Non ho altro da aggiungere che, buona lettura! ^^
Autrice Riri
Change
Capitolo 2
Un doppio grido proruppe da casa Ketchum, propagandosi per tutta Pallet, spaventando ogni singolo pokémon o persona che l'avesse udito.
D'altronde, era del tutto motivato. Non poteva essere successo davvero e come, soprattutto.... si... si erano.... scambiati?!
Ancora confuso, Ash si fiondò fuori dalla porta, rendendosi effettivamente conto di trovarsi nella stanza riservata a Misty. Nello stesso istante in cui mise piede in corridoio, vide la porta della propria stanza aprirsi. Ne uscì, pallido come un cencio, un ragazzo del tutto identico a lui, non fosse stato per il colore diverso di capelli e occhi.
Quando il ragazzo lo notò, parve impallidire ancor di più. Anche Ash era paralizzato. Non poteva crederci... non capiva. Doveva essere solo un brutto sogno, per forza.. non poteva star accadendo davvero.
Quel ragazzo dai capelli arancioni sollevò lentamente una mano, indicandolo. Le labbra gli tremavano non poco.
- T-tu.... Ash? – gli chiese e al ragazzo fece un terribile effetto sentirlo parlare con la sua voce. Poi capì... e la rivelazione lo colpì più violentemente di un superfulmine di Pikachu.
- Misty?! – trasalì. Anche la sua voce era diversa. Più fine, melodiosa... o, più precisamente, da Misty. Misty, da quel suo nuovo corpo, gli si avvicinò, a passi lenti, quasi non riuscisse a mantenersi in equilibrio sulle gambe.
- C-come... cosa... sto impazzendo, oppure... –
- Allora siamo in due... – commentò Ash con un filo di voce.
- Oddio! E adesso? E adesso?! Che cosa... come faremo?! Cosa è successo?! – gridò Misty, andando avanti e indietro come una pazza per tutto il corridoio, tirandosi i capelli quasi a volerli strappare.
- Non lo so, non lo so! E smettila! Di questo passo mi farai diventare calvo! –
- Bhe, scusami tanto! Ma al momento mi pare il minore dei problemi!!! –
- Com'è potuto accadere, Ash! Dimmelo! -
- E io che ne so! Guarda che non sei l'unica a non capirci più niente! -
- Un momento... e tua madre?! - lo mollò all'improvviso, facendolo piombare col sedere per terra - Non può vederci così, assolutamente!!! -
- Calma... questo non è un problema. Lo sai che è partita. -
- Ah...
giusto. -
Si voltò verso Ash, che si stava rialzando, massaggiandosi il fondo schiena. Era lui... sapeva che lo era. Eppure quello che vedeva era se stessa, solo con i capelli e gli occhi di Ash. Praticamente i soli indizi che potevano identificarli.
Ma era il come che le sfuggiva. Dal canto suo, anche Ash pensava alla stessa cosa. Si guardarono ed entrambi, istintivamente, strabuzzarono gli occhi.
Misty prese un gran bel respiro.
- Va bene... ragioniamo. Facciamo le cose con calma... agitarsi non servirà a niente. –
- Cosa proponi di fare? – le chiese Ash, schiaffandosi sulla schiena alcune ciocche che gli ricadevano sul viso. Non era abituato ai capelli lunghi e gli davano parecchio fastidio.
- Innanzitutto... uhm... dobbiamo trovare qualcuno che ci aiuti. Qualcuno che possa sapere che cosa ci è successo. –
- Lo sai, vero, che ci chiuderanno in manicomio? –
- Hai un'idea migliore?! –
- N-no... magari... se ne parliamo con qualcuno che ci conosce... tipo... uhm... il professor Oak. –
- Sì... mi sembra l'unica via possibile. – poi si guardò – Ma non possiamo uscire così. Siamo in pigiama... –
- Bhe, allora cambiamoci... – propose semplicemente Ash, stiracchiando le braccia e facendo dietrofront, verso la camera.
