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13 luglio 2012

Fic in corso: cap. 39

Ed eccomi al 39° capitolo, yeah! XD E questa volta con un lasso di tempo breve tra questo e il capitolo precedente.
Il 39 cap e il prossimo capitolo mi sono divertita a scriverli. Sono i miei preferiti...per il momento ^.^
Ero indecisa su dove tagliare il capitolo, visto che al principio erano solo un unico capitolo. Ma alla fine ho trovato la parte che secondo me, chiude al meglio il capitolo.
Uff, volevo scrivere tante altre cose, però devo contenermi U_U' Sono bene 40 capitoli...e non sono neanche alla fine! Diciamo che mi manca un terzo della storia. Per essere più precisi, due sesti...ma non stiamo qui a fare i pignoli XD Tagliare, tagliare, ecco cosa devo fare!
Ma riprendiamo con la storia...Il Team Luce, senza Misty, decide di provare a parlare con la dominatrice dell'acqua, dopo aver scoperto che è in procinto di sposarsi. Quindi si dirigono a Cerulean City, luogo dove in precedenza si sono ritrovati a combattere e poi fuggire.
Riusciranno nell'intento o Misty andrà avanti con la sua decisione?



Cap. 39


  • Datemi un buon motivo, per cui debba accettare!- disse il moro incrociando le braccia e negandosi di acconsentire.
Dopo un lungo percorso, erano riusciti ad entrare a Cerulean City. La fortuna era dalla loro, all'ingresso della città avevano messo una vecchia guardia per il controllo documenti.
Brock si era accorto che in effetti non era l'unica stranezza, c'erano molte meno guardie in giro. L'unica spiegazione è che erano al Palazzo, insieme a Misty. Dovevano temere qualcosa, evidentemente.
Poi la gente, era stranamente tranquilla, neanche minimamente eccitata da qualche evento. Se era vero che Misty si doveva sposare, come principessa di Cerulean City, doveva scaturire qualche emozione nella folla.
Approffitando quindi di quella calma apparente, si rifuggiarono in un albergo. Di alberghi ce n'erano sì e no due o tre in tutta la città, questo perché secondo le nuove normative della città, nessun forestiero poteva permanere lì per più di una notte. Il proprietario dell'albergo li aveva osservati con sospetto, ma si era limitato solo a questo. Mentre salirono al piano superiore dell'albergo, Melody sentì l'uomo commentare con la moglie.
  • Tzk, oggi è il giorno dei tipi strani...come se non bastasse l'altro forestiero di stamani.
Anche Brock aveva notato che le chiavi delle stanze appese dietro il bancone, c'erano tutte, tranne una e la loro.
E infine eccoli lì, il Team Luce meno Misty, riuniti per organizzare il piano. Appena Brock iniziò a parlare, Ash aveva subito protestato.
  • Primo, perché sei un dominatore del fuoco e se non te ne sei accorto, sei in svantaggio tu rispetto a noi. Però hai anche dimostrato di avere più resistenza, che è utile finquanto non vi raggiungiamo- rispose Brock- Secondo, mi sembrava di averti chiarito che sei la persona adatta a parlare con Misty.
  • Ma sono un maschio. Perchè diavolo mi devo vestire da femmina!
  • Per non dare nell'occhio, no?- disse Dawn- E una volta che io e Melody ti avremo sistemato per bene, nessuno noterà la differenza- aggiunse entusiasta. C'era una punta di eccitazione nella sua frase. Lei e Melody erano quelle che si divertivano dietro gli abiti e trucco.
  • Perché non mandate Brock allora- insistette Ash.
  • Dico io, lo vedresti Brock con un abitino fru fru?- fece May orripilata- Verrebbe subito scoperto. Con te invece non c'è pericolo.
Ash fece una smorfia, per niente contento del commento di May. Ma fu Melody a farlo zittire.
  • E se questo non ti basta, ti ricordo che Misty lo avrebbe fatto per te- disse seria la dominatrice dell'aria, puntando sui sensi di colpa. Ash indietreggiò di fronte l'accusa di Melody. Sì, perché era dal suo risveglio, che lei aveva questo tono accusatorio nei suoi confronti. E non capiva perché- E comunque, non sarai solo. Verrò con te.
  • Melody, ho detto di no!- disse Brock autoritario- Non sei nelle condizioni. E' già tanto che abbia acconsentito a portarti con noi.
  • E invece sì. Ci avrai pensato anche tu, no? Il Palazzo è grande, nessuno di noi conosce l'interno e abbiamo poco tempo a disposizione. E cosa più importante, nel mio caso se mi scoprissero, mi basterebbe scappare di lì. Come dominatrice dell'aria, sono avvantaggiata nella fuga, rispetto a voi.
Giusta logica, ma Brock sapeva che potevano esserci imprevisti e che loro non sarebbero potuti intervenire subito.
  • D'accordo...- acconsentì Brock- Ma ricordate che avete a disposizione mezz'ora per poter tornare. Scaduto il tempo daremo per scontato che vi hanno catturato e entremo con la forza dentro il Palazzo.
Ash e Melody annuirono. Non era tanto il tempo concesso, ma era l'unico modo di uscirne indenni.
Per cercare Misty.
  • E ora...trucco!

≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈

Tirò le tendine e guardò fuori da quell'ampia finestra. Il paesaggio era come se lo ricordava. Le case, le strade, le scuole, i parchi, i laghi e...le alte mura. Le mura che anni prima sognava di superare, alla ricerca di un mondo a lei sconosciuto. Le mura che un giorno lei e George avrebbero visto allontanarsi, nascosti in un carro.
Chi l'avrebbe detto che sarebbe tornata infine.
Diede un occhiata alle sue spalle. La sua stanza era rimasta come l'aveva lasciata. Si sarebbe aspettata polvere o accumulo di roba lasciata da altri come magazzino, e invece era pulita. I mobili erano spolverati, persino il lampadario non presentava tracce di polvere. I vestiti erano rimasti nell'armadio, stirati, ancora profumati e in ordine. Segno che qualcuno si era preso la briga di tenere pulita la sua stanza.
Ma per quale motivo? Se lei era scappata, aveva infranto delle leggi e per questo era ricercata. Uno non si sarebbe certo aspettato che lei tornasse nella sua stanza.
Tornò al paesaggio della città. Il sole brillava e tirava una brezza leggera, ma rinfrescante.
La neve era solita cadere frequentemente su Cerulean City, ma c'erano dei periodi che la gente poteva apprezzare il calore del sole e il piacevole tocco di colore che veniva allo scoperto, una volta che la neve si era sciolta. Era come se indirettamente, Cerulean le stesse dando il bentornato.
Ne doveva essere felice, ma non ci riusciva. Sentiva che aveva lasciato molte cose in sospeso alle sue spalle. E quello che da lì a poco avrebbe dovuto fare, la metteva in agitazione.
Bussarono alla porta.
  • Avanti.
Una ragazza dai lunghi capelli biondi e occhi molto simili ai suoi, entrò nella stanza. La sua figura era aggraziata e delicata, degna del ruolo che ormai aveva in quel palazzo.
Sorrise mentre faceva passare dietro di lei due donne che trasportavano un abito ingombrante, nascosto da una tela per proteggerlo.
  • Appoggiatelo qui- fece la bionda, loro eseguirono e discretamente uscirono dalla stanza. Poi si rivolse alla ragazza affacciata alla finestra- Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere vedere l'abito scelto per la cerimonia.
La ragazza con il codino diede un occhiata all'abito, senza particolare entusiasmo.
  • D'accordo. Sei stata gentile a portarmelo.
  • Non vuoi vederlo?
  • No, mi fido del tuo gusto- e tornò a fissare la finestra.
La bionda si sedette sul letto e fissò la figura della ragazza che era diventata Misty, nel corso del tempo che non si vedevano.
  • E' stato un po' difficile per le misure. Mi sono dovuta basare sugli abiti che indossavi quando sei arrivata qui.
Misty guardò il riflesso sulla finestra dell'abito che indossava. Un lungo vestito di seta celeste chiaro, con pizzi e ricami al busto. Si sentiva a disagio nel muoversi con un leggero cenno di tacchetto alle scarpe, e fortuna che il vestito non era così lungo, da finire per farla inciampare.
Già, quando aveva fatto il suo ingresso nel Palazzo, era stata costretta a disfarsi dei suoi vecchi abiti. Non perché avessero un aria consumata dalle battaglie, ma perché c'erano delle regole da rispettare persino all'interno del Palazzo, tra cui l'abbigliamento decoroso.
Non sopportava tutte quelle regole del Palazzo fin da piccola e ancora adesso faceva fatica ad accettarle. Ma questa era una eccezione, doveva osservare ciascuna regola e non lamentarsi.
  • Sei cresciuta molto, Misty- continuò la bionda, dandole un'altra occhiata.
  • Sì...uhm, suppongo- fece l'altra incerta su cosa dire. In passato non è che parlassero molto, anzi non ricordava di aver avuto un vero e proprio rapporto d'amicizia se non con George- Anche tu. Non sembri neanche avere qualche anno più di me. Ormai sei una giovane donna.
