Non ho provato mai a rifletterci. Ero impegnato…
- Già, con gli incontri di Pokémon- disse Misty alzando lo sguardo- E poi, a decidere chi scegliere…- aggiunse lei con un po’ di amarezza- Basta così- si voltò- Non ho voglia di parlarne.
- Però, io devo- disse lui, trattenendola per un braccio- Non capisci? E’ proprio per questo mio scappare davanti a questi problemi, che mi ha reso così incerto…
- Non m’interessa. Non m’interessa più, Ash. Se devi chiarirti le idee, vallo a farlo da un’altra parte, con un’altra persona, lontano da qui, lontano da me!- si voltò nuovamente, ma lui non lasciò andare il suo braccio- Lasciami!- disse arrabbiata.
- No!- disse lui serio- Non ti lascerò andare via un’altra volta, non dopo aver aspettato a lungo questo momento.
- Capirai!- disse lei sarcastica- Io ho aspettato da molto più tempo! E credimi, sono stata molto più contenta lontana da te!- Ash la guardò triste e lei si staccò dalla presa del ragazzo- Non starò più ai tuoi giochetti, Ash. Se pensi di venire qui e prenderti gioco di me, sbagli di grosso! Torna a casa tua, a Pallet Town, alla tua vita di sempre, con la tua ragazza…e lasciami vivere!- si allontanò di fretta.
Non capiva cos’era successo, sapeva solo che una rabbia repressa le faceva tremare tutto il corpo. Le parole le erano uscite così spontanee, così crudeli, che faticava a riconoscersi. E non voleva neanche tornare indietro a scusarsi. Non voleva più sottostare ad un amore che l’aveva fatta soffrire così.
Però mentre camminava, si rese conto che anche qualcun altro camminava dietro di lei. Si voltò e vide Ash.
- Ti avevo detto di lasciarmi in pace! Non hai sentito?
- Sì…
- E allora perché sei qui?
- Ho ascoltato quello che hai detto…- spiegò lui- ma non ho detto che lo eseguirò.
- A che gioco vuoi giocare Ash?- lo guardò con rabbia- Non ho tempo da perdere! Una volta per tutte, perché sei venuto qui? Cosa cercavi veramente?
Ash chinò la testa. Misty sbuffò al suo silenzio.
- Incredibile, non sei cambiato!- fece per andarsene.
- Mi chiedevo…- disse lui- Mi chiedevo perché non ti facessi più sentire…- Misty si voltò a guardarlo- Perché in tutto questo tempo che eri lontana, non hai chiamato o ti sei fatta sentire…Ero arrabbiato, mi sembrava che ti fossi dimenticata di me.
- Ci ho provato…- disse Misty quasi in un sussurro.
- Perché? Si può sapere cosa ti ho fatto?
- Tu…- fece per rispondere, ma si fermò- No. Non importa, ormai.
- E invece sì, a me importa. Ho bisogno di sapere.
- E perché dovrebbe interessarti- disse lei scocciata dall’insistenza di Ash.
- Perché sei importante per me.
- Già…- disse lei ironica- Perché sono un amica…
- No- disse lui. Misty lo guardò sorpresa- Per me non sei più un amica…
- …bene- si voltò- Non sentirò la mancanza della tua amicizia- ma sapeva che non era vero.
Al di fuori di quel che era accaduto, lei sentiva nostalgia della loro amicizia. Aveva sempre posto davanti la loro amicizia, su tutto. Ed era per quello che lei aveva rinunciato a lui. Sentire quelle parole dalle labbra di Ash, per quanto ormai se l’aspettasse, le faceva male.
S’incamminò nuovamente senza dire altro.
Era davvero la fine della loro amicizia? Era tutto finito?
Quella prospettiva la intristiva, ma sapeva che doveva succedere prima o poi. Non sarebbe potuto durare a lungo.
Qualcosa la bloccò e si accorse che delle braccia la stavano abbracciando da dietro la schiena. Non riuscì a girarsi, ma capì che era lui.
Ti cerco, ti bacio e ti abbraccio. Ti avvicino a me con forza.
A volte litighiamo senza ferirci. L’amore ci vince sempre.