- Alto là!!! –
- Sei impazzita?! Cosa gridi? –
- Sognatelo. –
- Che?? –
- Sognati di vedermi in... intimo. –
- Ma dai, non fare la stupida! È come se tu fossi in costume, alla fin fine. Sai quante volte ti ho visto... –
- Non è la stessa cosa! –
- … sai, la logica di voi donne mi sfugge... –
- Comunque sia, ti cambio io. –
- Come sarebbe a dire?! –
- Quello che ho detto! – lo prese per le spalle e lo spintonò in camera, senza lasciargli il tempo di protestare. Qui agguantò un foulard e glielo legò sugli occhi, bendandolo.
- Ma che stai facendo?! –
- Non osare neppure sbirciare, chiaro?! –
Si sfregò infastidito busto e gambe.
- Che hai, adesso? – sbottò Misty, puntandosi le mani sui fianchi.
- Ma... ma come fai a vestirti così attillata? Che fastidio... e poi... qui stringe da matti! – e si indicò il petto, dove sentiva il body strizzarlo come una morsa. Misty arrossì, ma parve innervosirsi ancor di più.
- Bhe, abituatici! Ora vado a cambiarmi io... –
- Ehi, un attimo! Perché io non posso fare la stessa tua scenata? –
- Perché io ti ho visto in mutande un'infinità di volte e, devo dire, non penso ci sia nulla di nuovo da vedere. –
Quando finalmente Misty entrò in cucina, indossava i soliti pantaloni blu di Ash, con la maglia nera, bianca e gialla che aveva sempre indossato a Sinnoh. Ash la guardò: si era pure pettinata i capelli. I suoi capelli, che ora le ricadevano ai lati del viso e sul collo in una zazzera più o meno ordinata, seppure ci fossero sempre quei tre o quattro ciuffi che andavano un po' dove ne avevano voglia.
- Sai, dovresti pettinarti più spesso. Saresti molto ma molto più carino. –
- Con il berretto non si nota... – mugugnò lui, appoggiato al tavolo con i gomiti, tamburellandosi un dito sulla guancia.
- Calma Pikachu... sono io. – gli disse piano Ash, porgendogli una mano. Ma l'unica cosa che si guadagnò fu una scossa elettrica che lo atterrò con un grido.
- No, fermo! Siamo noi, Pikachu! Non ci riconosci? – Misty si pose a dividere i due, aprendo le braccia per stopparlo. Il piccolo animaletto giallo la guardò con qualche dubbio, poi il suo nasino si mosse nell'aria e, dopo poco, i suoi occhi si illuminarono: li aveva riconosciuti.
- Tutto bene, Ash? – gli chiese, porgendogli una mano.
- M-mai stato meglio... – commentò l'altro, KO sul pavimento.
Uscirono subito dopo, con la reale intenzione di andare dal professore, che abitava nel laboratorio sull'unica collina di Pallet. Per le strade sterrate del paese, Pikachu trotterellava ai loro piedi, quasi entusiasta della novità dello “scambio”. Cosa che fece innervosire parecchio Ash. Ma per il piccolo pokémon quella era una notiziona! Perché poteva godere allo stesso tempo della presenza del suo allenatore, ma anche delle carezze leggere delle mani di Misty. Come nei supermercati: prendi uno, guadagni due.
- Ancora non posso credere che sia vero... – commentò Misty, tenendo lo sguardo dritto davanti a sé.
- Non dirlo a me... e comunque mi faresti un favore? –
- Um? –
- Eviteresti di parlare con quella cantilena da ragazzina con la mia voce? Mi fa un bruttissimo effetto... –
- Bhe, a me fa un bruttissimo effetto vederti camminare come un ragazzo. Anche il tono con cui ti rivolgi a me non è per niente femminile. –
- Ma guarda un po'... – commentò sarcasticamente lui, mentre una gocciolina gli scendeva sulla tempia.
- Che cosa succede? – gli chiese Ash-Misty, ma l'esserino aveva già iniziato a correre verso il boschetto lì di fianco.