  • Dici?- l'altra abbozzò un sorriso contenta- Mi ricordo di quanto facevi disperare le nostri badanti, non volevi proprio indossare gli abiti che venivano cuciti apposta per te. Una volta addirittura per protesta sei andata in giro nel Palazzo mezza nuda.
La peldicarota si vergognò. Aveva cancellato quel ricordo.
  • Eri un vero peperino e facevi impazzire nostro padre- Misty divenne seria- Non ricordo quante volte aveva mandato le guardie a cercarti e nella maggior parte dei casi ti trovavano con George. Suo padre si sentiva sempre così mortificato, ma non poteva impedire suo figlio di vederti.
Misty fissò il pavimento. Ricordava bene le volte che la beccavano dominare il dominio dell'acqua. E purtroppo finiva nei guai anche George, per essere suo amico.
Daisy notò lo sguardo serio della sorella. Si morse il labbro, per quello che stava per dire.
  • Ti ho mai detto qual'era l'ultimo desiderio di nostro padre, prima che scomparisse?
Misty puntò lo sguardo sulla bionda.
  • Lo immagino- alzò le spalle- Che io non fossi mai nata.
Daisy scosse la testa.
  • Perché dici questo?- disse addolorata.
  • E me lo chiedi? Sono stata solo un problema per lui, in più occasioni. I nostri rapporti erano difficili, lo sai. E sono convinta, come allora, che nostro padre mi odiasse, che la mia nascita sia stato il suo più grande rimpianto.
La bionda la osservò in silenzio, mentre Misty le dava le spalle. Daisy abbassò lo sguardo, c'erano molti ricordi dolorosi nella famiglia Waterflower, ma non era questo il momento per rivangarli o fare luce su di essi. Strinse forte le mani sul delicato vestito ricamato.
  • Nostro padre desiderava il tuo matrimonio- Misty si voltò sorpresa e guardò confusa la bionda- Per le femmine Waterflower, lui era più che convinto che il matrimonio era l'apice della felicità. Era intenzionato a organizzare un matrimonio combinato per te, ma...non c'è stato modo di farlo- aggiunse con tristezza- Il Presidente dice che questo è il modo migliore per rendere onore a nostro padre e ha acconsentito al matrimonio tra te e il principe.
  • Già, immagino che sacrificio per lui...- fece lei ironica.
  • Misty, il Presidente ti ha concesso di cancellare le vostre rivalità, per il bene di Cerulean City e nostro padre- disse in tono di rimprovero, poi tornò calma e le sorrise incerta- Tu non vuoi rendere felice nostro padre?
Misty si toccò il braccio pensierosa. L'ultimo desiderio...era davvero il suo matrimonio?
Sospirò, in passato non si era certo comportata da figlia prediletta, almeno questo glielo doveva concedere.
  • Se questo servisse a renderlo felice...- annuì- d'accordo.
Daisy sorrise, ma la guardò malinconica.
  • Gli organizzatori mi hanno informato che la cerimonia è tra qualche ora. Hai tempo per farti un bagno, prima che arrivino le truccatrici e delle persone che ti aiuteranno ad indossare l'abito.
  • Oh- si strinse nelle spalle. Seppure sapeva bene cosa stava andando incontro e aveva accettato il compromesso con il Presidente, sentiva lo stesso l'impulso di fuggire da lì. Ma doveva resistere- Bene, meglio che mi sbrighi- si staccò dalla finestra e si diresse verso il bagno. Prima affrontava quella prova, prima avrebbe potuto pensare al successivo passo da fare.
  • ...Misty.
La nominata si voltò. La bionda sembrò dubbiosa nell'aprire bocca. La sua postura sembrò scivolare nell'incertezza. Dopo qualche secondo, sembrò riprendersi.
  • Daisy?
  • ...niente. Mi fa solo piacere che sei qui Misty- e con questo si congedò. Misty rimase confusa, ma non ci fece più di tanto caso. Aveva bisogno di un bagno freddo per svegliarsi.

≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈

Era stupido, era assurdo e...cavoli, gli pizzicavano quelle calze! Come le chiamavano, collant?
E quei lunghi capelli biondi mossi, gli davano fastidio quando gli ricadevano davanti. Anche se era una parrucca, si sarebbe volentieri rasato a zero. Ora capiva perché Misty si legava sempre i capelli.
Accidenti, perché Melody lo aveva spedito in una assurda ricerca, se non aveva la minima idea di dove cercare. Quel palazzo aveva come trenta stanze o di più! E per di più si erano dovuti separare per velocizzare la ricerca.
Come cavolo poteva trovare la stanza di lei, se non faceva che vagare senza un indicazione? Ci avrebbe impiegato una vita, senza concludere niente.
  • Ehi! E tu dove vai?- si sentì afferrare alle spalle e sussultò. Lo avevano già scoperto?
Poi vide una ragazza vestita come lui, un completo nero con bordi ricamati di bianco e la gonna che arrivava alle ginocchia. Scarpette e una cuffietta bianca tra i capelli. Decisamente stava meglio ad una ragazza il completo.
  • Insomma, ti stavano cercando tutto il tempo! C'è lavoro da fare, Kyoko- e la trascinò- Perché tu sei Kyoko, giusto?- aggiunse poi come avendo dei ripensamenti.
  • S-sì! Sono io- modificò la voce.
Non era per niente addestrato a imitare le voci femminili, ma per fortuna scoprì di cavarsela. Non aveva ancora quel timbro di voce così rauco come Brock. Aveva ragione May, se Brock avesse dovuto fingere di essere una ragazza, lo avrebbero scoperto subito appena avrebbe aperto bocca.
  • Bene, perché mi hanno informata che ti hanno mandata qui per aiutarci. Siamo tutte impegnate con questa grande cerimonia e qualcuno si deve occupare della sposa.
Sposa? Si riferiva a Misty? Con un po' di fortuna quell'ignara domestica l'avrebbe condotta da lei.
E dopo aver voltato diversi corridoi, si fermarono davanti ad una porta. Davanti c'erano due guardie armate. Si chiese per quale motivo erano lì. Dovevano proteggere la sposa da eventuali pericoli o...?
  • Sono Mary, ho con me la ragazza. Fateci entrare, abbiamo del lavoro da svolgere.
Le due guardie scrutarono per bene Kyoko, come dubbiosi. Ash chinò la testa, rendendosi conto che quei due li aveva già incontrati tempo fa e che avevano attaccato briga con Dawn.
Sperò che il trucco di Melody e Dawn fosse abbastanza per nascondere la sua identità, o la ricerca sarebbe terminata prima.
  • Forse non mi sono spiegata- disse Mary, con tono autoritario- Tra qualche ora ci sarà un matrimonio e non c'è un minuto da perdere!
I due smisero di fissare Kyoko e le fecero passare. Ash poté finalmente entrare e la vide, anche se per qualche secondo dubitò che si trattasse davvero di lei.
Aveva la schiena completamente scoperta, i capelli che le ricadevano in avanti coprendole il viso e se non si fosse posizionata con le spalle rivolte alla porta, lui avrebbe visto il suo petto nudo, poco prima che le altre ragazze l'aiutassero a chiudere la cerniera del vestito.
Il ragazzo avrebbe istintivamente abbandonato la stanza come un razzo, se non fosse che quella ragazza lo stava trattenendo per il braccio.
E così si costrinse a guardare nuovamente Misty.
In quel suo abito lungo, le decorazioni con una gemma al centro, spalline laterali e spalle lasciate scoperte, i capelli sciolti e un filo di trucco sul viso.
  • Milady Misty, ho portato un'altra aiutante. Vi aiuterà a terminare di prepararvi. Io e le altre ci occuperemo del resto- poi guardò Kyoko che sembrò come imbambolata- Tornerò tra quindici minuti. Il tempo vola, non perdere tempo e non combinare guai.
Detto questo, le altre ragazze finirono di sistemarle le mani e i capelli, poi uscirono dalla stanza lasciando soli Misty e Kyoko.
La ragazza dai capelli color arancio diede una veloce occhiata a Kyoko, ma non le prestò molta attenzione. Era come immersa in pensieri lontani.
  • Sei nuova, giusto?
  • Eh...- Ash non seppe perché, ma gli uscì ancora la voce da femmina.
  • Non agitarti- lei si alzò dalla sedia e si avvicinò al comodino, dove erano appoggiati gli orecchini- So terminare di prepararmi da sola, non avevo bisogno di aiuto. Ma Mary è così autoritaria...
  • Le nozze...
Misty lo guardò. Quella parola sembrava così strana pronunciata da lui, come lo era per Misty sentirla pronunciare.
  • Sì. E' curioso che questo dovrebbe essere il giorno più bello per una ragazza e io non riesca a provare neanche una minima sensazione piacevole- sospirò- Sembra quasi che per gli altri sia un giorno memorabile. Non so cosa darei per levarmi questo abito e scappare.