Il ragazzo appoggiò la testa sulla sua spalla.
- Non te ne andare…- sussurrò lui.
- Hai appena detto…- ribatté lei innervosita.
- Lo so cosa ho detto- disse lui. Seguì un altro momento di silenzio- Cercavo un motivo…una ragione per il quale ti eri allontanata da me. E più ci pensavo, più non trovavo la risposta. Eravamo amici, o no?- Misty sentì che lui la stringeva più forte- Quel giorno che ci siamo salutati all’aeroporto…mi sono chiesto perché mi avevi sorriso così…E solo dopo ho capito. Ho capito di averti persa. La nostra amicizia era terminata in quel preciso momento…- Misty rimase in silenzio, anche se ricordava molto bene quel giorno e la tristezza che aveva provato nel separarsi da lui- Avevo fatto un errore e volevo rimediare. Ma tu…tu non me ne hai dato l’occasione. Non ti sei fatta sentire, neanche una volta…
Voglio sapere quel che pensi, scoprire la tua identità. Però mi spaventa conoscerla.
Mi lascerai se non capisco chi sei e in cosa stai pensando.
Per cosa sarà? Cos’è questo? E’ forse magia.

Già, da quando aveva messo piede a Cristal city, si era completamente dedicata allo studio, trascurando persino le sorelle e gli amici. E tutto questo perché, dedicarsi a qualcosa di nuovo era l’unico rimedio per non soffrire più. Per dimenticarlo.
- …avevo da fare- era l’unica cosa che riuscì a dire, anche se in parte era una bugia.
- Però avevi tempo per chiamare gli altri- disse lui risentito.
- Era diverso- si difese lei.
- Cosa c’era di diverso?
- Che tu…be’, non me la sentivo di disturbarti- abbassò lo sguardo.
- Disturbarmi?
- E quando mi ero decisa a chiamarti, ho saputo che eri ormai partito per un nuovo torneo.
- Avresti dovuto comunque provarci.
- A che scopo?- mormorò triste- Che motivo avevo io per chiamarti? Sai benissimo cavartela da solo e hai sempre con te compagnia.
Io voglio volare. Stare insieme a te. Non voglio gridare il tuo nome nell’oscurità.
Io voglio volare. Giusto sopra il mare.

- Era quello che credevo anch’io…e invece il mio nuovo viaggio, non è stato come me lo ero immaginato. Sentivo che mi mancava qualcosa…Avevo bisogno della persona che più mi conosceva…
- …Ash, lasciami andare- disse Misty con un tono di voce freddo.
La tua voce mi sembra triste e solo posso consegnarti questa canzone.
Serenata


- …T-ti da fastidio che ti abbracci…?- disse lui a bassa voce, quasi imbarazzato. Neanche lui era tanto sicuro di quel che stava facendo.
Non capisco davvero quel che pensi. Dimmi, per caso è amore?
Non ti sei accorta che io muoio per stare insieme a te.
Mi sento perso, sotterrato nella solitudine. Per cosa sarà che non sei vicina a me?


- Ascoltami…queste cose…non dovresti dirle a me- disse Misty quasi con fatica- Ma alla persona che tu vuoi bene…Io ero solo un amica per te e ora non lo so più- lei si voltò bruscamente e lui la lasciò andare- Perciò, smettiamola con questa farsa. Cerca da solo le tue risposte!
Ti voglio abbracciare con intensità. Neanche il tempo ci potrà separare.
Ti voglio portare all’eternità.
Per sempre osservare il tuo viso e consegnarti almeno questa canzone.
Serenata

- …è quel che farò- disse lui fissandola- Per questo sono venuto a cercarti.
- A cer…?!- non terminò la frase, che Ash l’afferrò per le braccia e con un veloce movimento avvicinò il suo viso a quello della ragazza, e chiuse gli occhi.
Prima ancora di rendersene conto, Ash aveva appoggiato le sue labbra a quelle di lei in un goffo tentativo di baciarla. Misty rimase paralizzata per tutto il tempo, mentre il ragazzo strinse più forte le loro labbra, quasi avesse paura che lei scappasse via.
Aveva desiderato quel momento da una vita…e ora che lo stava vivendo, non le sembrava vero…
Lui si staccò lentamente da lei, aprendo gli occhi e abbassando la testa, con la visiera del cappello che lo copriva.
Rimasero uno di fronte all’altro, sentendo solo il loro respiro agitato.
Finalmente il cervello di Misty sembrò riaccendersi da quel torpore. Con un movimento brusco e improvviso, spinse indietro Ash. Lui indietreggiò, ma non disse niente, non si lamentò. Rimase ancora con la testa china.
- …come hai potuto? Chi credi di essere per comportarti così!- disse Misty guardandolo con rabbia. Anche se Ash non poteva vederla, capì che doveva essere davvero sconvolta, dal suo tono di voce- Non voglio più vederti!- si voltò e corse via. Delle lacrime scivolarono dal suo viso, come piccoli cristalli.
Ash rimase fermò e in silenzio, non tentò neanche di fermarla. La lasciò semplicemente andare. Sentì i passi della ragazza che si allontanavano, fino a scomparire del tutto.
E quando fu sicuro che lei non ci fosse più, lasciò andare le lacrime…
Io voglio volare. Stare insieme a te. Non voglio gridare il tuo nome nell’oscurità.
Io voglio volare. Giusto sopra il mare.
La tua voce mi sembra triste e solo posso consegnarti questa canzone.
Serenata