- Ehi, aspetta! – gridò, partendo al suo inseguimento. Anche Misty, dopo un attimo di esitazione, li seguì.
- Ma dove corri?! Aspetta, ti ho detto! Pika... – SBAM. Girando attorno al tronco di un albero, andò a sbattere contro qualcosa... o meglio, qualcuno.
Quest'ultimo lo guardò sorpreso, più che altro dal suo arrivo tempestivo, che non dal suo aspetto. Ash rimase a fissarlo da terra, immobile. Quello era il suo amico Brock. Che cosa ci faceva lì? Era in anticipo! Non sarebbe dovuto arrivare prima del giorno dopo...
- Oh, perdonami, bella fanciulla! Ti sei fatta male? – disse porgendogli la mano. Ash lo fissò con l'aria stranita, con la bocca aperta, incapace di emettere un suono.
- Aspetta, mia bella, lascia che ti aiuti. – lo prese per mano, senza che Ash potesse fare niente, e lo tirò in piedi.
- Lascia che mi presenti: io sono Brock, ma tu puoi chiamarmi... tesoro. –
- Aspetta, cara. Non mi hai detto il tuo nome. – ma Ash già si era voltato, con la sola intenzione di mettere quanta più distanza possibile tra lui e il ragazzo. Quella era davvero una giornata da dimenticare!
- Presa! – disse Brock, che pareva non avere intenzione di mollarlo.
Uno strillo acutissimo proruppe dalle fronde del bosco, facendo voltare Misty dallo stupore. Conosceva quella voce. E come non poteva: era la sua.
Corse verso la provenienza del grido e quasi subito lo trovò correre come un razzo attraverso il sottobosco. Ancor prima che Misty potesse chiedersi il perché, la risposta le arrivò con un Brock trotterellante che inseguiva il povero Ash.
Oh, poveretto... questa non ci voleva...
Ash si fermò barcollando e appoggiandosi ad un tronco. Evidentemente non ne poteva più di correre. Brock fece per saltargli addosso a braccia spalancate, con gli occhi che brillavano di amore... ma Ash, quasi d'istinto, si voltò di scatto, piantandogli un potente pugno in pieno muso, lanciandolo a svariati metri di distanza.
Misty sbatté le palpebre più volte: che bel colpo! Ash ansimava, con gli occhi fuori dalle orbite e un cipiglio rabbioso sul viso. Brock pareva KO... per il momento.
- Wow... bel destro... – commentò Misty, affiancandolo.
- Non... ce... la facevo... più... –
- L'ho visto... –
- Come sarebbe a dire?! E perché non mi hai dato una mano?! –
- Non ho fatto in tempo. L'hai steso ancor prima che potessi muovere un muscolo... –
- Tutto bene? – gli domandò Misty. Brock alzò lo sguardo, ma non appena la vide qualcosa cambiò nei suoi occhi. Probabilmente aveva riconosciuto la voce di Ash, ma l'immagine che gli si era proposta davanti non combaciava.
- Ah.. sì, grazie. Scusa, ti avevo scambiato per qualcun'altro. – disse alzandosi in piedi e pulendosi i pantaloni. Poi vide Ash alle sue spalle.
- Oh, è la tua ragazza? Scusami... non volevo importunarla. Forse ho esagerato. – si scusò, grattandosi la nuca.
- No, non è la mia...ragazza. – disse Misty, lievemente arrossita.
- Ah... –
- Ma comunque non credo sia il tuo tipo... –
- Assolutamente! – confermò Ash, con la gran fretta di chiarire il discorso.
- Grazie mille, Pikachu... – commentò lui sarcasticamente.
- Pikachu?
– disse Brock, notandolo – Ma... come mai...
– poi, guardando
meglio negli occhi Ash, parve captare qualcosa nel suo sguardo.