  • E allora perché non lo fai?- finalmente la sua voce maschile uscì da letargo.
Misty voltò nuovamente il suo sguardo a Kyoko, ma questa volta per osservarla per bene. Quella voce...aveva sentito bene?
Ash fu più veloce e si tolse la parrucca bionda, rivelando quei suoi caratteristici capelli color corvino.
Per poco a Misty non mancò il fiato. Cosa ci faceva lì Ash?
  • Ma....ah...tu...- non seppe neanche cosa dire, tale era la sorpresa.
Il ragazzo ancora in tenuta da domestica avanzò verso di lei, fino a che non si trovarono uno di fronte all'altro.
  • Non lo immagini?- disse come intuendo la domanda di Misty- Sei scappata, non hai lasciato che una misera lettera di addio e non ti sei neanche degnata di salutare il tuo team. E ora scopro anche che sei una principessa...
Misty chiuse la bocca. Ricordò quello che aveva fatto e intuì come si dovevano esser sentiti. Ash era sicuramente deluso e rancoroso nei suoi confronti. Come dargli torto? Non era stata lei la prima a infuriarsi quando lui se n'era andato senza dare spiegazioni?
  • Mi spiace- era l'unica cosa che poteva dire in quella circostanza.
  • Tutto qui?- lei annuì triste- Un po' deludente, non credi?
  • Non avevo alternative Ash- cercò di giustificarsi- Dovevo farlo.
  • Cosa, venire qui e sposarti con un tizio che neanche conosci, solo per poter tornare a vivere a Cerulean City?
  • No, non è così che stanno le cose. Io...- poi si bloccò- Non ha importanza.
  • Cosa non ha importanza?- avanzò di un passo, alzando la voce- Il tuo team, i tuoi amici? O quei ideali in cui dicevi di credere!
  • Io ci credo ancora!- disse lei risentita.
  • Non sembrerebbe, visto che non ci hai impiegato molto nel precipitarti qui e infilarti un abito da sposa.
  • Non lo faccio per scelta. Non mi sto certo divertendo!
  • E allora chi ti sta obbligando? Non è da Cerulean City che eri ricercata? Per chi lo stai facendo quindi?
Misty si morse il labbro, come incerta se continuare a parlare. Cercò di calmarsi e parlare adagio.
  • Ascoltami, fuori ci sono due guardie che sicuramente entreranno in questa stanza se sentiranno la voce di un ragazzo.
  • Sì, ho notato quelle due nostre conoscenze- disse ironico- Che vengano pure, li sistemerò con il mio fuoco- alzò il braccio indifferente.
  • No!- lo bloccò prima che facesse qualche stupidaggine- Non voglio risse Ash.
  • Perché? Così tanta voglia di sposarti?- fece lui irritato- Così tanta premura di sbarazzarti del tuo vecchio team?
  • N-non è così- mormorò lei con voce spezzata. Perché non capiva che era difficile anche per lei?
  • E allora cosa? Perché per una volta non mi racconti la verità!
  • Perché è per la vostra sicurezza!- esclamò.
  • Non capisco.
  • Io...- abbassò lo sguardo triste, stringendosi nelle spalle- quando vi ho visti nuovamente ridotti male in quell'ospedale, sono stata presa dal panico. Avevo il compito di stare al vostro fianco, prima che il Team Magma attaccasse. Ho agito troppo tardi e per poco non vi perdevo.
  • Non è stata colpa tua...
  • E invece sì! Ero la vostra leader e cosa ho fatto per proteggervi? Solo allora ho capito che non ero la più indicata. Ho sbagliato con George e non volevo sbagliare con voi.
  • E quindi sei venuta qui?- lei annuì.
  • Quando ho ricevuto la lettera di Daisy, ho visto una possibilità per lasciarvi fuori dalla battaglia. Sono venuta qui non certo per il matrimonio, ma per un accordo con il Presidente.
  • Quale accordo?
  • Sapevo quanto era importante per l'immagine del palazzo, che tutte le figlie del re fossero fidanzate o sposate. Mancavo solo io. Per il Presidente era una buona opportunità per stringere alleanza con un altro paese dell'acqua e ripristinare il buon nome della famiglia. Per me era un opportunità per rimettere piede a Cerulean, non più come fuggiasca, e avere più influenza sulle decisioni della città. Solo una volta sposata, mi verrà legalmente riconosciuto il mio titolo e potrò finalmente convincere la mia gente a combattere.
  • Tu...hai ancora intenzione di combattere il Signore del Fuoco...- disse lui, come se in tutto quel trambusto, fosse assurdo pensare ancora a quell'obiettivo.
  • Certo- annuì- Lo sai che è quello il mio unico scopo. Se avrò l'appoggio della mia gente, potrei convincerli ad allearsi anche ad altri paesi di altri domini. E la guerra potrebbe prendere una svolta diversa. Non vi metterei più in pericolo e man mano mi metterei sulle tracce della gente di Melody, la madre di Dawn, la famiglia di May, i fratelli di Brock e li porterei al sicuro- lo guardò- Non capisci? E' la scelta più giusta.
Stupida- pensò fra sé Ash.
