Scusate...è stata una
settimana piuttosto problematica ^__^'
Il fato vuole che a cambiare
gestore telefonico, sia sempre un problema. Dappertutto! E quindi
sono due settimane che continuo ad avere un surrogato di internet,
finché non avranno finito con l'adsl. Perciò
riesco a malapena a
navigare in qualche sito, perché è
così lento che mi ricorda i
primi computer di anni fa XP
Ok, vi lascio, buona
lettura!
SETTIMANA
one-shot
Era uno scherzo o cosa? Non poteva dire sul serio!
Il castano, suo vecchio rivale di un
tempo, lo aveva indicato con il dito e con le sue labbra avevano
pronunciato le fatidiche parole.
-
Da oggi, tu e Misty sarete una coppia, per una settimana intera. E per coppia, non intendo solo gironzolare per mano e sorridersi come beoti, intesi?
Ci fu un ovazione tra i presenti. I due
nominati si guardarono increduli e fecero per ribattere, ma Gary era
stato chiaro.
-
In alternativa, ti beccherai la penalità. E credimi, non ci andrò tanto leggero con te, Ash.
Il moro strabuzzò gli occhi. Doveva
per forza stare scherzando, Gary. Non poteva affibbiarli prova
più
assurda. Fingere di essere il ragazzo di Misty...
Si voltò a guardare la ragazza, lei
aveva lo sguardo perso nel vuoto. Deglutì. Se questa non era
una
fregatura! Misty non si sarebbe prestata a quella pagliacciata, Ash
avrebbe perso sicuramente.
E tutto perché a qualcuno era venuto
in mente, che in occasione del compleanno di Ash, si tirasse fuori un
vecchio gioco che trattava di sfidare uno ad affrontare una prova o
altrimenti era schiavo dello sfidante. Solo che non era come una
volta da bambini, quando il massimo della vergogna era andare in giro
nudi per casa. Questa volta Gary sapeva dove colpire per affondarlo
in un secondo.
E gli altri non erano da meno. C'erano
stati abbracci e baci, anche tra maschi, e ciò in principio
era uno
spasso. Ma quando due si dovevano baciare, Ash rivolgeva il suo
sguardo altrove imbarazzato e si incontrava con lo stesso sguardo
vergognoso di Misty. I due si guardavano in silenzio come complici di
quella timidezza, per poi riprendere il gioco.
Quando era toccato a Gary e aveva
puntato a lui, Ash aveva sudato freddo. Ma il castano non voleva
umiliarlo, no, lui voleva la sua morte.
Ordinare a lui e Misty di fare coppia
fissa, era come mandarlo al patibolo.
Già si immaginava come Misty avrebbe
reso un inferno la sua vita, seppur la sfida durasse solo una
settimana.
Nella lista di Gary, era stato
pianificato tutto, ai luoghi, i cibi, orari, azioni e parole da dire.
Tanta precisione, che Ash cominciò ad avere sospetti che
Gary
aspettasse giusto quel gioco per tirargli un tiro mancino.
*°*°*°*°*°*°*°*°*
Il primo punto era un giro nel bosco di Viridian, con Misty naturalmente. E sapeva cosa voleva dire: pokemon insetto.
-
Ahhh!- gridò lei, come previsto da Ash. Lui sospirò, vedendola aggrappata al suo braccio.
La ragazza seppur avesse diciassette
anni, continuava ad aver terrore dei pokemon insetto.
-
Misty, vuoi calmarti?- fece lui stanco delle grida- Sono solo pokemon, e sono più spaventati loro di te, sai?
-
Tu non capisci...- disse lei offesa e staccandosi dal suo braccio. Per un breve minuto sentì di pentirsi che Misty si fosse staccata, ma non capiva perché.
-
Cosa?- chiese lui.
-
Per te è tutto facile. Non ti spaventa niente, eh?- gli diede le spalle incrociando le braccia, non prima di aver intravisto un luccichio nei suoi occhi.
Non era del tutto vero. In parte Ash
spaventava il lato furioso della ragazza. Ma più di tutto
aveva
timore dei suoi silenzi e delle frasi in apparenza senza senso.
Perché erano il presagio che bastava un passo falso e la
ragazza
sarebbe esplosa.
-
Kyaa!!- gridò nuovamente, al notare un Caterpie che le faceva gli occhi dolci, e corse sparata per il bosco.
-
Misty!- la rincorse. Cavoli se era veloce quella ragazza.
Il resto della giornata, era proseguito
con Misty che gridava ad ogni cosa che si muoveva e Ash che la
rincorreva e cercava di tranquillizzarla. Cosa non da poco, se si
teneva conto che non ascoltava nessuno. Però a fine giornata
aveva
così tanto urlato e corso, che non le usciva un filo di
voce.