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- Misty, cos’hai?- chiese un uomo. La ragazza guardò seria i piatti che aveva davanti.
- Niente- disse con un tono di voce duro e finì di apparecchiare. Il padre sembrò temere quella strana aurea che avvolgeva la ragazza, come se il solo guardarla potesse ferirlo in qualche modo.
- Ehm…e Ash, sai dove sia?- chiese il padre guardando l’orologio- Si è già fatto tardi…non è che si sarà perso nuovamente?- scherzò lui, ma poi si zittì, vedendo la ragazza affondare la forchetta nella carne, con una tale foga che per poco non rompeva il piatto.
Sapeva per esperienza che non bisognava provocare le donne Waterflower, se si voleva vivere ancora a lungo.
Per evitare altri guai, mangiò in silenzio. E dopo aver terminato, Misty si occupò di sparecchiare. I suoi occhi si posarono su un piatto lasciato intatto, il cibo era ancora tutto lì, reclamando di venir consumato. Con ira si voltò e si dedicò a lavare i piatti con una tale forza, che la schiuma del detersivo stava per traboccare dal lavandino.
L’uomo guardò nuovamente l’orologio, poi sospirò guardando la ragazza.
- Credo che andrò a cercarlo…
- Tu non vai da nessuna parte- disse lei imperativa. In quel momento suonò il telefono- Pronto? Ciao Kitty…sì, certo che va tutto bene qui, perché me lo chiedi?…Eh? Di che parli?- seguì un momento di pausa. Il suo sguardo sembrò cambiare di colpo- …no, non preoccuparti. Ci penso io…Grazie, ciao- chiuse la comunicazione. Il padre la guardò preoccupato, visto che lo sguardo di lei sembrò assente.
- Misty…era la tua amica? Cosa ti ha detto? Le è successo qualcosa?
- …no- scosse la testa- Mi ha detto…che ha visto Ash…
- Ash? E dov’è?
- Dice che l’ha visto vagare…e non aveva un bell’aspetto…oh, cavoli- si portò le mani alla bocca. Ricordò la loro discussione. E se lui…? No, non poteva essere. Ash non era capace di fare simili sciocchezze..o forse sì?- Io…- guardò il padre che ancora attendeva delle spiegazioni- Io devo andare…
L’uomo la guardò, poi annuì.
- Vuoi che venga anch’io?
- No, ci penso io- prese velocemente una giacchetta e uscì di filato dalla casa.