  • Noi non ti abbiamo chiesto di proteggerci- anche lui la guardò- Non puoi semplicemente andartene e prenderti carico di tutti i problemi. Non è per questo che sono restato nel vostro team. E lo stesso suppongo che valga per gli altri.
Non è per questo che sono ti ho seguita- pensò ancora.
  • Ash...
  • Credi veramente che una volta che avrai rispettato i patti con il Presidente, andrà come tu hai programmato?
  • Farò di tutto per che vada bene.
  • E non hai pensato a noi? Ai tuoi compagni...
Non hai pensato a come mi sarei sentito?- disse la voce dentro di lui.
  • La vostra sicurezza viene prima- disse lei. Ash l'afferrò per le spalle.
  • Misty, noi non siamo dei bambini! E tu sei umana! Non ho bisogno che tu mi protegga, sono un ex-membro del Team Magma, posso cavarmela. Smettila di fare l'eroina e torna nel team! Loro hanno bisogno di te.
La ragazza lo fissò sorpresa. Poi abbozzò un sorriso triste. Afferrò la parrucca gialla e la sistemò sulla testa del ragazzo. Con le mani toccò le ciocche dei capelli e se le strascinò a sé spingendo in avanti la testa del ragazzo, arrivando a toccarsi le loro fronti e sfiorarsi i nasi.
  • Sai, a volte mi è capitato di pensare...- disse dolcemente, quasi sussurrando- che forse sei proprio tu il leader di cui hanno bisogno.
Ash rimase in silenzio. Del resto cosa poteva dire? Era rimasto pietrificato dal gesto improvviso della ragazza e non poteva staccare lo sguardo dal suo volto. Quei occhi celesti, quella pelle così chiara, i rivoli di ciocche color arancio che ricadevano sulla spalla e il dolce profumo che emanavano, le spalle fini e quel corpino del vestito che lasciava intravedere parte del suo decoltè. Alzò lo sguardo confuso e imbarazzato per dove i suoi occhi si erano spinti, per incontrarsi su quelle labbra che si muovevano, anche se le parole non venivano del tutto percepite dal ragazzo.
  • Hai coraggio, abilità e...ogni tanto te ne esci con qualche idea buona. Ma soprattutto, ci tieni al team. E me lo hai dimostrato più volte, rinunciando alla tua missione per venire con noi.
Continuò lei a parlare, ma sebbene gli parlasse a pochi centimetri dal suo viso, lui non riusciva a smettere di fissare le labbra. Con quel leggero color rosso e uno strato di lucido sopra, erano come se lo stessero invitando. Invitando a essere sfiorate, toccate e assaporate.
Sentì avvamparsi al solo rendersi conto di quanto la sua immaginazione lo aveva spinto.
Se il suo cuore prima era come congelato a causa del ravvicinamento della ragazza, ora era come impazzito, batteva come un matto. E faceva così gran baccano che Ash temeva che Misty potesse arrivare a sentirlo.
Cosa gli stava accadendo? Sentì bruciarsi dentro, gli mancava il fiato e un desiderio sconosciuto lo spingeva a cercare le sue labbra. Si sarebbe lasciato trasportare da quel sentimento, avrebbe chiuso gli occhi e...
Proibito.
Il suo corpo si congelò e gli occhi si spalancarono.
  • ...Ash?- lei sembrò solo in quel momento accorgersi dell'espressione di lui- Stai bene?
  • ...sì- la voce uscì a fatica dalla sua gola.
Misty sembrò rassicurarsi e lasciò andare la parrucca di Ash. Si diresse verso il letto e afferrò il velo da sposa.
  • Mary sarà qui a momenti. Se non mi trova preparata, poi farà una scenata.
  • Io...gli altri...mi stanno aspettando fuori- mormorò lui, ancora confuso. Lei annuì.
  • Meglio che ti sbrighi, la cerimonia non durerà a lungo e potrebbero accorgersi della vostra intrusione.
  • Ah...sì- si voltò e si bloccò prima di uscire- Questo è un addio? Non c'è un modo per farti cambiare idea?
Misty scosse la testa triste. Sapeva cosa voleva dire. Non si sarebbero più visti.
  • Ho preso una decisione, e ho intenzione di portarla avanti.
  • Capisco...- disse lui senza voltarsi.
  • Ash...- il ragazzo si bloccò nuovamente- Io...io vi voglio bene. Per me siete importanti, più di quanto crediate. E' solo con voi che sento di poter essere me stessa. Spero che un giorno voi possiate perdonarmi.
Il ragazzo non aggiunse niente e uscì mogio dalla stanza, dove c'erano le due guardie a fissarlo nuovamente. Nei panni di Kyoko non doveva temere, ma in quel momento sentiva solo di voler mettere distanza da quella stanza, voleva starle più lontano possibile. Dei sentimenti contrastanti lo stavano divorando e non voleva tornare indietro e fare qualche pazzia.
Del resto, anche se la odiava per questo, lei si stava sacrificando per i suoi ideali, per la sicurezza del team. Non poteva vanificare questo suo sforzo.
Camminò il più velocemente possibile. Non l'avrebbe più vista.

≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈

Melody camminò per i corridoi e ogni tanto si fermava a dare un occhiata alla sua immagine riflessa allo specchio. Non stava male con quel completo nero da cameriera. Era stata una buona idea travestirsi da dipendente del Palazzo. Con un matrimonio in vista, non avrebbero fatto caso a due ragazze, o una ragazza e mezzo, in più.
Lo sguardo si perse nei suoi stessi occhi marroni e alcune immagini tornarono alla sua mente.
Per alcuni istanti si chiese se erano reali o...i suoi occhi caddero sul suo polso, fasciato da un polsino nero abbinata al vestito. Lo spostò, rivelando una sagoma rossa, lieve ma presente.
Non era la marcatura della presa di quel dominatore a impallidirla ogni volta, ma quello che aveva visto dentro di lui. C'erano molte cose che non capiva nella visione, però altre erano nitide. Odio, malvagità e ...un'altra cosa che non riusciva ancora a comprendere. Avere il dono, non implicava anche avere la capacità di analizzare.
Scosse la testa e si sistemò il polsino. Non era il momento quello. Ritrovare Misty aveva la precedenza. Doveva...doveva venire a conoscenza di ciò che aveva visto. Se ne parlava con lei, sapeva che insieme avrebbero trovato una soluzione. Già, ma...e se davvero non volesse tornare?
Ripensò alla sua isola, la sua famiglia, la sua gente. E se ci fosse stato un modo per farli tornare e rimettere le cose com'erano sull'isola prima dell'arrivo dei nemici? In quel caso, cosa avrebbe fatto?
Lei avrebbe avuto il compito, il dovere, di proteggere la sua gente. E di fronte alla piacevole opportunità di lasciarsi alle spalle le guerre e tornare ad essere la solita ragazza spensierata, cosa avrebbe detto ai suoi compagni?
Forse la scelta di riportare Misty indietro, non era del tutto giusta...non aveva anche lei il diritto di essere felice con la sua gente? Con l'opportunità di non essere più ricercata, non avrebbe scelto di tornare a casa?
La ragazza continuò a camminare, anche se l'andatura ora non era più così spedita.
Con la testa china e lo sguardo fisso sul pavimento, notò il pavimento brillare e non ci fece caso, finché non si rese conto che la superficie si faceva scivolosa. Un brivido la percosse e si accorse che la temperatura si era abbassata drasticamente di colpo. Com'era possibile, se fino a poco fa, si stava bene?
Ma poi vide la causa. Lastre di ghiaccio ricoprivano anche le pareti e le statue messe come adorno, e conducevano ad una porta. Le sembrò rivivere lo stesso incanto, quando Misty inconsapevolmente aveva congelato il bagno.
Ci doveva essere qualche dominatore lì dentro. Però perché usare una tecnica proibita proprio all'interno del Palazzo? Non era un po' azzardato? Possibile che si trattasse proprio di Misty?
Avanzò con cautela e con il timore di cosa avrebbe potuto trovare, al di là della porta spalancata.
Tre guardie erano distese a terra, prive di conoscenza e la porta era stata sigillata per bene, prima dell'irruzione.
E lì vide, o meglio lo vide. Una figura incappucciata e di spalle, afferrò qualcosa da una bacheca.
Melody cercò di vedere il volto della persona, rimanendo però ben nascosta, ma doveva aver fatto qualche tipo di rumore perché la persona si voltò di scatto e dei freddi occhi celesti la individuarono.
La castana sussultò, non capì perché ma sentì la necessità di scappare via da lì o sarebbe stata la fine per lei.
Corse, scivolo e si rimise a correre. Tale era lo spavento, che si era dimenticata che poteva usare il suo dominio. Dopo aver corso alla cieca, senza aver la minima idea di dove si trovasse, capì che il tizio non l'avrebbe seguita e cercò di riprendere fiato.
Cosa cavolo stava succedendo?
Non ebbe il tempo di rimettere in ordine le idee, che una voce la fece trasalire. Senza saperlo si era appoggiata vicino ad una porta semichiusa. Al suo interno si udivano due voci. Una di quelle la riconobbe, era del Presidente.
Non voleva certo farsi beccare da lui, prima ancora di aver trovato Misty, ma il panico provato precedentemente le impediva di rimettersi in marcia.
  • ...ecco, con questo dovrebbe essere a posto- disse il Presidente.
  • Sì, l'accordo firmato mi sembra tutto in regola.
  • Bene, mi aspetto che voi rispettiate i patti.
  • Certo, siamo di parola. Ma per quanto riguarda la ragazza...è sicuro che non ci saranno dei problemi?
  • No. Le ho fatto credere che con il matrimonio tornerà in pieno possesso dei suoi poteri qui al Palazzo. E' ignara che verrà invece mandata da voi, una volta sigillato il matrimonio. Certo, avrà da ridire, ma quando se ne accorgerà sarò ormai troppo tardi. Come ti ho già spiegato, è una dominatrice dell'acqua e non ha disciplina, ma so che tu sarai in grado di dominarla e renderla tua. Una volta che si sarà rassegnata al suo destino, diverrà una docile moglie.
  • Mh, mi piacciono le sfide e Milady Misty è proprio il mio tipo.
  • Ottimo, è ora che tu vada a prepararti. Il matrimonio è alle porte e Misty non deve sospettare che abbiamo un accordo.
I due uscirono dalla stanza e presero strade diverse.
In un angolo acquattata, la castana poté uscire dal suo nascondiglio. Non perdette tempo e corse nell'altra direzione del corridoio.
Doveva, doveva trovare Misty!
Sentì le campane suonare, chiamando a raccolta gli invitati nella sala principale del Palazzo.
Non rimaneva più tempo! Anche se era veloce nel correre, non sapeva dove trovare Misty e se era ancora nella sua stanza.
No, lei non poteva...non doveva sposarsi!
Nella foga nel correre, andò a sbattere contro qualcuno.
Non ora!- pensò terrorizzata Melody, seduta a terra. Se doveva mettersi a combattere, non ce l'avrebbe fatta in tempo.
  • Ahio! Ma chi diavolo...!- il lamento fece sperare la ragazza nella buona sorte. Chi aveva tamponato era una domestica dai capelli biondi spettinati e occhi neri- Melody! Cosa...?- non fece in tempo a terminare, che la castana si alzò e si chinò subito da lui.
  • Alzati Ash, non è il momento di poltrire.
Il ragazzo fece una smorfia, mentre veniva aiutato a rialzarsi bruscamente. Ne aveva di faccia tosta, l'aveva fatto cadere lei. Come se già non fosse di malo umore per conto suo!
  • Senti, io ci ho provato, ma lei...- tentò di spiegare Ash, ma Melody non lo lasciò terminare.
  • Devi fermare il matrimonio!- esclamò lei agitata.
  • Non mi hai sentito?- fece Ash, ancora risentito per la decisione della dominatrice dell'acqua- Misty non ne vuole sapere di tornare. E' decisa a sposarsi e combattere per conto suo. Dice che ha fatto un accordo con il Presidente.
  • Non è questo, Ash- lo afferrò per le spalle- Il matrimonio è tutta una montatura. Il Presidente in realtà vuole far sposare Misty con un finto accordo e poi mandarla in un posto lontano, dove non potrà più esercitare il suo dominio. Ash, dobbiamo fermare il matrimonio, prima che sia troppo tardi!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