Ash ringraziò che la stanchezza
l'avesse fatta calmare. E con il tepore del sole, la ragazza si era
addormentata. Vederla così, gli fece quasi tenerezza, pareva
una
bambina. Ma ahimè, si era addormentata lì e
dovette lui portarla a
casa, trasportandola per le spalle.
Lei dormiva beatamente.
*°*°*°*°*°*°*°*°*
Il secondo giorno era prevista una gita al parco. Niente di pericoloso, almeno. Il parco scelto era quello di Cerulean City, forse quello tenuto meglio e quindi frequentato da coppiette.
Ash cercò di non guardarsi intorno,
mentre Misty si sedeva sul prato e disponeva le cose per il picnic.
Aspetta...cibo? Misty?
Ash guardò spaventato il cesto della
ragazza.
-
Dimmi che hai una cuoca nella palestra o che una vicina caritatevole ha cucinato per te.
-
Che gentile- disse lei ironica- E dire che dovresti essere il mio fidanzato.
A quella parola, Ash si sentì
congelare. Gli faceva un certo effetto sentirla pronunciare dalla
ragazza, soprattutto se riferita a lui.
La ragazza invece era tranquilla e gli
servì da mangiare. Riso e curry.
Si ricordò della volta che Misty aveva
preparato da mangiare, quando Brock stava male. Quanto era peggiorata
da allora?
Si aspettò di morire al primo
assaggio, era sicuro che fosse questo l'intento di Gary, ma invece lo
trovò normale, forse anche delizioso.
-
Stranamente buono.
-
Stranamente?- ripeté lei offesa- Te l'ho mai detto che sei un idiota?
-
Stranamente sempre- rispose lui ridacchiando.
*°*°*°*°*°*°*°*°*
E arrivò il terzo giorno. Questa volta non poteva odiare Gary. Era previsto di andare al parco acquatico e in quei giorni c'era un sole che spaccava le pietre.
Avrebbe voluto che ci fosse con lui
Pikachu, ma Gary era stato categorico: in quella settimana Pikachu
doveva rimanere a casa. E Ash non capiva perché.
-
Ash, hai visto quello scivolo?
La voce della ragazza lo fece voltare e
lì notò il costume di Misty. Un bikini rosso.
Ricordava di
averglielo già visto indosso, solo che questa volta il
tessuto
sembrava più piccolo, forse un po' troppo scoprente. O forse
era il
corpo di Misty ad essere...più formoso?
Mh, ma non faceva un po' troppo caldo?
Si sentiva tutto accaldato e il cuore gli batteva in petto.
Distolse subito lo sguardo dal corpo di
lei, per non essere frainteso, ma Misty non gli diede modo di
scappare.
-
Dai proviamolo!- disse lei allegra e afferrandolo per il braccio, ignara di quello che provocava nel ragazzo.
Lui si sentì avvampare, appena sentì
il petto di Misty scontrarsi con il suo braccio.
Doveva fare per davvero troppo caldo.
La ragazza lo trascinò e una volta
sullo scivolo i pensieri sparirono, sostituiti da risate e
divertimento.
*°*°*°*°*°*°*°*°*
Il quarto giorno c'era la festa di un amico in comune con Gary, conosciuto ai tempi delle elementari.
Ogni anno lui lo invitava alle sue
feste, ma Ash rifiutava sempre perché era in viaggio. Ed era
anche
una fortuna, alle sue feste succedeva sempre qualche cosa.
Gente che si picchiava, che camminava
ubriaca sui tetti, che si appartava in un angolino e poi se ne
perdeva ogni traccia, imbucati arrivati da chissà quale
manicomio,
un po' di tutto insomma.
E il peggio è che quest'anno doveva
andarci per forza. Non perché non poteva inventarsi una
scusa
convincente, ma perché Gary lo aveva inserito nella lista di
cose da
fare e aveva già avvisato l'amico che Ash sarebbe venuto in
compagnia.
Stava pensando a quante possibilità
aveva lui di imboscarsi in qualche angolino e sparire dalla
circolazione, quando sentì i passi della ragazza scendere
dalle
scale. Visto che la casa dell'amico era dalle parti di Pallet, Misty
si era dovuta cambiare a casa di Ash. Per l'occasione i loro amici si
erano divertiti a comprare il vestito a Misty.
E ora capiva perché. Un abito
azzurrino, aderente e molto corto.
Vedeva la ragazza che a fatica tentava
di tenere giù il tessuto e coprire le sue provocanti gambe.
Era
imbarazzata quanto lui, forse di più perché si
trattava del suo
corpo.
Ash seguì le curve della ragazza con lo sguardo,
vergognandosi come un ladro di non poter distogliere gli occhi dal
corpo di Misty.
Rimase a fissarla quanto gli era concesso, prima
che la ragazza incrociasse i suoi occhi.
Aveva notato come lui la
stava guardando? Sudò freddo, lei non sembrava per niente
felice.