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Corse più che poteva.
Il vento le andava contro, scompigliandole i lunghi capelli color arancione. Ma a lei non importava.
Correva tra la gente che camminava in senso contrario e si fermava a fissarla. Evidentemente si doveva vedere in faccia che era molto preoccupata. Ma anche questo non le importava.
Diede uno sguardo qua e là, alla ricerca di una persona. Ma non la vedeva da nessuna parte.
Il suo cuore iniziò a battere più forte.
Nella sua mente tornò l’immagine di Ash che rimaneva impassibile, dopo che lei lo aveva spinto via. Non si era mosso di lì e non aveva osato guardarla.
E tutte quelle sue frasi…le sembrava tutto così assurdo. Stava succedendo tutto troppo in fretta.
Continuava a ripetersi di stare calma, ma il suo cuore non voleva ascoltare.
Girò per le stradine illuminate dai lampioni e arrivò finalmente alla piazza, dove c’era il Municipio. Si fermò prendendo fiato e guardandosi intorno.
Che cosa stava accadendo a loro due? Perché tutto quel tempo stando separati, aveva rovinato così il loro rapporto? Era perché lei era innamorata di lui e non aveva avuto il coraggio di confessarlo? Perché quando finalmente Ash l’aveva baciata, lei era scappata? Perché aveva fatto tante domande, perché tanto interesse in qualcosa che non avrebbe più dovuto interessarlo?
E quelle risposte che cercava…riguardavano lei? Era venuto apposta per lei…Forse lui…
- Ash…- disse lei stringendo le mani con nervosismo.
Com’era successo che ora lo stava cercando come una forsennata, quando solo qualche ora prima lo aveva allontanato?
- Ash…- riprese la ricerca.
Conosceva Ash da anni, aveva viaggiato con lui all’inizio del suo viaggio, pensava di conoscerlo bene… Pensava che le delusioni non lo potessero più ferire, che Ash fosse il tipo da riprendersi subito. Era diventato così sicuro di sé, nel corso degli anni, che nessuno avrebbe detto che all’inizio era molto insicuro. Anche dopo averlo rincontrato qualche tempo dopo, lo aveva visto più deciso.
E forse questo le aveva fatto dimenticare quei momenti, dove lui non poteva nascondere la sua tristezza, dove Ash appariva per quel bambino insicuro che era e non aveva timore nel farsi vedere così, perché sapeva di poter contare sull’appoggio dei suoi amici. Lei gli era stata accanto in quei momenti, era lì a spronarlo, a reagire.
Perché…perché non ci aveva fatto caso prima? Lui l’aveva baciata e lei…lo aveva spinto via. Quell’espressione nei suoi occhi…così simili al ragazzino di anni prima, e lei…lei era stata così crudele.
L’Ash di quel momento, sarebbe stato in grado di fare una pazzia? No…per quanto potesse essere stata dura con lui, Ash non la riteneva così importante per farlo.
E se invece si fosse sbagliata? Se lui…
No, non voleva pensarci.
Dopo qualche passo, si fermò e guardò accanto a lei l’ingresso del parchetto. Era sera, non c’era nessuno in giro
- E se fosse…
Come guidata dal suo istinto, entrò dentro il parco e si guardò intorno timorosa. In altre occasioni, non avrebbe certo attraversato il parco a quell’ora di sera.
Però quella era una particolare situazione.
Corse tra le viette costeggiate dagli alberi, dall’erba ben tagliata e fiori circondati da piccoli recinti.
La luce della luna filtrava tra le foglie degli alberi, illuminava il prato e ciò che c’era intorno.
E poi, lo vide. Appoggiato sul bordo del piccolo ponte, con lo sguardo fisso sul laghetto sotto di esso, nella stessa posizione di lei quando veniva pervasa dai ricordi. I ciuffi dei capelli color corvino con riflessi bianchi, ricadevano in avanti, e nella mano teneva il cappello.
- Ash- mormorò la ragazza, man mano che si avvicinava.
Lui girò di lato la testa, quanto bastava per guardarla.
- Speravo che fossi tu…
- Cosa ti è saltato in mente!- disse lei d’un getto, quasi scaricando tutta la tensione accumulata e ringraziando che Ash non avesse fatto qualcosa di estremamente stupido- Ti comporti in modo strano, fai strani discorsi, non torni a casa e scompari nel nulla! Se non fosse stato per Kitty, io non…io non saprei cosa…
- Tu cosa…?- la guardò speranzoso- Ti saresti preoccupata? Ti sarei mancato?
- Che domande! Certo che sì!- disse lei arrabbiata- Ash, tu non ti rendi conto di quanto mi sia spaventata!
- Bene…- disse Ash con un sorriso e tornò a guardare il laghetto.
- Bene? E’ tutto quello che sai dire?
- …scusa- sussurrò lui con un sospiro, senza guardarla- Stavo cercando solo delle risposte…
- Ancora con questa storia! Non ne posso più, io…- Ash fece cenno che tacesse.