Si voltò verso Misty-Ash e allo stesso modo la sua mente parve notare qualcosa che agli occhi sfuggiva. Dei presentimenti, delle sensazioni che gli dicevano di andare oltre ciò che vedeva. Lo sguardo della ragazza, il pokémon sulla sua spalla, la reazione orripilata che aveva avuto... e poi anche quell'altro ragazzo, con quei capelli arancioni e gli occhi verdi da quello sguardo dolce e allo stesso tempo deciso che conosceva tanto bene.
Li guardò un'ultima volta nel loro insieme e, all'improvviso, un'idea folle gli attraversò la mente.
- …. Ash? … Misty?! -
- Proprio noi... – rispose Ash-Misty.
- Ma come... cosa... cos'è successo?! –
- Piacerebbe tanto saperlo anche a noi. – commentarono loro in coro, ma non se ne curarono.
- Ma.. da quando... –
- Stamattina. – rispose per prima Misty.
- Ci siamo svegliati e... – continuò Ash.
- … eravamo così. – concluse lei.
- Ma... così, dal nulla? –
- A quanto pare... stiamo ancora cercando di capirci qualcosa. –
- Davvero un gran casino, ragazzi. Forse c'è lo zampino di qualche pokémon psico o che so io. –
- Forse... ma dobbiamo trovare un modo per ritornare normali. –
- Io ho una gran voglia di tornare nei miei panni... – si lagnò Ash, quasi con le lacrime agli occhi dovute alla momentanea rassegnazione.
- Avevate già in mente qualcosa? –
- Stavamo andando dal professor Oak. Speravamo che potesse darci dei consigli. –
- Mi sembra una buona idea. Ma cercate di non fargli venire un infarto! È già un po' avanti, con gli anni... non so se reggerà alla sorpresa... – ragionò Brock preoccupato.
- Non dirlo neppure per scherzo! – protestò Ash – Ci deve aiutare!
- Va bene, allora. Vi accompagno anch'io. –
Seppure
per un breve tragitto,
seppure non fossero proprio uguali ad allora, il
trio si riunì
un'altra volta. Si diressero a passo svelto verso il laboratorio
tutti e tre insieme e, se non fosse stato per la situazione in cui si
trovavano, ad Ash sarebbe sembrato di essere tornato indietro nel
tempo, a quando viaggiava spensierato con i suoi due migliori amici.
Certo, Brock era sempre stato con lui.... ma Misty no. E vederla
lì,
camminare di fianco a loro, seppure nel corpo di un ragazzo, lo
riempì di gioia. Solo per un solo, folle istante, in cui la
sua
mente si staccò dal serio problema che li minacciava.
Ma non era il momento di fare del sentimentalismo: dovevano trovare il modo di tornare nei loro corpi.
Ma non era il momento di fare del sentimentalismo: dovevano trovare il modo di tornare nei loro corpi.
2 commenti:
Che bello questo capitolooooo! ^0^
E' geniale, bravissima Riri!
No oddio la scena in cui Misty-Ash non vuole far cambiare Ash-Misty e lo cambia lei (non si è capito nulla, vero? XD) è troppo mitica! In più lei-lui si cambia da sola e lui-lei non può farci niente... NOOOOO sei una grande!
Per non parlare di quando Brock si mette a fare il filo ad Ash con il suo solito stile, ero a terra dalle risate!!! XDD
Brava Riri!!!!! *applaude* Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo, adoro questa storia!
Ya-chan, vado a commentare il capitolo 21 di BBI su EFP ^^
Bacioni!
Ser
Grazie Ser!!! ahahaha ti dirò: a scrivere questi capitoli mi sono divertita da matti! In più, il far piantare ad Ash un pugno sul muso a Brock mi attirava troppo! Penso che farò un disegno di questa scena (prima o poi... se avrò la giusta ispirazione -.-) comunque, se questo ti ha fatto ridere, aspetta di vedere il prossimo! Personalmente, penso sia alquanto divertente! ^--^ Ti anticipo solo una cosa: George. Se sai chi è, hai già capito U.U ahahahaha bacioniiii
Riri
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