-
Io a quelli li uccido- mormorò Misty. Per fortuna la sua rabbia era diretta ai loro amici...ex-amici se Misty li avrebbe trovati.
Poi lo afferrò e lo trascinò fuori di
casa, barcollando a causa dei tacchi.
Averla di nuovo aggrappata
al suo braccio, provocò in Ash un lieve senso di piacere. Ma
una
volta arrivati a casa del famoso amico, il piacere era svanito.
-
Bene, siamo arrivati- disse Ash e indietreggiò- Ora possiamo andarcene.
-
Come? Non siamo neanche entrati- fece Misty perplessa. Lei evidentemente non conosceva il famoso amico.
-
Ehi, Gary aveva detto che dovevamo andare alla festa, non che dovevamo entrare o parteciparci.
-
Da quand'è che ti sei fatto così acuto?- scherzò.
-
Credimi, non perderemo niente ad andarcene adesso.
-
Sapevo che l'avresti pensata così- disse una voce dietro di lui, Gary. Il moro si voltò facendo una smorfia- Non fare quella faccia. Lo sfidante sono io e queste sono le mie regole. E per scrupolo, ho pensato di venire a controllare.
-
Dì piuttosto che sei venuto a farti quattro risate.
-
Chissà- lui sorrise e poi guardò Misty che era ferma sui gradini dell'ingresso- Misty, sei incantevole. Quel vestito ti dona, sai?
Misty non seppe come prendere il
complimento di Gary, lei non si sentiva per niente a suo agio in quel
vestito così corto. Però non poté
evitare di arrossire quasi
lusingata.
Ash notò quel rossore e non gli piacque.
-
Ash, Gary!- disse una voce aprendo la porta- Amici cari, da quanto tempo!- il loro amico li andò incontro stringendo la mano. Era qualche centimetro più alto di loro ed era vestito molto galante- soprattutto tu, Ash! Ti credevo perso in qualche regione- scherzò lui.
-
Eh, io...
Però l'amico aveva notato la ragazza e
di diresse da lei.
-
Che graziosa fanciulla abbiamo qui- la prese per mano e la baciò sul dorso- Ash non mi aveva parlato di una sorella così incantevole- sorrise.
-
Non è mia sorella!- esclamò Ash, infastidito dal gesto dell'amico e dalle guance ancora più rosse della ragazza.
-
Oh giusto, l'avrei vista...allora, tua cugina? Tua lontana parente?
Misty scosse la testa. Stranamente non
riusciva a spiaccicare parola.
Gary guardò divertito il moro e
Ash sapeva cosa voleva da lui.
Ah no, non l'avrebbe fatto! Non lo
avrebbe detto o sarebbe morto dalla vergogna.
-
Ehi Carl, dove troviamo altre birre?- chiese uno dei partecipanti alla festa.
-
Ci penso io- poi si rivolse alla ragazza- Vieni, ti mostro la casa.
-
Ma...- non fece in tempo a dire qualcosa che lui l'aveva già trascinata dentro.
Ash rimase lì impalato come un fesso.
Non solo il tipo l'aveva ignorato completamente, ma si era portato
via Misty. Poteva rivedere lo sguardo supplicante della ragazza,
prima che sparisse. E lui era rimasto solo a guardare.
-
Mfh!- Gary si trattenne dal ridere- Mi sa che ti sei perso la fidanzata.
Ash gli fece una smorfia e si addentrò
nella giungla.
Riuscì a notare il colore dei capelli della
ragazza e si diresse lì. Il loro amico aveva portato Misty
in un
angolino e l'aveva circondata con le braccia. Lei era evidentemente
infastidita, ma non riusciva a sfuggire via.
Ora Ash ricordava
perché non gli piaceva la compagnia di Carl e
perché trovasse una
scusa per non venire alle sue feste.
Era viscido e don giovanni,
gli interessava solo avere una cosa dalle ragazze. Brock era cento
volte migliore di lui.
Carl esibendo un sensuale sorriso, tentò
di strappare un bacio a Misty.
Non ci riuscì, perché fu spinto
via da qualcuno. Carl guardò Ash che era chiaramente
alterato.
-
Sta alla larga da lei!- lo intimò.
-
Di cosa ti intrometti?- fece l'altro infastidito.
-
Misty è la mia ragazza!- gridò arrabbiato. Misty spalancò gli occhi. La sua voce attirò l'attenzione dei presenti, che si zittirono incuriositi- Se ci provi ancora, te la farò pagare cara!
Forse per un effetto della quantità
della birra presente alla festa o semplicemente aveva colpito per la
sua scenata, che il pubblicò non poté fare a meno
di applaudire e
fischiare.
Carl era stupito e tentò di riderci
sopra.
-
Eh, calmati amico. Mica sapevo che era roba tua- sorrise alla ragazza- È stato comunque un piacere conoscerti, Misty- e si allontanò. La festa riprese.