- Da quanto te ne sei andata- proseguì lui, alzando lo sguardo- Ho incominciato a sentirmi strano. Non facevo che pensare a te. Pensavo che mi sarebbe passato una volta intrapreso un nuovo viaggio, ma…- alzò le spalle- Be’, non è servito. Così, mi sono detto che per dare un significato a questo mio sentimento, avrei dovuto rivederti. Con un po’ di fortuna, sono riuscito a vincere un biglietto per Cristal City, ad un incontro Pokèmon. Ci ho messo un po’, lo ammetto, a decidermi ma ora sono qui- la guardò- E ora, capisco molte cose.
- Ash…- Misty arrossì istintivamente, quando lui la guardò negli occhi. Poi imbarazzata, abbassò lo sguardo- Ehm…e cosa avresti capito?
- Che sono uno stupido- sospirò e abbozzò un sorriso- Non mi sono reso conto di niente. Di quanto eri importante per me.
- Ma oggi tu hai detto che…
- Sì, ho detto che per me non sei più una amica- socchiuse gli occhi- Questo perché sei molto di più.
Misty lo guardò sorpresa. Tutta la rabbia e l’ansia di prima erano svaniti da qualche minuto, sostituiti da una crescente curiosità.
- Di più…?- disse lei timida, incitandolo a dire qualcosa di più.
Il cuore le batteva nuovamente forte. Non voleva illudersi, sapeva che Ash era il tipo che poteva dire tante cose, senza conoscerne il vero significato. Però…e se questo spiegasse il suo comportamento? E il bacio…? Sentiva ancora il contatto con le labbra di Ash e di come lui l’avesse stretta forte. Ma poi, tornò nuovamente quella domanda…quell’incensante domanda, che non aveva smesso di tormentarla da quando era partita da Cerulean City. Chi aveva scelto Ash? Lo guardò. Non poteva aspettare oltre per avere la risposta. Anche se sapeva che una volta che gliel’avrebbe detto…tutto l’incantesimo si sarebbe dissolto.
- Ash…tu…chi hai…- il ragazzo la guardò senza capire, mentre lei cercava la forza per parlare- Chi hai scelto come tua ragazza!- uscì fuori come un esclamazione, più che una domanda. Il viso di Misty si fece più rosso, mentre Ash dopo una momentanea sorpresa, la fissava.
- Chi ho…?
- Intendo dire, se alla fine ti sei deciso con May e Dawn- spiegò lei, intuendo che Ash non avrebbe capito la sua domanda. Lui però sorrise, quasi divertito- Che hai!- disse Misty offesa. Come se per lei affrontare quell’argomento, non le procurasse già abbastanza dolore.
- Ho capito cosa intendevi…- rispose lui, tranquillo. Poi tornò ad appoggiarsi sul bordo del ponte- E’ a questo che ti riferivi, quando mi hai detto di tornarmene a Pallet Town dalla mia ragazza?- Misty non rispose. Ma lui non sembrò aspettare una sua risposta- E’ buffo, ma tra le persone che mi hanno detto di amarmi, è sempre mancata la ragazza che cercavo. Ma forse è giusto così…solo così ho potuto comprendere quanto speciale per me fosse quella persona.
Misty rimase ancora in silenzio a cercare di dare un significato alle parole del ragazzo, visto che non le aveva risposto normalmente. Quindi lui…non aveva accettato? Non amava May o Dawn? Ma allora, quale altra ragazza…?
Il terrore si impossessò di lei. E se lui, avesse trovato un’altra ragazza che corrispondesse alle sue aspettative? Ma perché sarebbe venuto da lei? Perché dirle quelle cose e poi baciarla?
- Sai…- continuò lui, ora però con un leggero imbarazzo nel viso- Sai quella volta, che abbiamo visto due Nidoran evolversi?
- Ah, sì- rispose lei, quasi autonomamente- Alle isole Orange.
- Ecco…loro si erano evoluti, dopo un bacio- ora guardò le sue mani, che si muovevano nervosamente- Mi chiedevo se anche le persone cambiassero, dopo essersi baciate…Ricordo che mi dicesti…che avremmo dovuto scoprirlo da soli.
Misty annuì, ricordando vagamente quell’evento.
- B-be’…ci ho pensato e ho capito che forse l’unico modo per accertarlo, era verificarlo di persona- e la guardò lentamente. Il suo volto, ora era molto rosso.
I due ragazzi si guardarono per qualche secondo.
- …quindi il tuo…era solo una prova?- disse Misty, con un tono di voce smarrito, quasi incredulo.
- N-non esattamente- disse lui, cercando di trovare parole più adatte, notando lo sguardo di Misty farsi serio.
- Allora cosa, Ash Ketchum?!- disse lei offesa- Sei venuto fin qua…solo per questo?- strinse le mani. Era arrabbiata. Come aveva potuto illudersi che lui…che lui…
- Misty, ascoltami…io non…
- No, non aggiungere altro! Ho capito bene!- si voltò e strinse forte le mani.
Una gran rabbia la stava di nuovo invadendo e delle lacrime minacciavano di uscire, ma non voleva che lui la vedesse così. Non voleva dargli la soddisfazione di averla illusa. Strinse le labbra, sforzandosi di scordare il bacio di Ash. Poi con un sospiro, cercò di scacciare quei sentimenti.
- Torniamo a casa, Ash- disse lei con voce calma, quasi vuota, senza voltarsi.
Ash rimase lì per qualche istante, indeciso sul da farsi o cosa dire e la vide allontanarsi, passo dopo passo.