WAHAAAUUU! Ma quindi posso ipotizzare che tu abbia già scritto il capitolo 40??? Bhe, ottimo, direi!!! XD
Questo capitolo è stato una genialata ahahha, Ash vestito da donna. Bhe, niente da dire ehehehe. Quando gli ha rimesso la parrucca e lo ha avvicinato a sè ho pensato "fide, se adesso entra qualcuno poi pensa che la principessa è... bhe, qualcuno a cui non piacciono i ragazzi... ^^" ahahahah
Davvero, mi sono divertita troppo a leggerlo e adesso capisco anche perché tu hai detto di avere fatto lo stesso nello scriverlo!
Ma ti prego rispondi a questa domanda: hai già scritto il prox cap? Possiamo sperare in una pubblicazione venerdì prossimo? No, perché io nel frattempo potrei morire d'ansia... O__O No, bhe, addirittura no, ma comunque non vedo l'ora. ^__^
Un bacione
Riri

Yachan ha detto...

Il 40 cap, è già pronto per questo venerdì. Con un po' di fortuna, anche il 41 dovrei terminare di sistemarlo.
Avrei risposto prima, ma quando ti stavo scrivendo il mio cell è andato in tilt e mi ha cancellato tutto XP E se c'è una cosa che odio, è riscrivere le stesse frasi -_-'
Aspetto la tua fic, così inizio a programmare i post per le settimane successive ^^
Ah, com'è andata poi l'esame??
A presto!

Anonimo ha detto...

Bravissimaaaa!!! Dai, dai ke ce la facciamo! XD Sì, ti capisco... una volta stavo scrivendo un libro, ma il computer mi si è spento, cancellandomi tutto un capitolo... è andata a finire che ho lasciato perdere perché non avevo lo sbatti di riscriverlo... e così la storia è morta.. U_U La mia fic? eheheh ^^' già... mercoledì ti spedisco immagine e trama. e venerdì (massimo massimo domenica) ti invierò i primi 3 cap. Che come avrai capito devo ancora ultimare... -.- eeeh sì, ammetto, sono un pochettino indietro... ma cerco di buttarmi avanti perché poi ad agosto parto e per un mesetto non ci vedremo più T__T.
L'esame è andato bene, grazie!! ^___^ Sono fuori, FINALMENTE! yahahaha!!!
Già.... ma finita una cosa ne comincia un'altra, giusto? A proposito... è tardissimo! Mi sa che devo andare, se voglio arrivare in orario a scuola guida... :/
ci sentiamo presto!
Riri
P.s. Ma Ser??? Per caso è partita senza dirci niente??? XDDD

Anonimo ha detto...

SCUSATEMI TANTO, MA, COME HA DETTO RIRI, ERO PARTITA! XD Ora sono tornata! ^^
Allora, mi è piaciuto un sacco questo capitolo! Quel presidente è un vero imbroglione >.< Ma Ash non gliela farà passare liscia, salverà Misty! ^0^
Hahahaha, Ash vestito da donna XDDDD L'ho sempre ADORATO XDDDD
E com'è stata dolce, Misty *____* Speriamo che non si faccia fregare! Odierei vederla fra le braccia di... *immagina* BLEAH! >.<
Ok, ora vado a leggere e recensire anche il nuovo capitolo di Change. Bravissima, Yachan! Non vedo l'ora di leggere il prossimo!
Un bacio!
Ser