Ash ne aveva fin sopra i capelli, prese
per mano la ragazza e la trascinò via da quella casa di
matti.
Incrociò Gary tra la folla che gli sorrideva soddisfatto,
aveva
compiuto ciò che gli aveva ordinato. Ad Ash però
non interessava,
era solo furioso e lo sguardo divertito di Gary lo faceva solo
più
arrabbiare. Era colpa sua se Misty stava per finire nella rete di
quel tipo e tutto questo perché lui doveva gridare quelle
parole...
Misty è la mia ragazza!
Ma nel momento che l'aveva vista così
vicina a Carl, non stava pensando alla sfida, non ricordava neanche
cosa doveva dire per far felice Gary. No, in quel momento voleva
impedire che Misty venisse baciata e le parole gli erano uscite
spontanee, come se fossero sue. Non capiva perché, ma
suppose che
era dovuto al fatto che lui ci tenesse a Misty come amica.
Ash e
Misty stavano facendo ritorno a casa, lui si permise di guardare la
ragazza. Aveva la testa china ed era silenziosa.
-
Mi dispiace...- fu l'unica cosa che riuscì a dire, mortificato com'era. Non aveva la minima intenzione di farle passare una brutta esperienza.
Lei alzò la testa, i suoi occhi erano
lucidi. Scosse la testa e si sforzò di sorridere, ma per
come
stringeva forte la mano ad Ash, lui poteva percepire la sua ansia.
*°*°*°*°*°*°*°*°*
Arrivò anche il quinto giorno, ma dopo una serata simile, i due volevano solo sprofondare nel letto.
-
Avanti, siamo solo al quinto giorno- fece Gary, cacciandolo dal letto- La sfida prosegue.
Ash brontolò e gli mandò qualche
insulto, era ancora arrabbiato per il giorno prima.
Però la sfida
proseguiva e nascondersi nel letto, non gli avrebbe permesso di
scappare da Misty in eterno.
Perché solo una volta sdraiato sul
suo letto e un po' meno arrabbiato, era riuscito ad analizzare la
serata. Cosa cavolo aveva urlato davanti a tutti quei sconosciuti?! E
Misty era lì ad ascoltare tutto! Cosa avrà
pensato?
Poteva
sentire la vergogna farlo diventare rosso, oltre al dispiacere di
aver permesso che Carl la portasse via da lui.
Ed eccoli ora tutte
e due all'entrata del Luna- Park. Dovevano sembrare una coppia, ma
per come camminavano distanti, sembrano più a degli
estranei. Per
fortuna che le attrazioni permisero ai due di sciogliersi e
riprendere a parlare, scherzare e divertirsi.
Rispetto al giorno prima, ora andava
decisamente meglio. La giornata si concluse con un giro nella ruota
panoramica.
-
Grazie- fu la parola che ruppe il silenzio, di fronte a quel panorama. Ash la guardò confuso, Misty lo intuì- Per avermi aiutato quella sera...per le tue parole...- sorrise malinconica e guardò fuori- Anche se non erano vere, ho apprezzato il tuo gesto.
Ash annuì imbarazzato. Non per il
luogo così intimo tra i due, non perché era
affascinato dal colore
dei suoi capelli che si illuminavano al tramonto e non per il profilo
così perfetto del viso della ragazza, ma perché
in cuor suo
cominciava a sospettare che quelle parole...lui le aveva dette
credendoci.
*°*°*°*°*°*°*°*°*
Arrivò anche il sesto giorno, Ash era ansioso. E non perché ahimè, Gary aveva pensato che sarebbe stato divertente mostrare a Misty come non sapesse ballare, ma perché...sospirò...a fine serata lui...e lei...
Perché diamine
non aveva passato il compleanno con quaranta di febbre e ciao ciao
alla festa! Si sarebbe risparmiato anche questa tortura.
Si vestì
e si diresse in questa sala da ballo.
Maledisse ancora una volta
Gary, non solo perché a quella festa erano presenti anche
personaggi
noti della Lega che lo conoscevano, ma anche perché aveva
fatto
vestire Misty nuovamente troppo provocante. Per caso lo faceva
apposta a farlo sentire così a disagio?
E ancora una volta si scoprì a
guardare con desiderio il corpo della ragazza. Prese a testate il
muro. Non poteva, era la sua migliore amica!
-
Ash!- lei lo guardò spaventata per quel suo gesto improvviso- Sei impazzito?
-
Chissà...- ammise lui, con la fronte rossa. Perché davvero, stare accanto a lei, lo stava facendo impazzire.
-
Andiamo Ash, prima ci muoviamo e prima potremo tornarcene a casa- lo prese per mano e lo condusse nella pista da ballo.
Stranamente lo sguardo di Misty
sembrava in qualche modo infastidito. Ash pensò che si
trattasse del
suo modo di ballare, le aveva pestato due volte il piede.