Vorrei che mi amassi ma so che non lo farai
Vago ripetendomelo in testa
è l'unica risposta che ho anche se ho paura di restarne ferito
Dirò ti amo solo a chi amo davvero


La ragazza non aveva il coraggio di voltarsi a guardarlo, perché sapeva che se l’avesse fatto, l’avrebbe odiato per tutta la vita. E lei non voleva questo. Una buona dormita l’avrebbe aiutata a dimenticare quella brutta giornata e l’indomani sarebbe stata in grado di guardarlo in faccia con l’anima in pace.
In quel momento, voleva solo stare il più lontana da lui e non provare quel dolore che le lacerava il cuore, ogni volta che si illudeva.

Mi ami o non mi ami?
Non mi interessa la risposta ma ho bisogno di saperlo...
Non importa quanto io voglia stare con te
Ci sono tante cose che non possono cambiare in questo mondo
Ed il mio amore per te non potrà mai essere fermato da nessuno
- Misty!- gridò la voce dietro di lei, ma Misty non era intenzionata a voltarsi, né a sentire una sola parola- Misty!- ripeté con insistenza la voce. E quando era ormai convinta che si fosse arreso, lo sentì mormorare qualcosa- Ti amo!- gridò infine.

Anche se passassero mille notti, io te lo direi
Devo fartelo sapere...
Vorrei che mi amassi ma so che non lo farai
Vago ripetendomelo in testa
è l'unica risposta che ho anche se ho paura di restarne ferito
Dirò ti amo solo a chi amo davvero

Forse era dovuto a quella notte così strana, forse c’era anche lo zampino di quella luna piena, o forse perché in quello stato le era difficile comprendere qualcosa, ma per un attimo…un lungo istante, le era parso di sentirgli urlare…
Scosse la testa, sentendosi rintronata come una notte passata in discoteca e non le sembrò così strano aver udito parole assurde.
- …non restare lì. E’ tardi e prenderai freddo- disse semplicemente lei, continuando a camminare e rimanendo impassibile di fronte a quelle parole.


Anche se tirar fuori questi sentimenti non è facile
dirò ti amo solo a chi amo davvero...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

o___o ok, finale assurdo ma so gia che accadrà qualcosa nel prossimo capitolo...e ora passiamo al commento vero e proprio...
Fantastici i ricordi però devo correggerti...Ash tenta di catturare non Pidgey, ma Pidgeotto con Caterpie...xD che quando lo vede se lo vuole magnare (giustamente...ù_ù)...xDD poi...*__* il ricordo dei Nidoran è meraviglioso...adoro quell'episodio e la frase che Misty dice ad Ash...*çç* ohohoh...poi...xD oddio...quando Ash parlava del dolore al petto e Misty preoccupata dicendogli di farsi visitare da un medico mi sono immaginata lei correre spingendo una barella con Ash mezzo stecchito attaccato ad una flebo che beveva un succo che il realtà era sangue xDDDD una cosa senza senso lo soooo...cmq meraviglioso il cap...e le parole in grassetto...*___________* bhe...xDDD

ery

Anonimo ha detto...

**
*è ancora scossa dal finale*
...
Buaaaaaah! *si è ripresa*
Che bello il pezzo in cui le urla che la ama! Sono rimasta davanti al pc per un quarto d'ora buono a fissare quella frase...Però che tristezza...T__T sigh, mi sono quasi commossa quando lei lo ignora e continua a camminare...
Ya-chan, sei veramente bravissima, le tue Fic mi appassionano sempre di più**

Vul-chan^_____^

Anonimo ha detto...

WOW!!!!!!!!!!!!!!*__________________________*
oddio ma sai che questo capitolo mi ha sciolto?!*ççç* è troppo bello!la scena più bella è queando Ash abbraccia Misty da dietro e le sussurra: "ti dispiace se ti abbraccio?!" OH mamma li mi sono sciolta!*çççç* ho provato pure a disegnare la scena....ma va bhe lasciamo stare l'orrido che mi è usciro!"XDD ù_ù semmai mi verrà decente, te lo mando....anche se spero che tu si questa fic ci faccia quanlche disegnuzzoloooo!*____________* xDD ma poi lo sai che pensavo che Brendan fosse innamorato di misty?!xDDD ahahah!xDDD va bhè!xDD complimentiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!ti aspetto con un altro cappy!anche delle altre storie ovvio!^__° bacione ila^^