-
Ash! Puoi evitare di farmi andare dritta all'ospedale?- disse lei, trattenendosi dal gridare.
-
Non è colpa mia!- si difese lui- Se non te ne sei accorta, non so ballare.
Misty brontolò e lo strinse più a
sé.
Il ragazzo avvampò, sentendo il petto di Misty schiacciato
contro il
suo.
-
Non ci vuole molto...basta che ti lasci guidare. E cerca di non essere così rigido, mi sembra di ballare con un tronco- commentò lei.
Lui si limitò ad alzare gli occhi al
cielo. Facile per lei parlare, non aveva il cuore che batteva
così
forte e un impulso di affondare le labbra nel suo collo, scivolare
sulle sue spalle scoperte e pian piano scendere giù, sempre
più
e...
La spinse via in malo modo. Misty ne
era scioccata. Lui non si fermò a guardarla, neanche a darle
spiegazioni del suo gesto, corse semplicemente via.
Non sapeva
dove rintanarsi, dove nascondersi da Gary, dalla sua stupida sfida e
dalla furia di Misty.
Trovò un angolino nel corridoio e ci si
fondò. Si sedette e strinse le ginocchia a sé.
Non andava,
cavoli. Cos'erano quei impulsi, quei pensieri non erano suoi...doveva
cancellarli dalla sua mente.
Eppure sarebbe bastato un altro
giorno e non avrebbe dovuto fingere di stare con Misty. Si chiese
però da quando la presenza di Misty era diventata
così asfissiante.
Avevano viaggiato per un lungo periodo, erano rimasti soli un sacco
di volte, perché ora invece stare solo con lei lo agitava?
Forse
era cambiato qualcosa nella loro amicizia, forse lui non la guardava
più come prima...e come poteva, se ogni vestito che
indossava era
più provocante dell'altro!
Ripensò al dolce profumo che
proveniva da lei e alla sua pelle liscia e delicata. Non poteva
negare di aver desiderato dare una sbirciata sotto il vestito di
lei.
Si tirò un pugno. E che, ora stava diventando
come Carl?!
Misty era proibita, qualsiasi altra ragazza ma non lei. Doveva tenere
da parte questa nuova perversione per il suo corpo. Ma come? Forse
doveva vedere Misty come un ragazzo, così qualsiasi
tentazione si
sarebbe annullata.
Si costrinse a mettersi in piedi e a cercare
la ragazza. Non era stato per niente gentile con Misty spingendola in
quel modo. Se voleva prenderlo a pugni, glielo avrebbe lasciato
fare.
Ma dove l'aveva lasciata, non c'era. Non era neanche nella
pista da ballo, nessuno pareva aver notato quella ragazza.
Ormai
era chiaro che Misty aveva deciso di andarsene, furiosa com'era.
Ma
poi la vide lì, sulla porta d'ingresso, in piedi sola e a
fissare il
cielo notturno.
-
Misty...- non sapeva cosa dirle, come giustificare il suo gesto.
-
Oh, era ora- fece lei sospirando e avvicinandosi- Ce ne hai messo di tempo.
-
Io...
-
Sta zitto- gli ordinò.
Ash pensò che lo avrebbe preso a
schiaffi e invece lei allungo le braccia, lo afferrò per la
testa e
lo trascinò a sé. Lo baciò, un bacio
veloce e senza sentimento. Lo
lasciò andare, Ash era scioccato.
-
E con questo abbiamo terminato la lista per oggi- disse con voce seria e vuota- Ora posso finalmente tornare a casa.
Si voltò e si allontanò per il
sentiero verso casa.
Lui non la fermò. Si toccò le labbra.
-
Dannazione- mormorò.
*°*°*°*°*°*°*°*°*
L'ultimo giorno. L'ultima sua fatica. Doveva essere felice, ma il pensiero di rivedere Misty lo faceva sentire male. Era andato da lei, convinto di riuscire a trattenere i suoi impulsi, e lei poi lo bacia! Come poteva ora fare finta di niente?
Il bacio, il suo primo bacio, era avvenuto in
modo così brusco e sbrigativo. Come un gesto dovuto e
sforzato. Non
aveva fatto in tempo ad assaporare le sue labbra, che lei si era
dileguata.
Perché erano andate così male le cose?
Lui voleva
solo mantenere intatta la loro amicizia.
Ma come poteva farlo, se
ora ogni suo pensiero era diretto a lei?
Per di più l'ultima
prova consisteva nell'andare al cinema e cenare insieme.
Cosa
fare?
-
Devi andare- disse Gary semplicemente- non vorrai abbandonare proprio adesso? Cosa penserà di te Misty?- alzò gli occhi pensieroso- Anche se, uno schiavo mi farebbe comodo...
Benedetto gioco! E benedetto Gary! Che
andassero entrambi a marcire!
Si fece coraggio e andò
all'appuntamento. Per lo meno, per chiarire con Misty. Non voleva
rovinare la loro amicizia.
Quando la vide all'entrata del cinema,
si stupì di vederla
così...così...Misty. Non c'era traccia della
mano di Gary. Lei era vestita con semplici pantaloncini e maglietta,
la sua solita coda di lato e nessuna traccia di quella sua
femminilità che aveva mostrato in quei giorni.
Lei si staccò dal
muro dove si era appoggiata per aspettare. Non fece commento sul suo
ritardo.
Si avviò per prima dentro il cinema, tanto il
film era
stato scelto da Gary.
Entrambi si sedettero e stettero in silenzio
a guardare il film. Però Ash continuò a sbirciare
la ragazza. Lei
non pareva arrabbiata, ma neanche felice di trovarsi lì.
Ricordò
che era in programma che dovevano tenersi per mano.
Scivolò la
sua mano alla ricerca di quella della ragazza. Le loro mani si
scontrarono e lui la strinse. Lei rimase impassibile, mentre Ash
sentiva crescergli un sentimento angustiante. Non era Misty, non era
la stessa che gli faceva battere il cuore. Perché lo
trattava
così?
Finito il film, lei spostò bruscamente la sua
mano e uscì
dal cinema. Lui la seguì a ruota. Non era così
che si immaginava di
riconciliarsi con Misty.
Sospirò e sperò che al ristorante la
tensione sarebbe calata.
Una volta davanti al ristorante, lui si
sentì a disagio. Misty era vestita sportiva, mentre in un
ristorante
ci si aspettava di andarci vestiti più eleganti.
-
Uhm...Misty, non vuoi andare a cambiarti?
-
E perché? Non c'era mica scritto nella lista- rispose lei alzando le spalle e si sedette al loro tavolo prenotato.
Per quanto i cibi serviti fossero
squisiti, ad Ash passò l'appetito guardando la ragazza
distratta
e persa nei suoi pensieri. Non gli aveva rivolto la parola, neanche
un sorriso. Quasi gli mancava la vecchia Misty. Preferiva di gran
lunga che lo picchiasse, invece che ignorarlo. Non perché
fosse un
masochista, ma perché odiava quel silenzio tra loro due. Si
stavano
distanziando...
Quando arrivò il conto, Ash si rese conto che la
serata era arrivata alla fine. E non era riuscito nemmeno a
parlarle!
Misty si alzò dal tavolo, senza aspettare che lui
facesse altrettanto, e si avviò fuori dal ristorante. Lui la
seguì
nuovamente, però si mantenne leggermente dietro di lei.
Poi
arrivati alla fontana della piazza, lei si fermò. Lui fece
lo
stesso.
Senza dargli nuovamente modo di dire qualcosa o reagire,
lei si voltò verso di lui e afferrandogli il viso tra le sue
mani,
lo baciò.
Sebbene fosse breve come quello precedente, non era
privo di sentimento. Lo poteva percepire, anche se era lieve.
E
quando lui si sentì invaso dal sentimento, non
poté assaporarlo
appieno che la ragazza aveva diviso le loro labbra. Ma non
allontanò
del tutto i loro visi che erano così vicini. Lui guardava
ansioso le
labbra di Misty, non era contento dell'interruzione.
-
E con questo, hai vinto la sfida- disse lei con tono di voce freddo- Congratulazioni- era ironico il complimento. Poi con un sussurro- Addio.
*°*°*°*°*°*°*°*°*
Ottavo giorno...no, non c'erano altre prove da affrontare. La sfida era finita con il settimo giorno, più precisamente in quella serata congedata da un bacio affrettato e la partenza della ragazza.
Lui l'aveva vista scivolare dalla sua
vista, dal suo corpo desideroso di stringerla, dalla sua vita.
Addio
Lo aveva salutato con quella parola crudele.
E se ci fossero
state delle casse audio nel cuore di Ash, si sarebbe sentito come
questo si sarebbe frantumato in tanti pezzi, dopo aver recepito
quella parola.
Addio
E lui aveva perso la forza di rincorrerla
o chiedere spiegazioni. Voleva solo distendersi sul suo letto e
dimenticare quell'orribile serata e quella sensazione che lo stava
bruciando da dentro.
Che gioco del destino. Ora che aveva vinto la
sfida con Gary, aveva invece perso qualcosa di più
importante.
*°*°*°*°*°*°*°*°*
Quindicesimo, no forse ventesimo giorno...non lo ricordava, aveva perso il conteggio dei giorni, ma tanto che importava ormai.
I giorni passavano e lui restava
confinato nella sua stanza. E il perché? Era presto detto,
da quando
lei era tornata a Cerulean City, non aveva risposto alle sue
chiamate, né si faceva trovare.
Era ovvio che lo voleva evitare.
Lui invece desiderava ascoltarla e rassicurare il suo cuore di non
averla persa per sempre.
E invece, niente. Di conseguenza Ash si
era afflitto sempre più, respingendo anche la compagnia dei
suoi
amici, che volevano tirarlo su di morale.
Persino Gary si sentiva
in colpa, ma dava la responsabilità al moro per non aver
approfittato dell'opportunità che gli aveva dato, per
restare solo
con lei. Lo aveva insultato in vari modi, ma niente, Ash non reagiva.
Voleva solo dimenticarla...le sue labbra, il suo profumo, il calore
del corpo, il suo respiro. Dannazione, quanto le mancava!
-
Perché non vai da lei, Romeo!- gli aveva gridato Gary, come per sfidarlo.
Però lui non era più dell'umore per
reagire.
A che sarebbe servito andare da lei, se tanto non
l'avrebbe ascoltato o avrebbe pensato che faceva parte di una
sfida.
E passarono altri giorni, definitivamente se Ash non si
rialzava subito, poteva dire addio ai tornei Pokemon.
Sentì
bussare alla porta per l'ennesima volta. Doveva essere sua madre con
il pranzo, ma aveva poca voglia di mangiare.
-
Ash....- un sussurro.
Sobbalzò dalla sorpresa. Non era la
voce di sua madre.
-
Ash...- continuò. Ash non aveva risposto. Non sapeva come reagire- Lo so che mi stai ascoltando, idiota!- urlò arrabbiata- Apri questa porta o la butto giù!
Ash si agitò per l'improvvisa
aggressività della ragazza. Era lo stesso tono che
utilizzava quando
da ragazzini, lui la faceva esasperare. Il ragazzo non se lo fece
ripetere e aprì la porta, con l'ansia alla gola.
E la rivide, la
sua Misty. Era vestita con il completo che usava per lavorare in
palestra, aveva ancora il costume sotto la sua felpa.
Si
fissarono per qualche istante, finché lei incrociando le
braccia, lo
guardò torvo.
-
Embè?- fece lei. Lui non sapeva che rispondere, ammesso che quella fosse una domanda.
Poi vedendo che il ragazzo non reagiva,
lei sbuffò.
-
Andiamo, usciamo da qui.
Lui però rimase immobile sull'uscio
della porta.
-
Non farmelo ripetere Ash Ketchum!- gli intimò e lo afferrò per mano, scendendo al piano di sotto, dove erano riuniti gli amici di Ash. Loro fecero appena in tempo a vedere una furiosa pel di carote, che si trascinava un confuso Ash fuori dalla casa- Cosa credi di fare?- disse lei, una volta che si erano allontanati dalla casa- Guardati! Come pensi di affrontare i tornei in quello stato?
-
Cosa ci fai qui?- chiese lui, una volta che gli passò la sorpresa di vederla davanti ai suoi occhi.
-
Cosa ci faccio qui?!- ripeté lei furiosa- Te lo dico io, i nostri amici erano preoccupati per te e mi hanno informata della tua condizione! Ma dico, che ti salta in mente far preoccupare così tua madre!
-
E a te cosa importa?- disse lui infastidito e guardando altrove. Misty non era venuta per lui, ma solo perché gli altri gliel'avevano chiesto. Questo non lo rendeva felice.
Lei lo afferrò per le spalle e lo
scrollò.
-
Che ti prende, Ash! Non è da te comportarti così.
-
Lasciami!- la spinse istintivamente. Ma se ne pentì, vedendo l'espressione addolorata nel volto di Misty. Lei però cerco di non farlo notare.
-
Sei uno stupido. Pensi che sarei qui, se non fossi preoccupata per te? Non so che ti abbia preso, ma non puoi continuare così.
-
È la mia vita, decido io cosa fare!
Si sarebbe volentieri dato un pugno.
Insomma, Misty era venuta da lui perché era preoccupata e
lui la
trattava così?
Era perché vedere quello sguardo di
pena negli occhi della ragazza, lo faceva solo far stare male.
Lui non voleva compassione, Ash voleva
che lei lo guardasse con lo stesso desiderio che lui aveva provato in
quella settimana.
Un semplice perdonami, no eh? Perché Ash la
faceva così difficile?
-
Non eri costretta a venire. Non eri costretta neanche a compiere le richieste di Gary, la sfida riguardava me. Non avevi nessuna obbligazione nei miei confronti.
Misty lo fulminò con lo sguardo.
-
Ancora adesso non lo capisci?- lei si mise una mano sugli occhi, esasperata- Non l'ho fatto solo per te...- sospirò- Basta, ci rinuncio- si voltò- Fa come preferisci. Marcisci nella tua stanza. Io ho smesso di preoccuparmi per te.
-
No, aspetta...- non voleva lasciarla andare via nuovamente. Se ne sarebbe pentito in eterno.
Ma nel muoversi così di scatto, non
aveva fatto caso che il suo corpo non era del tutto in forma, e
finì
per barcollare e trascinare con sé la ragazza.
Misty si ritrovò
in pochi secondi per terra, con sopra il ragazzo dai capelli neri.
Sbatté più volte gli occhi, non l'aveva visto
arrivare. Poi volse
il suo sguardo al ragazzo che non parlava. Temendo il peggio, lo
chiamò.
-
Ash...? Ash!
-
Mhh...- disse lui risvegliandosi e scocciato- Sì, ti sento...
Lei tirò un sospiro di sollievo,
finché non si accorse della posizione in cui erano, anche
Ash pareva
essersene accorto.
Ma non si alzò schifato, come lei si sarebbe
aspettata. No, lui aveva uno sguardo perso in lei. Si alzò
appena
per poter avere i visi uno di fronte all'altro. Misty non lo aveva
mai visto con quello sguardo. Desiderio.
E la baciò. Non un
bacio di quelli che lei gli aveva appioppato. No, era carico di
sentimento, di passione, di amore.
Nonostante stessero sdraiati
per terra, a lei non importò. Ash la stava baciando, come
sempre
aveva sognato. Ricambiò il bacio con più
effusione.
Lui si
schiacciò di più al corpo della ragazza, non
importandogli che il
cuore gli batteva all'impazzata e che i suoi desideri si stavano
liberando con il solo strusciarsi con lei.
La sua mente era
altrove ora, erano solo gli impulsi che lo guidavano, che muovevano
le sue mani per accarezzare il corpo della ragazza che desiderava,
che bramava averla solo per sé.
Non poteva staccarsi da lei,
neanche per chiederle se stava scomoda sdraiata per terra.
Voleva
assaporare quel momento e smettere di fuggire.
La baciò e ancora,
poi non riuscì a contenersi e la baciò sul collo.
Le sue mani
fecero scivolare le bretelle del costume. I baci proseguirono lungo
la sua spalla. La passione dei due era infrenabile.
Le mani di
Misty si posarono su quelle del ragazzo, gli occhi castani del
ragazzo incontrarono quelli color verde acqua della ragazza dei suoi
desideri. Vide l'espressione imbarazzata di Misty.
Voleva
sprofondare, in breve la ragione tornò in Ash e si accorse
di cosa
stava accadendo. Da rosso di passione, divenne bianco di paura.
Una
parte di lui, non voleva staccarsi da quel corpo così
seducente e
dall'altra i sensi di colpa lo stavano torturando.
Aveva distrutto
tutto. Con quanta fatica aveva frenato i suoi impulsi nei confronti
della sua amica Misty. Era stata la sua debolezza a farlo cadere
nella tentazione.
Cercò di alzarsi dal corpo di Misty, ma le mani
di lei lo bloccarono afferrandolo dalla schiena.
-
Non te ne andare- la voce, un sussurro, uscì come una supplica.
Lo attrasse a sé e lo baciò.
-
Questo non è il settimo giorno, non deve per forza terminare.
Lui di risposta la baciò. Non ne
voleva più sapere di sfide. La sua sfida più
grande era stata stare
lontano da lei e farsi consumare dai desideri.
-
No, questo è il nostro giorno. E non finirà mai.
FINE
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Oh uff, che faticaccia...anche se ho
dovuto fermarmi o avrei finito per scrivere un papiro. Dimentico che
è un one-shot e che deve avere dei finali brevi. Invece io
volevo
perdermi nei dettagli, come al mio solito. E la fine, non mi
accontentavo di terminarlo così.
Già stavo pensando ad un altro
one-shot che sarebbe il continuo, però mi sono costretta a
frenare
XP
Sono tutt'ora incerta sul titolo. A
leggere tutta la fic, sembrerebbe che un titolo come Desiderio, ci
sarebbe stato meglio. Però è anche vero che non
si tratta solo di
quello, ma di una sfida che dura appunto una settimana. E ho lasciato
quel titolo.
E Ash...be', è chiaro che per fare una
fic simile, non può essere identico a quello della serie.
Povero
Ash, piccolo ingenuo Ashino ^.^ Be', almeno qui ha fatto una fine
migliore della precedente fic, dove Misty lo butta nella piscina XDD
Ambé, che altro dire? Questa one-shot
è la quarta di quelle che avevo scritto quasi due mesi fa,
ne avrei
altre due, ma sono rimaste incomplete, quindi niente.
Vabbon, alla prossima!
1 commento:
Ahahahahaha che figata! L'idea della sfida è troppo forte! Certo, se fossi stata io, avrei mandato a quel paese Gary mooolto prima. Mica era un contratto firmato col sangue! Bah, questo dimostra che Gary è forse più bambino di Ash. Bhe, niente da dire! Come al solito i discorsi mentali di Ash mi fanno schiantare dalle risate! ahahaha
Complimenti!
Riri
P.S. si, sono tornata!
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